lunedì 30 aprile 2012

Quando la Maratona è Corta - Gastone BARICHELLO

l'ultimo rettilineo di Gas
alla 100km di Seregno 2012
Non è un problema di misurazione, bensì di confini dell'anima atletica. Se hai fatto mezzofondo in gioventù e poi ricominci a gareggiare in età matura, puoi sentire di volere andare oltre alla massima distanza olimpica, dove i limiti sono il cielo e la fantasia: tutto un altro mondo! Così Gastone BARICHELLO si avvia verso le ultra(maratone) sul finire degli anni '90, sia su strada (100km, 24h) sia sui sentieri (UTMB). Dietro le brevi sigle c'è un mare di fatica, affascinante per un numero sempre maggiore di atleti, che trovano nuove sfide per la propria resistenza.

Ecco la breve introduzione all'ultima avventura dell'amico Gas al Campionato del Mondo di 100km a Seregno di 8 giorni fa. È protagonista in questo blog fin dagli inizi (vd. post 28/01/2011), nella foto "tutti sorridenti col personale alla maratona di Berlino 2008". Tanti si accontenterebbero di un 2h47'12" sui 42,2km (vd. risultati), ma per lui era solo un momento di passaggio verso i Mondiali di 24h, tre settimane dopo a Seoul. Eravamo in appartamento assieme e il suo primo pensiero dopo la gara fu lenire il dolore alle tibie causato dalla periostite. Cosa volete che siano i comodi e veloci stradoni della capitale tedesca rispetto al breve loop dentro/fuori lo stadio della capitale coreana per un giorno intero?

Arriviamo a cronache recenti e Gas torna in pole position in questo blog nella foto con Pietro TRABUCCHI tre settimane fa, alla presentazione del libro "Perseverare è Umano" (vd. post 08/04). Pietro gli dimostra grande affetto e si cura del prossimo rientro del Capitano della Squadra Azzurra in vista dei prossimi mondiali di 24h. Forse che la razzia di medaglie a Seregno sia il preludio di altrettanta gloria a Katowice POL? Mancano poco più di quattro mesi e si parte l'otto settembre, il giorno della Madonna di Monte Berico: un segno beneaugurante fra devozione e scaramanzia. Dopo il mio torrente di parole ecco in meno di 2'000 battute il resoconto di 8h di gara ... ssss ... parla sempre sottovoce Gas!

un passo dopo l'altro per 100km:
occhi fissi a terra
e sguardo rivolto dentro di sé
La gara si è svolta domenica scorsa, percorso di 20km da ripetere 5 volte, interamente chiuso al traffico. Tempo primaverile quindi molto variabile: siamo passati dalle prime 2 ore in cui si alternavano vento e pioggia, per poi passare al sole cocente tipico di inizio estate, a cui non siamo ancora bene abituati.
Durante i primi 20 km mi sono lasciato un po’ trasportare, sia dall’emozione di essere tornato a gareggiare, sia dal fatto di stare proprio bene, così ho sempre corso ad un ritmo allegro 4'20". Poi però sono rinsavito e cautamente mi sono riassestato su un più prudente 4'40".
A 50km sono passato in 3:54’, perfettamente in tabella per eguagliare o possibilmente ritoccare il personale di 7:51'30", peraltro stabilito proprio in questa stessa gara 3 anni or sono, che in quell'occasione mi valse il 4° posto assoluto.
A 70km accuso una piccola crisi, evento non raro in gare come le ultra, che però supero nell’arco di un'oretta. 
A 90km il sole picchia forte e tutti quei su e giù, fra sottopassi e cavalcavia, mi hanno decisamente segnato le gambe: purtroppo non mi riesce più di spingere oltre i 5'10", almeno non senza accusare dolori ai quadricipiti e ai polpacci. Quindi opto per andare a chiudere a questo ritmo che, seppur senza la soddisfazione del personale, mi permette di ottenere un 89° posto assoluto e un 4° posto di categoria in 8:17'49". Per dovere di cronaca la gara è stata vinta dall'ormai Invincibile Giorgio Calcaterra in 6:23'20".

Considerazioni: era un Campionato del Mondo, rientravo dopo 2 anni di infortunio a correre un'Ultra, non ho riaccusato i precedenti problemi ... beh, mi ritengo moderatamente soddisfatto. Per altre cronache classifiche e notizie puoi fare riferimento al sito www.iutaitalia.it.

In attesa di un suo prossimo intervento, per chi vuol sapere qualcosa di più su Gas ci sono due interviste del 2009 @RunnerMan.net e @EthicSport (in parte sovrapponibili).

io, Gas e Beppe condividiamo anche la parrocchia di S.Antonio Abate a Marostica
dopo la Preghiera del Runner ecco Beppe al leggio nella Cerimonia di Prima Comunione
di fianco alla Madonna del Rosario posizionata in anticipo sull'altare (domenica 29/04)

Nel suo resoconto anche Gas ha reso merito all'immensa prestazione di Giorgio CALCATERRA di cui segnalo la cronaca autografa (vd. post 24/04 @GiorgioCalcaterra.com) e il visionario ringraziamento di Mario DE BENEDICTIS (vd. post 25/04 @MarioDeBenedictis.com). Per quanto mi riguarda c'è sempre il mio racconto "visto da vicino" (vd. post 08/02/2011), che ha iniziato la serie di post dal titolo "calcaterrite".

venerdì 27 aprile 2012

Il miglior Avvocato a Boston (e il miglior statunitense)

22/07/2011 Beppe in sciabolata
la sua miglior azione tecnica
Mercoledì sera ero stanchissimo e ho pubblicato ugualmente, solo 2'500 oneste battute, quelle di un lungo corsivo giornalistico (vd. post 22/04). La mattina dopo mi sono svegliato col pensiero ... posso fare di più! non è abbastanza per ringraziare Beppe! ... ecco quindi a voi la sua preghiera del runner, scritta di getto, subito dopo l'arrivo alla maratona di Boston, su un bizzoso iPad, e inviata a tutti gli amici di sponda a una mia mail.

Io sono un runner, perche' mi sono allenato seriamente per fare una bella gara.
Io sono un runner, perche' ho fatto sacrifici per poter venire a Boston, e ho pagato e paghero' molto, non sono solo i soldi, per essere venuto dall'altra parte dell'Oceano.
Io sono un runner, perche' non mi sono fatto influenzare dalle mail della organizzazione che non ci voleva far correre o dal meteo, e ho fatto comunque la mia gara.
Io sono un runner, perche' ho imparato dai miei errori, non ho messo a repentaglio la salute e quando ho capito che non c'era niente da fare per un tempo decente non mi sono depresso e mi sono goduto la corsa, la gente, la citta'.
Io sono un runner, perche' comunque ce la ho messa tutta, ho corso piu' che ho potuto e camminato quando dovevo.
Io sono un runner, per questo mi merito amici veri e sinceri che hanno la stessa mia passione, imspiegabile per chi non ha mai provato a correre una maratona, che ti capiscono, ti confortano e ti accettano, anche con i tuoi errori.
Io sono un runner, per cui adesso penso alla prossima.
Per la cronaca: ho fatto il mio peggior tempo in assoluto, 4 ore e 45, ma sono contento come non mai, perche' nella corsa non si inventa niente e io ho dato comunque il massimo.
Io sono un runner, non un maniaco, per cui adesso si festeggia degnamente, ostriche e birra a go go con l'armata brancaleone in trasferta bostoniana.
In bocca al lupo a quanti ancora devono correre!

