domenica 27 febbraio 2011

w08/2011 - ginocchia che scricchiolano


macchinario per RMN
Per la seconda volta dopo sei anni e mezzo ho fatto entrare le gambe nel magico anello marcato GE. Nell'autunno 2004 avevo verificato le condizioni dei tendini di Achille e l'esito della Risonanza Magnetica Nucleare mi ha convinto a sottopormi all'operazione eseguita nella primavera del 2005, quando compresi l'equivalenza "no scarificazione = no corsa". Mi è andata bene, altrimenti non sarei qui a scrivere. Sabato mattina ho verificato le condizioni del ginocchio sinistro che continua a farmi male e mi impedisce di correre in equilibrio, sovraccaricando l'arto destro che al momento è più sano. Le immagini sono state raccolte, ma non ancora elaborate. Attendo l'esito nei prossimi giorni. Non ho mai avuto grossi problemi alle ginocchia e al momento stanno soffrendo non per colpa loro. Comunque è possibile che nella corsa campestre di tre settimane fa abbia leso una qualche struttura. Vedremo.
Queste articolazioni ballerine in qualche misura mi uniscono a Gebre che non ha partecipato alla maratona di Tokio, corsa stamattina. Lui almeno ha sbattuto le ginocchia a terra, almeno così scrive su TWITTER, che ha taciuto per troppo tempo come il suo ufficio stampa. Mi auguro solo di non seguirlo nel destino fino alla rinuncia della maratona o al ritiro in gara come a NYC 2010. Faccio scongiuri.
Mancano sette settimane a Londra, non molte: un esito rassicurante (nessuna lesione, menischi a posto, spessori fisiologici delle cartilagini) e ripresa costante degli allenamenti sono gli obiettivi della settimana prossima. Al momento sono tranquillo e assisto alla crescita degli amici lanciati come treni verso la loro maratona primaverile (Roma, Treviso, Milano, Rotterdam, Londra, Padova, Trieste). Dopo i primati personali in mezza a Verona di Fabrizio V, Davide M, Stefano T una settimana fa, oggi Vittorino B ha migliorato tre minuti e mezzo alle Roma Ostia. Fantastico!

venerdì 25 febbraio 2011

Inizia la collaborazione con Studio RX

Il sito deve ancora essere aggiornato, mea culpa, e la documentazione a corredo sistemata. Nel frattempo è in fase di stampa, presentazione e distribuzione la brochure dei servizi Studio RX (pieghevole a 4 pagine F/R 15x15cm).


Dopo 15 anni passati sui campi di atletica ad allevare giovani leve, col tempo mi sono avvicinato al settore master, nel quale si svolge anche la mia rinnovata attività. L'approccio è completamente diverso perché diversi sono i presupposti e gli obiettivi. Soprattutto si deve affrontare una pendenza invertita della disponibilità prestazionale: da una parte un fisico in crescita nel pieno vigore delle forze e delle capacità recettive, dall'altra il naturale decremento delle stesse (alcune riflessioni nei post "calcaterrite"). Quindi c'è da porre la massima attenzione all'utilizzo dei mezzi di allenamento.


Run Academy nasce per fornire un servizio di supporto alla programmazione dell’attività sportiva a chi voglia aggiungere un obiettivo agonistico oltre a quello primario di mantenimento della salute. È sufficiente sfogliare le riviste di settore per trovare svariate indicazioni, nel mare magnum di internet c’è di che perdere l’orientamento, gli amici corridori distribuiscono generosi consigli e sollevano amletici dubbi. Quale direzione prendere? Dopo approfondita anamnesi, test di valutazione, verifica delle disponibilità, calibrazione degli obiettivi, definizione piano gare, recepimento delle preferenze e degli strumenti utilizzati viene elaborato un programma sul quale sono richiesti feedback per il continuo riadattamento finché non si riesce a fornire periodizzazione a medio-lungo termine da un obiettivo importante a quello successivo. L'essenziale è individuare gli elementi prioritari per l'ottenimento della prestazione, compatibilmente con i presupposti appena descritti. Molto spesso si tratta di riordinare e meglio definire i mezzi di allenamento, soprattutto in merito a quantità e ritmi di corsa.

Google Maps + Street View da SP248 verso ovest

La prima proposta nasce un anno fa limitatamente ai tesserati [AV]. In Studio RX viene estesa a chiunque, c'è il contatto diretto, c'è la completa disponibilità di servizi professionali a sostegno dell'attività sportiva (medicina con diverse specialità, fisioterapia, osteopatia) e un preciso ambiente di riferimento appena a sud del centro di Marostica, vicino a dove Via Roma si stacca da viale Vicenza SP248.

martedì 22 febbraio 2011

Calcaterrite (4)

...   continua   ...

Continuiamo con il ragionamento del Dr. Michael COLGAN sull'overtraining e il parallelo con l'invecchiamento.

Studies show that the neuroendocrine system becomes exhausted, altering hormone levels so that optimal performance is impossible. Some severely overtrained athletes have developed Addison's Disease, characterized by the permanently reduced function of the adrenal glands, so that they no longer maintain proper hormone levels. That's the finish of any elite sports career.

