lunedì 30 gennaio 2012

Questione di Stile - Alberto COVA

Libero 29/01/2012 pag.37
Ormai smisto info: ricevo, elaboro, invio. Mi è stato recapitato il quotidiano Libero di domenica scorsa, già aperto e ripiegato su pagina 37 (vd. link), dove ritrovo Alberto COVA fra i Soggetti Smarriti, rubrica di Alessandro DELL'ORTO (chi mi fa avere un buon pdf? sostituisco volentieri questa orrida scansione). È un bell'esempio di come un campione assoluto della storia recente sia (ri)presentato al pubblico generico di un giornale politico da un cronista non sportivo. Sintomatico il titolo che invita a leggere l'articolo intero "Ero il re del mezzofondo ma oggi mi batte anche Linus": Pasquale DI MOLFETTA è il termine di paragone per chi corre ... 3h30' sulla maratona sembra essere il confine fra lenti e i veloci. Come sono cambiati i tempi!

L'articolo è un bel mix di presente che recupera il passato in quanto Alberto utilizza la sua storia sportiva come metafora di coaching nel suo attuale lavoro (vd. video @LeaderGroup - dura solo 2'20"), dichiara la sua quasi nausea per la corsa (non è un bel segno di congruenza), fa il riassunto della sua vita post agonistica (mi ero perso la recente separazione), soddisfa tante piccole curiosità dell'intervistatore che forse sono le stesse dell'uomo comune.

Libero 29/01/2012 pag.37
Ho ricordi atletici fin dalle Olimpiadi di Montreal 1976, quando lo zio Luigi cercava di vedere qualcosa in Alpago. Qualcosa di più limpido in quelle successive a Mosca 1980, soprattutto per i 200m di Pietro Paolo MENNEA. Anche allora ero in Alpago, senza i problemi di fuso di quattro anni prima, e avevo già cominciato a interessarmi di atletica. Già l'anno successivo avevo iniziato a capire qualcosa di più e ci fu un buon spettacolo alla Coppa del Mondo di Roma (settembre 1981), città che ospitò nella primavera successiva anche i Campionati del Mondo di Corsa Campestre. Quante belle gare!

Il vero imprinting agonistico, comunque, è stato proprio con Alberto COVA, al momento della prima vittoria della fantastica tripletta europei-mondiali-olimpiadi. Era inizio settembre 1982 e le prove più lunghe erano state programmate in serata per evitare il caldo della capitale greca, accavallandosi purtroppo con i telegiornali. La regia ebbe l'ardire di forare il palinsesto per mostrare il gran finale con Carlos LOPES e Martti VAINIO. La vittoria fu molto emozionante, trascinata dalla telecronaca di Paolo ROSI, che raggiunse il vertice l'anno successivo ai mondiali di Helsinki. Ecco la tripletta riassunta in pochi minuti (qui il link per miglior video senza il sonoro che l'ha reso immortale).


Fino a poco tempo fa non era difficile trovare Alberto sui campi di gara. Ebbi l'ultimo incontro nel mare di fango ai CdS di Corsa Campestre a Campi Bisenzio febbraio 2009 e parlammo dei suoi Mondiali corsi nella melma (Neuchatel 1986 peggio di Gateshead 1983). Girò molto l'Italia anche come consigliere nazionale della FIDAL, responsabile allora del progetto talento, e fu presente anche alla festa [AV] di fine febbraio 2006, per onorare la medaglia mondiale di Matteo GALVAN.

StefanoMei-AlbertoCova-SalvatoreAntibo
1-2-3 sui 10'000m ai CE Stoccarda 1986
Alberto aveva uno stile tutto suo, ben riconoscibile in mezzo al gruppo, impettito, con il passo radente, rapido negli appoggi come nei cambi di ritmo. Non piaceva molto agli esteti teoretici, come non piacerà Michael JOHNSON qualche anno dopo, eppure quello era lo stile più redditizio che gli concedeva la sua struttura ortopedica e muscolare.

Alberto vinceva molto: non era veloce, non nel senso proprio del termine, ma nel finale di gara arrivava più fresco per le straordinarie capacità aerobiche su cui innestava frequenze di falcata sconosciute agli avversari. Diventò quindi il riferimento su cui si focalizzarono le rivalità e crebbero i valori di tanti altri atleti italiani che si pregiavano di batterlo.

Ricordo che la sua Pro Patria Milano disertò il podio dei CdS di Corsa Campestre a Villa d'Almé (febbraio 1986) quando Gelindo BORDIN, tagliando per primo l'arrivo, non trattenne un gesto di gioia, espressione sanguigna e volgare, che fu interpretato come un gesto offensivo. Intanto i giornali avevano argomenti di cui parlare, l'atletica riempiva le pagine, gli atleti erano personaggi ben riconoscibili e gli sponsor vedevano il loro marchio in bella mostra, quando le squadre civili riuscivano a essere ancora concorrenziali con quelle militari.