È o non è un buon Avvocato? Forse il migliore sulle strade di Boston: conosce l'argomento, lo interpreta e lo sa raccontare. Ci vuole un buon Avvocato in ogni gruppo di runner. Noi abbiamo Beppe, maratoneta da 3h39' e 1h39' sulla mezza ... incedibile!

Jason HARTMANN @ Boston 2012
Passo a un altro contributo tecnico (come se sciabolare fosse facile!) e parlo del primo statunitense alla maratona di Boston, quarto in 2h14'31" dietro tre fantastici africani e davanti a molti altri che non si sono ritirati. Da dove nasce questa vittoria? Da un'amara sconfitta ai Trials Olimpici (vd. post 17/01).

I trained really hard for Houston, and I thought my fitness was my best ever. I don't have any regrets about my training, but sometimes you just don't have the day you wanted. I've dreamed about making an Olympic team for a long time. Emotionally, it was very hard to have a bad day in Houston. I was where I wanted to be at the halfway—around 1:04:30—but then I hit a bad period at 17, and that was it.

There were a lot of times the last nine miles where I thought about pulling out, but I have a certain integrity about the way I race. I believe in finishing every race the best I can. If you let yourself drop out once, then it's going to be harder to push through the tough spots the next time. I was a significant dark horse in Houston. For me to finish in the top three, I would have had to be lucky, and someone else unlucky. To their credit, Meb, Ryan, Abdi and Dathan all ran strong races that day.
Questa è solo la prima risposta di una eccezionale intervista a Jason HARTMANN dell'ottimo Amby BURFOOT @RW.com ...


mercoledì 25 aprile 2012

Com'è bello il mondo INSIEME A VOI

24/04/2012 Marostica, via Boscaglie km 1,2 
Dalle mie parti ci sono ancora teen ager che prendono un secchio di vernice e un pennello per scrivere la propria dichiarazione d'amore sulla strada di fronte alla casa dell'amata. Altro che bacheca di Facebook! Altro che messaggi su Tweeter! Vd. post 19/04.

Stamattina alle sei e mezza, dopo quattro ore di sonno, mi sono svegliato per bere acqua e diluire il salato che mi era rimasto in gola. "Voi mangiate troppa carne di maiale!" mi dice spesso l'amico Said BOUDALIA che dell'astinenza religiosa fa una virtù sportiva. Poi ci avevo aggiunto un bel po' di vino, altra blasfemia per gli islamici. Il tutto accompagnato da discorsi in dialetto veneto, che usa le bestemmie come intercalare e rafforzativo. Ecco i presupposti per le visioni durante l'ora di riposo aggiuntiva che ho strappato prima del concerto delle campane. Dopo Pasqua sembra sospeso il periodo di "fioretti" (vd. post 11/04), in attesa del mese di maggio dedicato alla Madonna.

chi fotografa il fotografo? Tiziano
in partenza alla Mezza di Padova
(vd. album completo
Ho visto danzare davanti agli occhi le immagini della serata precedente. Sono arrivato per ultimo, col previsto ritardo, ancora in divisa da Scuola di Corsa, e sono stato accomodato a capotavola. C'eravamo quasi tutti! Sui vassoi gli avanzi di quello che è il classico misto di carne dalle mie parti, dove il maiale la fa da leone. Poi tutti a casa di Beppe per il dolce, il solito Beppe, il generoso Beppe. Che alle usuali magnum di Franciacorta Ca' Del Bosco e Bellavista (vd. post 24/07/2011) accosta uno spumante rosé Kettmeir. Dopo una focaccia, prima della seconda, ha inserito una colata di cioccolata con nocciole intere, prelibatezza di artigianale fattura che è stata frantumata nella confezione prima che sotto i denti. E avanti a ridere e a scherzare, oltre che a bere e a mangiare!

Proprio un bel clima! Tanto assorto e trascinato nel flusso, non ho scattato neppure una foto. Come descrivere la serata? C'è chi ci riesce con il solo testo. E poi sono stufo di pubblicare bottiglie e piatti vari che parlano solo a chi li ha gustati ... in compagnia! Anche ieri sera ce la siamo goduta. E ci sono i presupposti per farlo ancora, con tutte le maratone che verranno. Alla dieta ci abbiamo pensato da oggi!

Torno a inserire un video musicale e mi suona bene un maturo Cesare CREMONINI che più mi piace quando ritrova la freschezza del teen ager che cantava con i Lunapop. Tanto da meritarsi l'inserimento di un sempre giovane Lorenzo CHERUBINI.



domenica 22 aprile 2012

La mia Padova - Maratona del Santo 2012

tutto il collage di gara
Nella costellazione di magliette, canotte, pettorali, tessere, medaglie che illuminano il mondo dei blog ... ecco una speciale combinazione verde-arancio. Ringrazio ancora l'organizzazione per avermi concesso la possibilità di vivere la Maratona di Sant'Antonio insieme agli amici maratoneti, direttamente dal fiume di gara, su e giù per il Brenta fino alla Basilica del Santo (vd. post 17/04).

Ho volato in bici il tratto Marostica-Campodarsego in un'ora e un quarto, arrivando giusto in tempo per le partenze di maratona. Poi mi sono accodato e ho risalito il gruppo fino a Camposampiero, continuando anche all'interno del Graticolato (vd. post 14/09/2011). A metà maratona ho tirato dritto, tornando a Camposampiero giusto in tempo per la partenza della Mezza. Ho fatto sfilare tutto il torrente per ridiscenderlo fino alla miscelazione dei mezzi con i maratoneti, appena sotto Campodarsego. Poi Pontevigodarzere e il salto del Brenta. Poi Via Tiziano Aspetti e il salto della ferrovia. Poi il centro.

Il breve racconto logistico serve solo per interpretare la sequenza delle immagini come/quando/perché si passa dalla maratona alla mezza e poi si mescola tutto. Ho scelto meno di 200 scatti fra quasi 700, che sono stati ricompressi al 25% senza ritagli. Dagli originali si può ricavare tutto quello che serve. Anche poster. E magari si ravvivano i colori, un po' smorti e freddi sotto le nuvole che hanno concesso i crono migliori a chi ha combinato testa e gambe.

il percorso di gara
sulla carta mi sembrava intelligente
sulla strada è quasi perfetto
Basta Parole. Ecco l'Album!

Farò un DVD delle immagini a piena risoluzione. Quelle pubblicate 470x704 pixel sono ok per Facebook. Quello che c'è di buono è merito della reflex e delle ottiche. E della mia voglia di portarle a spasso, facendole tornare a casa incolumi. Tutto è andato per il meglio, tranne in zona arrivo, in cui il fotografo ufficiale di fronte alla linea ha rovinato le inquadrature della decina di reporter appollaiati su una scaletta. Mi sono salvato con il cambio di zoom: dal 17-55 al 70-200.

Alcune note personali
# sono andato a caccia di arancioni; forse mi sono perso alcuni amici non arancioni, oltre agli arancioni più veloci (Martino MASSIGNANI in testa);
# vince il campionato sociale di espressività, Simone DAL SANTO #544, professione "artista" (non è uno scherzo!);
# ho ritrovato il profumo del centro di Padova in scia a Roberto CANDIA; purtroppo curve, tombini, ciottoli e porfido costringono gli occhi a terra, poco più avanti dei piedi, e non permettono di apprezzare le meraviglie intorno;
# vince il premio "Edvard MUNCH: urlo sotto l'arrivo", Denis FINCATO #1496 (seguito da pianto di gioia!)
# promossi a pieni voti l'organizzazione e il percorso che ha accolto e assistito la fatica di 3400 atleti (1700 maratoneti + 1700 mezzi ... conti tondi! per le virgole vedere classifiche @SDAM); con questi presupposti si può fare di più!

