domenica 31 luglio 2011

w30/2011 - 500+ e non son contento

Osservatori 2008
Luigi e Mario BERTOLIN
Ho superato i 500km di corsa questo mese. Dovrei essere contento, dovrebbero essere un indice di accumulo di resistenza, soprattutto considerando che è la parte dell’allenamento che mi costa di più, la fatica che non voglio, perché preferisco correre meno e più veloce, perché la muscolatura, l’indole e l’ispirazione mi chiamano altrove. Ho voluto fare il maratoneta? Ebbene mi tocca correre a lungo, almeno quanto serve. Negli ultimi cinque anni ho superato solo 3 volte i 500km/mese, altre 4 volte sono arrivato a sfiorarli, per il resto mi mantengo nell’intorno di 400km/mese, meglio sotto che sopra. Considerando che luglio ha 31 giorni, che ho trascorso 5 week end ad Asiago, che ho fatto molta compagnia ad amici che corrono lentamente, non è stato difficile metterli in fila. Va bene così. Non va bene invece la situazione muscolare. Il disordine invernale non è mai stato definitivamente sistemato, o meglio, ci corro sopra sopportando i fastidi che si rimpallano fra il ginocchio sinistro (sempre lui!) e il bicipite femorale destro, svegliato da quella scossa del nervo sciatico ormai due mesi fa (vd. precedente post). Tutto gestibile, poco da lamentarsi, ma non è gioiosa salute, perché ogni giorno devo pensare a come non aggravare la situazione più che a godermi la corsa, a regolare la spinta dell’arto sinistro che pareggi in equilibrio quello destro, al momento limitante. Ci sono tutti i presupposti per la soluzione, praticando la stessa pazienza che predico agli altri.

opera fuori catalogo, degna di PICASSO
Da un paio di mesi ho cominciato ad avere momenti formativi (EKIS, HRD, Sebastiano ZANOLLI) che mi hanno fatto pensare a tante cose, un'escalation che si è conclusa con il “personal brand”. Sebastiano mi dice che è quasi una forma di ossessione attuale, per quanto se ne parla. Io ne avevo già accennato sfogliando il blog di Giuliano IACOBELLI, dove mi ero focalizzato più sugli strumenti che sui contenuti, ma diventa un argomento sostanziale quando rifletto sulle mie azioni, le mie comunic(azioni), come vengono percepite e utilizzate per definire quello che sono per gli altri. Quanto vale l’identità basic di Forrest Gump “stupido è chi stupido fa” che in inglese suona ancora meglio “stupid is as stupid does”? È inutile metterci qualche ciliegina di abbellimento. Così è! Forrest è un benchmark fin dagli inizi di questo blog.

Ho trovato un esempio personale che declino in “burocrate è chi burocrate fa”, nel senso più degenere del termine. Cosa c’entra il burocrate? Ormai nella mia società sportiva [AV] sono un burocrate. Per quanto storico, per quanto bravo, per quanto simpatico (vd. rapido riassunto in precedente post), sono un burocrate. Smisto astutamente informazioni di ogni tipo dalla mail societaria, tessero e iscrivo atleti alle gare (spesso in extremis e oltre) dal sistema online messo a disposizione dalla FIDAL (mail e sms a tutte le ore perché la società non ha un minimo di segreteria), difendo la mia società nelle dispute regolamentari (una recente vittoria contro la federazione svizzera), molto spesso coinvolgendo relazioni costruite negli anni che nessun altro intende sviluppare, ... insomma, sono un burocrate! Essere un burocrate è positivo o negativo? Nessun giudizio di merito. È una semplice definizione del profilo delle mie azioni in [AV] perché le mie gare sono quasi completamente fuori dal mainstream dell'attività [AV].

Alessio TASCA
Io voglio bene ad [AV], la cito spesso, descrivo le imprese dei compagni di squadra (i giovani saltatori, le campestriCdS1, passaggio in Regione Veneto, CdS2, Campionati Europei U23-1, Campionati Europei U23-2). Ho chiesto più volte agli operativi del sito di segnalare i post, di sicuro meno ingessati e ripetitivi delle comunicazioni istituzionali, senza sortire alcun risultato. E magari con l’occasione riportare alla luce con mesi di ritardo il racconto della maratona di Londra (vd. post 21/04 e successivi) che non ha avuto spazio nel sito [AV] assoluto né in quello [AV] master. Sfogliare per credere. Eppure c’è una bella storia da raccontare con tante belle foto recuperate da amici. Interessano? Sembra proprio di no, nonostante il multiplo invio a chi sovrintende alla comunicazione e a chi la carica nel sito. Mistero! Ancor più misteriosi sono stati il ridimensionamento e ritardo delle pubblicazioni nel Giornale di Vicenza sia nella cronaca sportiva (trafiletto del 23/05, cinque settimane dopo la gara) sia nella cronaca locale. È stata una bella sfida all'attenzione dei lettori! Il trafiletto ha all'incirca la stessa dimensione della foto di Michael TUMI, di cui sono orgoglioso perché è un mio scatto, anche se non è indicato perché GdV non usa citare l'autore.

Giornale di Vicenza - 23/05/2011 pag.36
Morale della storia? Oltre a non pretendere in generale corrispondenza e simmetria nei rapporti, non pretendere il riconoscimento e la visibilità che altri concedono anche in assenza di richiesta.
Un esempio? Il picco estemporaneo nelle recenti visualizzazioni è stato generato da un link all'interno di un articolo di Giuseppe MONTANARI che mi ha citato fra alcune disquisizioni sull'allenamento ideomotorio. Ancor più elevato un picco precedente quando Runner's World Italia ha indicato il link nella news che ha ruotato in homepage per una settimana dopo la Maratona di Londra (vd. precedente post).
EKIS e RW vedono quello che [AV] non vede?


PS ho riempito il post con alcune immagini scattate da Camilla a una deliziosa mostra di ceramica che si conclude oggi al Castello Inferiore a Marostica; anche in terra di ceramica è necessario presentare le recenti evoluzioni delle manifestazioni artistiche ... COMPLIMENTI!

giovedì 28 luglio 2011

Qui si fa il formaggio buono, qui si fa il miele buono, qui si sta bene

Asiago - ingresso spaccio Consorzio
Io so che qui si fa il formaggio buono e ne ho avuto la riprova ancora durante la festa di venerdì 22 quando ho portato una pezza di forma di Asiago scorza nera, vinta alla Campolonga (vd. precedente post), come riserva per eventuali carestie al buffet gastronomico. Chi avrebbe mai potuto consumare un paio di chili di formaggio in famiglia? Non mi costa più di tanto la rinuncia ai latticini per limitare l’apporto di colesterolo con l’alimentazione: ne produco a sufficienza da me, o almeno, me ne resta abbondante in circolo. Così vuole il mio metabolismo, così vuole il mio DNA.
La protezione ben sigillata è stata aperta per tempo e il formaggio è entrato in concorrenza con la porchetta (vd. precedente post). Ho visto passare piatti che utilizzavano fette come pesante copertura del monte di pasta, accompagnati da carne grufolante a lato. Che pendole! È successo che se non provvedo per tempo a tagliarmi un assaggio, rischio di raschiare le bucce.

Asiago - vista su Kaberlaba, strada del trenino, Consorzio e supermercato, SR349 verso ovest

Io so che qui si fa il formaggio buono, ma non lo vedo chiaramente, o peggio, ricevo una comunicazione dissonante. Leggo sulla forma posizionata sul carrello semovente e sulle tende del negozio “l’originale formaggio dell’Altopiano di Asiago” prodotto da “Consorzio fra i Caseifici dell’Altopiano di Asiago”. Il punto vendita è adiacente al più importante e frequentato supermercato della zona marchiato dallo sponsor della squadra di hockey locale. Il posizionamento è strategico, in quell’avvallamento sulla strada fra Asiago e Canove, all’incrocio sulla deviazione che conduce alla zona artigianale e al Kaberlaba, in prossimità a due ampi spazi ben riempiti da camper nel week end. La visibilità è così ampia che non si può nascondere niente, soprattutto ai pedoni e ai ciclisti che devono attraversare il parcheggio per continuare la passeggiata sulla strada del trenino. Anzi, se uno fa un dritto da Canove verso Asiago finisce sui serbatoi in acciaio inox ben spazzolato.

vista dalla strada del trenino verso est - sullo sfondo Linta Park Hotel e Ospedale di Asiago

Cosa c’è che non va? L’insegna sul capannone! Non è possibile trovarsi in una situazione di tanta visibilità e non rinforzare il messaggio “qui si fa il formaggio buono”. Piuttosto tolgo l’insegna. O la rifaccio. Toglierla o rifarla comunque costa e magari sono troppo impegnato a “fare il formaggio buono”, perché è quello che alla fine il cliente compra. Vero! Ma perdi l’occasione per comunicare qualcosa in più, aggiungere valore all’acquisto di chi arriva fin quassù per assaporare alla fonte “l’originale formaggio dell’Altopiano di Asiago”. Il “Consorzio fra i Caseifici dell’Altopiano di Asiago” ha qualche dovere in più rispetto al malgaro che attrae il cliente con la sua rustica artigianalità.