Questa è la frase che più mi è rimasta in memoria. L'avanzamento dell'età, oltre alla diminuzione della capacità contrattile della muscolatura e quindi della forza in generale (anche del cuore!), comporta anche una diminuzione della capacità di recupero a causa della diminuita funzionalità ormonale. Mi ricordo una frase del genuino e immenso Steve OVETT che giustificò il suo ritiro più o meno in questi termini "ero stufo di farmi vedere dai miei figli disteso sul divano fra una corsa e l'altra" quando cercava di recuperare da un allenamento al successivo.

The other big problem is suppression of immune function. Overtrained athletes become progressively more susceptible to infection. They also get more injuries, especially muscles and tendon injuries, the type that can cut training for months. My friend, Olympian Jeff GALLOWAY, who has taught thousands of athletes how to run, put it best "The single greatest cause of improvement is remaining injury-free to train."

Ci voleva la perla di Jeff per chiudere il discorso, che adesso comprendo meglio di quando lessi la prima volta, anche se non basta rimanere "liberi da infortuni" per avere la garanzia di miglioramento. Se prendiamo un campione  come Stefano BALDINI, che tutti pensiamo di conoscere bene, notiamo come abbia retto la scena alla grande fino al 2006, ha cominciato a scricchiolare nel 2007, si è in parte risollevato nel 2008 in previsione dell'Olimpiade di Pechino in cui ha corso con un infortunio ai bicipiti femorali che si è rivelato ricorrente negli anni successivi, si è dedicato alle gare più brevi nel 2009 dove si è ancora preso buone soddisfazioni, per lanciare il gran finale di carriera del 2010 che purtroppo non ha avuto gli esiti programmati.

NYC 2010, Stefano BALDINI si scatena in Central Park
dopo aver accompagnato gli atleti B2R
(venerdì 05/11 - ph. Tiziano)

Forse che Stefano si sia allenato con meno cura, meno impegno o meno convinzione negli ultimi anni di carriera? No di certo. Tutto documentato nel suo sito http://www.stefanobaldini.net/ che nasce nel 2006 in quella che è stata la suo ultima eccellente annata. Poi comincia l'altalena fino al definitivo ritiro dello scorso autunno 2010.
...   continua   ...

domenica 20 febbraio 2011

w07/2011 - Verona Marathon

profeta Geremia
Michelangelo 3,9x3,8m
cappella Sistina
Continua il periodo da Geremia. Dopo il comico personaggio del gruppo TNT pubblico la maestosa rappresentazione di Michelangelo, sperando che sia l'ultima settimana sotto tono: poca corsa a ritmo lento, muscolatura legata e ginocchio sinistro sofferente che mi fa zoppicare anche camminando. Non è la prima volta che mi capita e non ho mai saputo prevedere la liberazione dal torpore. In una simile situazione nell'inverno 1993 ci ho messo qualche settimana a recuperare, nell'inverno 1997 un mese e mezzo dopo una febbre elevata nel periodo natalizio. Capita poi di stare bene da un giorno all'altro. Nessun preavviso. Attendo con pazienza, senza voler cambiare profeta di riferimento.

Ognuno ha i suoi problemi! Guardo ai Campionati Keniani di ieri a Nairobi: nessun campione del mondo di cross 2010 difenderà il suo titolo fra quattro settimane in quanto nessuno è riuscito a qualificarsi nei terribili trials. Ecco un paese che ha problemi di sovrabbondanza, mentre la maggior parte reclama ricambi. Cosa ne è stato dei due campioni visti in azione al Campaccio e al Cross Italica? Un mal di pancia ha fermato Joseph EBUYA e Leonard KOMON ha acchiappato l'ultimo posto disponibile per Punta Umbria (SPA).

partenza della Mezza
per l'Arena (1) gara giovanile
in attesa degli assoluti
Oggi sono stato comunque a Verona per la Maratona, in sana compagnia di fratelli e amici da Marostica, ai quali se ne sono aggiunti altri in centro a Verona. Ogni tanto fa bene osservare le gare dall'esterno e si valutano molto meglio gli sforzi organizzativi e la bellezza di un contorno che altrimenti di corsa non si ha modo di apprezzare.

per l'Arena (2)
piazza delle Erbe
in attesa del passaggio gara
C'è bisogno di confermare che Verona è una bellissima città? No di certo. Ma è pronta per accogliere tanti maratoneti? Secondo me si. Nella parte finale del percorso, quella che ho visto, c'erano transenne continue su ambo i lati e tanti spettatori rispettosi ben guidati dagli addetti del percorso e dai numerosi militari che hanno ben presidiato. Nella zona partenza ho visto transenne molto alte per evitare furbi scavalcamenti in modo che fossero rispettate le gabbie: c'erano da regolare ben più di 3'000 partenti nella prova di mezza che uniti ai quasi 2'000 iscritti nella maratona fanno raggiungere l'ottima quota di 5'000 arrivati.

