martedì 28 febbraio 2012

Coaching alla veneta - Dott. Mario CONTE

@ PADOVA, 31/03-01/04/2011 (vd. link)
Prima di iniziare l'argomento vero e proprio del post, voglio ricordare il seminario "Impara dai Campioni" del mese prossimo a Padova, già ampiamente presentato-riassunto-linkato-commentato nel post 15/02. Avevo promesso il banner con il link di registrazione, ma abbiamo scelto di raccogliere le adesioni direttamente dagli interessati, senza interfacce web e forme di pagamento online, insomma nella semplicità della conoscenza diretta, "alla veneta" come ho avuto occasione di scrivere a Giuseppe (qui il suo fantastico penultimo post!). Apriremo quindi i canali AV-Runitaly First, oltre alla mia mail, per organizzare la presenza arancione e di chi vorrà comunque aggregarsi per un'esperienza formativa di un week end.

C'è la foto di Livio SGARBI e non di Mario CONTE, vero protagonista del post, perché .... non ne ho trovate. In un'epoca di tentativi di sovraesposizione della propria immagine, Mario non diffonde la sua - nemmeno nel suo sito - e preferisce continuare a presentarsi di persona durante incontri e corsi, per lo più nelle zona in cui è nato (Montebelluna) e in cui vive (Bassano del Grappa), unendo così trevigiano e vicentino lungo la pedemontana. È diventato un punto di riferimento nel Circolo Didattico di Marostica per la continuità del rapporto negli anni e per le sue indicazioni precise su molti aspetti educativi, a volte controintuitive, non per questo meno ragionevoli ed efficaci.

locandina by LaPaolaB
Avendo sentito parlare di lui nei discorsi fra genitori, ho colto l'occasione di ascoltarlo in una serata di presentazione presso la Scuola Primaria di Camilla, all'interno dello stesso fabbricato che ho frequentato io. Il titolo è molto attraente "Il Diritto di Essere Intelligente": se la forma affermativa non lascia dubbi, l'inversione in forma interrogativa non lascia scampo "chi non ha il diritto di essere intelligente?". Notare poi come nella locandina l'aggettivo "InTeLlIgEnTe" sia legato dalla grafica a scacchi alla modalità esecutiva "SeNzA StReSs". Essenziale ed efficace la grafica di LaPaolaB!

Vado da solo alla serata di presentazione del 23/01 e mi trovo in minoranza maschile fra tante mamme, come se l'educazione dei figli fosse una specialità per lo più femminile. Nei giorni successivi convinco Antonella a partecipare in coppia (come già successo nel seminario "Impara dai Campioni" di sette mesi fa, vd post 29/06/2011) per poter condividere l'esperienza e acquisire un linguaggio comune nel rapportarci fra di noi e con i figli. Come ripete spesso il Dott. CONTE "questi principi valgono dai 4 ai 104 anni", ovvero dalla sufficiente maturazione del cervello e del sistema nervoso fino a tutta la maturità e oltre (vd. anche i saggi di Louann BRIZENDINE nel post 06/01).

Cosa si racconta in questo corso di quattro serate? Il programma è tutto nel sottotitolo di EDUK (= EDUcational Kinesiology) ovvero "Activities For Maximizing Your Full Potential" che, nel caso specifico, è tradotto in "migliorare l'apprendimento attraverso il movimento".

Lazy Eight (nelle diverse forme)
>>>  migliorare ascolto e visione
>>> migliorare la motricità fine
Tutto questo come si realizza? Attraverso semplici esercizi si cerca di aprire tutte le connessioni corporee riassunte nella struttura del cervello: dal tronco encefalico alla corteccia, dall'emisfero destro a quello sinistro, dalla zona occipitale a quella frontale (e all'inverso nelle tre direzioni). In modo da equilibrare emozioni e razionalità (focalizzazione), immaginazione e analisi (lateralità), ricordi e progettualità (concentrazione). Questa la sintesi riduttiva della bussola tridimensionale del cervello nord-sud-ovest-est-sopra-sotto.

Perché andare a un corso del Dott. CONTE? Sia per le informazioni, che si potrebbero comunque apprendere da altre fonti e che lui rende potabili declinandole in veneto, senza per questo perdere precisione nel linguaggio, sia per il dialogo con i partecipanti e con il tempo presente. Sarebbe difficile reggere due ore serali di pura lezione scolastica docente/allievo, dove gli allievi forse hanno perso l'abitudine a rimanere seduti fra i banchi: così Mario stimola il confronto con/fra i partecipanti, coinvolti nel medesimo impegno educativo, e propone una rassegna stampa per discutere di eventi recenti, di come sono comunicati e di come possono essere percepiti dai vari attori/lettori. Il tutto per verificare come certi comportamenti siano riorganizzabili in modo più sano e fruttuoso.

dott. Mario CONTE, coaching a 360° (vd. sito)
Di solito i bravi coach hanno una qualità in comune, o almeno dovrebbero dimostrarla: la congruenza! Mario è padre di tre figli maschi e l'ultimo in ordine di età è il benchmark privilegiato per analizzare l'attualità delle applicazioni e la rapida variazione del contesto educativo negli ultimi anni. In questo modo Franco diventa l'adolescente più studiato del bassanese, almeno nei racconti del padre, e per le figlie femmine la parola passa all'esperienza dei partecipanti al corso, benché non sia indicato un trattamento diverso per genere.

In onore alla specialità preferita da Franco continuo con l'album di esordio di Avril LAVIGNE che dopo Complicated (inserito nel precedente post) propone Skater Boy, un inno gaio al talento e alla lungimiranza pur nelle urgenze dell'adolescenza (vd. testo @azlyrics). Anche quella di spaccare tutto, se si regge fino alla fine del video.


Due agganci personali
# 1 # forse la mente di NIETZSCHE non sarebbe implosa se lui avesse praticato un minimo di EDUK; camminare molto non gli è stato sufficiente (vd. post 12/03/2011);
# 2 # 1_PC/2_casse /1_proiettore è il set minimo per una presentazione (vd. post 10/12/2011); la figura e la suggestione del relatore fanno il resto.

venerdì 24 febbraio 2012

Dathan RITZENHEIN - insane complicazioni

Dathan RITZENHEIN in gara sa dare tutto
USA OutChamp Indianapolis 21/06/2007 (vd. risultati)
L'atleta è già noto da un mese in questo blog (vd. post 17/01), dopo un breve cenno nel post 24/03/2011 per essere parte del poker di visi pallidi USA che sono scesi sotto i 13'00" nei 5'000m. Gli riuscì tutto bene nel 2009 in cui riscrisse i personali dalla maratona alla mezza, passando per il mezzofondo prolungato su pista (vd. scheda @IAAF)
26/04 2h10'00" Maratona di Londra
17/08 27'22"28 10'000m Campionati del Mondo a Berlino (6°)
28/08 12'56"27 5'000m Zurigo
11/10 1h00'00" Mezza Maratona Campionati del Mondo a Birmingham (3°)
e gli sembrava di avere trovato lo schema vincente, che, come spesso capita, è difficile da ripetere. La base di fitness era molto elevata in primavera, ma fu talmente deluso del risultato di maratona a Londra e dell'inizio della stagione su pista di interrompere il rapporto con l'allenatore Brad HUDSON per approdare alla corte di Alberto SALAZAR (vd. comunicato David MONTI 26/06/2009 @letsrun) con il quale iniziò l'escalation che sembrava inarrestabile. Non fu così.