Tante altre note di gara nel sito ufficiale http://maratonasantantonio.it/. Sono nella mailing list dell'ufficio stampa e ho letto tutti i comunicati dell'ottimo Diego ZILIO, dove ho trovato la voglia di crescere e riempire di significato un'opportunità eccezionale che sposa l'evento con il territorio e le istituzioni.

giovedì 19 aprile 2012

gli Amici: il mio Twitter, il mio Facebook

Piermario MOROSINI
È la prima volta che faccio passare tanto tempo senza aggiornare il blog e mi rendo conto che è un po’ in controtendenza rispetto all’orgia di condivisione da cui sembra non si possa più prescindere. C’è questa forma di sottintesa ipocrisia nel mondo del social, per la quale si mette in piazza ufficialmente tutto ma effettivamente niente. Meno male, per carità, solo che alla fine anche questa è diventata una forma di comunicazione. Un piccolo spettacolo, a volte anche interessante. Ma assomiglia un po’ al mondo che vorreste vedere, invece che a quello reale. E quindi cosa condividiamo? Ho seguito con la tristezza di tutti la vicenda del giovane calciatore morto sul campo, e mi davano un infinito fastidio le migliaia di tweet con frasi da cioccolatino funebre. Sto diventando troppo serio, scusate ... poi comincia a parlare di corsa (vd. post Nove Giorni di lunedì 16/04, al rientro dopo le lunghe vacanze pasquali). Per chi non ha linkato, per chi non è avvezzo al suo linguaggio questo è Linus.

la foto prende vita nel racconto
La morte di Piermario MOROSINI è quasi una triste fluttuazione nel rumore di fondo della continua comunicazione dei social. Anche per me era "la vicenda del giovane calciatore morto sul campo" finché l'amico Riccardo SOLFO non me l'ha resa vicina. Per lui Mario era uno di casa, nel vero senso della parola, in quanto l'ha ospitato nel periodo del suo breve rientro a Vicenza. Non voglio aggiungere altro al testo che circonda la foto: si legge velocemente per non commuoversi troppo (vd. pag.02 AV MASTER Letter 2012-07). Una lezione di stile, non solo narrativo. Di sicuro Riccardo aveva visto dal vivo i CD di Mario fra i quali Linus ha notato una collection di Radio DeeJay.

Passo alla seconda storia, innescata da un sms di Andrea RIGO, che ultimamente risponde poco alle mail e al telefono, quando lo chiamo se passo per Thiene. Troppo lavoro, dice lui! Avercene, rispondono in tanti. Domenica gli segnalo l'invio delle foto della Puro10000 (vd. post 15/04) e lui digita "sono infastidito dal commento di Scaini su fb ... ha scritto w il doping". Lunedì mattina cerco Stefano SCAINI su FaceBook e trovo 78 commenti sotto il post incriminato, molti conditi da parole pesanti. Cos'è sta roba? Mi sembrava la parodia di Claudiano a Zelig, quando le pretendenti si contendono a suon di parolacce il Claudio BISIO in versione tronista.

il minuto di silenzio per Mario
alla partenza della Puro10000
Non cercate su Facebook. Il post "W IL DOPING" non c'è più (peccato non avere fatto una stampa grafica), rimosso da Stefano SCAINI che ha pure cambiato la foto del profilo. Ora si nasconde dietro una maschera carnevalesca. Con il successivo post "piove (aspetto almeno 100 commenti)" cerca di raffreddare gli animi. Ormai è fatta!

Non puoi essere il marito di Anna INCERTI e uscire con un'espressione di quel tipo subito dopo il record italiano di maratona dell'avversaria che ha ripetutamente battuto tua moglie negli ultimi mesi. Avesse scritto "WLF" avrebbe ricevuto un'innocua grandinata di "sempre". Fra i miei amici è una forma di saluto beneaugurante, come sul casco di Valentino ROSSI.

statistica del 22/03
C'erano un paio di interventi cattivi anche di Anna. A un certo punto ha accusato un astante di partecipare solo per aumentare la sua visibilità. Serve a tanto altro Facebook? Ancora un anno fa nel post quando sarebbe meglio tacere ho fatto incrociare la campionessa di Twitter Lady Gaga e la vicecampionessa d'Europa di maratona.

Anche a me capita di commentare e a volte di ricevere inattesi riscontri. Mi sono inserito nello scodazzo di interventi ai piedi del post 21/03 di Linus Non Parli Mai Di Corsa. Sono circa a metà e uno su tre di quelli che mi hanno seguito è saltato in questo blog. Nessun merito personale, se non quello di aver condiviso con Linus la stessa immagine svolazzante di Flea dopo l'arrivo alla maratona di Los Angeles 2011 (vd. post 18/11/2011). Chissà quanti sono poi ritornati in questo blog.

C'è chi del rumore ha fatto un'arte, almeno nella propria denominazione, ma la sua musica può essere lasciata di sottofondo. Senza disturbare.


PS1 ecco un'intervista per inquadrare meglio la situazione di Stefano: FUORI DALLE FIAMME GIALLE ... E NON SO IL PERCHÈ (@AtleticaWeek, Cesare MONETTI 15/03); Stefano, vai avanti sereno, che in questa atletica trovi tutto lo spazio che vuoi, qualsiasi maglia indossi! anzi, hai più fulgidi esempi alla RCF che alle FFGG ... (uno per tutti) ... Giorgio CALCATERRA!

PS2 dopo le mille remore a lanciarmi nel blog (vd. post iniziale 09/01/2011), forse è tempo di rimuoverle verso Twitter e Facebook; allora avevo come benchmark il blog di Marco BOFFO che non è più rientrato nei social per eccesso di "incomprensioni e tensioni inutili"; l'ho visto sabato scorso, al lavoro, professionale e in grande forma ... in bocca al lupo per la 100km di Seregno!

martedì 17 aprile 2012

La mia seconda laurea a Padova

qui ho ottenuto la mia seconda laurea
Migliorano i risultati quando si ha a che fare con i professionisti. Avevo conosciuto Diego ZILIO con la vittoria alla Padova21, all'inizio di ottobre scorso (vd. post 10/10/2011), e ci siamo ritrovati nei vari comunicati della Maratona di Sant'Antonio di domenica prossima. Ora come allora ha voluto chiedermi di una vittoria, quella della Mezza 2010 da Camposampiero a Padova (vd. comunicato @atleticanet). Poi ho fatto di più: gli ho scritto un migliaio di battute, che Diego ha pubblicato integralmente nel sito della (vd. http://maratonasantantonio.it/?p=4746)

«QUI HO OTTENUTO LA MIA SECONDA LAUREA, QUELLA DI MARATONETA»

Aprile 2010. L’appuntamento clou di primavera è con la maratona di Parigi di domenica 11. Corro bene in 2h29’38” e mi classifico meglio (45° totale, 1° italiano, 4° over 40 su 30’976 arrivati). Ne esco molto segnato, con un brutto dolore alla caviglia sinistra.
Già la settimana seguente gareggio in una prova di 10km, prima edizione organizzata da amici. La precaria condizione fisica si dimostra gestibile e migliora sempre più all’avvicinarsi della Maratona di Sant’Antonio, che mi vede fra i partenti della mezza e ci tengo fare una bella figura.
l'esordio in maratona (vd. post 01/02/2011)
Domenica 25 splende il sole sul percorso da Camposampiero a Padova. Conosco bene le strade, perché ci ho già corso due volte la maratona e nel 2007 fu pure il mio esordio. Gli amici volevano che mi iscrivessi a NYC del novembre successivo, ma io cercavo la verifica sulla distanza completa. Così il lungargine del Brenta diventò la First Avenue, Pontevigodarzere il Willis Bridge, via Tiziano Aspetti la Fifth Avenue e il ponte di via Codalunga uno dei saliscendi in Central Park. E le piazze del centro di Padova? No, quelle non ci sono a NYC.
Ho così ripercorso le strade che hanno riempito le mie giornate universitarie e l’aprirsi di Prato della Valle è stato come un caloroso abbraccio per la nuova laurea: quella di maratoneta! Tre anni dopo ho l’onore di tagliare per primo il traguardo sulla mezza distanza. Che soddisfazione!