Fabrizio 1h20'47"
il migliore 21-42
a 1km all'arrivo
Andrea RIGO felice
non solo per 2h39'54"
e per i giri di birre
Sembrano pochi? Vederli e contarli prima di giudicare. Unico problema tecnico è stato il muro di mezzi maratoneti da 5'00"/km che i maratoneti da 4'00"/km si sono trovati di fronte al momento della fusione dei percorsi in corrispondenza rispettivamente del e del 30° chilometro.
Aggiungendo mezz'ora all'odierna ora e un quarto di differenza fra la partenza di maratona e quella di mezza è possibile miscelare le gare con atleti di pari velocità.
Promozione piena per Verona Marathon vista da fuori. Domani leggerò i riscontri di chi l'ha vissuta dal di dentro. In attesa di future evoluzioni.
 

giovedì 17 febbraio 2011

Tagli che fanno rabbrividire

Propongo un breve campionario di amputazioni di parti del corpo compiute in alcune recenti copertine della "Bibbia dello Sport" T&F News, segno dell'eterna lotta tra fotografi e grafici. Ovviamente questi hanno l'ultima parola nella composizione dell'immagine alla ricerca del massimo effetto comunicativo.
Posso quasi capire il miglior riempimento dello spazio da parte del poderoso Chris, la rappresentazione del confronto Tyson-Usain, l'equa ripartizione fra Elena e Kenenisa, ma serviva proprio mutilare la mano sinistra a Blanka e rifilare dall'alluce al tallone destro?
Questione di pixel? Comprensibile la scelta dei "biblisti", ma nei miei ritagli cerco di mantenere anche la corretta proporzione di scatto 3:2. Mi anima ancora tanto amor di geometria e di completezza, per quanto platonico possa apparire.
Ci fu un tempo in cui grandi fotografi stampavano anche il bordo del negativo per rassicurare che la riproduzione corrispondesse esattamente allo scatto. Lezione del tutto anacronistica ai tempi di Photoshop?

martedì 15 febbraio 2011

Calcaterrite (3)

...   continua   ...

Riesumo testi del secolo scorso e tuttora validi, lascio l'inglese originale perché è facilmente traducibile e suona molto meglio dell'italiano.


A proposito di stanchezza ho recuperato una bella frase di Brendan FOSTER contenuta nella sua biografia risalente alla fine degli anni 70 "All top international athletes wake up in the morning feeling tired and go to bed feeling very tired" (Running with the Legends, pag. 374) che ispirò molto un giovane Rob DE CASTELLA in merito a quella che è una condizione costante dell'atleta di alto livello. Deek ne fece una ragione di vita su cui basò la crescita atletica e una carriera di grande successo.
Brendan forse non era molto addentro ad argomenti di neurofisiologia, non conosceva l'ormone della crescita [GH] e i meccanismi della sua liberazione durante il sonno, ma ne apprezzava i benefici effetti per cui al mattino si svegliava meno stanco di come si era addormentato. Tutto si gioca su un delicato equilibrio fra allenamento, nutrizione, motivazione e capacità di recupero. Il problema è: quanto dura il circolo virtuoso?

Una rapida risposta è sintetizzata indirettamente dal Dr. Michael COLGAN (Optimum Sports Nutrition, pag.73-74) fra le righe quando parla di overtraining nel capitolo 7 intitolato "Rest and Sleep". Cosa unisce il sovrallenamento al "riposo e sonno"? Semplice: the overtraining syndrome occurs primarily because of insufficient rest. Even if your training and nutrition program came straight from the mouth of God Almighty, without adequate rest your body will fail to adapt.

Non esistono formule magiche o scorciatoie per una fisiologica crescita prestazionale: allenarsi, nutrirsi e riposarsi. Già per vivere questa stringente sequenza quotidiana bisogna essere molto convinti e Forrest Gump ci riempiva completamente la giornata, come un qualsiasi atleta di elite, che rimane nella sua splendida condizione finché il talento rinnova le prestazioni combinando tutte le predette componenti.

There is no way you can gut it out by will power. Just the opposite. Athletes who are falling into the overtraining syndrome often start to train harder to "break the plateau". Instead of improving they get worse faster. You can't beat overtraining with more work because, by the time it becomes noticeable, your body is already shot.

Chi vuole un esempio recente ben documentato dalla vittima stessa, può leggersi il racconto di Ryan HALL direttamente nel suo blog dopo che gli allenamenti avevano avuto un'escalation quasi inattesa nel periodo finale di preparazione della maratona autunnale: in un mese è passato da Perfect Moments attraverso il dubbio di To Run Or Not To Run fino alla decisione Why I Decided To Not Run Chicago a causa del sovrallenamento. Di qui si è incrinato il rapporto con il suo allenatore che ha portato Ryan a gestirsi in autonomia. La prima uscita agonistica nei campionati USA di mezza maratona a Houston (29/01) è stata positiva, benché non vincente. Lo attende la mezza di NYC fra poco più di un mese e poi il severo percorso di Boston.

La riflessione si fa interessante perché il sovrallenamento è simile all'invecchiamento, con la differenza che per le diminuite performance causate dal momentaneo sovrallenamento in un fisico giovane c'è il rimedio che invece non si trova per l'avanzamento di età.

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domenica 13 febbraio 2011

w06/2011 - Calcaterrite (2)

Fine settimana per fortuna senza gare, perché non sarei stato in grado di esprimermi al meglio, causa un piccolo, e spero breve, male di stagione. Lo stato di infiammazione parte dalla testa e si diffonde per il corpo, acuendo anche il fastidio dietro il ginocchio. Mi auguro che la condizione di miseria evapori nei prossimi giorni e che la pausa favorisca il recupero generale del corpo. Pubblico quindi la continuazione di "calcaterrite" per mantenere un profilo dignitoso e non commiserarmi oltre, col rischio di diventare un Geremia.