Anche l’ENI ha avvertito questa priorità, avendo uno storico punto vendita in un magico incrocio poco lontano dal Caseificio, appena al di fuori del centro di Asiago, all’imbocco della strada che porta a Camporovere e quindi alla Val d’Assa, vicino al parcheggio dello Stadio del Ghiaccio e del Parco Mille Pini, di fronte al nuovo centro congressi. Poteva ENI rinunciare a rivestire di tutto punto con la nuova immagine un punto vendita geometricamente striminzito? L’antico shop in muratura rimane, per il resto c’è tutto nuovo: fascione, bandiera, indicatori prodotto e totem a LED, erogatori. In qualche maniera bisogna fermare i clienti che trovano più ampio spazio nelle vicine stazioni di servizio ESSO e Q8. Forse che la mancanza di concorrenza impedisca al Consorzio di farsi più bello agli occhi dei visitatori?

Piazza Carli - Fontana del Fauno
Rigoni di Asiago è un marchio ben noto che associa il nome della famiglia al posizionamento sul territorio, senza alcun legame con la provenienza geografica dei prodotti. Questo è chiaro anche nel frontespizio del sito in cui si legge “RdA svolge attività di produzione e commercio nel mercato alimentare proponendo prodotti esclusivamente provenienti da agricoltura biologica” per cui viene subito fugato il dubbio che sorge spontaneo “OK miele, mirtilli e lamponi possono provenire dall'Altopiano ... però pesche, albicocche, ciliegie, ...?”. Questo è il messaggio che passa: RdA = garanzia di controllo.
Perché parlo di Rigoni di Asiago? Perché passo davanti alla sede in via Oberdan 28 almeno quattro volte al giorno. Dentro una palazzina residenziale ben curata, riempita da almeno quattro famiglie Rigoni (da quanto si legge dai campanelli), al piano terra le scritte serigrafate sui vetri lasciano intendere la presenza di questa SpA con un capitale sociale di 8'500'000€. Non male!

Domenica scorsa è stata riaperta Piazza Carli dopo i frenetici lavori di sistemazione che si sono trascinati qualche settimana più a lungo del previsto. Bella! Molto bella! La zona è tornata a respirare e la popolazione si è riappropriata di uno spazio vitale per la comunità locale e per i turisti. Unico appunto: poche panchine, pochi posti a sedere. Forse non è previsto che tanta gente si fermi a lungo, non come al Parco Millepini, che risulta ancora in gran parte sconvolto e poco utilizzabile dai lavori di rifacimento dei percorsi per renderli adatti a supportare la neve d'inverno e praticare sci di fondo anche in centro ad Asiago, come se non bastassero i sette centri di fondo in Altopiano (Campolongo, Gallio, Enego, Cesuna, Asiago golf, Monte Corno, Fontanelle) ben interconessi. Quante altre situazioni simili in Italia?

Asiago - Piazza Carli fra Duomo di S. Matteo e Comune

Dei tanti temi indicati in precedente post sono riuscito a svilupparne uno, allargandomi poi su altri due. Mi permetto di fare il cronista, finché rimango qui, e scrivo di ciò che vedo, sento, respiro, tocco, mangio. Sinestesia totale da godere!
Per il resto c'è tempo e i link sono già seminati. Da quando frequento l'amico Vittorino BISSON sono assediato anch'io da due domande per interpretare certi fenomeni "what's the brand? what's the driver?" che per lui rappresentano la lotta quotidiana nel mercato e spesso invadono anche i nostri dialoghi atletici. Sono le benvenute!

PS1 un applauso speciale a Federica PELLEGRINI che dopo i 400m SL ha vinto anche i 200m SL; al momento è la perfetta rappresentazione di "Impara dai Campioni" (vd. precedente post)

PS2 rimanendo nello stesso post e passando dai Pavesini ai Kinder Bueno, grande disgrazia atletica per Andrew HOWE che ha subito la "rottura subtotale del tendine di Achille sinistro" (vd. news FIDAL); tanto si è impegnato che è riuscito a farsi tanto tanto male; sta scrivendo uno che ha entrambi i tendini di Achille operati, semplice scarificazione per fortuna ... aggiornamento 29/07: l'intervento è andato bene; tempi lunghi di riabilitazione (vd. news FIDAL)

domenica 24 luglio 2011

Tante cose! Troppe cose!

pagnotte ad hoc - cotte nel forno a legna
Tante cose, troppe cose vorrei raccontare e non sono abbastanza poeta per condensarle in poche parole capaci di far riecheggiare memoria e comunicare emozioni. Cerco una trasposizione più prosaica e sequenziale, lasciando intravedere nelle immagini uno straordinario venerdì 22, nato nell’understatement di un invito apparentemente innocuo e poi scoppiato nella generosità del padrone di casa.
Vado in ordine cronologico secondo la sequenza già disegnata in precedente post. Della serata di martedì 19 posso pubblicare senza remore il feedback inviato a Gianluca DEL TITO, organizzatore della serata. Copia-incolla segno di pigrizia? Forse, ma preferisco pensarlo segno di trasparenza, tanto che un messaggio nato per un utilizzo diretto e personale può essere esteso a un pubblico più vasto.

La serata è andata bene, la sala preparata all'altezza, peccato per il ritardo iniziale che ha trascinato il finale (abbiamo aspettato gli iscritti rallentati dalla pioggia, ndr). È dura rincasare all’una e avviare la giornata successiva alle cinque. La mancanza di riposo poi è acuita dall'attività sportiva. La compagnia è stata molto buona e coinvolgente, fino all'esercitazione finale in cui mi sono confrontato volentieri. Mi è capitato in passato di fare attività di gruppo anche con mia moglie, senza alcun problema. Potrei anche scansionare e pubblicare nel blog il mio “Life Plan”.
il discorso - semel in anno licet
Manuela mi è piaciuta. Sarà per la grande differenza con Mirco (GASPAROTTO, vd. precedente post, ndr), ma ti confesso che non l’avevo apprezzata a Soave. Tiene bene l’aula e dà il meglio di sé nel rapporto diretto dove non lascia scampo all'interlocutore. Ha piazzato tre belle perle nei momenti di dialogo, soprattutto con la ragazza convinta che “i limiti nella realizzazione del mio progetto sono i soldi” e invece si è dimostrato che “il limite nella realizzazione del suo progetto è la fiducia nei suoi collaboratori”.
Manuela si presenta bene, buona postura, buona dizione, buona mimica, buoni argomenti. Molto congruente. Ti confesso che ho apprezzato le specificazioni e le digressioni più che l’approfondimento dei vari LEADERSHIP SKILLS
1. ESSERE RESPONSABILI DI SE STESSI
2. GESTIRE I PROPRI STATI D’ANIMO
3. POTERE DECISIONALE
4. SAPERE COSA SI VUOLE
5. CHIAREZZA DI VALORI
6. CAPACITÀ DI RELAZIONARSI
7. ASCOLTA IL TUO CUORE
Posso dire di non essere molto omogeneo nei diversi ruoli della mia vita. Di sicuro sono carente ai punti 2 e 7. Mi verrà in aiuto il prossimo libro da leggere BE STUPID di Renzo ROSSO, patron della DIESEL?
Un unico semplice consiglio che Manuela può applicare subito: non incasinare la lavagna con troppe parole. È un difetto che condivido con lei.