Ecco l'augurio per i 77 AV MASTER che seguirò lungo le strade dal Graticolato Romano (vd. post 14/09/2011) al centro di Padova ... ENJOY!

domenica 15 aprile 2012

w15/2012 - prove di resilienza, Puro 10000

con alcuni dei 34 classificati AV alla Puro 10000
Zané 15/04/2012 (vd. classifiche @SDAM)
Forse la lettura di "Perseverare è Umano" di Pietro TRABUCCHI (vd. post 08/04) mi ha aiutato a ben sopportare quasi quattro ore sotto l'acqua. Pioggia fina e persistente, non fredda, come capita spesso alle perturbazioni atlantiche primaverili. Di per me non mi sarei mosso da casa. Bici più, bici meno, l'importante è recuperare il ginocchio alla corsa (vd. post 11/04). Poteva andare bene anche una abbondante sessione di ginnastica in casa.

Invece avevo appuntamento con gli amici a Zané, appena fuori Thiene. Amici di vari colori che ho raccolto per quanto possibile nell'album fotografico @PicasaWeb, il buffet in cui molti possono trovare qualcosa per sé: è chiara la dominante arancione. Poi c'è molto azzurro, giallo, verde, rosso. Lascio ogni nota tecnica al servizio della Belluno-Feltre (vd. post 28/03) che fa riferimenti a ritroso.

Fabio poco sotto, Antonella poco sopra l'ora @SDAM
Scattare, selezionare, ritagliare, ridurre per la pubblicazione: operazioni alla portata di tutti con una semplice fotocamera compatta (la mia è una datata Fuji f30). Un altro modo per condividere le gioie del correre insieme, anche se il meteo oggi non ci ha aiutati, tutta mattina sotto l'acqua. Per me la parte più dura è stata quando mi sono fermato qualche decina di minuti nel sottopasso della SS 349 del Pasubio, zona di incrocio del percorso da ripetere due volte, così potevo vedere gli atleti in ingresso e in uscita. Dal freddo hanno cominciato a tremarmi le mani. Per il resto non ci sono state difficoltà, dopo essermi inzuppato fin da subito sulla strada da Marostica a Zané. Oltre a non essere un gran spettacolo in bici, devo aver fatto tanta tenerezza a chi mi vedeva da fuori, all'interno delle auto o delle abitazioni. Per fortuna producevo più calore di quanto ne disperdevo. Nessuna sofferenza particolare, se non il torpore ai piedi che si è risolto un'ora dopo il rientro a casa.

Concludo a tema con It's Raining Again bella canzone dei Supertramp: ritmo gaio dall'inizio alla fine benché si parli della fine di un amore ... fill your heart again! (vd. testo @azlyrics).


Aggiunte di lunedì 16
PS1 mi sono dimenticato di celebrare la vittoria di Enrico GASPAROTTO in volata sul Cauberg alla Amstel Gold Race: non avrei dovuto (omonimo e triveneto)
PS2 avrebbe meritato l'aggiunta di un monumento Oscar FREIRE, se avesse resistito in fuga 100m in più ... PS3 bentornato alla telecronaca di Davide CASSANI dopo l'incidente in bici (vd. post 30/03)!

venerdì 13 aprile 2012

Boston addio! Non per Joan BENOIT SAMUELSON

vittoria alle Olimpiadi di LA 1984
Molti in Italia l'hanno conosciuta così, vincitrice sul traguardo della prima maratona olimpica a Los Angeles 1984. Una condotta di gara che sembrava scriteriata, in fuga solitaria fin dal primo ristoro. Un divario che si apriva sempre più. Quando le migliori hanno lanciato l'inseguimento era troppo tardi (vd. classifica finale).

Negli USA Joan era già un grande personaggio. Aveva già vinto di tutto dalle gare in pista (allora 3000m al massimo ...) fino alla maratona, passando per le distanze intermedie di cui è ricco il circuito statunitense. In particolare aveva vinto a Boston nel 1983 in un tempo che sembrava impossibile, 2h22'43", generando gli stessi pensieri che ormai ci annoiano dopo i 2h03' di Geoffrey MUTAI e Moses MOSOP (vd. post 30/04/2011). Ci pensò un paio di anni dopo a migliorarsi nel loop di Chicago in 2h21'21" durante un epico duello con Ingrid KRISTIANSEN che nella stessa primavera aveva portato la miglior prestazione mondiale a 2h21'06" a Londra , prima ancora che si potesse parlare di record.

(chi vuol divertirsi può incrociare le biografie fra le due già citate + Grete WAITZ e Rosa MOTA ... trova prestazioni tuttora spendibili in ambito mondiale).


Eppure Joan aveva rischiato di non partecipare alle Olimpiadi. Infatti le si era completamente bloccato il ginocchio destro dopo che per settimane le aveva fatto male in forma pesante e intermittente. Che fare? Il problema si era trascinato e a quel momento mancavano meno di tre settimane ai Trials e poco più di tre mesi alle Olimpiadi ... No Trials, No Olympics (vd. post 17/01).

vittoria a Boston 1983
Si affidò al chirurgo che le asportò dall'articolazione una massa fibrosa che si era infiammata. La condizione sembrava ben riavviata, ma Joan, con la sua voglia di strafare, rischiò di farsi male all'altra gamba che nella fase di ripresa era più sollecitata (tante info da Running with the Legends già citato nel post 15/02/2011). Alla fine partì per i Trials, vinse e poi la strada sembrò in discesa fino a Los Angeles, almeno a noi che l'abbiamo vista nelle immagini. Invece nella specialità appena nata era già scontro fra titani!

Sono passati solo ventotto anni e Joan è sempre lì, sulle strade del New England per una ricorrenza molto particolare (vd. post @RW.com)

On Monday, Joan Benoit Samuelson will return to the race she won in 1979 and 1983 and again tackle the 26.2 miles from Hopkinton to Boston. Last year, at age 53, Samuelson ran 2:51:29. She's never not broken 3:00 for the distance.

Samuelson set course records in both of her Boston victories. Women who broke another type of barrier will also be honored during marathon weekend, as this year marks the 40th anniversary of the first official women's field at the race. Nina Kuscsik, who won in 1972, will be joined by fellow members of the first women’s field Kathrine Switzer, Pat Barrett, Sara Mae Berman, and Valerie Rogosheske.

arrivo a Boston 2011
Nel frattempo Joan si è guadagnata anche un film sulla sua vita esemplare dagli stessi produttori che hanno realizzato Fire on the Track su Steve PREFONTAINE. Sottotitolo della stessa Joan ...

"Most of the inspiring stories that cross the finish line
come at the end of the pack …"

There Is No Finish Line is a testament to the power that running can bring to our lives. This film celebrates the life and spirit of Joan Benoit-Samuelson (Joanie), the first woman Olympic Gold medalist in the marathon.