...   continua   ...


Giorgio CALCATERRA un esempio da imitare? No, perché Giorgio è unico, un vero fenomeno, ma la lezione deve essere meditata e applicata per quanto possibile. Nelle settimane successive all'incontro quasi scherzando dicevo a tutti che avevo preso la "calcaterrite", in forma lieve per fortuna, quando gli amici si stupivano di vedermi gareggiare in continuità anche dopo la maratona di primavera (Parigi 11/04/2010), nonostante il fastidio alla caviglia sinistra, mentre di solito mi prendevo anche lunghi periodi senza gare per recuperare in pace; per esempio nel 2007 non ho gareggiato per 4 mesi abbondanti dalla maratona di Padova 22/04 fino alla Mezza del Brenta 02/09. Ho fatto quindi un dritto fino a inizio giugno, poi ho preferito allenarmi con calma durante l'estate e ho ripreso a gareggiare allegramente a settembre.
Nel 2010 ho partecipato a 23 gare o assimilabili a tali: 4 campestri di 8-10km, 7 corse di ca. 10km, 1 corsa di 10 miglia, 7 mezze maratone, 2 corse di 30km, 2 maratone. Ogni presenza ha avuto un senso: dalle classifiche di società in campestre al piacere di partecipare a gare che ritengo giusto ripetere (StraVicenza, Maratona del Santo, 10 Miglia delle Rose, Mezza del Brenta, Graticolato, 6 Comuni, ritrovi Fulminei), dai percorsi che non avevo calpestato in precedenza (Campolonga, Villafranca, Carpi) fino a quelli all'esordio (Puro10'000, Sleghe Lauf, Gardaland Half Marathon). A volte per fare un piacere anche agli organizzatori, a volte per vivere di persona la manifestazione dal di dentro. Forse ho perso qualche lavoro specifico per finalizzare al meglio la prestazione - infatti non sono sceso sotto l'ora e 10' nella mezza - pur mantenendo un buon volume complessivo: quasi 4'900km di cui 2'700km negli ultimi 6 mesi.

Ogni tanto mi domando: fino a quando reggo?

Le analisi del sangue dell'ultimo anno sono stabili e sovrapponibili
  • RBC 5,0·10^6/μL - HGB 15,6g/dL - HCT 46,0%
in linea con le precedenti degli ultimi 4 anni (medie e variazioni)
  • RBC 5,0±0,1 - HGB 15,7±0,2 - HCT 45,5±0,7
Qui almeno non ci sono cedimenti. Neanche a livello muscolare, tendineo e articolare, almeno sembra: niente di particolare che non si possa ricondurre a morfologia non ideale (è sufficiente osservarmi la tibia, associata ad arco plantare ribassato), a difficoltà oggettive (i tendini di Achille scarificati), all'età che avanza. E finora tutto gestibile.
Spesso ho momenti di lucidità, come Forrest Gump nella Monument Valley dopo 3 anni 2 mesi 14 giorni e 16h di corsa ininterrotta, e penso "sono un po' stanchino!". Poi parto e vado a correre, se il pensiero mi assale quando sono in casa, oppure continuo a spingere, se sono già in corsa.


Spero un giorno di avere la stessa lucidità e ammettere davvero "sono un po' stanchino!", completare la frase "credo che tornerò a casa" e applicarla, senza trascinarmi oltre.
Nel frattempo continuo a correre, veloce per quanto mi riesce, finché l'ispirazione alimenta la motivazione.

...   continua   ...

giovedì 10 febbraio 2011

Grandi Veneti mi aspettano a Londra - Google Art Project

Il pragmatismo USA ci offre un altro incredibile strumento. Utilizzando la tecnologia già applicata in Maps, Google permette di esplorare le stanze dei musei che hanno aperto le porte a Street View, di approfondire la visione delle opere raccolte in immagini ad alta definizione e di riorganizzarle in una propria collezione virtuale.


 
Manca qualcosa? Leggere bene la dichiarazione nella sezione FAQ "Google approached the museum partners without any curatorial direction, and each museum was able to chose the number of galleries, artwork and information they wanted to include, based on reasons specific to them. All content in the information panel pertaining to individual artworks was also provided by the museums". Troppo semplice? Google offre al museo una vetrina mondiale e ne riceve prestigio di ritorno, l'utente fruisce di un'esperienza virtuale che vorrà vivere di persona. Esempio di circolo virtuoso in cui tutti ne guadagnano.

Gemäldegalerie, ingresso
Fino a poco tempo fa era necessario andare a Berlino, dalla porta di Brandeburgo scendere verso Potsdamer Platz e quasi costeggiare Tiergarten per raggiungere Gemäldegalerie Staatliche Museen,
Gemäldegalerie, galleria centrale
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pagare il biglietto e passeggiare per la galleria centrale,

Caravaggio, Amor vincit Omnia
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intrufolarsi nelle stanze attorno per apprezzare i quadri appesi alle pareti, soffrire quasi di agorafobia per soffermarsi in santa pace di fronte a tanti capolavori, stupirsi dell'addensamento riservato a Caravaggio per "Amor vincit Omnia".



