ph. Giuseppe MONTANARI @ www.LivioSgarbi.com |
Con un approccio superficiale un corso di questo genere può avere lo spessore di una pizza battuta, in verità è un'occasione per essere guidati a ripensare ad avvenimenti del passato e a ristrutturare i presupposti per il futuro che si vorrebbe vivere. Livio offre spunti di riflessione e mette la cornice generale, poi ognuno ci mette dentro il quadro della propria vita, quella già dipinta e quella che vorrebbe dipingere. Ci vorrebbero molti post per raccogliere i flashback rivissuti che hanno riempito una decina di fogli assieme agli appunti e agli esercizi, da svolgere singolarmente e in gruppo.
Ripeto, in Facebook c'è tutto (testi, audio, video, commenti) e i presenti al corso potranno (re)immergersi nell'atmosfera. Riporto un solo video, l'unico a sfondo atletico, perché è riuscito a commuovermi ancora, nonostante ricordassi l'avvenimento accaduto alle Olimpiadi di Barcellona 1992. Non è vietato piangere, anche da soli davanti al monitor.
Elenco i sei punti principali che sono stati ampiamente sviluppati fra pensieri, parole e azioni
- I CAMPIONI IMPARANO DALLE SCONFITTE
- I CAMPIONI FANNO TUTTO CIÒ CHE OCCORRE PER ESSERE CAMPIONI
- I CAMPIONI NON SI ACCONTENTANO E PENSANO IN GRANDE
- I CAMPIONI SI DIVERTONO
- I CAMPIONI SI SENTONO SPECIALI
- I CAMPIONI SONO CONSAPEVOLI DEL PROPRIO TALENTO
Semplice, vero? Come racconta anche Valentino ROSSI (citato più volte durante il seminario ... un vero benchmark su tutti i punti) in una bellissima intervista per la serie "Fratelli d'Italia" in occasione dei 150 anni dell'Unità d'Italia, al momento visualizzabile nella homepage. Con l'occasione ho ripassato anche la storia di Tazio NUVOLARI in poco meno di un'ora ben mixata. Da vedere.
WCh Osaka 2007 @ www.iaaf.org Alex disgustato all'arrivo |
Tra l'altro Alex ebbe già uno svarione simile dopo la precoce medaglia sui 50km ai Mondiali di Helsinki 2005, che lo portò a cercare strade diverse da quella vincente indicata dal suo tecnico Sandro DAMILANO. Ci volle proprio un intervento esterno per farli riunire verso la cavalcata trionfale delle Olimpiadi di Pechino 2008, preceduta dal pianto dirotto all'arrivo dei Mondiali di Osaka 2007, quando l'eccessiva prudenza trattenne Alex ancora sul gradino basso del podio.
Per Andrew il percorso sembrava in discesa fin dalle categorie giovanili, segnato dal doppio oro fra lungo e 200m ai Mondiali Junior di Grosseto 2004. Dopo sette anni sembra ancora indeciso a quale specialità dare la precedenza (vd. recente intervista fidal.it), quando si possono portare avanti in parallelo. Il suo idolo Carl LEWIS insegna, anche quando perse la gara con la sua miglior serie di salti (WCh Tokio 1991). Quel giorno si trovò di fronte il miglior avversario della storia, un Mike POWELL che detiene tuttora il record del mondo. A proposito ... 01/07 Carl compie 50 anni!
Alex SCHWAZER e Andrew HOWE: entrambi difettano al punto secondo della lista. Sembra che stiano facendo molto per non essere campioni. E l'ultimo speciale di SPIRIDON ne fa ampio riassunto.
ph. Giancarlo COLOMBO sublime anche a rappresentare la sconfitta di Andrew - CI Torino 25/06/2011 |
Sottolineo due momenti particolarmente significativi vissuti nella seconda giornata. Il primo al termine della sessione mattutina: dopo aver fatto una riflessione personale "quali sono i miei talenti?", Livio ci ha sfidati a chiedere a delle persone che reputiamo affidabili quali possano essere i nostri talenti. Da me sono partiti diciotto sms, sono tornate dodici risposte, per lo più a descrivere il carattere, fino a un anomalo acuto "sei un mito vivente" che apprezzo come sintesi più che come analisi. Quella che mi ha più colpito è "un tuo talento è spiegare facile le cose difficili" arrivata da una persona che non mi frequenta solo in ambiente running. Davvero?
Il secondo è stato il momento della rottura della freccia, di cui trovate anche due video su Facebook. Non è morto nessuno, in quanto è più facile ferirsi con le schegge di legno che con la punta di acciaio. All'occhio critico la prova appare più scenografica che sostanziale, ma quella freccia era stata lungamente caricata di ogni limite e freno verso la strada dell'eccellenza e, puntata sul giugulo, punto particolarmente debole del corpo, è stata spezzata con un deciso passo in avanti, compiendo un forte atto simbolico contro ogni paura. Poco dopo ci siamo ricomposti in sala per l'esplosione finale, quando Sara GATTI al mixer ha cominciato ad alzare il volume sul ritmo dei Black Eyed Peas. Ebbene si I gotta feeling that this life is gonna be a good life!
E alla fine ... TUTTI CAMPIONI? Secondo me sì, come ripeteva il pediatra George CLOONEY ai suoi piccoli pazienti nelle prime serie di ER. Un mantra che faceva bene all'anima ancor prima delle cure al corpo.
Due note aggiuntive extra corso, una seria l'altra faceta
- in una delle sue numerose divagazioni, a me gradite, Livio ha lanciato questa provocazione: lo spirito cooperativo sta sormontando lo spirito competitivo, anche nelle dinamiche del pensiero evoluzionista;
- io e Livio ci siamo trovati con la stessa maglietta by AM a righine bianche/blu in due varianti di colore: la mia blu/bluette, la sua blu/verde ... la maglietta dei campioni! attendo foto da Giuseppe.