Perché parlare del 2009 di RITZ? In questi giorni è lui stesso che torna ad agganciarsi proprio a quell'anno, scoprendo un'analoga sequenza temporale degli eventi passati con quelli che lo aspettano nel 2012. Un ottimo riassunto di 1'600 battute "Why Dathan Is Doing the NYC Half" è pubblicato da Peter GAMBACCINI @RW.com

RITZ con Galen RUPP sui 10'000m
ai Mondiali di Osaka 2007
Dathan Ritzenhein was an agonizing fourth place at the U.S. Olympic Marathon Trials on January 14, barely missing out on a chance to run another 26.2-miler at the Olympics; he was ninth in the 2008 Beijing Games.

Ritzenhein had briefly given thought to doing the USA Cross Country Championships on February 11 in St. Louis, but he decided that event was "too close to the marathon." But he does tell us, in his blog, that "I need to race more," and he’s selected the NYC Half on March 18. "I wanted to get into something that I could run with basic fitness and training,” he explains of his 13-mile choice. "After coming off the marathon and running the following weeks relatively easy, I am now just dipping into harder workouts. I feel the distance is good for me so that I don’t have to jump right into intense speed work but I can still run very well with my marathon strength."

Ritzenhein did earn a bronze medal at the World Half Marathon Championships in 2009. He’s confident he’ll have plenty of time after the NYC Half to be fully ready for the 10,000-meter run at the USA Olympic Track & Field Trials in June in Eugene, Oregon (he was a 10,000-meter runner at the 2004 Athens Olympics but was seriously injured and did not finish the race). And Ritzenhein considers the NYC Half “familiar territory. Last year Galen (Rupp) and Mo (Farah, two other athletes coached by Alberto Salazar) both ran there and went on to have magical years," he notes. "I will be coming at it from a strength background instead of having run indoor track like they did, but Alberto and I know exactly what path to take from March 18th to be as ready as possible for London 2012 and beyond."

RITZ @ Oympic Trials 2008 - NYC
il sogno di maratona prende forma
Comunicato perfetto in inglese potabile! Il giornalista ha volutamente sorvolato su alcune elucubrazioni di Dathan, che, dopo uno scaramantico silenzio stampa nel suo blog @competitor.com, è tornato a pubblicare con regolarità a seguito del quarto posto ai Trials USA di Maratona (vd. post 17/01). Pare essersi liberato da un peso (vd. post 21/02 Moving Forward), dove già individua la traccia "I looked at the schedule and the year is eerily similar to 2009", dopo essersi consolato per l'esclusione dal Team USA "having spent an agonizing six months without running, and another three months in limbo, not knowing if my leg would heal in time to be ready for the race .... I think the best part is that I am back!".

Era un anno che aveva in mente quella gara (vd. post 14/01/2011 Championship Years And Marathon Lessons)! Subito rilancia la sfida per i Campionati di Cross del 12/02, ma ci ripensa (vd. post 07/02 The Long Hallway) "training and recovery have gone well, but after flirting with the idea of running we decided to move on to the next opportunity". Senza nulla di particolarmente esaltante da comunicare, pubblica alcune indicazioni sull'attuale allenamento (vd. post 15/02 It's Good To Be Boring) dove la nota più specifica è il ritorno all'utilizzo delle scarpe chiodate dopo due anni e mezzo "having been so long since I’ve been in them, I am going to do 10x100m strides in them a couple times this week on easier days to get my feet use to doing actual workouts spiked up".

È molto cauto RITZ stavolta con le novità, perché l'innesco di tutte le disgrazie del 2011 fu un allenamento alla vigilia di Natale 2010 (vd. post 07/01/2011 New Years Resolution). Anche allora usciva da una insoddisfacente maratona, quella di NYC "the race was very disappointing to me but I have to take the lessons from it and move on". Ci mise anima, corpo e qualcosa di più per essere al meglio in quella gara. Ecco la fantascientifica evoluzione dei "bagni ghiacciati" (= ice bathing/soaking), ovvero la camera crioterapica ad azoto liquido, portata per l'occasione negli scantinati di Nike Town.


Cosa fece di strano a fine 2010? Si mise a correre dei 200m su una pista indoor dopo almeno cinque anni che non frequentava le curve strette degli impianti al coperto. Di lì una serie di problemi alla caviglia sinistra e al tendine di Achille la quale, non risolta da normale fisioterapia, lo portò a metà marzo in sala operatoria (vd. post 19/03/2011 Surgery). "Luckily, after three MRI’s and an ultrasound, we knew the tendon was okay. It was just the sheath (paratenon) that had become fibrotic and cyrstalized. We spent the last 12 weeks doing everything we could to make it better. All conservative and moderate treatments failed, and ultimately we had to have the sheath removed. The tendon looked great and nothing had to be done with it."

RITZ alle Olimpiadi di Pechino 2008 
Sembrava essere andato tutto per il meglio e RITZ sprizzava ottimismo per l'evoluzione. "Each operation was relatively minor and people are generally running 3-6 weeks post-op. I basically need to allow the wounds to heal and I should be ok.  I have heard the record is 16 days before running after the sheath removal, but that is one record I don’t plan to break! ... Amol said after seeing what the sheath looked like, it would not have gotten better on it’s own. I am glad I didn’t delay the surgery any longer. So now I just have to heal up, stay smart, and come back slow and I will be fit and ready again by the end of summer". In verità era iniziato un calvario di sei mesi a causa dell'infezione alla ferita.

Torniamo ai giorni nostri e RITZ introduce così il suo ultimo post 20/02 Bridging the Gap. "Now that I have my next race on the horizon, the NYC Half Marathon, let me explain how it fits into the grand scheme. Having been focused completely on the marathon the last couple of years, it has been two and a half years since I last raced on the track. I can’t believe the last time I was in spikes and racing was when I ran 12:56 in Zurich 2009!"

