venerdì 6 febbraio 2015

Nostradamus RLQ oltre i 90

Roberto Luigi Quercetani va per i 90 e ieri mi è arrivato questo pezzo commemorativo dell'85enne Vanni Loriga nello speciale 318 di Spiridon da cui estraggo alcune perle.

... Abbiamo scoperto il più bello degli sport praticamente nello stesso giorno, cioè il 4 agosto 1932, quando Luigi Beccali vinse il titolo olimpico dei 1500 metri. Quercetani, ragazzo di 10 anni, ebbe l’agnizione del fatto leggendo la notizia sul giornale luminoso installato alla Stazione Fiorentina di Santa Maria Novella. Il “giornale luminoso” era un supporto di centinaia di lampadine elettriche che, con un comando lontano inviato per telegrafo, si accendevano formando lettere, parole e frasi. Esisteva anche a Torino sulla sede de “La Stampa” e lì mio padre lesse la stessa notizia allo scrivente che aveva cinque anni. Diciamo allora che Roberto Luigi e Vanni hanno scoperto l’atletica nello stesso momento ...

Ci siamo ritrovati vicini su mille campi di gara ma la sintonia più singolare ebbe luogo nel 1956 ai Giochi di Melbourne ... Io ero in Australia per aggiornamento professionale, ufficiale dei bersaglieri in procinto di essere trasferito alla Scuola di Orvieto come docente di Atletica Leggera; Quercetani era arrivato a sue spese. La coincidenza singolarissima è che entrambi facemmo il giro del mondo ...

RLQ effettuò da parte sua un viaggio “Down Under” (come definiscono gli anglosassoni ogni trasferimento nell'altro emisfero) ed acquistò a proprie spese un biglietto aereo a “giro competo del mondo” che collegava Milano con Milano via Zurigo, Amsterdam, Glasgow, New York, San Francisco, Honolulu, Figi, Sydney, Melbourne, Darwin, Singapore, Calcutta, Assuan, Roma il tutto con una quarantina di ore effettive di volo. Non si trattò di irrilevante impegno finanziario: “feci di buon grado quella spesa un po’ folle, anche se poi ci vollero alcuni mesi per rimettere la spada nel fodero, come si diceva allora" ...

Ebbi ulteriore conferma di questo abisso di popolarità e conoscenza visitando in via Inghirami l’abitazione dei signori Quercetani (non si può certo dimenticare la cara signora Maria Luisa). Le pareti del loro studio, un salone di almeno 50 metri quadrati, sono interamente ricoperte di scaffali alti circa 4 metri, colmi di libri, di pubblicazioni, di giornali, di riviste, di testi, di annuari tutti dedicati all'atletica mondiale. Alla domanda se avessero qualcosa sulla storia dell’atletica cecoslovacca mi venne indicato un armadio: era tutto a lei dedicato… A quei tempi gli statistici non avevano a disposizione le attuali fonti elettroniche con le quali in un momento sai tutto di tutti. A quei tempi ogni notizia si raccoglieva con infinita pazienza e con una fitta rete di informatori.

Ed a proposito di giornali del nord Europa e della loro attenzione al lavoro di Quercetani c'è di meglio della famosa notizia sul quotidiano finlandese che ho appena citato. Alla vigilia del campionato europeo del 1954 a Berna, lo svedese Idrottsblade (letteralmente "foglio sportivo") diretto dal leggendario giornalista ( e proprietario) Torsten Eldf Chrisopher Tegner (noto come TT) pubblicò una vignetta, che riproduciamo, in cui Quercetani viene presentato addirittura come Nostradamus. I suoi pronostici si avverarono e venne sottolineato che aveva previsto che quella rassegna atletica sarebbe stata “una festa di stelle di cui il nostro continente non ha mai visto l’eguale”. In realtà fra i vincitori dei titoli ci furono campioni di insuperabile livello: ricordiamo fra tutti Bannister, Kuts, Zatopek, Sidlo ...

L'unico rammarico di Nostradamus Quercetani fu che il vignettista avesse ignorato il suo pronostico sui discoboli azzurri. Adolfo Consolini vinse la gara con 53,44 e Beppone Tosi si aggiudicò l’argento con un ultimo lancio di 52,34: una doppietta dopo quelle di Oslo e di Helsinki, racconta Quercetani “ Come ricordo quella gara – prosegue – come l’emozione numero uno, ancor più ripagante, se possibile , di quella di Berruti a Roma 1960. Tosi espresse una gioia incontenibile. Lui ed Adolfo (complessivi 224kg) festeggiarono con un balletto che mandò in sollucchero gli spettatori e che fecero scrivere a me, nel mio resoconto per Track & Field News: < I due giganti inscenarono piroette capaci di far invidia a danzatrici che non si chiamassero Margot Fonteyn o Galina Ulanova>.

Ci vogliono occhio di falco e memoria di elefante per riconoscermi nella foto in terza pagina: chissà come è arrivata alla redazione di Spiridon ... Google?!?

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