Copio-incollo il testo dalla pagina facebook di William FRULLANI che ho trovato @atletipercaso. C'è poco da aggiungere rispetto a due mesi fa se non aspettare il tempo delle indagini: spero in tempi più rapidi ed esito opposto rispetto al collega Alex SCHWAZER.
Ciao, vi racconto cosa è accaduto a Sochi e come sta procedendo la storia. Al rientro in Italia ho consegnato i miei integratori al laboratorio di ricerca dell'Università di Torino per essere analizzati. Gli esami hanno individuato la sostanza che mi ha fatto risultare positivo (dimetilpentilamina) in un integratore che assumevo a fine allenamento - il test risale alla mattina del 18/02, 5 giorni prima della gara, per cui mi stavo ancora allenando. La sostanza in questione non era in etichetta (altrimenti non avrei mai acquistato l’integratore), ed era quindi illegalmente presente nelle compresse.
L’uso della dimetilpentilamina all’interno degli integratori è illecito e vietato ovunque. Avvierò una causa civile e penale contro l’azienda che ha prodotto l'integratore: si tratta di un noto marchio del settore, regolarmente presente sul mercato italiano, che testa e certifica lavorazione, purezza e qualità dei suoi prodotti. L’azienda è già stata segnalata alle autorità competenti in materia di antisofisticazione. A Sochi siamo stati in 3 a risultare positivi a questa sostanza, tutti a causa di integratori.
Non mi stancherò mai di ringraziare tutti gli amici che mi hanno scritto e chiamato: solo allenamento e fatica appartengono al mio modo di vivere lo sport. Mi rivolgo ugualmente, con una semplice domanda, a coloro che mi hanno accusato di volontarietà: a cosa servirebbe assumere uno stimolante a una settimana dalla gara? A niente. Riporto alcuni estratti dai principali giornali del giorno successivo alla notizia. Premetto che l’unico comunicato ufficiale è stato quello del Coni che si è limitato a riportare la notizia della positività e il mio ritiro dalla squadra. Sono articoli improvvisati sull'ignoranza dei fatti e della materia: tutto ciò che leggerete sono falsità, illazioni, diffamazioni o gravi accuse da parte dei relativi giornalisti.
LA GAZZETTA DELLO SPORT (Stefano Arcobelli, Jacopo Gerna): “Dentro il bob a quattro d’Italia c’era un frenatore positivo: W.F. lo aveva nascosto ai compagni, ai medici, a tutti. Aveva agito silenziosamente, ma è stato smascherato nel momento fatale”. I due novellieri continuano con una serie di notizie inventate.
LA REPUBBLICA (Mattia Chiusano): “Si è dedicato al bob e all’acquisto su internet di pozioni magiche. Integratori adulterati per spingere meglio e non finire tra gli ultimi…”, “…intrugli…”,“…va a caccia di sette integratori alimentari che promettono miracoli e guaranà. Privi di certificazione medica…”, “…trovando un composto nel quale era presente pure il guaranà. Un doping alla buona…”, “Adrenalina, stimolanti: un cortocircuito micidiale…era disposto a tutto, non si era capito fino a che punto”.
CORRIERE DELLO SPORT (Marco Evangelisti) “L’hanno scacciato dal villaggio olimpico, abbandonandolo come un orfano nei romanzi di Dickens. Ieri notte ha dormito dove ha potuto…” In realtà ho dormito nel villaggio olimpico costiero ed il Coni mi ha dato tutta l’assistenza necessaria per le controanalisi, la presentazione della mia difesa davanti al Cio ed il rientro in Italia.
LA STAMPA (Paolo Brusorio), LIBERO (Giampiero De Chiara) e il TG1 hanno parlato direttamente di acquisto di stimolanti.
2 commenti:
Speriamo che il risarcimento sia direttamente proporzionale alla pochezza dei commenti dei "giornalisti"...
più li conosci, meno li leggi e ancor meno ci credi perché sono loro i primi a non credere
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