RITZ su Alter-G
Il presupposto tecnico che segue non fa una grinza "I wanted to get into something that I could run with basic fitness and training". Così ricomincia con la mezza maratona di NYC del prossimo 18/03. Mi suona molto scaramantico verificare che la stagione agonistica 2012 è molto simile a quella 2009 e più specificatamente "There is another reason why we choose the NYC Half Marathon; it is familiar territory. Last year Galen and Mo both ran there and went on to have magical years". Basterà lo schema vincente proprio e altrui per tornare a essere vincente?

Galen e Mo sono i suoi compagni di allenamento Galen RUPP e Mo FARAH che insieme formano la magica coppia chiaro-scura del mezzofondo mondiale costruita in USA, tanto famosa ormai da meritarsi articoli di notevoli dimensioni anche in riviste patinate, usualmente riempite di altri sport (vd. ultimo numero di Sports Illustrated - A Bond Born At Speed). Ecco la grande differenza: RITZ scrive abbondantemente di sé, Galen e Mo fanno scrivere di loro. E nella gara dei follower su Twitter? Stravince l'emigrante Mo con 65'424, poi RITZ con 8'439, infine il casalingo Galen con 6'584.

OK! Finora tutto bene, ma tolta la crioterapia all'azoto non c'è niente di complicato, se non la sana voglia di miglioramento. In verità c'è qualcosa di più, perché lo stile di corsa di RITZ è stato sezionato in tutte le gradazioni.


E ancor prima è stata criticata ferocemente proprio la prestazione di NYC 2010 fino a fantastiche estrapolazioni. Ecco il commento al video. Ritz placed only 8th this year with a slower time than his Olympic Trials in 2007. What happened? We found that he was sabotaged by large toe lift, a massive overstride angle and a small stride angle. By eliminating his toe lift, reducing his overstride and increasing his stride angle, Ritz could easily run New York in under two hours.


Forse l'autore non ha mai corso a NYC! Non come Alberto SALAZAR, che l'ha vinta e abbondantemente, ed è pure uno dei sommi predicatori della "corsa perfetta" (vd. prima immagine nel post 20/01). Chi di goniometro inquisisce, col goniometro ferisce. Una vera ossessione molto americana! Un'altra mania made in USA (chissà perché!?) è la reidratazione. Ecco la testimonianza di RITZ (vd. post 05/10/2011 Gatorade Testing) "I have run five marathons now and I am still trying to find a better nutrition plan. I have continually played with the fluids I use in the race, but I have never had any hard evidence to see exactly what is and is not working". Secondo me a Dathan farebbe bene vivere un week end di gara con Giorgio CALCATERRA! Serve rileggere il post di un anno fa?

Arrivo con due video finali per alleggerire tutta sto materiale da assimilare a piccoli bocconi. Intanto con allegro e incomprensibile hip hop dei Cypress Hill, non per questo meno trascinante da quasi vent'anni (vd. testo @lyricsfreak).


A completare il titolo del post ecco la freschezza dei diciott'anni di Avril LAVIGNE nel suo album di esordio del 2002 (vd. testo @azlyrics). Lanciare quindi la musica e ripartire a leggere!


In bocca al lupo a GEBRE nella maratona di Tokyo, visibile su KeyHoleTV (vd. link al software da installare). Deve fare un gran tempo perché nove etiopi sono scesi sotto 2h06'29" a Dubai un mese fa (vd. report @IAAF). Sta già mettendo le mani avanti "the course is not so easy so it will be a big challange to run a good time!" (vd. tweet 23/02). Magari lo avessi fatto io tre mesi fa! Non mi sarei scassato così tanto il ginocchio sinistro.

aggiornamento domenica 26/02: GEBRE OK fino a 35km poi rallentato da problemi alla schiena; solo 4° in 2h08'17" (vd. report @IAAF) e pronto per rilanciare in un'altra maratona primaverile, che ucciderebbe ogni ambizione olimpica, a meno che la federazione etiope non gli apra un'autostrada con un casello unico su Londra!

lunedì 20 febbraio 2012

w07/2012 - spacca o raddoppia, Giulietta e Romeo HM

Giulietta e Romeo HM - 19/02/2012
saluto Stefano MORSELLI @podistinet
Provo a riempire il buco. Se avessi pubblicato un regolare feedback avrei annoiato tutti fra una spiegazione e l'altra nelle ultime cinque settimane di non allenamento che si sommavano alle precedenti (vd. post 17/01), fin dalla grande botta alle ginocchia della Mezza dei Sei Comuni (vd. post 25/11/2011): tre mesi di corse corte e lente, inframmezzate da molto riposo. Unico momento di sollievo negli ultimi giorni dell'anno 2011, quando la partecipazione alla Stragiaxà mi aveva regalato qualche giorno di euforia (vd. post 30/12/2011). Poi il rientro nel tunnel con pochi spiragli di luce. Si è aggiunta anche l'influenza nei giorni della merla, la quale ha lasciato il suo carico nei muscoli. Questa è la storia in breve. Magari in un prossimo post entrerò nei particolari.

Avevo il pettorale 14 che mi aspettava alla Giulietta e Romeo Half Marathon e non intendevo declinare l'invito come l'anno scorso (vd. post 20/02/2011). Avevo tanta voglia di riavvicinarmi a una competizione dopo tre mesi e di viverla assieme agli amici di AV, arrivati a quota 90 sulle strade di Verona, tanti da formare il gruppo più numeroso e meritare citazione nel comunicato ufficiale degli organizzatori (vd. link @fidalveneto). Vedremo le immagini in ambiente Runitaly First @facebook e nella prossima uscita della webzine societaria pubblicata @AVmaster.

Giulietta e Romeo HM - 19/02/2012
tutto lo sghimbescio dell'arto sinistro
ph. Stefano MORSELLI dal terrapieno
Il ginocchio sinistro è ancora gonfio, non si flette in tutta la sua escursione, e la muscolatura della coscia si è ammosciata. Mi sarebbe stato sufficiente arrivare sotto 1h20' senza bloccarmi lungo le vie, invece, dopo una partenza prudente, ho cominciato a girare a 3’35”±2, senza soffrire troppo curve e ripetuti cambi di pendenza. Particolarmente fastidiosi sono stati i tratti di porfido reso scivoloso dall'umidità che anticipava la perturbazione atlantica. Ecco le frazioni di 3km (ultima 3,1km) per arrivare al tempo totale di 1h15'44" (vd. classifiche @WT)

03,0 - 10’57”
06,0 - 10’50”
09,0 - 10’31”
12,0 - 10’49”
15,0 - 10’43”
18,0 - 10’50”
21,1 - 11’05”

Lungo la via ho avuto l'intuizione di poter ancora salvare la partecipazione alla Maratona di Boston. Mancano solo otto settimane e - se tutto regge! - potrei rallentare questa andatura a tutta la distanza. Intanto oggi ho un mal di cosce bestiale (le stesse che ho tartassato in palestra), i polpacci bloccati e il ginocchio sinistro piange.

