sabato 23 marzo 2013

"Bambini e Basta" di Irene BERNARDINI

Avevo mandato Antonella alla presentazione a Palazzo ROBERTI (vd. evento): "vai, che poi mi racconti ...". Non deve essere stata molto convincente al suo ritorno perché il libro ha dormito quattro mesi: forse era solo uno stanco venerdì sera di fine novembre e iniziava l'Avvento, come ora sta finendo la Quaresima.

Irene BERNARDINI si fa leggere perché sa scrivere e semplificare senza scadere, quando cita FREUD si affida più al buon senso che alle complicazioni mitologiche e non intercala i suoi aneddoti con citazioni bibliografiche (vd. Louann BRIZENDINE nel post 05/01/2012). Il suo lavoro è una fonte inesauribile di storie che trasmette al lettore impersonando la narratrice interessata più che la terapista, fino a raccontare i propri limiti di donna e di madre prima che psicologa, in un mondo accondiscendente alla deriva. Soprattutto perché si sono persi i ruoli: fra bambini tiranni e bambini capolavori c'è una miriade di variazioni per adulti infantilizzati ...

Questo è il suo blog in ambiente strutturato @VanityFair e questo è il blog del suo mito, la giornalista Claudia DE LILLO @NonSoloMamma: due esempi complementari di stili e di struttura. Per chi volesse sentirla parlare, ecco il video integrale della presentazione @Palazzo ROBERTI, 23/11/2012


Per chi non vuole aggiungersi alle attuali 93 visualizzazioni ecco la recensione ufficiale del libro, poi ognuno avrà la propria fonte di ispirazione in famiglia e nel mondo: in negozio mi passa un vasto campionario, soprattutto nel reparto accanto al mio.

@NICO per un paio di scarpe ...
Questo libro parla di bambini: di bambini "adultizzati ", che decidono al posto dei grandi (si scelgono l'abbigliamento, la scuola o gli amici da frequentare, aiutano la mamma in crisi, concedono il loro benestare alla nuova fidanzata di papà, stabiliscono nelle separazioni come dividere il proprio tempo fra i genitori) e sono costretti a prendere posizione, schierarsi, "farsi carico". E di adulti "infantilizzati", sempre più insicuri e fragili, che non sono capaci di governare le loro vicende personali (e i loro umori) e scaricano responsabilità e compiti sui figli.
E poi di bambini partner, bambini capolavori, bambini trofeo, bambini tiranni; bilingui, trilingui, schermidori, danzatori, calciatori, teatranti, cantanti, già vittime dell'"ansia da prestazione".
Ma i "bambini e basta", che fine hanno fatto? Sembra che ai giorni nostri stia quasi venendo meno la libertà e il diritto a essere piccoli: a non dover fare troppo, decidere troppo, pensare troppo.

... un pallone, uno zaino @NICO
Attingendo a storie di genitori in crisi ascoltate nel suo studio di psicoterapeuta e mediatrice familiare, ma anche a vicende di amici e conoscenti e, non ultima, alla sua personale storia di madre, Irene Bernardini mostra come sia nell'interesse generale che si ristabiliscano responsabilità e ruolo degli adulti per alleggerire il carico sempre più pesante che grava sulle spalle dei piccoli.
E ci offre la possibilità di soffermarci un attimo a pensare a loro, ai nostri figli, e finalmente di vederli davvero per quello che sono: bambini, bisognosi di essere tenuti, sostenuti, contenuti. Di essere accompagnati con fermezza dai grandi là dove non sanno andare perché, appunto, sono piccoli e ancora non sono in grado di "accompagnarsi" da soli verso il proprio bene.

meglio con gli sci @NICO
"Abbiamo bisogno della loro irresponsabilità affinché dalla libertà di non dover rispondere possa nascere la fantasticheria di un mondo migliore. Abbiamo bisogno che straparlino, strapensino, che vogliano andare in pigiama sul balcone per vedere Babbo Natale anche se ci toccherà impedirglielo, oppure avvolgerli e avvolgerci nel piumino e aspettare insieme a loro finché il sonno li vincerà. Abbiamo bisogno di avere sott'occhio la loro fragile temerarietà, i terrori e l'audacia, la genialità della loro innocenza. Abbiamo bisogno di rispettarli per sentirci degni. Di proteggerli per sentirci forti. Di guardarli per sentire il bene prezioso della tenerezza. Di guardarli, ancora, e ridere di gusto.
Di ascoltarli per imparare a parlare e pensare fuori dagli schemi. Abbiamo bisogno dei bambini, che sono persone intere e immature, incompiute e perfette, che cambiano ogni giorno.
Un libro per tutte le bambine e tutti i bambini che hanno bisogno che noi siamo grandi. E per tutti noi, donne e uomini, genitori e non solo, che abbiamo bisogno che i bambini siano piccoli.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Che bella la copertina del libro! Che tenerezza quelle gambe con botte e cerotti. Mi ricordano tanto le mie quando ero piccola e io ci ho aggiunto pure due tagli suturati al pronto soccorso. Malgrado i piccoli ma frequenti infortuni, la ricordo come un'infanzia molto gioiosa e spensierata.

Antonella

Enrico VIVIAN ha detto...

più delle abrasioni alle ginocchia, Irene parla di quelle all'anima (non solo dei bambini): un tempo ci si pensava di meno

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...