Within the film are the historic moments of Joanie's improbable 1984 Olympic Gold Medal, are her world record performances in Boston and Chicago, of the times before Title IX, and her role in changing the perception of female running potential - breaking barriers and inspiring women and men thereafter.

The heart of the film follows Joanie as she is today, training on the trails in her home state of Maine, while still fitting in organic gardening, environmental conservation and time with her family. Her journey climaxes with an inspiring effort at the 2010 Chicago Marathon where she becomes the first woman to break 3-hours in five different decades!

In the end There Is No Finish Line... proving whenever and however Joanie's competitive career ends, her spirit and life accomplishments will remain, firing us up to go after our passions, whatever they may be.


She's like a Jedi Master (Bill Rodgers)

Tante altri video e foto nella sottosezione del suo sito. Qui un articolo a più ampia visione @GenderAcrossBorders ... Mi mancherà solo il suo autografo. Sarà per un'altra volta, se l'addio si trasformerà in un arrivederci. Per ora vi lascio con una appropriata canzone di Ivan Graziani: passa poco per radio e vive nel ricordo dei suoi numerosi fans http://www.ivangraziani.it/


PS lascio tutti i riferimenti per il prossimo post, sempre su Boston e un altro grande interprete di maratona che lì ebbe uno dei suoi acuti; gli indirizzi sono più che espliciti

http://news.runnersworld.com/2012/04/05/brief-chat-alberto-salazar-part-1-of-2/
http://news.runnersworld.com/2012/04/08/brief-chat-alberto-salazar-part-2-of-2/
http://www.newyorker.com/reporting/2010/11/08/101108fa_fact_kahn
bellissimo racconto di 30'000 battute che si leggono bene senza vocabolario
http://news.runnersworld.com/2012/04/10/brief-chat-dick-beardsleys-duel-and-more/

aggiungerò alcune divagazioni tecniche già seminate in precedenti post (vd. post 21/03 e 24/02 sul suo allievo Dathan RITZENHEIN); pensavo di conoscere sufficientemente Alberto e invece ...

mercoledì 11 aprile 2012

Pasqua e Raddoppia

Chiesa della Madonna del Ciclista
salita della Rosina, Marostica
(vd. post 26/04/2011)
Durante la Settimana Santa ho ascoltato diverse persone, anche poco religiose, dichiarare di aver portato avanti con soddisfazione il proprio "fioretto" quaresimale, che spesso assume varie forme di astinenza da caffé, alcolici, fumo, PC, TV. Mi sono sentito inadeguato in quanto non avevo da presentare il mio. In verità stavo coltivandone uno molto impegnativo e che dovrò prolungare per altrettanto tempo ... "non correre".

Ecco spiegato il titolo che riprende il carnevalesco del post 20/02, ultimo scampolo di illusione prima di abbracciare l'artroscopia di inizio marzo (vd. post anticipazione 01/03 e resoconto 04/03). La decisione era stata presa giusto dopo il mercoledì delle Ceneri, inizio ufficiale di Quaresima.

È un mese che non lascio aggiornamenti sulla mia situazione fisica (vd. post 10/03), trovando argomenti molto più interessanti dell'evoluzione della mia salute articolare. Solo ora mi rendo conto di quanto questa infiammazione localizzata avesse precedentemente influenzato anche la sensazione di benessere generale. Ogni tanto mi dimentico che un granuloma ai denti ha forse contribuito a tagliare la mia carriera, quasi vent'anni fa. Incidente ormai in prescrizione.

con Marco FILIPPI e Stefano FURLANI
alla StraVicenza GdV 19/03 pag.50
Devo essermi spiegato male finora perché molti non hanno capito la mia situazione, alcuni dei quali mi hanno visto patire per mesi, hanno visto le ferite sul ginocchio e sanno quanto tempo ci vuole per la ristrutturazione delle cartilagini. "Non corri oggi?" diventa un saluto affettuoso, quasi un invito a farmi scendere dalla bici e a far girare le gambe a diretto contatto con il suolo. Ancora tanta pazienza, senza avere certezza del risultato.

Continua la mia fisioterapia autodidatta: ben istruita da referenti molto competenti ed eseguita in autonomia. Proprio come sette anni fa per i tendini di Achille. Allora facevo quasi ridere i giovani al campo di Tezze sul Brenta che mi guardavano e silenziosamente esprimevano il loro stupore "cosa fa quello lì!?". Semplici esercizi di rieducazione articolare per riappropriarmi della funzionalità delle caviglie. Per lo più a piedi nudi.

Ho ripreso in mano la bicicletta che funziona da quotidiana medicina, amara come un caffè senza zucchero, e ci sto prendendo gusto. Come per il caffè senza zucchero. Allungo i percorsi e guardo la campagna intorno, salgo sulle colline e guardo la campagna dall'alto, sempre ai piedi della pedemontana vicentina.

Gianni BUGNO, Steven ROOKS e Miguel INDURAIN
Campionati del Mondo di Stoccarda 1991
Non sono bravo a stare in sella, anzi, e non mi concederò il tempo per fare la pratica necessaria. Non sono diventato ciclista quasi venti anni fa, quando mi sono regalato la bici che poi per scarso utilizzo ho venduto a un amico. Non lo diventerò adesso.

A volte sulla strada guardo l'ombra sotto di me e vedo il bacino ben piantato che vorrebbe ricordarmi quello di Gianni BUGNO (vd. post 15/03). La schiena ben ricurva, la frequenza di pedalata (e l'altezza) mi avvicinano più a Miguel INDURAIN nelle tappe di montagna, quando si salvava le gambe in attesa delle crono.

Ricevo sostegno anche dall'odierna pillola di Seth GODIN (vd. suo post 11/04)

Don't give up (you're on the right track)

la bici di Johan MUSEEUW alla Parigi-Roubaix 1994
le sospensioni sembravano la soluzione al pavé
(divagazioni tecniche anni '90, poi rientrate)
Wrestling with a puzzle, a project or a problem, the likeliest reason to give up is the belief that it can't be done. What's the point of persevering if it's actually impossible to succeed?
"It can't be done," we say, throwing up our hands. Not "I can't do it," or "It's not worth my time," but "It can't be done."
In the year after Roger Bannister broke the 4 minute mile, the record was broken again and again. Once people realized it could be done, it wasn't an impossible task any longer. And that's why there's a flood of tablets on the market, many from companies that had what they needed to build the first one, but didn't until Apple showed them the way.
Two things you might take away from this: First, there's solace in finding someone who has done it before, whatever "it" is you're trying to do. Knowing that it's possible and studying how it was done can't help but increase the chances you'll stick it out.
Second: huge value accrues to the few able to actually do a thing for the very first time.

"a tutti gli increduli: il mio ginocchio sta bene, grazie!"
Come promesso alla fine del post 01/04 eccomi a parlare del ginocchio sinistro di Johan MUSEEUW, distrutto in una caduta sul pavé nella Parigi-Roubaix del 1998, una settimana dopo aver vinto il Giro delle Fiandre. Rischiò di perdere la gamba a causa di un'infezione. La ripresa fu molto dura e due anni dopo ebbe l'onore di alzarla al cielo sul traguardo vittorioso della stessa Parigi-Roubaix, la seconda. Poi ebbe in premio un terzo blocchetto di pavé nel 2002 e gli stava per riuscire il poker nel 2004: già in fuga, da solo, ci pensò una foratura a fermarlo ... Era un atleta senza paura. Mi ricordo quando nel 1994 provò a tenere le ruote di uno scatenato Andrej TCHMIL e pur di non perdere la scia saltò in unica soluzione uno spartitraffico che l'allora ucraino andò ad aggirare. L'appuntamento con la vittoria era solo rimandato di un paio di anni.