Giulietta e Romeo HM - mappa di gara (vd. pdf)
Brevi commenti di gara
1 # ottima logistica di gara: ampi parcheggi, Palasport comodo e ben riscaldato, OK Expo, puntualità nelle procedure, OK consegna/ritiro borse da imbustare in sacchi neri, OK ristori/spugnaggi di gara, tabelloni chilometrici quasi sulle borchie di misurazione, ristoro finale abbondante (con vin brulé);
2 #  si sono aggiunti più di 1'000 finishers dall'anno scorso fino ai 4'281 di ieri ... ce ne possono stare altri 1'000 e forse più!
3 # ottime le sovrapposizioni di percorso 7/7 - 15/13 - 16,5/12 - 17/11 che mi hanno permesso di salutare tanti amici che correvano a ritmi via via più tranquilli (vd. mappa di gara);
4 # 13 curve a gomito negli ultimi 3km sono tante ... così è il centro di Verona;
5 # perché non aggiungere segnalazioni che avvertono del passaggio nelle zone più interessanti? come ben fatto nel video di presentazione del percorso ...

l'occhio del satellite schiaccia tutto e
il rendering non fa lievitare i volumi!

6 # perché non aggiungere un po' di musica, degna degli spettacoli dell'Arena? un coro di Aida, per esempio? gli stessi spalti hanno visto i runners al posto di soldati e danzatrici ...


7 # uniche difficoltà alla consegna del chip / ritiro del pacco gara (confusione per la ristrettezza dell'area) e al rientro ai parcheggi del Bentegodi da Corso Porta Nuova: un assalto ai bus navetta come ai tempi delle scuole superiori ... un simpatico amarcord!

sabato 18 febbraio 2012

newsletter da ricevere - Palazzo Roberti

INGRATI - Maria Rita PARSI
@ Palazzo ROBERTI, 25/02 - vd. link 
Post locale - per chi può raggiungere il centro di Bassano del Grappa in un tempo congruo! - e considerazioni generiche. Riporto il testo che segue l'immagine qui a fianco nella newsletter della Libreria Palazzo ROBERTI (vd. post 10/12/2011). Registrarsi è facile e arrivano info sugli incontri e le offerte promozionali (vd. link).

Cos'è la "Sindrome Rancorosa del Beneficato"? Una forma di ingratitudine? Ben di più. L'eccellenza dell'ingratitudine. Comune, per altro, ai più. Senza che i molti ingrati "Beneficati" abbiano la capacità, la forza, la decisionalità interiore, il coraggio e, perfino, l'onestà intellettuale ed etica di prenderne atto. La "Sindrome Rancorosa del Beneficato" è, allora, quel sordo, ingiustificato rancore (il più delle volte covato inconsapevolmente; altre volte, invece, cosciente) che coglie come una autentica malattia, come una febbre delirante, chi ha ricevuto un beneficio, poiché tale condizione lo pone in evidente "debito di riconoscenza" nei confronti del suo Benefattore. Un beneficio che egli "dovrebbe" spontaneamente riconoscere ma che non riesce, fino in fondo, ad accettare di aver ricevuto. Al punto di arrivare, perfino, a dimenticarlo o a negarlo o a sminuirlo o, addirittura, a trasformarlo in un peso dal quale liberarsi e a trasformare il Benefattore stesso in una persona da allontanare, da dimenticare se non, addirittura, da penalizzare e calunniare. Questo nuovo libro di Maria Rita Parsi parla dell'ingratitudine, quella mancanza di riconoscenza che ognuno di noi ha incontrato almeno una volta nella vita. Attraverso una serie di storie esemplari, l'analisi delle tipologie di Benefattori e Beneficati, il decalogo del buon Benefattore e del Beneficato riconoscente e un identikit interattivo, l'autrice insegna a riconoscere l'ingratitudine e a difendersene, arginare i danni e i dolori che può provocare, magari usarla addirittura per rafforzarsi. E queste pagine semplici e coinvolgenti diventano così una sorta di consigli per imparare a fare bene il Bene.

Troppo sofisticato per non pubblicarlo! Forse era possibile semplificare il testo per renderlo più scorrevole, togliendo virgole e incisi. Continuo quindi nella newsletter.

Maria Rita PARSI DI LODRONE
Maria Rita Parsi di Lodrone, scrittrice e psicoterapeuta, lavora fra Milano, Roma e la Svizzera italiana. Dirige la Società italiana di psicoanimazione (Sipa) che ha fondato nel 1985, e dal 1992 è presidente del Movimento del bambino. Dal 1984 fa parte dell'Istituto Riza e scrive sulle riviste "Riza Psicosomatica" e "Riza Scienze".
Collabora a molti quotidiani e periodici con rubriche settimanali. Per Mondadori ha pubblicato I quaderni delle bambine (1990), Il pensiero bambino (1991), Il mondo creato dai bambini (1992), I quaderni delle donne (1994), L'amore violato (1996), Le mani sui bambini (1998), L'amore dannoso e Trilogia della città di R. (1999), Fragile come un maschio e Più furbi di Cappuccetto Rosso (2000), Amori imperfetti (2003), L'amore naturale (2005) , Single per sempre (2007) e Alle spalle della luna (2009).

"Una collega di Raffaele MORELLI! Ma ha qualche anno di più di quelli che dimostra nell'immagine ... beato PhotoShop che spiana e riempie senza deformare!". Un personaggio pubblico non scappa a internet! Se non dichiara l'anno di nascita nel proprio sito (vd. link) c'è sempre wikipedia (vd. link): OK 1947 (= 65 anni al 5 di agosto), ma sembra averne 30 di meno! O forse lo scatto è di 30 anni fa? Ingrata anagrafe!


Ecco il miracolo di Madonna! Confrontare il video di 30 anni fa nel post 26/10/2011: come si fa a rimanere attuali? Circondandosi di collaboratori giovani e vitali, qualche volta prendendosi qualcosa in più, la linfa di Britney e Christina che tornano a cantare proprio dove aveva iniziato la Regina.


mercoledì 15 febbraio 2012

Coaching in Veneto

@ PADOVA, 31/03-01/04/2011 (vd. link)
A volte ritornano! Uguali a loro stessi, sempre nuovi nei contenuti, nelle squadre in campo, nelle ambientazioni.

