Mi ero presentato direttamente prima che la sala si riempisse "
buonasera, sono amico di Charlie", suo cugino di Marostica, animatore cardine dei filosofi dello sport ai giardini di porta Bassano (vd. post
19/06/2012). Benedetto ROBERTI sta molto sulle sue, più abituato alle forme e alle distanze dei tribunali che a quelle delle conferenze, anche quando l'amico Marines vuole farsi ritrarre al suo fianco: ecco il riassunto della compravendita VINOKOUROV-KOLOBNEV alla Liegi-Bastogne-Liegi 2010 nel suo
post 11/03 (con video della volata). Anch'io avevo citato lo stesso evento nel post
05/11/2012: lascio tutte le parole e, come per Alessandro DONATI, procedo a barrare le incaute affermazioni prima di aver conosciuto il protagonista, che racconta i fatti solo dopo aver trasmesso le carte processuali. Intanto passa del tempo e la notizia postuma sui giornali si copre di muffa.
Soprattutto parla di armi spuntate per le indagini, di pene troppo blande per far intervenire norme cautelari, di inchieste limitate dalle notizie di reato, di un ciclismo fregato dalla propria struttura dispersa, dove anche i campioni si affidano a medici poco accorti che sono intercettati, mentre i giochi di squadra professionistici riescono a chiudere i segreti nei centri di preparazione (vd.
@ilGrandeSport).
Benedetto rimane un innamorato di bicicletta, anche se ultimamente ha meno tempo per cavalcarla, ma sono quattro anni che non guarda una gara di ciclismo e legge le classifiche solo per le indagini. Ecco come può evaporare una passione e possono sorgere dubbi, come ho scritto dieci giorni prima per
il Grande Sport, ribaltando le considerazioni sulla mia atletica dopo aver vissuto pochi giorni prima una sensazione simile nella trasmissione in TV dei mondiali di sci nordico ...