Al di là delle informazioni trasmesse e degli strumenti suggeriti, serate come questa sono utili per stimolare la riflessione, avendo l’attenzione focalizzata in un tempo dedicato a se stessi. Poi la grande differenza sta nell'applicazione anche dopo il momento guidato dal coach, che per prima cosa chiede di abbassare le barriere critiche per non bloccare i messaggi. Non si tratta solo di scegliere e di decidere in quel momento particolare: si tratta di agire anche il giorno successivo in allineamento con gli obiettivi e i valori.

i 21-42 convenuti a cima Agù - Marostica
Riesco nella stessa operazione trasparenza anche per la serata di giovedì 21? Difficile, perché il messaggio a Sebastiano ZANOLLI è troppo intriso di riferimenti che avrebbero bisogno di essere esplicitati per essere comprensibili. Rimedierò nei prossimi post. Intanto posso dare un indice di successo rispetto ai miei inviti: 1-0-4-0 non è uno schema calcistico, bensì le risposte affermative ai richiami di Asiago 17 – HRD 19 – Sebastiano 21 – Asiago 24. Due persone sono state portate da me alla serata (mio padre e mia cognata Maila), altre due sono arrivate perché avevano letto il blog (Gianluca e Giovanna). Sicuramente merito di Sebastiano, più che della mia capacità di persuasione.

Ancora complimenti per ieri sera. Valgono di più quelli di mia cognata Maila (che metto in copia): non ti conosceva ed è arrivata del tutto libera da pregiudizi. Sei riuscito a creare un ottimo clima di comunicazione e a scaldare temi che sono stati sviluppati sulla via del ritorno. Avrei dovuto registrare il dialogo con mio padre, ma potrebbe parlarne Maila se sciogliesse il suo eloquio al di fuori dei suoi amati temi di Consulente Finanziaria Indipendente (vd. post di presentazione e link al suo sito). Argomento più dibattuto: il triangolo delle Bermude, ovvero la morte nella Comfort Zone. Grossa disputa su spessore e peso dei lati. E punto di equilibrio.
La scintilla a scriverti mi è venuta dalla mail di XXYY, a cui avevo mandato un reminder esteso a molti in CCN, e si è dispiaciuto di non essere stato con noi.
Non c’è limite per evolvere! Mio padre Carlo si è dimenticato di farmi gli auguri incontrandomi stamattina – oggi compio 43 anni! – ha appena rimediato via mail così si è guadagnato un posto in CC, come ieri sera un posto in sala. Mi auguro che legga il tuo libro con calma, lo sorseggi come una grappa e non lo trangugi come una Coca Cola ghiacciata sotto il sole estivo. Grazie ancora per la dedica.

collezione di tredici magnum, alcune sciabolate
Di solito non si chiedono gli autografi agli amici. Io ho cominciato a farlo: Stefano BALDINI ha siglato la copia di “Maratona per Tutti” in occasione del briefing pre gara a Londra, Sebastiano ha sintetizzato una doppia dedica “A Enrico, l'Elvis della maratona!” e “A Carlo, sopportalo!”. Pelo e contropelo magistrale per lucidare un destino da coltivare anche in famiglia. Ancora giovedì sera Sebastiano ripete che non è (stato) facile nemmeno per lui. Per amore di completezza riporto anche il testo della mail a XXYY.

Serata molto bella. Apprezzavo Sebastiano come scrittore e ti posso dire che è migliore come oratore. Nelle divagazioni trovi tutta la ricchezza di spunti che non possono stare in un centinaio di pagine stampate. C’è inoltre tutto il valore di un rapporto diretto e dell’attenzione condivisa con una sala piena, straripante di uditori accomodati in giardino. Circa 150 persone. Questi sono numeri per definire la potenza del suo personal brand oltre che del driver nel coinvolgere persone. Due temi che proietterò sul tema “Altopiano di Asiago” (vd. ultimo post – puoi cominciare nel paragrafo di fianco al campanile – e precedente semina in altro post).
Alla fine Sebastiano ha parlato di te, o meglio, tu ascoltandolo avresti potuto dire “sta raccontando la mia storia e mi sta suggerendo come continuarla”. E tu sei un benchmark nel running, tanto per continuare con gli inglesismi.

quattro fratelli VIVIAN
Arrivo alla serata successiva, venerdì 22. Era un po' di tempo che Beppe aveva in mente un ritrovo a casa sua. Passano i giorni, si avvicinano le vacanze, si escludono i week end e alla fine arriva il comunicato il quattro di luglio. Quale scelta? Proprio venerdì 22.

Hai una mira eccellente! Hai centrato il mio compleanno! Sono felice di festeggiarlo insieme a tutti quelli che interverranno attraverso il tuo invito. Sarà sufficiente coordinare i contributi, senza depredarti casa e cantina come siamo soliti fare.

Cosa dire? Le immagini e relativi commenti sono più che eloquenti. La dimensione della generosità di Beppe sta nella dimensione dei bicchieri e delle bottiglie, solo magnum per lo più di Franciacorta Bellavista e Ca' del Bosco. E se a qualcuna manca il collo è perché è stato fatto saltare con un colpo di sciabola. Che spettacolo!
Nella foto dei quattro fratelli è possibile valutare l’evoluzione della specie (vd. precedente post). Nei misteri dei rimescolamenti cromosomici rimane il segno distintivo delle gambe storte. Manca mia sorella Anna a salvare l’onore di famiglia. Purtroppo non se l'è sentita di unirsi a questo ritrovo settario e poco etero. Indosso anche due regali, entrambi bene auguranti.
Ho pure abbozzato un discorso! Lo spunto mi è stato dato dalla proiezione di quattro anni di esperienze condivise in maratona e non solo, raccolte in quasi 500 foto fin da NYC 2007. Per molti la mira è già puntata verso Boston 2012, come già dichiarato (vd. precedente post). Un richiamo all'unità, neanche fossi Giorgio NAPOLITANO. Il bicchiere nella mano destra per fortuna non è stato svuotato, altrimenti non sarei qui a scriverne. La trasparenza e la rifrazione fanno intuire il contenuto che mi è stato detto essere a 55° di produzione artigianale, ben conservato in damigiana. Che giro di parole per non dire “grappa”.
Non solo alcool! La composizione di pagnotte a mo' di 21-42 (il trattino troppo lungo è diventato una barra) è stata spezzata per accompagnare saporita porchetta e asiago scorza nera, ben corredati da pasta fredda dal gusto delicato. A seguire anguria e miscellanea di biscottini secchi di pasticceria. Niente creme per gli atleti! Altro non aggiungo per ora, in attesa dei commenti dei partecipanti.

PS applausi per le eccezionali vittorie di Federica PELLEGRINI e Cadel EVANS, entrambe venate da una lacrima in ricordo dei maestri di vita che li hanno cresciuti nelle rispettive discipline (Alberto CASTAGNETTI e Aldo SASSI) recentemente scomparsi; una lacrima anche per Amy Winehouse, ultimo esempio di un talento squilibrato che rinnova, purtroppo, la maledizione dei 27 anni

mercoledì 20 luglio 2011

w28/2011 - staffetta dorata, squadre argentate e verde Altopiano

staffetta nazionale 4x100 under 23 all'oro europeo
Michael TUMI e i suoi compagni
ph. Giancarlo COLOMBO
Comincio con un altro tributo fotografico al compagno di squadra Michael TUMI, che all'argento individuale sui 100m ha aggiunto l'oro nella 4x100m. Così la gioia non è moltiplicata per quattro, ma è elevata alla quarta potenza, quindi due volte al quadrato, soprattutto quando si ottiene il record italiano under 23. Bravissimi! Nella foto è l'unico che non morde la medaglia. Forse che l'argento gli abbia procurato indigestione? O un piccolo disturbo galvanico?
Considero Michael ancora mio compagno di squadra in Atletica Vicentina perché, nonostante sia arruolato in Aeronautica, tuttora concorre a costruire la compagine assoluta per i Campionati di Società la quale, grazie ai suoi risultati, ha confermato la Finale Argento. Come le donne, le quali hanno sfiorato di un nonnulla l'accesso alla Finale Oro, grazie anche al grande salto di Laura STRATI, sempre a Ostrava, che ottiene il primato personale di 6,36m nella gara più importante come solo i grandi campioni sanno fare. Un bottino per [AV] superiore a mille punti con la misura che ha consentito a Laura l'accesso alla finale. Bravissima!