Comincio da Livio SGARBI e dalla grande famiglia EKIS che ripropongono a Padova il seminario "Impara dai Campioni" nel week end a cavallo di marzo-aprile precedente alla Pasqua. Ho conosciuto Livio a inizio giugno del 2011 in occasione di un suo passaggio a una mattinata di presentazioni a Vicenza, coordinate da Beppe SAMMARCO (vd. post 06/06/2011). Allora mi sono fatto prendere dall'offerta che valeva "solo per pochi giorni" e "in coppia si paga la metà": avevo intuito che valeva l'impegno. Poi la frequentazione è stata un crescendo di entusiasmo (vd. resoconto nel post 29/06/2011).

In ambiente FaceBook dedicato si trovano gli aggiornamenti continui del seminario, sia dell'edizione di Padova sia della successiva a Roma di fine ottobre (vd. post 29/09/2011): scavare, scavare, scavare nei post (come nella neve dei giorni scorsi) per arrivare da Roma a Padova. Visto qualcosa di interessante? È bravo il mio amico Giuseppe a caricare rapidamente, abilità descrittive e multimedialità ai massimi livelli (qui il suo blog). Notate le ripetizioni fra i due corsi? Ebbene nel 2012 sotto lo stesso nome ci sono contenuti nuovi! Fra pochi giorni inserisco il banner con il link di registrazione per un'offerta specialissima. Un'occasione imperdibile per tutti, ancor di più a chi abita vicino a Padova.

@ SOAVE, giovedì 23/02 (vd. link HRD)
Cambio parrocchia, ma sempre amici sono. Stufi di vedere la faccia di Sebastiano in questo blog? Sono passati solo due mesi dall'ultima presentazione (vd. post 10/12/2011 in cui sono segnati anche i link a precedenti post 24/07/2011 e 26/01/2011). Le ambientazioni finora erano ristrette (biblioteca Thiene, libreria Galla a Vicenza), il richiamo era personale e rivolto alla tribù locale. Stavolta Sebastiano va in scena in un ampio palcoscenico, su cui ho già visto Mirco GASPAROTTO (vd. post 07/07/2011), e gli squilli di tromba sono ben più potenti. Ecco il richiamo del banditore:

Qual è la mentalità che ci porta al successo oggi?
Come possiamo ottenere di più senza necessariamente fare di più?
Come si possono sviluppare i propri talenti e le proprie attitudini personali
mettendoli al servizio dei propri progetti?

Cosa si può fare in tre ore di incontro? Impegnarsi ad arrivare a Soave, incontrare bella gente, focalizzare gli argomenti, abbozzare i contenuti, trarre ispirazione ... ENJOY! Riuscirà Sebastiano a fare cantare trecento persone come gli era riuscito con le trenta a Vicenza (vd. post 10/12/2011)? Poi tornati a casa, nella quotidianità si tratta di provare, provare, provare, ... Segnalo anche una sua recente giornata di formazione molto particolare, sempre in provincia di Verona, visibile sulla pagina Facebook de "La Grande Differenza" (scavare fino ai post 04/02). Altre dimensioni, altre finalità. Stavolta è una presentazione a un prezzo promozionale, libro di Sebastiano compreso.


Ho intravisto il passaggio di Eugenio FINARDI al Festival di Sanremo. Sta forse tentando il colpaccio riuscito l'anno scorso a Roberto VECCHIONI? Preferisco ricordarmelo così, più di venti anni fa, quando la canzone ne aveva già quindici, e prima che io sia travolto da SKRILLEX. Ascoltare per prendere paura dopo 64 milioni di visualizzazioni.


Se Camilla fra qualche anno mi chiedesse di accompagnarla a un suo concerto? Anche SKRILLEX è un vero campione: tre Grammy Award (+ altre due nomination) e una carriera più volte reinventata, fino al filone vincente. Onore al merito!

N.B. quando Eugenio cantava la "Musica Ribelle" aveva su per giù la stessa età di Sonny John: la stessa energia dei vent'anni in ambienti diversi e con strumenti diversi.

lunedì 13 febbraio 2012

A piedi rialzati (2) - Stiletto Dash @ NICO & Garbage

Stiletto Dash @ R'n'R Las Vegas 2011
c'è anche la gara maschile
Non ero contento dopo la pubblicazione dell'ultimo post. La storia c'era tutta, anzi, con i link c'era anche troppo materiale per legare vent'anni di storia atletica, nella difficoltà di trasmettere i riverberi che forse sono solo nella mia mente.

Nel pomeriggio mi sono avviato in negozio da NICO ed è cominciata la mia attività fra gli scaffali. Chi pensa più al post? Il pomeriggio volava fra un cliente e il successivo quando, transitando per il reparto donna, mentre portavo il materiale venduto in cassa, ho avuto un flashback, guardando alcune signore che provavano scarpe con il tacco a spillo. Al ritorno in reparto sportivo ho chiesto alle colleghe "sapete che si fanno le gare con i tacchi?". Avvicinandosi l'orario di chiusura e diminuendo i clienti in negozio, ho avuto occasione di mostrare ad alcune di loro le foto della Stiletto Dash (vd. link). Risate e commenti! Ovviamente bisogna prevedere anche lo speciale scaffale per gli Stiletto maschili.

Riguardando le immagini in compagnia ho verificato la geometria della competizione e girandomi intorno ho già visto il tappeto rosso stendersi dal reparto calzature fino a quello di abbigliamento, passando davanti alle casse. A volte bisogna guardare le stesse cose con occhi diversi: è sufficiente spostare di poco gli scaffali per inserire le corsie! E c'è più spazio da NICO che @ The Palazzo: verificare in questo amatorialissimo video.


Quanta gente, quanto tifo! Funzionerebbe in Italia? Magari per l'Otto Marzo? Ho trovato anche alcuni numeri: sembra che a questa prima edizione ci siano state 500 partecipanti. Qualcuno si ricorda il costo dell'iscrizione? Forse 100$? Rileggere il secondo capoverso del precedente post ... fenomenali!

Un altro particolare che mi mancava era la colonna sonora: quale suono, quale testo per un argomento così glamour? Quasi per contrasto semantico mi sono tornati in mente i Garbage, il tintinnio e gli incitamenti di "Cherry Lips (Go Baby Go!)" (vd. testo @azlyrics).


La cantante Shirley MANSON (allora splendida 35enne) non rinuncia ai suoi stivali rialzati e neanche la 21enne protagonista della canzone alle scarpe con i tacchi alti (= high heels), tanto per rimanere in tema. Tutte le altre allusioni e suggestioni volano con la fantasia di ognuno, sempre rimanendo un passo indietro al gorgo già descritto nell'album precedente (vd. testo @azlyrics).


