Colors Void @ Alfiere d'Argento 2011 cover dei Pink Floyd e RHCP vd. pagina FaceBook |
Larga rassegna di politici locali a ogni livello, dal provinciale all'europeo, che hanno presenziato e premiato senza parlare molto, perché c'era una lunga fila di atleti in attesa della citazione e non era possibile dilatare i tempi. A me è stato concesso l'onore di consegnare il riconoscimento a parte dello splendido gruppo che seguo e mi accompagna in giro per il mondo, ovvero il magico trio che ha volato più volte al di sotto delle 3h00' in maratona (vd. foto iniziale nel post 26/10/2011). Non avendo migliorato i risultati 2010, mi è stato sufficiente questo passaggio per rinnovare la memoria ai miei compaesani. D'altronde anche la mia celeberrima compaesana Tatiana GUDERZO era presente con i tacchi e non con le tacchette, in veste di valletta dell'Assessore allo Sport Matteo MINUZZO, gran cerimoniere. Si è già prenotata l'Alfiere di Diamante per una prossima grande vittoria, magari un altro mondiale. Per me un obiettivo a lungo termine se mantengo la progressione aritmetica dei 23 anni: primo Alfiere nel 1987 a 19 anni, secondo Alfiere nel 2010 a 42 anni ... terzo Alfiere nel 2033 a 65 anni. Chissà cosa riuscirò a combinare di nuovo e simpatico!
Alfiere d'Argento 2011 - sala riunioni ex Opificio Baggio |
Sabato 07/01 si è svolta una gara speciale a Edinburgo, dove sono stati riuniti molti campioni su una distanza anomala per un cross maschile, organizzando anche una classifica a squadre per aggiungere maggior interesse. Ecco la sintesi estrema nel titolo dell'articolo "Kiprop triumphs in race of champions, Bekele a distant 11th" (vd. report @iaaf.org).
GdV 07/01/2012 - pag.32 |
Nella seconda metà del titolo c'è il tonfo di Kenenisa BEKELE a fare notizia. Non aveva mai subito una sconfitta così cocente, soprattutto nel cross, dove per cinque anni di fila 2002-2006 ha fatto addirittura doppietta al mondiale [gara corta 4km al sabato - gara lunga 12km alla domenica; vd, scheda @iaaf.org]. Si è meritato un'intervista esplicativa, soprattutto in previsione delle Olimpiadi di Londra, per le quali rimane ottimista "in estate vedremo di nuovo il vero Kenenisa" (vd. report @iaaf.org). Ovviamente non può essere contento della situazione, non sta del tutto bene, ma in gara ha fatto quello che ha potuto e non è riuscito a correre più veloce. Cosa dovrebbe dire? Più di tante parole è stato rassicurante il sorriso con cui si è presentato in sala stampa. Meglio arrivare dietro, che non partire, ammettendo lui stesso di avere pensato al ritiro definitivo quando un anno fa non riusciva a risolvere gli infortuni a ripetizione.
Marostica 07/01/2012 - un inverno tiepido e anomalo |
Freddie @ Dominion, London 2011 Another One Bites the Dust - testo |
Passo quindi al racconto di un altro atleta, già citato nel post 02/01, ovvero Meb KEFLEZIGHI che già aveva poco tempo di recupero fra la maratona di NYC e i Trials olimpici di Houston, ma si è ridotto ulteriormente le 10 settimane utili fra una gara e l'altra. Come? Ferendosi a un piede e facendolo infettare. A me era capitato da bimbo, giocando al mare, di trovare un vetro tagliente nella sabbia. A Meb è capitato di scordare il-cerotto-che-fa-respirare-meglio all'interno della scarpa, ovvero il posto in cui lo lascia la sera precedente alla gara, giusto per non dimenticarsi. Si è accorto ben presto dell'intrigo, fin dal ponte di Verrazano, e del bruciore crescente di quartiere in quartiere, ma non si è fermato per rimuoverlo. Infatti zoppicava vistosamente dopo la gara, io pensavo per i crampi, ed è stato molto gentile a concederci un autografo prima di infilarsi nella sede del suo team NYAC. Ecco qui tutta l'intervista @runnersworl.com, ovvero come perdere 30 giorni su 70 e sentirsi comunque pronti per i Trials Olimpici. In più tante altre amenità, fino ai precedenti Trials in cui non si qualificò, nonostante fosse in buona condizione.
Ecco l'ultimo pezzo della scacchiera. Dopo l'Alfiere, i Re, il Cavallo, non mi resta che il Pedone: sono ancora in stallo. Tutto sembrava andare per il meglio dopo Natale (vd. post 30/12/2011), ma con i primi giorni dell'anno sono stato costretto a un nuovo stop. Ha ricominciato a farmi male la porzione interna del ginocchio sinistro in corrispondenza della parte superiore della tibia. Dalla radiografia si vede poco, tranne “discreta riduzione in ampiezza dello spazio articolare femoro-tibiale al versante mediale, dove si riconosce anche iniziale addensamento subcondrale del piatto tibiale interno”. Fra una decina di giorni una RMN mi dirà che niente si è rotto, nel frattempo si sarà riassorbita questa infiammazione e magari avrò pure ricominciato a correre. Ormai mancano tre mesi alla maratona di Boston e sto diventando nervoso.
2 commenti:
Caro Pedone, riguardo al tuo infortunio al ginocchio direi semplicemente "SHIT HAPPENS", come hai raccontato in uno dei tuoi tanti post. Tieni duro e abbi tanta pazienza, ne verrai fuori!!!
A.D.
più facile parlare che praticare! in un momento di sofferenza si comprendono meglio anche le difficoltà altrui
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