Sostituisco l'eterea e sempiterna Oxygène di Jean Michel JARRE (da utilizzare in futuro, magari nei prossimi allenamenti in altura ...) con la più calzante On The Road Again dei Rockets (testo @lyricskeeper.it).


Troppo Pop of the Pops? Eppure i Rockets formavano un gruppo vero e passavano regolarmente anche vicino a casa mia, a Cittadella, con il loro spettacolo galactico. Dai racconti degli amici più grandi emergevano la grande suggestione dei giochi di luce assieme a interpretazioni particolari, come i lunghi assoli di batteria. Neanche fossero stati i Genesis!

domenica 8 aprile 2012

Altre Presentazioni - "Perseverare è Umano" di Pietro TRABUCCHI

Gastone BARICHELLO con Pietro TRABUCCHI
Appena scoperta la locandina nel sito Facebook di PuroSport mi ero subito deciso "vado!" e avevo lanciato il messaggio a una trentina di amici atleti martedì mattina ...

Vogliamo incontrare Pietro TRABUCCHI alla presentazione del suo nuovo libro "Perseverare è Umano"? Pietro è docente di psicologia, scrive regolarmente su CORRERE ed è una delle anime dell’ultra in Italia. La corsa per lui non è solo metafora di vita, è pure campo di studio scientifico.

Non è istrionico come qualche giornalista o scienziato statunitense (vd. post 13/03 "Born To Run di Christopher McDougall / di Daniel Lieberman") oppure come qualche tecnico di casa nostra (vd. Renato CANOVA nel post 26/03), ma è molto concreto e perfettamente documentato.

organizza Libreria Liberalibro
Valdagno non è comoda e bisogna muoversi da zona Marostica almeno un’ora prima, verso le 19:30. Che dite? È dura farsi una serata a metà settimana: se si forma un bel gruppo vinceremo insieme l’inerzia dell’avvio.

Dopo aver ricevuto alcune risposte negative l'intenzione iniziale "vado!" si era trasformata in "non vado da solo!". Fino a metà pomeriggio del giorno stesso quando Gas mi ha risposto "quanti siamo? a che ora partiamo?". Ecco trovata la giusta compagnia. Anche perché Gas è amico/allievo di Pietro nella nazionale di UltraMaratona e la serata è propizia per stare insieme. Ecco la mail di resoconto agli stessi amici che avevo invitato due giorni prima ...

Sono reduce da una bella serata che ho in parte rappresentato nell'album fotografico @PicasaWeb. Il libro è dedicato “alle squadre italiane di ultramaratona” e quindi la prima immagine è dedicata al dialogo fitto fra Gas e Pietro poco prima dell’inizio ufficiale della presentazione.


Vi segnalo il bellissimo video (girato/editato da UniCaela – qui il suo sito, qui la sua sezione YouTube) che è stato proiettato prima del confronto fra Pietro TRABUCCHI, Federico SCHENA, Carlo REGGIANI, ben moderati da Alessandro GRAINER.

sala SOSTER @ Palazzo FESTARI, Valdagno
A breve un resoconto nel blog, magari con il contributo di Beppe e di altri che stanno leggendo il libro. Per ora ho raccolto l’autografo di Pietro sulla mia copia: seguire http://pietrotrabucchi.it/ e iscriversi alla newsletter!

A proposito di newsletter … mi sono iscritto anche a quella di Liberalibro, sezione di Valdagno della Libreria GALLA, la quale ha promosso l’evento. Chissà che non arrivi qualche altro richiamo dalla vallata. Non è facile riempire al meglio una sala da 150 posti!

C'è già molto, ma è ancora poco. Intanto i lettori di questo blog sono più fortunati dei presenti in sala SOSTER mercoledì sera, perché si possono gustare appieno il video di Gabriela, riprodotto con l'audio molto basso per un problema tecnico. Dieci minuti per entrare nello spirito del libro, che sarà presentato in futuro post: immagini stupende e commoventi protagonisti (Roberto GHIDONI e Bruno BRUNOD in particolare, quello che vede "pane e salame" quando è preso dai morsi della fame durante le sue imprese).

(da sx a dx) Alessandro GRAINER presenta
Carlo REGGIANI, Pietro TRABUCCHI, Federico SCHENA
Cominciano gli interventi, dopo le presentazioni ufficiali da parte di Alessandro GRAINER: gli ci vogliono minuti per elencare i titoli e incarichi (vd. per esempio il curriculum del Carlo REGGIANI). Bravissimi! Così è portato ulteriore accreditamento scientifico di cui, personalmente, non avvertivo il bisogno. Infatti ho apprezzato molto il fisiologo per la pacatezza del suo eloquio e la chiarezza dell'esposizione senza volersi addentrare nei misteriosi funzionamenti della macchina umana.

Macchina umana! Ecco la specialità anche di Federico SCHENA che ha portato la sua visione di medico sportivo molto dedicato alla valutazione funzionale che si trova anche in questo bellissimo post 01/04/2010 di Andrea RIGO, cavia di eccellenza ancora un paio di anni fa. Come sono utilizzati poi i dati? In pubblicazioni e seminari scientifici.

Pietro TRABUCCHI presenta "Perseverare è Umano"
La presenza di Nicola TISO in sala mi ha fatto tornare in mente il Convegno di Ultramaratona a Padova del 23/10/2010 (qui l'invito @iutaitalia) e come un'analoga mia mail di feedback fra i soliti amici sia diventata parte del comunicato ufficiale (qui il resoconto @iutaitalia). Sotto il saluto "GRANDI MARATONETI" ci sono io e al di sotto dei puntini di sospensione ci sono gli omissis per commenti personali, legati a difficoltà di comprensione o di applicazione dei risultati. Infatti avevo concesso a Nicola "Puoi anche smussare qualche angolo del testo, se lo ritieni troppo spigoloso. E che i biochimici non si offendano! ... La domanda che rimane sospesa al termine di certe relazioni è: OK! Adesso so qualcosa in più, ma cosa cambia nella mia vita domani?".

Il dialogo dopo la presentazione
Un anno e mezzo fa avevo preferito prendere appunti (vd. foto di Nicola @PicasaWeb), come nei due precedenti seminari di UltraMaratona a Schio, prevedendo che gli spunti più interessanti non sarebbero stati successivamente pubblicati. Stavolta ho preferito ascoltare e scattare foto, essendomi tornato in mente il consiglio del prof. TREVISAN al corso di Analisi Matematica "cosa scrivi?! stai attento e prova a capire! c'è tutto nel libro!": così ogni tanto riprendeva qualche studente. Anticipo questa sintesi capitale che ritrovo  in Pietro come in tutte le esperienze di coaching ...