Il prossimo album Not Your Kind of People, già registrato, è programmato in uscita per maggio 2012, in contemporanea con l'inizio del tour mondiale. ENJOY!

PS1 di solito cito sempre l'autore delle foto: negli ultimi due post ho utilizzato immagini già siglate PhotoRun by Victah SAILER, uno dei migliori al mondo; ho avuto la fortuna di vederlo in azione @NYC Marathon 2011!

PS2 meglio paranoici o depressi? il buio dell'anima si è portato via un'altra cantante, Whitney HOUSTON dopo Amy WINEHOUSE, già ricordata in calce al post 24/07

sabato 11 febbraio 2012

A piedi rialzati - Suzy FAVOR HAMILTON

Suzy FAVOR HAMILTON vince Stiletto Dash 2011
Celebrity Division (qui tutte le foto @competitor.com)
Ho finito il precedente post 06/02 con una nota geometrica su Lady Gaga e l'utilizzo furbo del tacco per recuperare quei centimetri non concessi dalla crescita. C'è chi utilizza lo stesso dispositivo per inventarsi qualcosa di strambo per uno show a sfondo atletico, molto fashion e magari rievocativo.

Ho già parlato della Rock'n'Roll Las Vegas Marathon & 1/2 (vd. post 01/12/2011), curando gli aspetti charity e organizzativo per una gara che esalta l'unicità della luminosa proposta. Avevo citato solo fra i commenti un evento particolare che si corre il giorno precedente all'interno di The Palazzo che si presenta così "No room to hide. We're all suite. A five diamond Las Vegas hotel" (vd. sito). Un posto non per tutti (per dormirci), ma aperto a molti (per divertirsi) ... facciamo una gara di corsa sui tacchi? Modello stiletto, alto almeno 8cm (3 pollici per la precisione), costo di iscrizione 100$, premio per i vincitori 5'000$ ... tutti i particolari nel programma completo (vd. link).

Stiletto Dash @competitor.com
Perché tornare a un post di un paio di mesi fa? Intanto per il contrasto con il precedente post 06/02 e poi perché mi è tornata sott'occhio una storia che allora mi ero perso, un'amatissima atleta che è tornata in vetrina per l'occasione. Chi seguiva l'atletica internazionale a cavallo del 2000 si ricorda perfettamente Suzy FAVOR HAMILTON, tanto carina da fare ombra ai suoi buoni risultati agonistici (vd. scheda @iaaf) e a un eccezionale curriculum nazionale che allora non aveva riflettori abbastanza potenti per essere visibile fin dall'Europa. Siamo nati a pochi giorni di distanza (io 22/07, lei 08/08/1968) e lei ha avuto molta più pazienza di me, raggiungendo la piena maturazione verso i 32 anni quando infilò record personali e buone vittorie che la ponevano tra le favorite sui 1'500m alle Olimpiadi autunnali di Sidney. Notare la sequenza in discesa nell'anno 2000

Suzy nel suo giovanile splendore
quando le donne correvano in canotta
18/03 15'06"48 / 5'000m
06/05 8'46"16 / 3'000m
28/07 3'57"40 / 1'500m a Oslo
01/08 1'58"10 / 800m a Stoccolma
ottimi tempi accompagnati da diverse volate vincenti. come quelle di Morgan UCENY dell'estate scorsa. Ormai sembrava pronta per affrontare la massima arena ... ecco l'abstract del 20/12/2011 @runnersworld.com dall'intervista completa del 11/12/2011 @flotrack.org (inglese potabile)

Suzy Favor Hamilton was a three-time U.S. Olympian who seemed in a position for a medal with 100 meters left in the 1500-meter final at the 2000 Sydney Games. At that point she fell, for reasons that were later stated to be primarily psychological. "I had so much pressure on me to win that event," she recalls. There had been a recent family tragedy, and "I felt like running this race would basically take the pain away from my family if I won," she tells us. Favor Hamilton, who also felt the heavy expectations of her sponsor and "the state of Wisconsin," later sought help from a sports psychologist and now realizes, "I'm in control of my own destiny. I can put the world on my shoulders or not. And I've chosen not to."

Suzy e altre partecipanti sul tappeto rosso
Non le riuscì il colpo della compatriota Jenny SIMPSON sulla stessa distanza ai recenti Mondiali di Daegu (vd. scheda @iaaf), quando si aprì un'autostrada per la vittoria (vd. un'intervista recente @runnersworld.com). Ecco la combinazione vincente anche quando non si è i favoriti: trovarsi nella gara giusta, nella posizione giusta, nella condizione giusta, con gli avversari giusti! Alla fine resta la medaglia d'oro e tante storie da raccontare.

Anche quando si perde resta molto da raccontare, soprattutto quando i riflettori restano puntati addosso. Poi la carriera finisce, pur senza dichiararlo, e Suzy ha altro da fare nella vita e tanta voglia di maternità. Passano gli anni, non la memoria e anche un evento così estemporaneo come la Stiletto Dash fa riaprire i capitoli della sua carriera, tanto precoce quanto lunga, costellata di infortuni e di riprese, segnata anche dai disordini alimentari che tanto preoccupano l'America contemporanea (vd. intervista 07/02 @competitor.com).

Cosa vedo oggi? Una bella donna, decisa, sicura, soddisfatta che si mette volentieri in mostra, ora come allora. Fa parte dei suoi attuali ruoli di agente immobiliare e di motivatrice. Non c'è più bisogno del controllo del peso di un tempo, quando ogni etto in più avrebbe potuto appesantire le prestazioni. Eccola in bella compagnia fra le copertine di Track & Field News nel 1990 e nel 1991, quando era la fidanzatina d'America e posava anche per servizi di moda e in costume.

lunedì 6 febbraio 2012

A piedi quasi nudi

Abebe BIKILA in divisa olimpica Roma 1960
Dopo tanto parlare dei piedi altrui (vd. post 20/0124/01), parlo anche dei miei. A dire il vero avevo già fatto un'ampia disquisizione nel post 19/10/2011, estendendo l'argomento dalla scelta delle scarpe in vista della maratona di NYC, con una foto dei piedi in pole position. Mi ero concentrato sull'articolazione più vicina, ovvero la caviglia, con divagazione fino alle estremità. Da sempre ho avuto molta attenzione per i piedi perché - come mi è stato insegnato - tutti movimenti di traslazione passano di là, il nostro contatto con la terra, in tutte le specialità dell'atletica leggera. Certo, nelle specialità di fondo e nella maratona non c'è la rapidità e l'espressione di forza che abbiamo nella velocità, negli ostacoli, nei salti, nei lanci, nella marcia. Non di meno, tanto controllo del gesto tecnico passa per i piedi.

