mercoledì 1 febbraio 2012

Questione di Stile (2) - maratona e campestre

Alberto COVA 2 - Mondiali Helsinki 1983
Non poteva limitarsi a un unico post perché Alberto COVA è il cardine di riferimento di tanta storia della corsa di fondo. Se l'intervista di Alessandro DELL'ORTO (ecco l'articolo @libero) deve stare in una pagina di giornale (apertura, approfondimento, divagazioni, curiosità, chiusura) e deve scegliere una sola foto, le mie considerazioni possono spaziare molto di più e trovare un'immagine per ogni vittoria. Mi concedo solo due espansioni: maratona e cross, sempre uniti!

Comincio da un avvenimento completamente scartato dal precedente post 30/01, ovvero il Campionato Italiano di Maratona del 02/05/1982, dove Alberto passeggiò per 30km col gruppo di testa. Doveva essere un semplice test di resistenza, un assaggio della distanza verso cui avrebbe potuto approdare a breve, un modo per affiancare i compagni di allenamento. Si concluse quindi nei modi previsti, fermandosi a tre quarti di gara, in quanto non era stata preparata l'intera distanza, fra un'impegnativa stagione di cross (fino al settimo posto ai Campionati del Mondo già citati, vd. @en.wikipedia) e la lunga stagione su pista che lo avrebbe portato all'oro europeo. Tre anni più tardi Alberto comincerà a strutturare la sua programmazione verso la massima distanza olimpica, ma non avrà mai gli esiti sperati, pur essendoci tutti i presupposti tecnici e psicologici.

Sull'argomento "Campionato Italiano di Maratona del 02/05/1982" ho trovato un bel paragrafo all'interno di un libro disponibile on line "La Corsa su Strada a Ferrara" (vd. link pagg.30-32) e nella seguente pag.34 ci sono i risultati che riporto in forma completa.

Alberto COVA 1 - Europei Atene 1982
01. Giuseppe Gerbi CUS Torino 2:11:25
02. Massimo Magnani CUS Ferrara 2:11:28
03. Michelangelo Arena Fiamme Gialle 2:15:07
04. Antonio Erotavo Fiat Bari 2:16:53
05. Vito Basiliana CUS Ferrara 2:16:53
06. Giuseppe Moretti Riccardi Milano 2:17:10
07. Sergio Gandaglia S. Rocchino Brescia 2:17:27
08. Paolo Accaputo Fiamme Gialle 2:18:39
09. Alessandro Rastello Lana Gatto Torino 2:19:12
10. Leandro Sgrò EnervitMarathon Varese 2:19:21
11. Claudio Simi Orecchiella Garfagnana 2:19:52
12. Giuseppe Pambianchi CUS Ferrara 2:20:16
13. Massimo Franchi Coop 2001 Roma 2:20:23
14. Renzo Gorini Pro Patria Milano 2:20:59
15. Tommaso Baruffo Atletica Verona 2:21:23
16. Domenico Massari Arbema Trofarello 2:21:29
17. Riccardo Mangione Acciaierie d.Sud Napoli 2:21:33
18. Franco Ambrosioni Riccardi Milano 2:21:37
19. Erminio Nicco Utal Pont Donnaz 2:21:40
20. Mario Binato Atletica Verona 2:21:49

Quanto spessore di risultati! Ed era un Campionato Italiano, a partecipazione limitata, 203 partenti. Un evento confrontabile con i Trials USA descritti nel post 17/01 (fino ai commenti). Dovrei riesumare antichi numeri delle riviste Atletica e Atletica Leggera per recuperare testi e foto ... a quanti interesserebbero? Sono passati solo trent'anni!

Alberto COVA 3 - Olimpiadi LA 1984
Nel precedente post 30/01 più volte è stato citato il cross, specialità amatissima da Alberto e tutto il suo gruppo Pro Patria Milano guidato da Giorgio RONDELLI, tanto che era praticata una doppia periodizzazione e una messa in forma specifica, senza rinunciare a qualche passaggio anche nelle indoor. Tutti ci tenevano alle campestri, in particolare alle classifiche a squadre! In testa il presidente Giuseppe MASTROPASQUA! Uno dei suoi più grandi crucci fu la Coppa Europa per Club, dove la squadra italiana trovò per anni la strada sbarrata dallo Sporting Clube de Portugal, dove militavano Fernando MAMEDE e Carlos LOPES, fino a quando nel 1987 si portò la competizione sul percorso casalingo di Clusone (BG), molto meno scorrevole di quelli iberici. Allora si parlò di "appesantimento artificiale del terreno" per rendere ancora più dura la lotta. E la Pro Patria vinse! Ripetendosi poi nell'anno successivo, senza che ci fossero ancora i sintomi per lo sfascio post olimpico di Seul.

È la stessa manifestazione per la quale sono stati disertati da molti atleti i Campionati Italiani di Corsa Campestre di domenica scorsaValsugana (TN): la squadra maschile delle Fiamme Gialle e quella femminile dell'Esercito sono state quasi del tutto assenti per consentire il miglior avvicinamento degli atleti all'appuntamento europeo di grande prestigio @ Castellon ESP. Chi fa il calendario italiano non ricorda quale cross c'è a inizio febbraio? Eppure l'anno scorso era in Italia, ospitato sui prati di San Vittore Olona (MI). Mi ha fatto piacere leggere nel numero 327 di CORRERE (gennaio 2012 - pag.111) che il trofeo più caro al presidente del G.S. Gabbi è proprio quello ottenuto sul podio della Coppa Europa del 1995. Da allora ancora per qualche anno l'atletica civile ha rappresentato l'Italia nell'attività continentale.

CdS Regionale a Settimo di Pescantina (VR) - fasi iniziali Cross Lungo (ph. Claudio ARDUINI)

Domenica ritorna il cross veneto sui prati di Settimo Pescantina (VR) in riva all'Adige. Pubblico le foto 2011 finalmente ricevute da Claudio ARDUINI in memoria di quella che potrebbe essere stato la mia ultima corsa campestre. C'è chi continua a ripetermi che le mie articolazioni non sono più adeguate alle sollecitazioni violente del terreno e delle pendenze. Io ascolto e non ci credo: sono sicuro che in altro stato di salute avrei subìto il richiamo. E magari sarei tornato a correre sulla neve ghiacciata, come nel 2009 (vd. post 06/02/2011).


Maratona e campestre, campestre e maratona ... si possono combinare alla grande (vd. post 22/03/2011)! Lascio una canzone giovane, non molto recente dei Linkin Park dove convivono e trovano spazio due vocalist come Chester BENNINGTON e Mike SHINODA che si sfogano alla grande "In The End" (Hybrid Theory, 2000 - vd. testo @azlyrics). Ecco il gran finale.

primi passaggi Cross Pescantina 2011
(ph. Claudio ARDUINI)
I've put my trust in you
Pushed as far as I can go
For all this
There’s only one thing you should know

I tried so hard
And got so far
But in the end
It doesn’t even matter

I had to fall
To lose it all
But in the end
It doesn’t even matter

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