tag:blogger.com,1999:blog-9214159180448238943.post5075604001913078586..comments2023-10-29T12:44:49.580+01:00Comments on Enrico VIVIAN: Inga ABITOVA, un brutto anatroccolo, un finto cignoEnrico VIVIANhttp://www.blogger.com/profile/15228209767534642570noreply@blogger.comBlogger3125tag:blogger.com,1999:blog-9214159180448238943.post-88085634558458743832012-11-28T11:42:14.843+01:002012-11-28T11:42:14.843+01:00articolo in due parti perché ho imparato che i com...articolo in due parti perché ho imparato che i commenti reggono al massimo 4'096 caratteri ...Enrico VIVIANhttps://www.blogger.com/profile/15228209767534642570noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9214159180448238943.post-48479438217932954272012-11-28T11:14:09.561+01:002012-11-28T11:14:09.561+01:00CAROLINA — E infine, la Kostner e le perplessità s...CAROLINA — E infine, la Kostner e le perplessità sul fatto che anche lei potesse sapere. "Carolina sta bene. La gente deve sapere che quando due atleti di vertice stanno insieme, il rapporto non si può paragonare a quello delle coppie normali che lavorano e si incontrano alla fine della giornata... noi non ci vediamo per dei lunghi periodi e ci sentiamo solo al telefono. Chi pensa ad un rapporto normale è ovvio che dica: cavolo, lui mette l'eritropoietina nel frigorifero e lei non si accorge di nulla, ma non è così... quando uno decide di doparsi o si confida con qualcuno oppure sceglie il segreto e non lo dice a nessuno. Come ho fatto io. Se c’è una persona che può capire e perdonare quello che ho fatto, è lei: noi sportivi siamo estremi, viviamo di pressione e disciplina, e se non stiamo bene psicologicamente rischiamo sempre di cadere".Enrico VIVIANhttps://www.blogger.com/profile/15228209767534642570noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9214159180448238943.post-10082317686118367782012-11-28T11:13:22.743+01:002012-11-28T11:13:22.743+01:00Schwazer Italia 3 ore e 36, Schwazer Russia 3 ore ...<i>Schwazer Italia 3 ore e 36, Schwazer Russia 3 ore e 30</i> ... ecco la frase che ha innescato il dramma di Alex SCHWAZER, oggi <a href="http://www.gazzetta.it/Atletica/27-11-2012/schwazer-l-antidoping-c-soltanto-italia-913343582246.shtml" rel="nofollow">@gazzetta_27/11</a><br /><br /><b>Schwazer: "L'antidoping c'è soltanto in Italia"</b><br /><br /><i>Torna a parlare l'ex marciatore azzurro: "Ci si sente presi in giro, si cerca il doping per gareggiare alla pari con gli altri". Poi il racconto della nuova vita da studente di Economia all'università di Innsbruck</i><br /><br />Il momento che cambia la vita di Alex Schwazer è una sera di fine agosto del 2011, in Corea del Sud. La mattina il marciatore altoatesino - medaglia d’oro olimpica nel 2008 a Pechino - ha gareggiato al Mondiale nella 20 chilometri, e anche se si è qualificato solo nono è soddisfatto del risultato: arriva da un periodo difficile (dopo Pechino ha cambiato allenatore, città, psicologo) e in primavera si è rotto un legamento. Ma, quella sera, gli si avvicina un gruppo di atleti stranieri che in gara sono andati molto forte, e che sono appena rientrati da una squalifica per doping. Sghignazzano, ridono di lui, e c’è una frase che per Alex è una pugnalata: "Schwazer Italia 3 ore e 36, Schwazer Russia 3 ore e 30". Ovvero: il tempo che fa da 'pulito' rispetto a quello che - se imitasse tanti atleti russi - farebbe da 'dopato'?. Per Schwazer quelle parole ne vogliono dire una sola: stupido. Il resto è nelle cronache: l'acquisto delle fiale di eritropoietina in una farmacia turca, le iniezioni cominciate il 13 luglio 2012, il 30 dello stesso mese il controllo che lo trova positivo e che determina l'esclusione dall'Olimpiade di Londra, l'8 agosto lo shock della conferenza stampa, l'intervento della giustizia sportiva e di quella ordinaria, che si pronunceranno prossimamente.<br /><br />ITALIA E NO — Dopo un lungo silenzio, l'ex marciatore azzurro torna a parlare in una doppia intervista al Tg1, in onda questa sera, e a Vanity Fair, in edicola domani. Ribadisce di aver fatto tutto da solo e spiega il suo stato d'animo di allora: "Ci si sente presi in giro. Se uno qua da noi si dopa non è perché vuole avere un vantaggio, ma perché vuole finalmente gareggiare alla pari. Non è facile dover gareggiare contro atleti nei confronti dei quali c'è tanto sospetto. Nessuno dà uno sguardo al di là dell'Italia, dove l'antidoping non esiste". Poi un rimpianto: "Forse mi sarei dovuto fermare per un anno, occuparmi di altre cose e probabilmente sarei rientrato e avrei vinto come a Pechino. La tristezza e la rabbia mi hanno spinto a fare un terribile errore".<br /><br />NUOVA VITA — L'ex azzurro adesso studia Economia a Innsbruck: "Sto cercando di provare altri stimoli, sono stati dei mesi molto intensi. Positivi per la nuova sfida che riguarda il Master, ma anche negativi perché sono state dette e scritte sul mio conto tante cose non vere che hanno coinvolto persone che, purtroppo, non c'entrano niente. Mesi difficili. Qual è la cosa più bella della nuova vita? Stare seduto in classe in mezzo a ottanta ragazzi, guardare la pioggia fuori dalla finestra e pensare: 'Che bello, oggi non devo uscire'. L'ombra del dottor Ferrari, messo al bando dal Coni fin dal 2002: Schwazer lo ha incontrato nel 2010, non per il doping - ripete - ma per farsi preparare delle tabelle di allenamento: "Sapevo che era sospettato per dei precedenti episodi legati al doping, ma non sapevo che era stato radiato dal Coni, altrimenti non ci sarei mai andato".Enrico VIVIANhttps://www.blogger.com/profile/15228209767534642570noreply@blogger.com