Ad acuire la mia sensibilità per le estremità degli arti inferiori c'è stata l'operazione ai tendini di Achille del 06/05/2005 (un giorno in ritardo rispetto al programmato giovedì 05/05/05), semplice scarificazione bilaterale e contemporanea, che mi ha costretto a riappropriarmi della più importante struttura di trasmissione della spinta. La riorganizzazione del tessuto connettivo - quasi ucciso da infiltrazioni e laser utilizzati nel decennio a cavallo degli anni '90 - mi ha permesso di riprendere parte dell'elasticità che fino a prima gravava sui muscoli del polpaccio. Tutta la ginnastica propriocettiva e funzionale svolta nei mesi successivi all'operazione è stata la base per la ripresa dell'attività agonistica. Risultato non scontato!

Discovery Run in Kenya
Cosa mi resta oggi? La continua attenzione verso una zona che fu molto sofferente, l'esecuzione di esercizi di mobilità e potenziamento (in carico e scarico, con elastici e a piede libero, da fermo o in avanzamento, ...) per lo più in casa. Uno degli attrezzi a cui sono rimasto più affezionato è la funicella, con cui riesco a girare abbastanza rapido e con soddisfazione. Utilizzo una versione in gomma dura, più veloce di quella in corda. Così sono anche molto preciso con i tempi degli appoggi, perché fa molto male quando sbatte sulle punta delle dita.

Spesso per casa giro proprio così, a piedi nudi, perché sono fortunato ad avere molto pavimento in legno. Ogni tanto mi rimbomba il consiglio "porta almeno le ciabatte così scarichi le articolazioni che iniziano a essere artrosiche" e mi ricordo di proteggermi. Rimane una grande soddisfazione il contatto piede-legno, quasi come quello piede-sabbia nei brevi periodi in cui vado al mare (vd. post 21/06/2011). Per il resto del tempo, quando decenza e temperatura lo consentono, utilizzo i sandali (vd. foto iniziale post 20/09/2011), spesso oggetto di critiche estetiche.

WXCCh 1986 Neuchatel SUI
Zola BUDD vincente
e pentita di aver corso a piedi scalzi
Come lo sono i modelli Free che utilizzo dal 2007, quando ebbi modo di provare e acquistare a NYC in occasione delle maratone. Noto che Nike ha estremizzato la sua proposta (vd. @NikeUSA), eliminando la versione 7.0 e la EveryDay che, con una ragionevole limitazione chilometrica, possono essere calzate anche tutto il giorno. Per camminarci. E per correrci? Grande cautela! Mi è capitato di utilizzare la 7.0 e non ho avuto controindicazioni, ma sconsiglio l'uso continuativo e prolungato delle Free. Soprattutto adesso che sono a disposizione solo le versioni 3.0 e 5.0. A novembre scorso non ho resistito all'ingresso dell'Expo, così dopo tre modelli Nike ho acquistato una Asics 33 nella versione Blur. È una declinazione free-non-così-free che si fa portare volentieri, come le Nike che sono più disarticolate, sempre ben sostenute e con dislivello antero-posteriore riposante. Poco a che fare con la definizione "minimalista" della categoria A0.

Girando e rigirando nella memoria mi è apparsa Zola BUDD, una delle ultime grandi atlete che hanno corso e vinto a piedi scalzi. Ecco l'estratto di un'intervista che si trova completa @runnerslife. Corre ancora molto forte ed è arrivata seconda nella prova di corsa campestre (classifica complessiva e di categoria W45) ai recenti campionati del mondo di Sacramento @WMA.

17/07/1984 stessa curiosità per i piedi di Zola
come allora per quelli di Abebe (vd. link)
You won the World Cross again in 1986, how do the two races compare?
I ran barefoot in the mud and it was a big mistake because I could not get enough grip. Luckily there were some spots that I could make up ground.  It was good to win it again, although there was more pressure second time.

As well as winning titles you were also famous for mainly training/racing barefoot, how did you start doing that?
At school my coach did not want us to go out on the road by ourselves so we did most of our distance work in the form of intervals on the grass and we all ran barefoot. When I was on the road I always ran with shoes. In SA it is not only normal but kids are encouraged to go barefoot because it is medically accepted that it is better for the development of a kids feet to go barefoot.

Olimpiadi LA 1984 3000m, prima che Mary DECKER
inciampasse su Zola BUDD - Maricica PUICA vincente
What are your feelings on barefoot running now?
I'd still prefer to race barefoot on the track and grass. On the road there are some great shoes on the market which simulates barefoot running. I still believe if you approach barefoot running conservatively and pick the surfaces on which you run carefully, it enhances your running form and performance.

Tre rapide notizie dal week end appena trascorso (foto nei link!)
[1] @iaaf Mathew KISORIO (già segnalato nel post 31/10/2011) è tornato a vincere una bella mezza maratona a Marugame JAP e ho scoperto che correrà la maratona di Boston. Un pensiero in più per Geoffrey MUTAI! Qui la lista completa dei top runner by David MONTI (aggiornamento 09/02).
[2] @iaaf Mai visto! Volatone alla maratona di Hong Kong con i primi quattro in due secondi.
[3] @iaaf @foroatletismo CASTILLEJO batte Patrick MAKAU nella mezza di Granollers SPA.


Lady GAGA al Festival di Sanremo!?! Ecco le richieste del fenomeno pop del momento (vd. @mtv.it)

Tanto per iniziare, pretende un cachet di 500mila euro - più una serie di spese aggiuntive - e la possibilità di pernottare in una delle ville palladiane di Vicenza. Inoltre, essendo stata informata del fatto che tra Sanremo e Vicenza ci sono circa 470 chilometri di distanza, l'intereprete di "Marry The Night" ha anche chiesto alla Rai un elicottero per arrivare all'Ariston velocemente.

La soluzione logistica migliorativa è nella disponibilità di Renzo ROSSO: villa palladiana con vista su ponte palladiano a Bassano del Grappa ed elicottero personale per tutta la 'Haus of Gaga'. Basterà una twittata fra i due? Purché LG riconosca RR fra i suoi 19'000'000 di follower. Cosa ci possiamo fare? Lei continua a ripeterci che è "nata così" (vd. testo @azlyrics). Senza scarpe, come tutti. Poi lei ci ha messo tanto tacco per supplire a una statura non generosa.

mercoledì 1 febbraio 2012

Questione di Stile (2) - maratona e campestre

Alberto COVA 2 - Mondiali Helsinki 1983
Non poteva limitarsi a un unico post perché Alberto COVA è il cardine di riferimento di tanta storia della corsa di fondo. Se l'intervista di Alessandro DELL'ORTO (ecco l'articolo @libero) deve stare in una pagina di giornale (apertura, approfondimento, divagazioni, curiosità, chiusura) e deve scegliere una sola foto, le mie considerazioni possono spaziare molto di più e trovare un'immagine per ogni vittoria. Mi concedo solo due espansioni: maratona e cross, sempre uniti!