NON ESISTONO GRANDI MOTIVATORI
AL DI FUORI DI NOI STESSI
ESISTONO GRANDI DEMOTIVATORI

Un messaggio degno della Sibilla Cumana. Vale quanto gli si crede e come lo si legge: attenti a dove si mette la virgola che non c'è. Qui c'è un video molto suggestivo (che non si lascia incorporare nel blog), spezzone di un film di fantascienza, in cui l'oracolo si nasconde nelle vesti di una casalinga intenta a fumare mentre prepara biscotti. Chi potrebbe crederci? Al protagonista offre la risposta sbagliata, quella che lui vuole sentirsi dire, considerato che non è ancora in grado di accettare il percorso necessario per accogliere quella giusta, allora in forma acerba e dubitativa. Va bene, è solo fantascienza!

se lascio gli attrezzi di allenamento in giro per casa
capita che siano utilizzati per gioco dai miei figli
Nel dialogo con i presenti viene sollevato un altro tema, declinandolo sul lato educativo: come trasmettere (quella che a noi sembra) una giusta passione ai figli? Pietro TRABUCCHI non è nato con l'amore per la montagna. Certo, era fortunato a viverci vicino, eppure faceva fatica a seguire suo padre che gli offriva il premio finale alla lunga passeggiata "dai che andiamo a mangiare la polenta nel rifugio!". E il giovane Pietro si chiedeva "cosa avrà di più buono la polenta in rifugio di quella che possiamo mangiare a casa?". Si è fidato del padre e col tempo ha trovato la sua ragione per (far) salire le montagne e ora propone a ciascuno di trovare la propria. Ecco la seconda sintesi ...

CONDIVIDERE SENZA FORZARE

Pietro TRABUCCHI se la prende con la scuola primaria che non stimola abbastanza il piacere di apprendere e la soddisfazione del senso di competenza. Ritrovo in altra forma un'affermazione di Mario CONTE (vd. post 28/02) che recitava nel suo corso di Kinesiologia Educativa "finora non ho trovato un bambino che non abbia voglia di imparare". Messo nelle giuste condizioni, ovviamente.

Apro una lunga divagazione, perché c'è chi è andato giù molto più pesante, almeno nel titolo "SMETTIAMOLA DI RUBARE SOGNI (a cosa serve la scuola?)" che in inglese suona molto più perentorio. Ecco il recente post 03/04 di Seth GODIN che rilancia il suo libro.

The free ebook (free as in free to read and share) now has two new audio editions, a French edition, one for readers in Brazil and yes, a bumper sticker that summarizes the book in 12 square inches (what three words would you use?). It's available to read on your screen, to print out and to read on your Nook or Kindle. People have turned it into online discussions and are working on other translations, including Polish and Italian too. If you haven't read it yet, check it out. If you have, feel free to share.

riuscirò mai a fare
click on my head?
La notizia è: sta arrivando la traduzione italiana (oltre a quella polacca) per chi ha difficoltà con l'inglese. Il libro è liberamente scaricabile in varie forme @squidoo. Seth è una continua fonte di suggerimenti. Ecco cosa ha scritto nel post 10/03 sempre a riguardo del suo libro.

And finally, my free ebook Stop Stealing Dreams continues to spread, with tens of thousands of new readers every day. There's no doubt I could have dramatically increased the number of viral engagements if I had made a video instead, and if I had created some sort of deadline (free this week only!). On the other hand, one lesson from this sort of gradual viral spread is that while it doesn't happen overnight, it can spread for months or even years into the future.

A chi appare troppo autoincensatorio consiglio di leggere tutto il post 10/03. Anche Seth è un sommo esempio di perseveranza nella scrittura: almeno un post al giorno da molti anni (vd. blog). Consiglio la lettura in pillole quotidiane mediante l'iscrizione alla newsletter.

Giancarlo COLOMBO, Fulvio MASSINI e Linus
tre eccellenze nei propri settori di competenza
Tanto per continuare sul tema delle presentazioni (vd. post 10/12/2011) pochi giorni fa ho letto su podisti.net del libro "Andiamo a Correre" di Fulvio MASSINI (vd. news 02/04).

Proprio sfogliando l'ampio FotoAlbum di Stefano MORSELLI (circa 200 scatti) mi sono ripromesso: nei prossimi servizi seleziona e cestina! E così ho fatto nel mio FotoAlbum di Valdagno, dove mi sono rimasti solo 13 scatti, un numero malaugurante in periodo pasquale. Chissà quanti ne ha consegnati alla stampa Giancarlo COLOMBO! Chissà se Giancarlo ha fotografato Stefano!

ancora Linus, Fulvio MASSINI e ...  Giancarlo COLOMBO
Conoscendo le qualità oratorie di Linus e Fulvio (potenzialmente irrefrenabili quando si parla di corsa), immagino che ne sia uscito un dialogo pirotecnico. Come in un cortocircuito cerebrale mi sovviene un monito latino di origine catoniana che riceve l'ennesima smentita

REM TENE VERBA SEQUENTUR

Oltre ad avere buone cose da dire, bisogna avere anche un buon modo per dirle e un pubblico che le ascolti.

Concludo con un inno alla perseveranza, una delle possibili chiavi di lettura per un film come Blade Runner. Qui un video riassuntivo della storia, disponibile alla massima qualità di 1080HD. Lo sfondo musicale è di Vangelis.


Alla fine smette di piovere, si aprono le nubi e si vede la luce. La corsa continua altrove, come quella di Micah TRUE detto Caballo Blanco, protagonista e ispiratore del libro Born To Run di Christopher McDougall (vd. post post 13/03), scomparso come i Tarahumara sanno fare ... di corsa. Qui il ricordo dell'amico Scott JUREK, immenso ultratrailer (vd. @RW.com).

BOONEN mette in fila POZZATO, BALLAN e tutti quanti
PS quello che ha fatto oggi Tom BOONEN lascia senza parole! Non era difficile pronosticarlo primo a Roubaix dopo la vittoria di domenica scorsa al Giro delle Fiandre (vd. finale post 01/04), ma oggi ha annichilito tutti gli avversari! Anche la pavida dozzina che lo ha inseguito per 55km. C'è posto per uno solo oggi sul podio! Gli altri meno che ancelle. Non posso che augurare a Tom "stay hungry, stay foolish!" ... questa seconda parte gli riesce bene!

giovedì 5 aprile 2012

Storia, Immaginario e Rappresentazione: viva Dorando! viva Maria!

l'arrivo di Dorando PIETRI alle Olimpiadi di Londra 1908
Mi arrivano diverse newsletter via mail e una di quelle che sfoglio subito e volentieri è SPIRIDON, di cui si trova ampia collezione @pierogiacomelli.com. È prodotta da una congrega di grandi appassionati di atletica e ottimi giornalisti nostalgici che si dilettano a costruire questa rivista online e catturarono il mio indirizzo di posta anni or sono. Ogni numero ha la sua chicca, storica o attuale, che ha il pregio di essere documentata e ben raccontata. Oggi vi presento questo bel pezzo di Vanni Lòriga.

Carissimo Direttore,

ho ricevuto e ascoltate molte critiche  relative al recente sceneggiato televisivo dedicato a Dorando Pietri e intitolato “Il Sogno del Maratoneta”.
Non sono assolutamente d’accordo. Dalla poderosa realizzazione del regista Leone Pompucci ho appreso molte cose che non sapevo sulla storia della nostra atletica e, in senso più ampio, della società italiana e mondiale all'inizio del secolo ventesimo.
So che si tratta in definitiva di un’opera di fantasia liberamente tratta dal romanzo di Giuseppe Pederiali che, a sua volta, ha liberamente interpretato la vita di Dorando Pietri.
Ma da questa libertà di scrittura si apprendono, come ho anticipato, gustose notizie. Ne elenco qualcuna che forse tu stesso, caro Direttore, non conoscevi.

... seguono dieci punti da leggere a pagg.4-5 del nr.173 di SPIRIDON ...