Ho già allungato l'occhio verso quello che potrò gustare alla National Gallery di Londra dove mi aspettano splendide opere. Solo per citare i Veneti: Jacopo BASSANO "Il buon Samaritano",  Vincenzo CATENA "Guerriero in adorazione di Gesù bambino e della Vergine", GIORGIONE "L'adorazione dei Magi", Lorenzo LOTTO "Ritratto di Giovanni Dalla Volta con moglie e figli", TINTORETTO "La lavanda dei piedi", TIZIANO "Ritratto votivo della famiglia Vendramin", VERONESE "La famiglia di Dario davanti ad Alessandro" e quel Sebastiano DEL PIOMBO "La resurrezione di Lazzaro" che ci ha salutato all'ingresso della Gemäldegalerie.
Delle opere non scrivo di più perché tanto si trova espandendo il tab [«i] in alto a destra nella pagina di Google Art Project. Faccio solo notare il profilo del Monte Grappa sullo sfondo del quadro di Jacopo Bassano. Se non lo conosci, non lo identifichi.

martedì 8 febbraio 2011

Calcaterrite (1)

Sabato 13 marzo 2010 mi avvio con gli amici Andrea RIGO e Lorenzo BRESSAN verso l'Expo della Treviso Marathon e mi sistemo in una stanza dell'hotel BHR che mi è assegnata in compagnia di Giorgio CALCATERRA. Con calma egli arriva nel tardo pomeriggio, guidando la sua auto che è anche il mezzo di lavoro sulle strade della capitale. Regolare un quarto d'ora di pausa per allungare arti e schiena ogni 2 ore di guida, così il viaggio non gli pesa quasi per nulla, mi assicura. Dopo aver sistemato rapidamente le sue cose preferisce uscire per sgranchirsi con una corsetta piuttosto che sedersi alla riunione tecnica in cui il direttore di gara riassume le indicazioni per i top runner. Giorgio già conosce questa maratona e non sente bisogno di promemoria. Quando ci incrociamo gli ricordo solo di portare la mattina successiva i suoi reintegratori nelle cassette di raccolta per ogni ristoro personalizzato. Mi dice che a lui non servono e gli è sufficiente l'acqua che troverà lungo la strada: in fin dei conti è solo una maratona, mentre nella 100km ha bisogno di un sostegno più consistente per arrivare al termine. In stanza gli vedo diverse scarpe, ma nessun paio adeguatamente performante per correre ai suoi ritmi. In verità, mi dice, preferisce correre con un modello più protettivo per non avere problemi di recupero. A cena poi siamo a tavola con Laura GIORDANO, accompagnata dal marito, e Giorgio non si risparmia per soddisfare le curiosità della multiatleta. Così viene fuori di tutto: di come si possa collezionare 200km a settimana allenandosi una volta al giorno (non è difficile ... lunedì 30km, martedì 30km, mercoledì 30km, ...), di come converta il suo potente motore fino alle ultra maratone (devi imparare a correre piano ...), di come abbia ridotto quasi a zero la carne nella dieta (più per compassione verso gli animali uccisi che per convinzione alimentare), di come avesse perso forse l'occasione di qualificare la sua carriera in matura gioventù, ma in fin dei conti era contento così. Disarmante, senza mai essere ingenuo. Intanto pensavo: quante fisime o paranoie mi faccio per cose che Giorgio manco considera? Perché complicarsi la corsa quando la soluzione è semplice? Allenamento, scarpe, dieta, reintegrazione ... Giorgio concede una lezione magistrale di come affrontare la vita atletica ai minimi termini.
Il giorno successivo corre quasi in solitudine 2h22'30" (= 3'22"/km) perché non è del tutto pronto per reggere il treno sotto le 2h20' lanciato da Filippo LO PICCOLO e Hermann ACHMÜLLER. Forse non ha recuperato del tutto la vittoria sui 58km della Strasimeno della settimana precedente (3h35'52" = 3'43"/km)? Forse non vuole stancarsi troppo in vista del Campionato Italiano di 100km a Seregno della domenica successiva (larga vittoria con il personale di 6h28'51" = 3'53"/km)? Treviso Marathon è solo una della ventina di gare che Giorgio infila ininterrottamente ogni week end da metà gennaio, su distanze che variano da 10 fino a 100km. Il meccanismo che sembrava lanciato verso il moto perpetuo si inceppa in vista del Passatore, che vince ampiamente, quando iniziano i problemi alla schiena che lo tengono lontano dalle gare per molti mesi.

...   continua   ...

domenica 6 febbraio 2011

w05/2011 - il ritorno alla campestre, Settimo di Pescantina

In attesa delle foto odierne scansiono dal volantino l'immagine di 2 anni fa, quando sullo stesso percorso si tenne la prima prova dei CdS a inizio gennaio. Il cross lungo era l'ultima gara e, nonostante il calpestio ripetuto di quelle precedenti, la neve non cedette tanto era ghiacciata. Nelle parti meno battute mi sembrò di correre sulla sabbia. Capita qualche sensazione nuova anche dopo i 40 anni.