Comincio da un avvenimento completamente scartato dal precedente post 30/01, ovvero il Campionato Italiano di Maratona del 02/05/1982, dove Alberto passeggiò per 30km col gruppo di testa. Doveva essere un semplice test di resistenza, un assaggio della distanza verso cui avrebbe potuto approdare a breve, un modo per affiancare i compagni di allenamento. Si concluse quindi nei modi previsti, fermandosi a tre quarti di gara, in quanto non era stata preparata l'intera distanza, fra un'impegnativa stagione di cross (fino al settimo posto ai Campionati del Mondo già citati, vd. @en.wikipedia) e la lunga stagione su pista che lo avrebbe portato all'oro europeo. Tre anni più tardi Alberto comincerà a strutturare la sua programmazione verso la massima distanza olimpica, ma non avrà mai gli esiti sperati, pur essendoci tutti i presupposti tecnici e psicologici.

Sull'argomento "Campionato Italiano di Maratona del 02/05/1982" ho trovato un bel paragrafo all'interno di un libro disponibile on line "La Corsa su Strada a Ferrara" (vd. link pagg.30-32) e nella seguente pag.34 ci sono i risultati che riporto in forma completa.

Alberto COVA 1 - Europei Atene 1982
01. Giuseppe Gerbi CUS Torino 2:11:25
02. Massimo Magnani CUS Ferrara 2:11:28
03. Michelangelo Arena Fiamme Gialle 2:15:07
04. Antonio Erotavo Fiat Bari 2:16:53
05. Vito Basiliana CUS Ferrara 2:16:53
06. Giuseppe Moretti Riccardi Milano 2:17:10
07. Sergio Gandaglia S. Rocchino Brescia 2:17:27
08. Paolo Accaputo Fiamme Gialle 2:18:39
09. Alessandro Rastello Lana Gatto Torino 2:19:12
10. Leandro Sgrò EnervitMarathon Varese 2:19:21
11. Claudio Simi Orecchiella Garfagnana 2:19:52
12. Giuseppe Pambianchi CUS Ferrara 2:20:16
13. Massimo Franchi Coop 2001 Roma 2:20:23
14. Renzo Gorini Pro Patria Milano 2:20:59
15. Tommaso Baruffo Atletica Verona 2:21:23
16. Domenico Massari Arbema Trofarello 2:21:29
17. Riccardo Mangione Acciaierie d.Sud Napoli 2:21:33
18. Franco Ambrosioni Riccardi Milano 2:21:37
19. Erminio Nicco Utal Pont Donnaz 2:21:40
20. Mario Binato Atletica Verona 2:21:49

Quanto spessore di risultati! Ed era un Campionato Italiano, a partecipazione limitata, 203 partenti. Un evento confrontabile con i Trials USA descritti nel post 17/01 (fino ai commenti). Dovrei riesumare antichi numeri delle riviste Atletica e Atletica Leggera per recuperare testi e foto ... a quanti interesserebbero? Sono passati solo trent'anni!

Alberto COVA 3 - Olimpiadi LA 1984
Nel precedente post 30/01 più volte è stato citato il cross, specialità amatissima da Alberto e tutto il suo gruppo Pro Patria Milano guidato da Giorgio RONDELLI, tanto che era praticata una doppia periodizzazione e una messa in forma specifica, senza rinunciare a qualche passaggio anche nelle indoor. Tutti ci tenevano alle campestri, in particolare alle classifiche a squadre! In testa il presidente Giuseppe MASTROPASQUA! Uno dei suoi più grandi crucci fu la Coppa Europa per Club, dove la squadra italiana trovò per anni la strada sbarrata dallo Sporting Clube de Portugal, dove militavano Fernando MAMEDE e Carlos LOPES, fino a quando nel 1987 si portò la competizione sul percorso casalingo di Clusone (BG), molto meno scorrevole di quelli iberici. Allora si parlò di "appesantimento artificiale del terreno" per rendere ancora più dura la lotta. E la Pro Patria vinse! Ripetendosi poi nell'anno successivo, senza che ci fossero ancora i sintomi per lo sfascio post olimpico di Seul.

È la stessa manifestazione per la quale sono stati disertati da molti atleti i Campionati Italiani di Corsa Campestre di domenica scorsaValsugana (TN): la squadra maschile delle Fiamme Gialle e quella femminile dell'Esercito sono state quasi del tutto assenti per consentire il miglior avvicinamento degli atleti all'appuntamento europeo di grande prestigio @ Castellon ESP. Chi fa il calendario italiano non ricorda quale cross c'è a inizio febbraio? Eppure l'anno scorso era in Italia, ospitato sui prati di San Vittore Olona (MI). Mi ha fatto piacere leggere nel numero 327 di CORRERE (gennaio 2012 - pag.111) che il trofeo più caro al presidente del G.S. Gabbi è proprio quello ottenuto sul podio della Coppa Europa del 1995. Da allora ancora per qualche anno l'atletica civile ha rappresentato l'Italia nell'attività continentale.

CdS Regionale a Settimo di Pescantina (VR) - fasi iniziali Cross Lungo (ph. Claudio ARDUINI)

Domenica ritorna il cross veneto sui prati di Settimo Pescantina (VR) in riva all'Adige. Pubblico le foto 2011 finalmente ricevute da Claudio ARDUINI in memoria di quella che potrebbe essere stato la mia ultima corsa campestre. C'è chi continua a ripetermi che le mie articolazioni non sono più adeguate alle sollecitazioni violente del terreno e delle pendenze. Io ascolto e non ci credo: sono sicuro che in altro stato di salute avrei subìto il richiamo. E magari sarei tornato a correre sulla neve ghiacciata, come nel 2009 (vd. post 06/02/2011).


Maratona e campestre, campestre e maratona ... si possono combinare alla grande (vd. post 22/03/2011)! Lascio una canzone giovane, non molto recente dei Linkin Park dove convivono e trovano spazio due vocalist come Chester BENNINGTON e Mike SHINODA che si sfogano alla grande "In The End" (Hybrid Theory, 2000 - vd. testo @azlyrics). Ecco il gran finale.

primi passaggi Cross Pescantina 2011
(ph. Claudio ARDUINI)
I've put my trust in you
Pushed as far as I can go
For all this
There’s only one thing you should know

I tried so hard
And got so far
But in the end
It doesn’t even matter

I had to fall
To lose it all
But in the end
It doesn’t even matter
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