Irene BERNARDINI si fa leggere perché sa scrivere e semplificare senza scadere, quando cita FREUD si affida più al buon senso che alle complicazioni mitologiche e non intercala i suoi aneddoti con citazioni bibliografiche (vd. Louann BRIZENDINE nel post 05/01/2012). Il suo lavoro è una fonte inesauribile di storie che trasmette al lettore impersonando la narratrice interessata più che la terapista, fino a raccontare i propri limiti di donna e di madre prima che psicologa, in un mondo accondiscendente alla deriva. Soprattutto perché si sono persi i ruoli: fra bambini tiranni e bambini capolavori c'è una miriade di variazioni per adulti infantilizzati ...
Questo è il suo blog in ambiente strutturato @VanityFair e questo è il blog del suo mito, la giornalista Claudia DE LILLO @NonSoloMamma: due esempi complementari di stili e di struttura. Per chi volesse sentirla parlare, ecco il video integrale della presentazione @Palazzo ROBERTI, 23/11/2012
Per chi non vuole aggiungersi alle attuali 93 visualizzazioni ecco la recensione ufficiale del libro, poi ognuno avrà la propria fonte di ispirazione in famiglia e nel mondo: in negozio mi passa un vasto campionario, soprattutto nel reparto accanto al mio.
@NICO per un paio di scarpe ... |
E poi di bambini partner, bambini capolavori, bambini trofeo, bambini tiranni; bilingui, trilingui, schermidori, danzatori, calciatori, teatranti, cantanti, già vittime dell'"ansia da prestazione".
Ma i "bambini e basta", che fine hanno fatto? Sembra che ai giorni nostri stia quasi venendo meno la libertà e il diritto a essere piccoli: a non dover fare troppo, decidere troppo, pensare troppo.
... un pallone, uno zaino @NICO |
E ci offre la possibilità di soffermarci un attimo a pensare a loro, ai nostri figli, e finalmente di vederli davvero per quello che sono: bambini, bisognosi di essere tenuti, sostenuti, contenuti. Di essere accompagnati con fermezza dai grandi là dove non sanno andare perché, appunto, sono piccoli e ancora non sono in grado di "accompagnarsi" da soli verso il proprio bene.
meglio con gli sci @NICO |
Di ascoltarli per imparare a parlare e pensare fuori dagli schemi. Abbiamo bisogno dei bambini, che sono persone intere e immature, incompiute e perfette, che cambiano ogni giorno.
Un libro per tutte le bambine e tutti i bambini che hanno bisogno che noi siamo grandi. E per tutti noi, donne e uomini, genitori e non solo, che abbiamo bisogno che i bambini siano piccoli.
2 commenti:
Che bella la copertina del libro! Che tenerezza quelle gambe con botte e cerotti. Mi ricordano tanto le mie quando ero piccola e io ci ho aggiunto pure due tagli suturati al pronto soccorso. Malgrado i piccoli ma frequenti infortuni, la ricordo come un'infanzia molto gioiosa e spensierata.
Antonella
più delle abrasioni alle ginocchia, Irene parla di quelle all'anima (non solo dei bambini): un tempo ci si pensava di meno
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