Laura STRATI - salto in lungo 6,36m
in azione agli Europei Under 23
ph. Giancarlo COLOMBO
Anche per chi non segue l'atletica in pista, i volti di Michael e Laura sono già noti in questo blog in quanto già presentati in precedente post "w19/2011 - un week end da reporter". Nel frattempo le altre compagne di squadra presentate un paio di mesi fa hanno raggiunto ottimi risultati: Aida VALENTE un secondo posto ai Campionati Italiani Assoluti di Torino nei 400hs e Giovanna DEMO, arrivando a quota 1,84m nel salto in alto, ha guadagnato la convocazione per i Giochi Mondiali Universitari. Quante belle cose dalle nostre belle donne!
Confrontando le foto di Marcon e di Ostrava, la posa plastica di Laura in volo a luglio è perfettamente sovrapponibile a quella di maggio. Nell'immagine io preferisco lasciare la vista della pedana e dell'asse di battuta per dare un riferimento alle dimensioni del salto. Scelte estetiche!

Come sto? Meglio direi. Il check up fisioterapico della settimana scorsa è stato positivo: nessun impedimento affinché le condizione di ginocchio sinistro e gluteo destro non possano migliorare. Continuerò quindi a patire con fiducia. Ancora il Vangelo di domenica (Mt 13, 24-30) proponeva la parabola del grano e della zizzania, della pazienza necessaria per raccogliere e separare. Sto seminando bene e attendo per raccogliere.
La proiezione dei volumi di lavoro mi dovrebbe portare oltre i 500km nel mese di luglio. Devo solo stare attento a contenermi al di sotto dei 120km settimanali, perché ho subìto memorabili ingolfamenti quando ho infilato più settimane a 140km correndo sui saliscendi. Anche per questo evito dislivelli importanti che non superino i 300m D+ su un loop o i 600m D+ su un percorso point-to-point, dove per esempio mi faccio prelevare a più alta quota evitando la discesa del rientro.

Altopiano zona centrale - Google Maps
Un esempio per ciascuna tipologia? A me piace molto il giro di cui ho evidenziato i cardini nella foto di Google Map, che purtroppo fotografa l'Altopiano a bassa risoluzione, nemmeno fosse una base militare USA. Partenza da Asiago e fino a Cesuna sulla strada del Trenino passando per Canove. Sono 8km e mi fermo volentieri per la  sosta alla fontana che è bifronte come Giano: da una parte c'è la cascata di acqua non potabile (che soddisfazione rinfrescarsi la testa sotto la lama liquida!) e dall'altra c'è il rubinetto. Si riparte in salita e si entra nella foresta per 4km fino a quello strano incrocio a 5 strade al Baito Boscon (B nella mappa). Attenti a non sbagliare! Di solito continuo per 2km sulla rampa che porta al valico fra Stonlaita e Langabisa. Marco il GPM e scendo per Baito Törle fino al Barental (C nella mappa).

Asiago zona centrale - Google Maps
1 parcheggio stadio del ghiaccio
2 piazza del Duomo di San Matteo
3 zona appartamento in via Mülche
Passo davanti al Cimitero Inglese (attenti a -destr!) e, prima di arrivare alla strada asfaltata principale, devio per Lazzaretto dove si esce dalla foresta in un punto molto panoramico, in corrispondenza del bivio che porta in contrada Ave. Poi si chiude il giro secondo necessità. Totale 23km circa. Consigliata la deviazione al Sacrario Militare, per godere in dinamico l'imponente geometria. Con abbigliamento acconcio si potranno poi percorrere i corridoi interni e pregare di fronte ai loculi.

Molti sono gli invitati, pochi i convenuti! Capacità di persuasione ... uno! Cifra binaria a singolo digit. Spero di arrivare a quattro.
Domenica mattina mi ha aperto la strada l'amico Diego Baù, nel senso che l'ho pilotato da dietro essendo lui sempre un paio di metri avanti. Lui è un valoroso orientista e conosce a menadito certe zone dell'Altopiano mappate dalla sua specialità. Mi ha fatto piacere fargli scoprire nuovi panorami da un luogo che io presumevo gli fosse noto palmo a palmo.

i caratteristici appartamenti di via Mülche 33
Altro giro, altra corsa, questa in percorso aperto: descrizione molto più sintetica e in doppia variante (seguiranno cartine). In giornata non festiva è molto bello percorrere la Val d'Assa, in ombra fino a tarda mattinata, per poi arrampicarsi sulle pendici del Monte Verena. Si può salire da Ghertele per Malga Pusterle fino a imboccare la strada a mezza costa che discende dolcemente da 1'370m fino a 1300m slm. Poi in picchiata fino al Laghetto Spillek, appena sopra Roana. Qui di solito mi aspetta la famiglia che ha modo di giocare nei vari intrattenimenti.
Se al water stop di Ghertele qualcuno si sente tanta forza, può salire per la SS fino a all'Osteria dell'Antico Termine e scavallare nel bosco fino a Casere delle Mandrielle (quasi 1600m slm) per poi percorrere all'inverso la parte iniziale della Campolonga, fino all'omonima Casera. Qui di solito mi aspetta la famiglia nell'ampio parcheggio.

Duomo di San Matteo ad Asiago
WiFi all'alba - ping<60ms
regge lo streaming video
Cosa posso dire ancora? Ad Asiago si sta bene. C'è tutto in una dimensione raggiungibile a piedi. Come mai per le strade non c'è bisogno del vigile per dirigere il traffico dei runners? L'Altopiano è un vero paradiso per chi corre! Scrivo uno slogan banale "Corri in Altopiano, il Paradiso a portata di mano". Verifichiamo se suona in inglese:"Run to the Upland, a Paradise close at hand!". Perché l'Altopiano di Asiago deve essere l'Altopiano per antonomasia, l'Altopiano che non ha bisogno di specificazioni (vd. precedente post).

Qui mi fermo per il momento, ho già scritto tanto, perché sabato ho avuto l'occasione di avere un lungo incontro con il giovane e intraprendente Assessore Franco SELLA che ha accompagnato gli amici veronesi Claudio e Michele (presentati in precedente post) a cercare adeguato alloggio per la loro squadra di atletica per un ritiro a inizio settembre. A noi piacciono gli incontri esotici, prima a Londra e adesso ad Asiago. Raccoglierò pensieri e ispirazioni a prefigurare questo paradiso che già c'è, ma è poco conosciuto e meno frequentato.

Lascio link e parziale elenco per chi volesse anticipare in autonomia le prossime puntate. Ci sono tutti gli ingredienti, mancano le quantità, le preparazioni. Vedrò come imbastire un racconto.
# Lauren FLESHMAN, Font Romeu http://asklaurenfleshman.com/journal/
# Ryan HALL, Lovanio e Saint MORITZ http://ryanhall.competitor.com/
# Meb KEFLEZIGHI e Mammoth Lake http://enricovivian.blogspot.com/2011/03/sono-forti-sti-americani-3-la-rinascita.html
# Asafa POWELL e Lignano Sabbiadoro
# Raffaele MORELLI (http://www.rtl1025.it/playerOnDemand/player_audio.php?pag_item_file_id=18321), Mario RIGONI STERN e Ludwig WITTGENSTEIN
# Mormoni e Cimbri, Salt Lake City e Asiago/Cansiglio, Agel http://www.agel.com/ e Rigoni
# Cooperativa Casearia, brand & driver, sinestesia
# Campolonga e Sleghe Lauf - Mondiali Master Sci di fondo 2013
# "Grazie Enrico" da Roana e dintorni
# foro stenopeico

PS denominazioni località secondo Carta Topografica TABACCO foglio 050 - Altopiano dei Sette Comuni

domenica 17 luglio 2011

Analisi di uno scatto rubato – Clio come Clarice

il mio compagno di squadra argento
agli Europei Under 23 di Ostrava
Michael TUMI - 100m 10"47
oggi aggiunge anche la staffetta?
ph. Giancarlo COLOMBO
Rileggo quanto scritto su Clio e integro. L'argomento può apparire leggero e qualcuno può sottovalutarla. Quanti hanno verificato i link? Speravo in qualche commento superficiale "ha tradotto in italiano quello che già c'era in inglese", in qualche commento salace "si presenta così una che vende make-up?", in qualche commento anche disgustato "ma non aveva fatto una scuola per produzione video?". Mi rispondo da me: se uno vuole copiare deve copiare bene e non è facile importare ciò che sembra funzionare altrove, se uno deve presentare il suo personal brand deve essere credibile (nel caso di Clio semplice e diretta fino alla disarticolazione), se uno interpreta un proprio stile vincente deve mantenerlo. Di analisi a posteriori sono pieni libri e blog. Dubito che avrei intuito tanta potenza agli esordi.
Un aspetto che non ho riportato e Clio aveva ripetutamente sottolineato nell'intervista su Rai Radio Uno è l’importanza del marito Claudio nella sua vita: per l’amore sbocciato fra i banchi dello IED, per averla sostenuta sulla via di NYC e del MUD, per la produzione di video, ... una carica continua per la costruzione del castello della loro vita, in un rapporto simbiotico e sinergico. Tenerissimi i suoi interventi da dietro la videocamera, da ascoltare anche nell'ultimo "Makeup Tutorial Trucco Piscina".
Parlo di Clio e lo faccio sapere a Clio. Come? Non essendo ancora io su FaceBook, suo campo di comunicazione privilegiato, le scrivo una mail ai recapiti indicati nel suo sito. Mi permetto di riportare la sua risposta in forma integrale.

