@ScuolaDiCorsa
un approccio tecnico e professionale in sviluppo
qui paranoie da blog
L'AEROBICO È E NON PUÒ NON ESSERE
L'ANAEROBICO È E PUÒ NON ESSERE
(VARCARE LA SOGLIA ANAEROBICA)
# TRACTATUS LOGICUS AEROBICUS #
Questa vuole essere la sezione più filosofica, come indica il titolo con una parodia parmenidea, o forse religiosa, come vuole il sottotitolo quasi papale, o forse logica, come vuole il sottosottotitolo viennese. Sarà magari il primo seme per strutturare insieme le informazioni verso un linguaggio comune più congruo, preciso ed elastico (vd.
post 11/01).
Mettendo in qualche modo il carro davanti ai buoi, comincio con la pubblicazione delle note interpretative alle tabelle che redigo (vd.
post 27/02 - rimarrà una pagina F/R?). In qualche modo vorrei dare l'asse principale del ragionamento e agganciarmi ai tanti suggerimenti che spargo nel blog.
In qualche modo mi ha convinto la recensione di Ben ROSARIO al libro del suo capo Greg McMILLAN (vd.
suo post 03/04) dove a metà si legge "
It’s a training book where you learn the why behind the how along the way. Essentially you’ll learn the four basic training zones but you’ll also learn workouts to do that will be in each zone." Le avevo già indicate nel
post 04/09/2012, dove avevo marcato i tre punti essenziali del PARAMETRO.
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next step |
Poi capita sotto gli occhi di tutti la tabella riassuntiva, da cui si può derivare quasi tutto (vd.
post 18/04), e viene voglia di esplicitare due conti e due consigli. A modo mio. Anche per non continuare a scimmiottare i professionisti che non solo hanno il motore più potente, ma lo sfruttano meglio: la differenza è all'incirca uguale, sia fra gli allenati e i non-allenati delle barre blu e rosse. Negli ultimi anni, al di là del doping, il miglioramento prestazionale è passato attraverso l'aumento della percentuale di utilizzo della massima potenza aerobica perché questa, più di tanto, non può migliorare. Chi si ricorda l'ossessione di Renato CANOVA per recuperare quell'un per cento in più con i suoi campioni (vd. post
24/06/2011 e
27/06/2011)? Come fa il suo compagno di avventura Claudio BERARDELLI (vd. post
10/08/2011) che ci dice "
I have an artistic approach but with scientific foundations, ... the way you have to show to them is artistic because you have to show to them a quick and easy way". Forse ragionando con i kenyani, arriviamo a parlare con gli amatori.
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