Pagine & Pellicole - rassegna cinematografica
Forse in tutto questo, caro Direttore, si deve leggere qualche arcana metafora. Come quella della  piazza metafisica di Carpi sempre deserta, come il parto fra i filari di salici, come nelle signore “en plein air” che con i loro ombrellini sarebbero piaciute a Paul Durand Ruez. Forse. Il fatto certo è che il produttore Luca Barbareschi ha centrato il bersaglio, quello di distruggere un mito.
Per cui potrei concludere: “Quod non fecerunt Barbari, Barbareschi fecit!”. Anche se ho l’impressione che fra cento anni di Dorando si parlerà ancora. Di Luca, non so.

Non c'è bisogno di commenti, vero? Io mi sono addormentato nella seconda metà della seconda puntata. Ho fatto fatica ad arrivare con Dorando al traguardo. Poi sono crollato, anche senza stricnina. Più che la noia poté le stanchezza. Perché sto sceneggiato non si è fatto guardare? Viva Dorando!

Pagine & Pellicole - Cineforum con La Fucina Letteraria
È difficile trasporre in film un mito e se si parte da una libera interpretazione di una libera narrazione i risultati sono molto dubbi. Sabato sera Alberto ANGELA ha reso onore durante la sua trasmissione ULISSE al film TITANIC di James CAMERON come un'ottima ricostruzione della dinamica del disastro. Che strano! Una storia di pura invenzione ha rispettato l'impianto storico, mentre una storia reale ne esce completamente traballante, se non a picco almeno incagliata.

Semino nel post la brochure della rassegna cinematografica "Pagine & Pellicole, letteratura e cinema a confronto" tenuta a Marostica nella seconda metà dell'ottobre scorso. Gino CADORE, presidente del Gruppo Cineforum, ha speso molte parole per spiegare quanto sia difficile tradurre il linguaggio letterario in quello cinematografico e come il regista, a volte, scelga di tagliare o trasformare la narrazione.

nascita di Gesù in Maria di Nazaret
Arrivo allo sceneggiato "Maria di Nazaret": due settimane dopo Dorando, due puntate domenica-lunedì, proprio come "Il Sogno del Maratoneta". Qui il testo è ancora più difficile, perché trattasi di sacra scrittura da secoli trasposta in iconografie e rappresentazioni di ogni genere. Nei titoli di coda ho visto l'imprimatur dei monsignori e quindi c'è l'approvazione della Chiesa, la conferma dell'aderenza alla dottrina della fede. Comunque non mi è gradita l'interpretazione in soap opera dei Vangeli, con la Maddalena fin troppo protagonista insieme a Erodiade, perfettamente truccate e appena uscite dall'estetista. Sempre uguali, nella prima parte come nella seconda, pur essendo passati più di trent'anni, dall'Avvento alla Passione di Gesù. Solo qualche segno sotto gli occhi, mentre a Giuseppe sono concessi alcuni capelli bianchi.

Cristo Morto, Andrea MANTEGNA - 68x81cm
Maria e Maddalena con San Giovanni
Cosa non mi è proprio piaciuto? L'Annunciazione sembra una scena di Star Trek, come se l'incarnazione avvenisse nell'iperspazio, e l'incontro con Elisabetta e il successivo Magnificat sono parsi un'operetta. O forse è il mio senso del mistero divino a essere limitato? Mi sono piaciute le due scene successive: ovvero quando Zaccaria, riacquistata la parola, riconosce la superiorità di Maria nell'aver saputo accettare la volontà di Dio, mentre lui, sapiente dottore della fede, aveva dubitato e quindi era stato punito. Poi c'è il ritorno di Maria a Nazaret con la pancia: che scandalo! Sapeva che avrebbe rischiato la lapidazione, come la mamma di Maddalena trovata in flagranza di adulterio. Eppure in tutta semplicità ha confidato nella comprensione di Giuseppe che non l'avrebbe ripudiata (= fatta lapidare). Ci vuole tanta fede quanto il mondo!

Aggiungo altre due note narrative. Mi dispiace che la storia sia terminata con l'apparizione finale di Gesù dopo la resurrezione. Maria è stata successivamente il perno della prima comunità cristiana, anche se gli Atti degli Apostoli sfumano vieppiù la sua presenza. Invece mi piace che sia stato costantemente sottolineato il carattere che ha reso immensa la Madonna: vivere la sua vita come un destino segnato da Dio.

Paz VEGA (Maddalena) e Alissa JUNG (Maria)
Mi permetto una nota tecnica: forse un miglior utilizzo della luce naturale avrebbe potuto salvare il risultato e rendere il film meno fumettone. Proprio nella terza proposta della rassegna cinematografica già citata è stata evidenziata la scelta del regista di girare tutte le scene con la sola luce presente in quel momento, senza fonti artificiali. Non per questo Scarlett JOHANSSON è meno bella o convincente ne La ragazza con l'orecchino di perla. Se Peter WEBBER ha avuto così tanto rispetto dei quadri di VERMEER da seguire il maestro nelle sue convinzioni luminose, perché Giacomo CAMPIOTTI si è portato così lontano dalla crudezza della vita in Palestina di duemila anni fa? Anche nelle lapidazioni i sassi suonano di cartapesta.

Viva Maria! A questo punto potrebbe sembrare blasfemo, ma è proprio il titolo dell'ultimo libro di Alessandro ZALTRON (vd. presentazioni nei post 17/09/2011 @ Libriamo2011 / Vicenza e 10/12/2011 @ Palazzo Roberti / Bassano del Grappa) che ha dato voce a un personaggio delle nostre parti. Fra le stramberie della sua vita aveva avviato una redditizia coltivazione sulle pendici del monte Grappa. Ecco la pagina nel Giornale di Vicenza che invoglia alla lettura.

Viva Maria! di Alessandro ZALTRON
GdV 27/03/2012 - qui i testi pag. 48sx - 48dx
Un libro piacevole, da leggere tutto d'un fiato, divertente e ironico, scritto con garbo da Alessandro Zaltron, la cui produzione letteraria s'arricchisce anno dopo anno di nuovi titoli e successi. Stefano Zanchetta, raccontandosi in prima persona, riapre pagine di cronaca nostrana da rileggere con leggerezza e distacco, grazie a quel provinciale senso di disincanto che rende agile e scorrevole la penna di Zaltron. Sul filo del giornalismo prestato alla letteratura o, meglio, della letteratura prestata al giornalismo.

Dopo questa amenità locale, forse più diffusa di quanto si pensi, racconto un'altra storia di pance precoci, dopo quella di Maria di Nazaret. In quinta superiore la classe chiese al giovane insegnante di italiano/latino di accompagnarci in gita. Lui si rifiutò adducendo la valida scusa "no, no, no! quella volta che siamo andati a Roma all'ultimo anno del liceo dopo nove mesi a una mia compagna è nato un bambino ...". Che trauma deve essere stato per Igino BATTISTELLA! Ora come allora molto attivo nella catechesi (vd. libri @deastore). Chissà se a lui, esteta cerebrale, è piaciuta sta Maria di Nazaret. Io penso proprio di no.

Visto che l'atmosfera si è stemperata mi permetto un video leggero di una musica leggera, dove è più facile cantare Maria Maddalena di Maria di Nazaret: è più interessante una storia di redenzione, dopo lunga perdizione, che una di perfezione. Entrambe umane, tanto umane.


Per celebrare la perfezione di Maria di Nazaret abbiamo numerosi esempi, a cominciare dal sommo poeta al termine dell'immane fatica letteraria

Vergine Madre, figlia del tuo Figlio,
umile e alta più che creatura,
termine fisso d'etterno consiglio,

tu se' colei che l'umana natura
nobilitasti sì, che 'l suo Fattore
non disdegnò di farsi sua fattura.

Troppo dura? Ecco come suona in lingua originale e giusta scenografia.


BUONA PASQUA!
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