Mario DEL GIUDICE, Renzo CHEMELLO, Michele ROSSI
patrimonio tecnico dell'atletica veneta e italiana
sempre presenti sui campi di gara (VI, 09/07/2011)
Gentile Enrico, grazie per la mail: mi fa piacere sapere che la mia storia ti sia piaciuta e che nel mio piccolo contribuisco a rappresentare un po' di Veneto, sono molto fortunata di potere vivere questa avventura in un posto come NY, facendo quello che mi piace. Ti ringrazio per aver messo quel bel post sul tuo blog...e per la stima che mi hai comunicato nella tua mail. Beh, non mi resta di augurarti in bocca al lupo per le tue prossime fatiche da maratoneta, ciaoooo Clio! W il PASTIN!

La finale nota gastronomica mi fa pensare che Clio "parla come mangia" e posso dire che da molti anni apprezzo le stesse specialità bellunesi. Infatti da metà anni settanta sono ospite dell'Alpago, una vallata adiacente alla sua amata Zoldo, equidistanti un tiro di mortaio da Longarone (vd. Google Maps).
L'incipit invece mi suona troppo deferente, quasi a farmi pesare la differenza di età che ha intravisto in questo blog. Sono quattordici anni che si vedono tutti. Dove? In un recente scatto che mi è stato rubato da Alessandro PINO a Vicenza, quando gli ho fatto fare un giro con la mia fotocamera. Alessandro è compagno di allenamento di Michael TUMI e Matteo GALVAN: quando è in salute non teme di arrivare loro davanti in certe esercitazioni comuni. Inoltre ha uno spirito artistico che può portarlo ovunque nella vita.


Non mi dà grande soddisfazione guardarmi allo specchio. Eppure questo scatto dice molto di me e mi è venuta in mente la battuta di Clarice Starling a Hannibal Lecter ne "Il Silenzio degli Innocenti": La sua analisi è chiara. Ma è abbastanza forte da rivolgere su se stesso questa potente intuizione? Che ne dice? Perché non si guarda dentro e scrive quello che vede? O devo pensare che le fa paura?
Intanto è stato ripreso il lato buono, ovvero quello sinistro. Infatti a destra presento un fastidioso neo in mezzo al collo, un dente incisivo un po' sconnesso, un recente groviglio di colesterolo sulla palpebra, un segno permanente sull'arcata sopraccigliare residuo di una caduta.
Vedo tanti capelli bianchi che hanno cominciato a segnarmi le tempie fin dalla metà dei vent'anni, quando cominciò la decolorazione dei tanti capelli rossastri, vena ereditata dalla dinastia materna. Stessa situazione sul viso, dove la barba di due giorni brilla d’argento; motivo per cui è tenuta possibilmente rasa. Il contorno occhi è impegnato da segni espressivi che si intensificano e si estendono col tempo. Sulla fronte invece non si nascondono troppi pensieri. Nella lente degli occhiali si intuisce la miopia da cui non mi sono mai voluto liberare, nonostante i pareri concordi di molti oftalmologi, in quanto ho gli occhi sani e stabili fin dalla pubertà, tranne un fisiologico stress della retina causato dall'allungamento del bulbo. Tollero bene le lenti a contatto, che uso solo per correre, e ogni tanto preferisco vedere sfocato. Poi emerge un naso importante, patatoso, degno della nonna di cappuccetto rosso che poteva così vantarsi di annusare meglio. Vedo due guance piene: fin da piccolo sono stato paffuto, ma l’estate e i chilometri scioglieranno qualche etto in più che mi porto addosso. Da sotto emergono anche le lunghe dita e le unghie, che generarono tanta curiosità nei medici durante la visita militare di Roma. Poi noto la postura del collo, normalmente avanzata anche dalla cifosi dorsale, il sorriso aperto, lo sguardo convinto ... chissà cosa stavo raccontando e a chi!

Piaciuto il ritratto? Paranoico? No, solo un altro compleanno che si avvicina. Venerdì prossimo ne conto 43 e i numeri primi mi impegnano molto. Non vissi bene l’arrivo dei 37 perché allora mi fecero convergere l’attenzione verso alcuni personaggi che a quell'età si erano permessi di rimanere nella storia senza dover aggiungere altro. Bastano un paio di pittori come Raffaello SANZIO (1483-1520) e Vincent VAN GOGH (1853-1890)?

Segnalo un paio di appuntamenti per la prossima settimana. Chi mi accompagna?

# martedì 19 # una serata open HRD sul tema “Leadership Skills” a San Martino Buon Albergo – uscita VR est; trainer Manuela CAMPANOZZI, coordina Gianluca DEL TITO

Gianluca mi ha contattato dopo la presentazione del libro di Mirco GASPAROTTO e vi segnalo alcuni post dal suo blog
Ciascuno è artefice del proprio destino – 4'400 battute
Impariamo a gestire le emozioni – 10’000 battute
La mia personale idea di successo – 5’200 battute
Gianluca si aspetta un feedback (merce rara!) in attesa di incontrarci martedì sera.

# giovedì 21 # Sebastiano ZANOLLI a Thiene nella sala riunioni della Biblioteca Civica presenta il suo ultimo libro che ho citato fin dai primi post. Ho già perso la presentazione del libro del suo grande capo martedì sera a Bassano del Grappa. Stavolta non mi perdo Sebastiano perché dovrebbe essere in grande forma. Chi rinuncia a un autografo sulla copertina del "camion di Elvis"?

Giornale di Vicenza - giovedì 14/07/2011
Ricordo inoltre che continua la messa in onda delle splendide puntate della serie Fratelli d’Italia per Rai150. Dopo quella già segnalata di “Tazio NUVOLARI e Valentino ROSSI”, mi sono guardato quelle di “Giacomo PUCCINI e Giovanni ALLEVI” e di “Eleonora DUSE e Mariangela MELATO”. Entrambe molto molto belle. La programmazione oraria è scomoda e non mi piace guardare la TV. Ben venga il podcast. Per chi volesse incontrare Eleonora, anche solo per una preghiera, può passare per Asolo e comprendere la vista privilegiata offerta da un cimitero speciale.

Con piacere ricevo ed evidenzio volentieri i riferimenti di Alex BELLINI che sta tentando di attraversare gli Stati Uniti coast-to-coast in 70 giorni
http://www.jeep-people.com/
http://www.facebook.com/JeepOlllllllOpeople
http://www.facebook.com/pages/Alex-Bellini/35959247979
http://twitter.com/#!/Jeep_People
Buon divertimento Alex. Ottima performance! Apprezzo molto chi si avventura nel regno a me sconosciuto delle Ultra. Apprezzo molto anche Giuliano IACOBELLI che ti sta curando la comunicazione. Molto belli i suoi ultimi tre post “Poke The Web: costruirsi un personal brand” in cui parla di Blog, Twitter, Facebook. Io sono al primo step. Riuscirò a vivere con l’inserimento degli altri due? Lui ha la triade ben integrata, con sdoppiamento del profilo Facebook in quello personale e quello professionale. Troppo oltre!

martedì 12 luglio 2011

w27/2011 – mezzo week end da reporter - Clio ZAMMATTEO, una campionessa vera

[AV] under 18 femminile
Assessore Elena DONAZZAN e Serena DALLA VALLE
Mi ero ripromesso di leggere quanto già scritto nel precedente post e magari di integrare con qualche altra nota. Guardo le foto nel PC e ripasso le immagini nella memoria … cosa posso aggiungere? Ecco uno scatto che raccoglie le ragazze [AV] under 18 con l'Assessore Elena DONAZZAN e la responsabile della sua Segreteria Serena DALLA VALLE: per risultati e per funzioni un bel gruppo di donne in pole position. Girl Power! Come cantavano le Spice Girls.
Mi ero ripromesso anche di ripassare gli appunti dell’incontro con Mirco GASPAROTTO ed estrarre alcune perle che forse ho trovato come incastonare al meglio.
Breve antefatto: sabato mattina sono sulla via che mi fa scendere dall’Altopiano di Asiago e accendo la radio. Fra un’incertezza e un’altra nella ricezione capito su Rai Radio Uno, evento più unico che raro, proprio all'inizio di una trasmissione intitolata “A tu per tu” condotta dall'ottimo Stefano MENSURATI che propone un’intervista a una giovane voce squillante con inflessione veneta.