Settimo di Pescantina (VR) - 1^ prova CdS Regionale (04/01/2009)

In testa ci sono i miei compagni di squadra Michele COSTA (immenso talento non ancora perduto) seguito da Andrea ZORDAN che vinse la gara in volata (oggi 4° nel cross corto). Sotto il cappellino è riconoscibile Alessandro FABIAN, oggi 2° in scia all'eccezionale Said BOUDALIA. Il patavino è molto cresciuto da allora ed è fra i migliori al mondo nelle specialità multiple duathlon/triathlon. In fondo alla foto fa capolino un timido Giancarlo SIMION alla prima campestre veneta. In un paio di anni è arrivato al podio dei campionati italiani di maratona a Venezia 2010 dietro a Migidio BOURIFA e a Said BOUDALIA. Ritroveremo per la prossima estate un uomo e un atleta rinnovato al rientro dall'Erasmus in Olanda.

Oggi è andata bene a Settimo di Pescantina, poco sopra Verona, sulla sponda nord dell'Adige all'imbocco della Valpolicella (campo di gara compreso fra via Porto, via Pini, via Bertoldi della mappa). Sembrava l'esordio della primavera, sole imperioso e aria tiepida. La mente non era del tutto libera, causa un ricorrente grip ai gemelli esterni dei polpacci da quando ho ripreso con le esercitazioni per risvegliare le estremità dopo NYC. Le preoccupazioni si sono affievolite mano a mano che si avvicinava la partenza, poi lo sparo ha fatto dimenticare quasi tutto e la prima discesa ripida ha fornito la definitiva certezza che se nulla si era rotto fino a quel momento nulla si sarebbe rotto per il resto della gara. Potrei continuare con il racconto di una buona distribuzione (facile rileggerla a posteriore nei lap del cronometro!), ma mi è piaciuto maggiormente il confronto con i tre avversari che mi sono stati a stretto contatto fino al penultimo giro. Bravo Taoufik BAZHAR a rianimarsi nel finale dopo essere stato ripreso e nell'inseguimento alle sue calcagna ho staccato i compagni che mi erano stati appresso.

Sarà per l'età o per il rattrappimento derivante dagli allenamenti di maratona, ma anche oggi ho patito molto sui saliscendi degli argini. Tanto affanno che poi spalmavo sulle parti piane e in discesa, quando il fango lo permetteva. La piastra rigida delle scarpe e i chiodi lunghi mi hanno dato grande soddisfazione sul terreno molle, dove mi sono trovato subito a mio agio, nonostante quasi un anno di digiuno. L'antica arte non si scorda mai!

Risultati completi nel sito FIDAL.

venerdì 4 febbraio 2011

Le gare si apprezzano dal vivo (4)

... continua ...

Michelangelo
Creazione di Adamo
A proposito di arte, pensando al tema di questi post e alla potenza della sinestesia, mi è venuta in mente una scena dal film "Will Hunting / Genio Ribelle" (1997), quando Robin Williams fa riflettere Matt Damon sul grado di effettiva comprensione dell'enorme quantità di conoscenze che il giovane è in grado di acquisire a causa di un eccezionale talento che lo rende disadattato: "Se ti chiedessi sull'arte probabilmente mi citeresti tutti i libri di arte mai scritti ... Michelangelo. Sai tante cose su di lui: le sue opere, le aspirazioni politiche, lui e il papa, le sue tendenze sessuali, tutto quanto, vero? Ma scommetto che non sai dirmi che odore c'è nella Cappella Sistina. Non sei mai stato lì con la testa rivolta verso quel bellissimo soffitto... mai visto".

Due considerazioni finali
  1. non si può essere dappertutto, ma abbiamo buone occasioni a ragionevole distanza per vedere tante belle cose;
  2. mi sento uno schifo se penso che ho fatto il corso carabinieri a meno di 1km dalla Cappella Sistina e sono riuscito a non entarci (in Google Maps la scuola è quella più a sinistra fra le tre strutture a forma di caserma, quella incastrata fra via delle Milizie, via C.A. Dalla Chiesa, Via Giulio Cesare e via Barletta; 90° corso intitolato a Vittorio Tassi, 1° compagnia, 10° squadra).
Cappella Sistina
A parziale scusante c'è che i Musei sono tuttora chiusi la domenica, unico giorno di libera uscita per gli allievi. Michelangelo valeva sicuramente una fuga e il rischio di un'eventuale punizione. Facile pensarci a posteriori, dopo essersi tolti dalla vista il motto "usi obbedir tacendo e tacendo morir". Rimedierò, ma non del tutto. Infatti avrei avuto l'occasione di confrontare gli affreschi prima e dopo il lavoro di restauro, avvenuto nella prima metà degli anni 90, costituito da una profonda pulitura che ha riportato alla luce i colori originali dell'artista, considerati fino a quel momento molto cupi per loro natura. La patina di polvere frammista a fuliggine di combustione delle candele nascondeva la vitalità dei dipinti. 
Siamo abituati a vedere nei cataloghi i ritagli delle varie scene (ho riportato forse quella più famosa, ovvero la "Creazione di Adamo"). In verità la volta è un susseguirsi di storie della Genesi, affiancate da Profeti e Sibille, Antenati di Cristo e varie altre figure. Michelangelo ci lavorò 4 anni ed è meraviglioso come riuscì a gestire la grandiosa visione che compone l'assieme, steso sulle impalcature in quota.
Da ricordare che tra l'esecuzione della volta e il "Giudizio Universale" che sta sul fondo passano circa 30 anni.

