Andato lungo, troppo lungo con letture natalizie: due volte nella storia di Steve Jobs (traduzione italiana e inglese originale), inframmezzata dal solido Governatore veneto e pirotecnico imprenditore locale ...
Poi genio assoluto in carta patinata e genio contemporaneo in carta da zucchero in attesa di un eroe nazionale e genio mondiale, troppo dimesso per sembrare vero, o troppo saggio in tempi impetuosi.
'Parisi is so wild' (pag. 136) per ricordare il Nobel mancato a 25 anni, poca attenzione per aggiungere una colorazione già nota, poca pazienza per inventarsi la cromodinamica quantistica, allora altri interessi.
Forse meno fardello per tutto il resto, dal 1973 alla premiazione del 2004: siamo partiti dalla fine, che non giustifica il mezzo, e questa lunga storia di calcoli a mano e schede forate ormai incomprensibili.
E l'ultimo volo, ora più facile, e la sacrosanta consacrazione, anche solo per farlo conoscere, non solo lavagne ingessate, ma una didattica più ampia e attente metafore, foriere di immagini adeguate in futuro invaso.
Nel video racconta molto del libro, comunque vince il libro, anche senza studio affastellato, corridoio glorioso, aula storica, maestoso ingresso universitario: bella carta, qualche schema, nessuna foto, linguaggio piano.
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