[AV] under 18 in Regione Veneto
una collezione di teste per hair stylist
Chi è mai costei? Si chiama Clio ZAMMATTEO, ha ventotto anni e viene da Zoldo nelle vallate bellunesi, una carriera in gelateria se avesse seguito le tradizioni di famiglia, si merita questa strepitosa intervista perché si è inventata una personalissima scena che la sta ponendo agli occhi del mondo come vero fenomeno non solo del web. Suggerisco di lanciare l'mp3 in podcast, ascoltare con attenzione o fare altro che non intralci l’elaborazione uditiva e poi continuare.
Bella storia, vero? Per chi non avesse pazienza la faccio in breve: adolescente ribelle che non vuole studiare dopo le scuole medie; segue per tre anni la famiglia in Germania e verifica che, per quanto le piaccia il gelato, non è la sua passione (intanto ha imparato perfettamente il tedesco); rientra in Italia e conclude gli studi superiori; si iscrive all'Istituto Europeo di Design a Milano e impara a usare il computer, a filmare e a fare montaggi video. E dopo? Segue il moroso Claudio nella destinazione NYC dove lui intende perfezionare quanto imparato allo IED. E lei a fare che? A seguire i corsi al Make-Up Designory. In attesa dell’inizio studia inglese, lingua che non conosce, e in YouTube cerca dei tutorial su quello che andrà a imparare. Qui scatta l’illuminazione: perché non proporre in italiano quello che al momento esiste solo in inglese? In fin dei conti la produzione video avrebbe potuto essere il suo mestiere. Così iniziano le sue pubblicazioni in YouTube a settembre 2008 … (tanti particolari in più nell'mp3 in podcast) …

Risultati? In due anni e mezzo numeri da paura:
  • 400 visualizzatissimi video su YouTube; come esempio lasciar partire "Bla Bla Bla e Regali" (28/06/2011, >166'000 visualizzazioni)
  • seguitissima da amici e commenti su FaceBook (al momento >151'000 "piace")
  • 2 vendutissimi libri per RIZZOLI
  • un contratto con PUPA e una linea completa di prodotti in uscita

Diego FORTUNA classe 68
un amico con cui e di cui parlare
lancia il disco 2kg a quasi 60m
Troppi superlativi? Parlando di Make-Up e di YouTube non possiamo evitare il gioco "True or Fake" (= vero o falso). Questa è una donna solida, un misto di ingenuità e coraggio, spontaneità e costruzione, con sani valori che impianta in questa attività che non mi sarei immaginato di analizzare, anche solo superficialmente. Una delle storie di talento che tanto piacciono a Sebastiano ZANOLLI (vd. precedente post e per chi lo volesse ascoltare ha il suo bel podcast dell'intervista nella trasmissione "BenFatto" di Rai Radio Uno).
Alla fine anche lo scafatissimo conduttore le riconosce una maturità molto maggiore della sua età. Come ha strappato Clio sto complimento? Parlando con onestà della sua idea di bellezza, di chirurgia estetica non applicata al suo naso che sembrava tanto bisognoso, delle sue avvedute sperimentazioni, della nostalgia per l'affettuosa famiglia. Per ulteriori dettagli: ascoltare, ascoltare, ascoltare mp3 in podcast. Torno indietro con la memoria e vedo la perfetta applicazione delle leggi dei Campioni (vd. precedente post)

1. I CAMPIONI IMPARANO DALLE SCONFITTE
2. I CAMPIONI FANNO TUTTO CIÒ CHE OCCORRE PER ESSERE CAMPIONI
3. I CAMPIONI NON SI ACCONTENTANO E PENSANO IN GRANDE
4. I CAMPIONI SI DIVERTONO
5. I CAMPIONI SI SENTONO SPECIALI
6. I CAMPIONI SONO CONSAPEVOLI DEL PROPRIO TALENTO

Nadia DANDOLO vs. Chiara RENSO
qui i risultati dei 1500m F
qui breve ritratto in precedente post
Cambio squadra e torno a Mirco GASPAROTTO. Cosa c’entra un costruttore/venditore di saldatrici e di utensileria con il make-up? Moltissimo, e non solo per l’orgogliosa origine veneta, che si dipana nella dizione. Clio non ha avuto bisogno di "scrivere il suo progetto" come Mirco richiede ai suoi non più giovani adepti, perché lei ha avuto la fortuna e la bravura, che poi sono la stessa cosa, di plasmare un work in progress che le è quasi scoppiato fra le mani. Ora viene il bello, perché deve strutturarsi e focalizzarsi, organizzare team e alleanze, continuare nello slancio e trovare equilibrio, curare l’amministrazione senza inaridirsi, rinforzare le convinzioni, coltivare le amicizie e scegliere le collaborazioni, condividere e delegare, … tutti temi sviluppati nel libro "BASTA CHIACCHIERE" e ampiamente illustrati durante la serata di Soave (vd. precedente post). ClioMakeUp è un brand fresco sostenuto da tanto entusiasmo ed esuberanza. Per farlo durare è necessario quel metodo tanto praticato da Mirco, che ha dovuto astrarsi dalla frenesia lavorativa per poterlo comunicare. Clio ha un business inizialmente più etereo di quello di Mirco, ma non per questo meno solido quando si tratta di far vendere prodotti (libri, pennelli, colori, …). Clio non ha necessità di ripensare "la sua vita come un teatro" perché lo è già. Magari deve curare un po’ la scenografia ,che forse manco interessa ai suoi spettatori. Di sicuro a Clio farebbe bene incontrare Mirco anche solo per rinforzare la consapevolezza nelle proprie capacità realizzative. E poi perché Clio incarna alla perfezione uno dei più bei motti ripetuti da Mirco, ovvero A.I.C., che traduce in veneto l’inglese MoveYourAss. Per tre volte Clio si è mossa in maniera importante e adesso il movimento è parte integrante della sua vita in giro per il mondo e si ferma solo nella città che non dorme mai. Se non "Alzi Il Culo" non combini niente. Questo diceva Mirco a più di trecento persone sedute su comode poltrone. Tanto paradossale quanto efficace.

Giornale di Vicenza lunedì 11/07/2011
Arrivo al mezzo week end da reporter di cui ho già seminato foto. Perché non tutto come a Marcon due mesi fa (vd. precedente post)? Atletica Vicentina ha organizzato in casa e non era necessario più di tanto supporto logistico. E poi domenica ho subito il richiamo della foresta e del picnic con la famiglia. Prima di muovermi, alzandomi presto perché ho dormito poco, ho avuto modo di sistemare le foto e sceglierne ventitre che raccontavano alcune gare di sabato per spedirle via mail ad atleti e a personaggi vari. Con un ulteriore passaggio sono capitate in redazione sportiva del Giornale di Vicenza che ha composto un poker eterogeneo al centro della pagina dedicata alla manifestazion. Perché proprio quelle quattro di ventitre? Un lancio generoso ha prodotto questo esito inatteso.