Fine

mercoledì 2 febbraio 2011

Le gare si apprezzano dal vivo (3)

...   continua   ...

Sono fortunato a essere entrato nel sancta sanctorum dei risultati atletici, ovvero la casa di Roberto Luigi QUERCETANI a Firenze. Si avvicinava l'estate del 1996 e stavo raccogliendo dati per lo studio dell'evoluzione dei primati del mezzofondo prolungato (internet allora era abbastanza vuoto) quando una sequenza di amicizie mi portò a varcare la soglia delle stanze dove RLQ raccoglieva il materiale e distillava le sue considerazioni. Le pareti della casa erano tappezzate di libri di ogni tipo e mi è stato detto che quanto era in vista era poca cosa rispetto a tanto custodito nei sotterranei.
Yuriy SEDYKH
Sono un suo devoto lettore perché i dati statistici - precisi e verificati dal fondatore di ATFS e collaboratore di T&F News - sono sempre legati da profonda saggezza e insaporiti da arguzia toscana, vissuti da uno che non ha perso per più di mezzo secolo un campionato importante (olimpiade, mondiale, europeo). Quanta sapienza in quello sguardo che cercava il ricordo in qualche angolo della memoria! Per chi volesse apprezzarne un recente scritto suggerisco l'ultimo numero della rivista federale Atletica (pagg. 20-23).
La foto di Yuriy SEDYKH mi ha fatto ricordare che da qualche parte devo avere il suo autografo sulla copertina di T&F News gennaio 1987. Come lui non ha piroettato più nessuno: tre giri gli erano sufficienti quando c'è chi aggiunge il quarto per provare ad andare oltre.

Giancarlo COLOMBO
Caorle, 27/09/2009
NYC 2009
La stessa rivista (copertina + pagg. 10-19) mi offre la possibilità di parlare anche di Giancarlo COLOMBO, uno che ama l'atletica ed è felicemente condannato a osservarla nei minimi dettagli. Il suo servizio fotografico sulla vittoria di Stefano BALDINI ad Atene ha contribuito a far brillare ancor di più l'oro di maratona: è sufficiente confrontare le foto del 2004 con quelle di Gelindo BORDIN a Seul 1988 (pag.17). Stessi bagliori olimpici sulla medaglia, incomparabile resa grafica. Che sia colpa dell'impaginatore? Di sicuro lo stadio Panathinaikos ha esaltato Giancarlo che si trovò nella difficile situazione di decidere "festeggio con l'amico o continuo a scattare?". Prevalse il professionista sul tifoso e i risultati rimarranno per sempre davanti ai nostri occhi e non solo sul biglietto da visita di Stefano.
Ci siamo incrociati a Caorle nell'ultima domenica di settembre 2009 durante la finale Oro dei Campionati di Società Assoluti su Pista e osservandolo muoversi si capisce come riesca a ottenere certi risultati. La profonda conoscenza del gesto sportivo lo guida in mezzo al campo e lo mette in condizione di rappresentarne il meglio con ottiche luminose innestate su Canon Eos 1D.
Ci siamo ritrovati a Malpensa in attesa dei bagagli sulla via del ritorno dalla maratona di NYC 2009 e mi sono permesso di disturbarlo: un saluto e un rapido commento sull'obiettivo che teneva sotto braccio. Guai a imbarcare il 300 f2,8! Preso coraggio dopo il rientro a casa, gli ho inviato via mail gli scatti che lo ritraevano in azione a Caorle. Chi mai fotografa il fotografo? E lui mi ha ringraziato inviandomi una raffica sofferente sull'ultima salita verso l'arrivo di Central Park. Il mio ritaglio-riduzione per questo post svilisce nitidezza, incisione nei dettagli, precisione del piano focale.

RLQ e GC: due veri artisti dell'atletica, ognuno nel proprio genere.

...   continua   ...

martedì 1 febbraio 2011

w04/2011 - esordi in maratona

Non avendo fatto gare e non avendo urgenze, posticipo attuali pensieri autobiografici e racconto anche di altri atleti.

Il week end è cominciato venerdì sera con una riunione plenaria degli Amici dell'Atletica e nell'omonimo sito sarà possibile trovare tutto nei prossimi giorni. Grande festa in churrascaria con più di 200 partecipanti! Al centro c'è stata la premiazione di una ventina di tecnici della provincia che hanno contribuito alla crescita sportiva, e non solo, di molti atleti i quali hanno avuto il momento per ricordare i propri maestri. Si è respirato un clima sereno, quasi di riconciliazione in certi casi, dopo che il tempo ha smorzato i toni degli antichi confronti. Attendo immagini e resoconti nel sito ufficiale.