Maserati Sport GT Awards Edition
per Alberto COVA (vd. @ Maserati)
La magia andò in frantumi su un cordolo della pista ai Campionati Europei di Stoccarda (agosto-settembre 1986). Dopo l'argento sui 10'000m, battuto da Stefano MEI e inseguito da Salvatore ANTIBO, Alberto COVA cercava una medaglia, se non la vittoria sui 5'000m. Purtroppo incespicò, si fece molto male a una caviglia e fu l'innesco della spirale discendente. Non fu più lui: perse la reattività, perse le abilità tecniche, perse il sostegno neuro endocrino, perse le motivazioni ... chi lo seguiva allora è ancora molto attivo su entrambe le sponde delle principali riviste di corsa italiane (il tecnico su CORRERE, il medico su RW). Potrebbe essere un buon argomento da presentare, perché non so quanto sia noto alla maggior parte dei loro lettori, per lo più arrivati con Stefano BALDINI già olimpionico.

Girando in rete ho trovato questa recente immagine di Alberto, dove appoggia canotta di gara e oro olimpico sul cofano di una MASERATI Sport GT Awards Edition. Chissà se riuscirei a riconoscerla se per caso la incrociassi per strada! Non ho ben capito se la guida davvero o no,  ma mi piace che due vertici assoluti dello stile si siano ritrovati anche recentemente: il tridente e Alberto, la maglia azzurra con il tricolore e la medaglia guadagnata indossandola e rappresentando l'Italia tutta.

Verona - Vicenza rivali storiche
unite dallo sponsor
Questione di Stile! In un'altra dimensione, tutta regionale, in tutt'altra pratica sportiva, il gioco del calcio, ho recentemente scoperto quello che al mio occhio ingenuo di antico tifoso da stadio poteva sembrare improbabile trent'anni fa: Vicenza e Verona unite dallo stesso sponsor. A dire il vero è lo Style Partner ben evidente nella home page del sito NICO. Trent'anni fa sembrava comunque impossibile che una squadra di calcio di quartiere come il Chievo Verona ascendesse ai massimi vertici nazionali, confrontandosi direttamente e poi surclassando lo storico caposaldo Hellas Verona.

8 commenti:

Tosto ha detto...

mi ricordo ancora di una partita di coppa italia Vicenza Verona non ricordo l'anno ma erano gli anni 80, ero andato in curva ad assistervi con degli amici.
Il terrore si diffuse ad un certo punto quando verso la fine si spensero le luci dello stadio. Io fuggii i tifosi del Verona stavano invadendo la zona del Vicenza, roba da guerra civile.
Ora fanno il gemellaggio roba da non crederci!

PS. Nella foto Cova non sembra lui incredibile!

Enrico VIVIAN ha detto...

grazie per l'integrazione al testo! ai non veneti e ai non tifosi di calcio non è così evidente la rivalità Vicenza-Verona ... quante botte!

Alberto pesava poco più di 50kg quando era in condizione; mi ricordo di averlo visto a una corsa su strada (Mirano, settembre 1985) subito dopo la doppia vittoria in Coppa Europa e sembrava trasparente, di una magrezza quasi patologica

Anonimo ha detto...

Confermo la magrezza, Enrico, e vorrei sottolnieare che è ancora l'ultimo italiano ad aver vinto il cross "5 mulini" nel 1986, quando io correvo là nelle categorie inferiori.
Siro

Enrico VIVIAN ha detto...

Grazie Siro della nota statistica! Con l'occasione segnalo il bel sito http://www.cinquemulini.org/

La magrezza di torace e braccia di Alberto era preoccupante. Poi è stato bravo a mettere su quasi 30kg (almeno così si legge nell'articolo!).

Giuse ha detto...

Azza... Fa coaching ora?

Un concorrente in piú... E ke concorrente!!!

Strano vedere come cambiano le persone...

Enrico VIVIAN ha detto...

Alberto fa anche coaching! Vuoi che lo contattiamo? Potrebbe essere un partner più che un avversario.

Sono passati 29±3 anni dalle sue grandi vittorie! Per fortuna cambiamo! E Alberto ha trovato tanti modi di (ri)presentarsi.

Anonimo ha detto...

coppa italia agosto 1988.
una precisazione: una cosa è il chievo un'altra è la seconda squadra di verona.
fabrizio

Enrico VIVIAN ha detto...

hai ragione, Fabrizio: equilibri che si spostano, gerarchie che si invertono!

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