Per chi si è sciroppato questa marea di parole pensando di leggere come sto, posso dire che nonostante il caldo mi riesce finalmente di aumentare i volumi di lavoro e, dopo cinque mesi, ho sorpassato ampiamente 100km/w per due settimane consecutive. Nei week end ad Asiago infilo fra sabato e domenica 45-50km, cercando percorsi con 300±100m di dislivello positivo, di solito in loop (= circuito chiuso) in modo da compensare D+ con D- e allenare anche la discesa. Mi servirà nella maratona di autunno. Il ginocchio sinistro non è mai guarito e gli sforzi aumentati lo hanno fatto risvegliare. La coscia destra reclama e io la faccio tacere insistendo quotidianamente con ginnastica e allungamento. Ho grande fiducia nell’autoguarigione, sempre ben assistito dalla fisioterapista: previsto check-up in settimana. Chi ben semina dovrebbe ben raccogliere. Così recita anche il Vangelo di domenica (Mt 13,1-23) ben preceduto dalle letture (Is 55,10-11 e Rm 8,18-23).

giovedì 7 luglio 2011

Un martedì in formazione

[AV] under 18, dirigenti e allenatori
Presidente Luca ZAIA e Assessore Elena DONAZZAN
Racconto un martedì unico, quasi impossibile da ripetere. Grazie ai magnifici risultati delle squadre Under 18 di Atletica Vicentina (le ragazze con lo scudetto sulla maglia, i ragazzi con la medaglia di bronzo al collo) siamo stati  invitati a Palazzo BALBI a Venezia, sede della Regione Veneto, per un ricevimento ufficiale durante il consueto Punto Stampa post Giunta, momento in cui il Presidente Luca ZAIA illustra i principali provvedimenti del Consiglio. Inoltre per [AV] è stata l'occasione per illustrare i risultati di una statistica fra i nostri giovani tesserati, che eccellono sui banchi di scuola come su piste e pedane, ben recepita dall'Assessore all’Istruzione, alla Formazione e al Lavoro Elena DONAZZAN che ha potuto sfoderare un maestoso incipit "mens sana in corpore sano" (link al comunicato ufficiale).

[AV] under 18, dirigenti e allenatori
nella sala di attesa adiacente al salone di ricevimento
Come si fa ad arrivare a Palazzo BALBI? Di solito i turisti passeggiano per calli e sestrieri, a noi è stato riservato l'arrivo dal Canal Grande, scortati dai motoscafi fino all'ingresso nobile.
Come si fa a tenere tranquilla una trentina di giovani educati ma normalmente scatenati? Li si responsabilizza facendo loro apprezzare un ambiente di assoluta nobiltà e immenso valore storico. Serena DALLA VALLE, responsabile della segreteria dell'Assessore, ha svolto un lavoro magistrale nell'informarli.
Come mai non compaio nelle foto? Perché le ho fatte io. In [AV] ho svolto e svolgo tanti ruoli: atleta in epoche diverse, dirigente a ogni livello (dalla presidenza in giù), tecnico per tutte le stagioni. Martedì mi sono assunto il compito di raccontare la storia di questo incontro assolutamente unico. Ci sono riuscito con tre scatti e mezzo? Seguiranno altri, magari già nel prossimo feedback settimanale.

[AV] under 18, dirigenti e allenatori
brindano con l'Assessore Elena DONAZZAN
Come si festeggia in Regione Veneto? All'altezza: un tavolo imbandito di scaglie di grana, fette di prosciutto, e bevande analcoliche. Manca qualcosa? Al momento giusto escono le bottiglie ben fresche di prosecco BISOL Extra Dry ad allietare i palati ormai asciutti.
Sono tre settimane abbondanti che [AV] festeggia in vario modo e la sequenza sembra non avere ancora fine. A quando la prossima? A casa dello sponsor FRATTIN AUTO qui rappresentato dalla capitana Aida VALENTE? Lo spazio non gli manca nelle molte esposizioni.

Cambio location e passo alla serata. Tanto per rimanere in tema di vino, il ritrovo era in casa Soave Bolla in un salone adeguatamente attrezzato per accogliere molte centinaia di persone. Tante infatti erano previste per incontrare Mirco GASPAROTTO alla presentazione del suo ultimo libro "BASTA CHIACCHIERE!".

Presidente Luca ZAIA si complimenta
con tutti i componenti delle squadre
Nel link c'è un breve profilo di Mirco, un vicentino di grande successo imprenditoriale, entrato come fattorino nell'azienda che poi ha rilevato, folgorato lungo la sua crescita professionale dalla "formazione", che nel tempo ha applicato rigorosamente su se stesso e ora si pregia di scriverla e divulgarla. Nel mio avvicinamento al personaggio avevo anche immaginato che si fosse avvalso di un ghost writer che lo avesse aiutato nell'ordinare duecento pagine fitte di pensieri pratici. Invece nell'introduzione ringrazia chi gli ha curato l'editing, come ringrazia chi gli ha eseguito le animazioni di un travolgente Power Point che ci ha accompagnato per due ore e mezza. Non si può fare tutto nella vita e Mirco delega volentieri le tecnicalità. Il resto è farina del suo sacco che con amore e disciplina ha lavorato nella mente e nel cuore per restituirla ai suoi interlocutori che può chiamare "amici", un intercalare frequente nel suo eloquio. Non chiediamogli forbitezza, non chiediamogli figure retoriche ardite, metafore o iperboli. Quest'uomo è tutta sostanza e funzionale pragmatismo, termine che lui stesso ha fatto fatica a definire a un'amica sudamericana che lo ha interrogato in merito. Per questo esistono i dizionari, i cui lemmi faticano a trasmettere il dinamismo di Mirco che vorrebbe coinvolgere tutti nel suo programma di realizzazione della propria vita.

Di norma un imprenditore veneto è geloso dei propri segreti e impegnato nel seguire i propri affari. Mirco invece è talmente pieno delle sue soddisfazioni che vuole condividerle con i suoi diretti collaboratori come con tutti quelli curiosi di crescere. Come si fa a realizzarsi al meglio? Semplice allineamento fra valori, obiettivi e ruoli. Facile? Non proprio, altrimenti sarebbe maggiore la percentuale di persone soddisfatte. Cosa propone Mirco? Scrivere il progetto di vita e poi attrezzarsi per realizzarlo con disciplina, continuità e allenamento. E su questo noi runners dovremmo saperne qualcosa, ma siamo altrettanto bravi negli altri ruoli della nostra vita? Tema già affrontato anche nel recente seminario a cui ho partecipato (vd. precedente post).
Mi dispiace non avere foto della serata, ma ho preferito prestare la mia attenzione sulla presentazione di Mirco più che sulla scena. Potrei dire "andate a conoscerlo" se non fosse stato l'ultimo appuntamento di un tour di dodici tappe in due mesi per tutta Italia (vd. parte finale del link già segnalato). Abbiate pazienza. Mirco non si ferma. Ha sulla punta delle dita argomenti per riempire dieci libri in dieci anni. Noi abbiamo pazienza e ci saremo, trascinati ancora da mio cognato Stefano. Buon lavoro, Mirco.

lunedì 4 luglio 2011

w26/2011 – REW to 1987 & FWD to 2011 fall

ph. Camilla
###   connesso con WiFi Asiago by SAIV  da una panchina del centro, sotto il campanile della chiesa, con il PC sulle ginocchia quasi come la scatola di cioccolatini per Forrest GUMP   ###

Riavvolgo la cassetta dei ricordi fino al 1987 e poi provo a svolgerla fino all’autunno prossimo. Come non è quasi più possibile fare.

Ho cominciato i miei week end ad Asiago. Dal 2007 ho (ri)scoperto l’Altopiano e le sue meraviglie e quindi ci passo volentieri più giorni possibile nel mese in cui affitto un appartamento. Abito ai piedi di queste montagne, in quaranta minuti ne raggiungo il centro, ma solo recentemente ho preso la sana abitudine di frequentarle. Come si dice a volte “stare seduti sulla propria fortuna e quasi non accorgersi!”. Battutaccia rivolta spesso alle donne.

vista da Parco Mille Pini verso il Linta e Monte Corno

Sabato mattina ho avuto l’onore di accompagnare il gruppo dello stage di Orlando PIZZOLATO dal Linta Park Hotel fin dentro al Barental. In pantaloncini e canotta pativo il fresco perché il sole ancora basso non superava le cime degli alberi. Alla fine sono rimasto con tre atleti, quelli che si sono permessi di allungare il percorso fino alla cima del Monte Corno dove abbiamo goduto della splendida vista della pianura dal basamento del monumento ai caduti. Una leggera foschia lasciava intravedere la laguna, ma impediva di scorgere con precisione il profilo di Venezia. Sarà per un’altra volta!

