venerdì 13 maggio 2011

Ryan HALL - on a running mission from God (2)

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Arriviamo alla primavera del 2010, un anno fa. Come tanti altri campioni USA, Ryan è coinvolto nell'azione di comunicazione diretta e ha un blog in ambiente competitor.com molto interessante, benché discontinuo, dove si esprime in semplicità e chiarezza (vd. resoconto della maratona di Boston 2010). Poco dopo, a metà maggio, cominciano i post all'interno di ambiente multimediale Facebook denominato Master The Shift sponsorizzato da NISSAN. Il team di lavoro attorno a Ryan HALL (moglie Sara, allenatore Terrence MAHON, fisiologa Rita KLABACHA, compagno di squadra Josh COX) pubblica quotidianamente a rotazione, ognuno nel proprio ruolo, e tutti assieme partecipano ai video dimostrativi. Qui c'è veramente di tutto e in pochi mesi viene dipinta la visione del running come si vive a Mammoth Lakes CA, località che ho avuto modo di visitare con una deviazione lungo la strada che mi portava da Bishop verso Yosemite Park a fine ottobre del 2000, molto prima che fosse eletta a zona protetta del fondo USA. Nel discorso di apertura del 14/05/2010 ci sono immagini da questo paradiso che si ampliano nei video successivi.



Passa l'estate e Ryan sembra bello carico in previsione dell'impegno alla maratona di Chicago, con un'escalation negli allenamenti che sembra inarrestabile, poi sfociata in uno stato di sovrallenamento che porterà l'atleta alla rinuncia delle gare autunnali (vd. precedente post). Di qui inizia una riflessione che lo conduce alla risoluzione del rapporto con l'allenatore Terrence MAHON. Per capire il clima del Mammoth Lakes Track Club è possibile leggere i post del 17/08/2010 e del 29/04/2011: il massimo coinvolgimento sconfina nell'asfissia. E Ryan vuole tornare a respirare.
La macchina NISSAN è ben lanciata, tanto materiale è già prodotto e deve essere pubblicato, il senso tecnico dell'operazione rimane valido anche senza l'uomo simbolo che continua a metterci la faccia ma non la presenza. Così Ryan affida i suoi pensieri al blog e ben li argomenta fin dal post The Next Step in cui saluta e ringrazia tutti i compagni di viaggio degli ultimi 5 anni.
Nei mesi successivi cerco segni specifici sull'avanzamento della nuova vita, ma Ryan rimane evasivo in merito alla sua reale condizione, tanto che alla presentazione del suo rientro alle gare in occasione dei Campionati USA di Mezza Maratona a Houston (29/01/2011) fa discutere più la lunga barba con cui si è presentato in conferenza stampa che le sue dichiarazioni. Anche nel suo blog spiega perché e come se l'è tagliata la notte precedente alla gara più che descrivere la gara stessa. Ci viene in soccorso il bene informato Amby BURFOOT ad aggiungere qualche nota tecnica. Non è male correre in 1h02'20" e perdere in volata da uno specialista come Mo TRAFEH!
Sulla strada verso Boston la comunicazione non cambia registro, tranne la settimana precedente quando è pubblicato Time To Shut The Brain Off. Poi arriva il grande giorno e alla fine Ryan c'è! Ecco il suo resoconto Reflections on the 2011 Boston Marathon in cui si intrecciano estasi agonistica e mistica religiosa. Solo alla fine del post si lascia scappare un'affermazione che lascia trasparire le sofferenze passate su cui aveva glissato nei mesi scorsi "considering the rocky training over the last 6 months marked by stomach problems and injury (It wasn’t really until the last 6-8 weeks that I was able to train unimpeded) I couldn’t have been more pleased with the results".
Per sapere qualcosa di più possiamo fare affidamento sulla moglie Sara, a questo punto l'unica persona ad aver vissuto sempre vicino Ryan in questi ultimi mesi.

...   continua   ...

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