Fra i tanti incontri della serata voglio raccontare quello con Nadia DANDOLO, che nel suo anno migliore 1990 ottenne due record italiani nei 5'000m 15'11"64 e 10'000m 32'02"37 a cui aggiungere un 8'44"41 sui 3'000m. Altre prestazioni notevoli alle quali è forse più affezionata: due quinti posti ai Mondiali di Corsa Campestre (1990 Aix-les-Bains FRA, 1992 Boston USA), una volata persa per un nonnulla al meeting di Zurigo. Queste poche righe sono sufficienti per tratteggiare la sua grandezza atletica, tormentata da tanti infortuni più volte risolti con operazioni chirurgiche. Ben più grande problema l'ha preoccupata in anni recenti, del quale oggi sembra non esserci traccia. Almeno non nelle sue parole, sempre proiettate verso il futuro nell'attività master: prossimo grande obiettivo i Campionati del Mondo a Sacramento USA nel prossimo luglio. Quando le ho chiesto perché non provasse ad arrivare alla maratona, lei mi ha risposto che non le piace fare molti chilometri e invece le piace sentire le gambe girare veloci. Per rinnovare ogni giorno l'esperienza e il gusto di eterne abilità atletiche, aggiungo io. Quanto la capisco! Ho vissuto a ruoli invertiti il dialogo che si instaura normalmente fra me e chi cerca di convincermi a passare all'ultramaratona. Faccio già fatica ad arrivare alla maratona.

Daniele MEUCCI, Varese 2011
ph. Giancarlo COLOMBO
Da giovedì scorso studio l'ultimo numero di CORRERE (n.316 - febbraio 2011) e mi sono subito fatto coinvolgere dall'articolo a firma di Andrea SCHIAVON (pagg.50-52) che racconta "Il dilemma del giovane Daniele", organizzando una specie di tavola rotonda di esperti senza invitare il diretto interessato. Dopo aver letto i vari contributi a iniziare dall'allenatore Luigi PRINCIPATO, passando per Stefano BALDINI, Piero ENDRIZZI, Luciano GIGLIOTTI, Massimo MAGNANI, Giorgio RONDELLI, Gabriele ROSA, Tommaso TICALI, mi sentivo pronto a proporre la mia valutazione sul futuro di Daniele MEUCCI, controcorrente rispetto agli attendismi dei molti interlocutori, e mi domando:
 Gebre GEBREMARIAM, NYC 2010
ph. Tiziano
perché rimanere ancora concentrato sull'attività in pista se a 25 anni è ben lontano da 13' sui 5km e 27' sui 10km?
Un pensiero che mi è stato rinforzato da quando ho visto il suo quasi coetaneo Gebregziabher GEBREMARIAM danzare sulle ondulazioni di Central Park per andare a vincere l'ultima maratona di NYC all'esordio sulla distanza. Questi da diversi anni e in diverse occasioni è sceso sotto i limiti dell'eccellenza mondiale in pista e si è giocato i podi nei massimi contesti, fino alla vittoria ai Campionati Mondiali di Corsa Campestre 2009 ad Amman JOR (guardare chi ha messo in fila in assenza del Capitano Kenenisa BEKELE).
Daniele MEUCCI ha avuto molte opportunità per dimostrare adattamento sui vari circuiti delle corse su strada e resistenza alle intense prove ravvicinate, vincendo anche in giorni consecutivi da una parte all'altra d'Italia.
Domenica ha passeggiato la vittoria ai Campionati Italiani di campestre a Varese. Guardando la gara con mia figlia a un certo punto le ho chiesto "chi vince secondo te?". Lei ha risposto "quello col cappellino rosso!" mentre Kaddour SLIMANI pilotava il gruppetto in cui c'erano anche Stefano LA ROSA e Francesco BONA. Gli sarà stata accordata la preferenza solo per il colore del cappellino? O forse già una bimba di prima elementare scorge la sua superiorità?
Dopo aver ascoltato e accolto le parole di Nadia, avrei piacere di sentire in merito le parole di Daniele che, se non è ispirato dalla maratona, difficilmente potrà amarla. Cosa gli è rimasto veramente dell'esperienza di Roma nella scorsa primavera?

Io sono stato fortunato all'esordio nella Maratona del Santo 2007 (22/04). Mi sono iscritto quasi in incognito a gennaio, mentre completavo la mia stagione di corse campestri (4 prove regionali e 1 nazionale di 8-10km + 1 prova CSI di 5km), chiusa a fine febbraio. Solo a marzo ho iniziato la conversione con qualcosa di più lungo. Volumi complessivi 400km a gennaio-marzo, mentre a febbraio ero calato a 300km per ritrovare un minimo di brillantezza per le gare più importanti. All'arrivo a Prato della Valle sono accolto anche da Giovanna VOLPATO, che mi era arrivata appresso alla Maratonina dei Dogi di 3 settimane prima e mi aveva seguito da vicino durante la stagione di cross. "Qual è stato l'allenamento più lungo?" mi ha chiesto quasi stupita della buona prestazione nella prima domenica calda di primavera .... "24km a ritmo gara + andata e ritorno da casa = 27km!" le ho risposto. Voleva quasi picchiarmi, dopo avermi offeso a parole. Aveva ragione. Me l'ero cavata con poco rispetto agli standard.
Essendo stata la soddisfazione molto più grande della tanta fatica, ho perfezionato nei giorni successivi l'iscrizione alla maratona di NYC. Era cominciata l'avventura!

PS sto post è lungo a sufficienza; racconterò magari in un altro qualche particolare in più di quella Maratona del Santo
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