sede del ritiro nazionale FIDAL fino al 1987
Eppure nel 1987 avevo avuto l’opportunità di frequentare Asiago in forma atletica, durante un raduno con la nazionale junior, concomitante con quello della nazionale assoluta che si stava preparando per i Mondiali di Roma di là a un mese. C’erano proprio tutti i gruppi di allenamento da Lucio GIGLIOTTI (Gelindo BORDIN, …), Giorgio RONDELLI (Alberto COVA, Francesco PANETTA, …) e anche quello di GianPaolo LENZI che comprendeva pure Orlando. Dall’anno successivo la nazionale iniziò la frequentazione del Sestriere, in cui FIAT aveva speso tanti soldi per un impianto olimpico inserito in località poco fruibile, e cominciarono a sembrare indispensabili altitudini più elevate per il miglioramento della condizione fisica, come se attorno ad Asiago mancassero percorsi a 1600-1800m. Recentemente ho raccolto la battuta di un ex allenatore nazionale “ho girato tanto nel mondo, ma non c’è un posto più bello di Asiago per correre”. Inguaribile romantico!

il Comune di Asiago dirimpetto alla chiesa
Che anno quel 1987! C’è condensata tanta della mia vita scolastica e sportiva, nelle gioie e nelle difficoltà, vicine e lontane. Cominciai bene l’annata, continuando sull’onda della precedente e stravincendo i cross regionali, sia CdS che il Campionato Individuale proprio sul percorso di Curtarolo (vd. precedente post). Purtroppo una lesione al tendine di Achille sinistro, che non poteva essere semplice infiammazione, mi impedì di partecipare alle finali nazionali sia dei CdS che di Campionato Individuale che mi videro spettatore a Treviso. Le cure massicce e invasive mi sollevarono in tempo per rimediare all’inizio della stagione in pista, quando affrontai la folle sequenza d’impegni per i CdS assoluti e junior del mese di maggio (otto gare in quattro week end consecutivi). Poi presi un po’ di respiro e infilai un’ottima sequenza di allenamenti nel giugno che coincideva con gli esami di maturità. Fatti gli scritti, ci furono dieci giorni prima degli orali, ben riempiti da una bella trasferta con la squadra regionale veneta per un incontro internazionale in Austria. Tornai in tempo per sostenere l’esame orale, per poi farmi portare a una gara di selezione a Tirrenia, sempre ben pilotato da papà Carlo (vd. precedente post), e lì ottenere un secondo posto in una gara internazionale riservata agli junior migliorando il personale di 13” fino a 8’15”, battuto solo da un cecoslovacco molto brutto quanto bravo. Così mi si aprirono le porte della nazionale per un incontro dove mi comportai bene nei 5’000m, non abbastanza secondo i selezionatori per meritare i Campionati Europei dove si arrivò a medaglia con 14’20”. Raggiungibile. A ottobre mi aspettò il titolo italiano di categoria e poi a novembre iniziai la stagione fra i senior. Allora funzionava così.

laghetto di Lumera
Tutto bene quel che finisce bene? Non proprio. Le cure per salvarmi in fretta quella stagione furono l’innesco per i limiti e le disgrazie future, fino all’abbandono della carriera agonistica nel 1996. Solo l’operazione bilaterale ai tendini di Achille del 2005 mi concede questa attività di grandi soddisfazioni vissute comunque nella precarietà, per cui ringrazio per ogni giorno di gioia nella corsa.
Terminai gli studi al Liceo come meglio non si poteva fare e iniziai quelli di ingegneria a Padova. Tutta un’altra logistica, tutto un altro ambiente. C’era da fare il militare, allora, e il responsabile del Centro Sportivo delle FF.OO. di Padova mi convinse a fare domanda di arruolamento da semplice ausiliario in Polizia. La mia vita avrebbe potuto quindi gravitare in Veneto pronta per lanciarsi verso altre orbite. Invece aspettai due anni prima di accasarmi nei Carabinieri per assolvere al mio dovere (vd. precedente post), facendo un rapido passaggio per le fila dell’Esercito. Un periodo troppo lungo di incertezza che generò inconsistenza. Che perdurò anche dopo l'arruolamento. Anni vissuti male.

vista da via Mulche verso Camporovere

Perché parlo del 1987? Perché nel week end scorso Livio SGARBI ci ha fatto riflettere sulle sconfitte più brucianti e tante risalgono al biennio 1986-87, quando arrivai inesperto a un’attività di livello nazionale, dopo un biennio fra gli allievi in cui non guadagnavo nemmeno la convocazione nei raduni regionali, pur essendo non  propriamente scarso (a 16 anni nel 1984, vado a memoria, ottenni 52”5 nei 400m; 59”6 nei 400hs; 1’57”9 negli 800m; 4’06”5 nei 1’500m; 4’27”4 nei 1'500 siepi ; 9’11” nei 3’000m; 8'464m nei 30' in pista).

vista da Rifugio Val Formica verso cima Larici - un anfiteatro di verde ai confini del cielo

Potrei quasi invidiare Andrea RIGO che si iscrive (quasi) da un anno all’altro alle maratone a cui intende partecipare (vd. contatori in testa al suo blog, che hanno iniziato da quota 300) e invece io devo ancora decidere la maratona di autunno. Rapido excursus sulle possibilità e relativi ragionamenti a supportare la scelta.

viali con tigli a Marostica … sono circondato!
1 i più trionfali; 2 i più laboriosi; 3 i più impegnativi
4 accompagnati con ginko biloba; 5 i più maestosi
###   25/09 – Berlino   ###
ho gran bei ricordi della capitale tedesca non solo per la gara (vd. precedente post), ma per la trasferta tutta (vd. precedente post), e vorrei portarci anche la famiglia, dopo la positiva esperienza di Parigi (aprile 2010) quando Antonella e Camilla si unirono alla famiglia B2R; forse è meglio aspettare che Tommaso cresca per avere poi memoria? quest’anno c’è un’occasione speciale: Haile GEBRSELASSIE e Paula RADCLIFFE, i migliori fondisti di sempre in attività, insieme alla partenza, entrambi alla ricerca del minimo per le Olimpiadi di Londra 2012, ultimo improbabile sogno  … quando ancora?
nel frattempo allungo l’occhio verso ogni viale fiancheggiato da tigli e immagino in ogni allenamento la via verso la porta di Brandeburgo che si apre poi sul traguardo … Unter Den Linden!

###   09/10 – Chicago   ###
Una  volta o l’altra dovrei correrla, se mai volessi completare il giro delle Major; di per sé non mi attrae più di tanto, ma tutti quelli che l’hanno fatta ne parlano un gran bene, organizzata in comodo loop; poi ha il vantaggio non indifferente di essere più abbordabile di altre maratone d’oltreoceano … alle radici di Barack OBAMA!
    ###   23/10 – Venezia   ###
    Da buon veneto che ha corso due volte a Treviso e due volte a Padova, mi vergogno un po’ ad ammettere di non averla mai fatta; finora i miei quattro autunni maratonetici  sono stati occupati da NYC (2007, 2009, 2010) e da Berlino (2008); avrei voluto partecipare l’anno scorso, in concomitanza con il campionato italiano; poi mi sono fatto convincere a correre a NYC, per fortuna; quest’anno dovrebbe esserci il passaggio per piazza San Marco che nel 2010 fu evitato per il pericolo di acqua alta; tutte le maratone cercano di evitare curve secche, soprattutto nel finale, invece Venezia si permette l’aggiunta di sei curve a gomito negli ultimi chilometri: posso solo sognare le foto che si possono ottenere con lo sfondo della Basilica di San Marco e di Palazzo Ducale … unica!
      ###   06/11 – NYC   ###
      Mi sembra poco furbo tornarci per la quarta volta in cinque edizioni, ma diversi amici (il numero aumenta sempre più!) mi stanno trascinando sul ciglio del burrone decisionale; BE STUPID! non c’è miglior palcoscenico globale … sempre e comunque!
        ###   13/11 – Atene   ###
        Me ne ha parlato talmente bene Stefano BALDINI (vd. precedente post) che mi è venuta voglia di correrla sul percorso originale da Maratona al vecchio stadio Panathinaikos; lui ci è tornato l’anno scorso e ha avuto l’occasione di rivivere l’esaltante finale delle Olimpiadi 2004, notando particolari che allora si erano persi nel tumulto di emozioni; poco affidabile il racconto di Stefano? non penso, lui è sempre semplice e diretto, poi capita che l’edizione 2011 della maratona di Londra sia molto più bella dei suoi racconti, ripassati ben nove volte su quelle strade fino a The Mall; se la Grecia regge alla crisi economica e l’organizzazione pure perché non prenderla in considerazione? magari a prezzi di saldo … olimpici!
          A breve la (ri)soluzione. Nell’attesa accetto consigli!
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