sabato 8 gennaio 2011

Parlano di doping: Ivan BASSO nell'Arena di Massimo GILETTI (Rai1 domenica 02/01/2011)

Verificando le potenzialità e i contenuti di vari mezzi di comunicazione, sorvolo anche l'ambiente TWITTER e dopo un paio di passaggi sono incappato nell'indirizzo di Ivan BASSO. A me piace molto il ciclismo e mi sono chiesto: cosa scriverà Ivan nello spazio di un sms? Scorrere per capire. Durante l'ultimo Tour de France Lance ARMSTRONG qui distillava in poche righe il meglio dei suoi comunicati stampa, un criterio che gli ha permesso di raccogliere quasi 3 milioni di followers. Torno a Ivan e noto fra i messaggi che è stato ospite di Massimo GILETTI. Cosa avrà detto Ivan nell'Arena di Rai1? Di link in link trovo i video pubblicati nel suo blog. Due pezzi di 15' ciascuno su YouTube. Non penso di reggere il Massimo nazionale per mezz'ora in video. Mai paura! Li lancio, ascolto l'audio, mi guardo i momenti salienti e nel frattempo mi muovo nel PC.


Arrivo alla fine del programma e mi chiedo: cosa mi è stato raccontato? Le bellissime immagini dell'ultimo Giro d'Italia (produzione Rai) avrebbero potuto riempire tutto il tempo, invece è stata presentata la storia di Ivan in 3 puntate
  1. il bimbo che scalava in bicicletta i passi alpini fin dai 9 anni;
  2. la tegola della squalifica per doping e il successivo cammino di redenzione;
  3. la vittoria al Giro d'Italia 2010 (l'arrivo sullo Zoncolan fa venire i brividi).
Il tutto impastato dall'amore incondizionato della moglie Micaela e dei figli Domitilla e Santiago, ripresi nell'intimità famigliare, e dall'affetto di tanti amici. Tutto molto commovente. Davvero.

Forse L'Arena di GILETTI non pretende ulteriore approfondimento, ma ha sorvolato troppo sulla tegola, che non è accidentalmente scivolata su Ivan come sotto le mani di Ben HUR. Quanti mesi sono passati prima che ammettesse che le sacche siglate "Birillo" e sequestrate in Spagna durante l'Operación Puerto contenevano il suo sangue pronto alla reinfusione? Solo quando la minaccia del test del DNA stava per tramutarsi in realtà e lo avrebbe incastrato senza dubbio. Quante puntate della telenovela? Quali risultati? Squalificato per ammissione di tentata autoemotrasfusione senza mai essere risultato positivo all'antidoping. E non c'erano solo le sue sacche in frigorifero. Altra storia. Ormai sembra che funzionino meglio intercettazioni e perquisizioni dei controlli di sangue e urina.

Riflettendo rimane il dubbio: è possibile fare attività agonistica ad alto livello senza doparsi? L'intervista AP di inizio ottobre 2010 al Procuratore Antidoping del CONI Ettore TORRI non lasciava molte speranze (è sufficiente digitare "giudice Torri doping" in un motore di ricerca per avere l'imbarazzo della scelta fra le pubblicazioni), almeno nell'ambiente a cui fa diretto riferimento. Ivan fu il primo a cantare di fronte a Ettore, ma non troppo. Chi lo ha seguito ha imparato che conviene cantare bene per incassare lo sconto di pena. Un po' di pazienza e si torna in gruppo. Tutto come prima, solo che bisogna stare più attenti.

Provo a riformulare il quesito, specificandolo: è possibile fare atletica agonistica ad alto livello senza doparsi? Sono sicuro di si, anche se sono tanti i messaggi contrastanti anche nel nostro ambiente.

Concludo con un breve aneddoto personale. Mi è capitato che un collega di università, molto bravo a laurearsi in fretta, mi chiamasse al telefono dopo una decina di anni che non ci si sentiva. Mi racconta a lungo di come si fosse avvicinato anche lui alla corsa, dopo lustri di inattività, e mi chiede cosa prendere per migliorare il suo personale di 3h e mezza in maratona. Io gli parlo di integratori e lui mi fa capire che intende qualcosa di più impegnativo. Dopo avergli spiegato che ci sono molte vie per migliorare - allenarsi! prima di tutto - sbotta all'improvviso "non vorrai mica dirmi che corri la maratona in 2h e mezza senza prendere niente (di dopante)?". Ho provato a convincerlo. Dubito di esserci riuscito.

4 commenti:

Marines ha detto...

Ciao,ENRICO.......
con piacere se posso,ti rispondo,come sono capace,al problema......

Nessuno ,credo,a quei LIVELLI vada a pane e acqua!!!

In riferimento al personaggio da te citato ti invito a leggere un mio POST risalente al 01/09/2010.....

http://marinesinbici.blogspot.com/2010/10/who-is-she.html

C'e' stato L'EPO poi la CERA... il caso PANTANI,SELLA,RICCO',REBELLIN,AMSTRONG,LENDIS,VALVERDE e per ultimo CONTADOR e tanti altri.........

forse mi SBAGLIO....
sono io che vado piano e bevo caffelatte...

A BUMBAZZZZZZZZZAAAAAAAA

Diego ha detto...

Pensa che c'è gente che taglia la strada...pure in maratone importanti....farebbero di tutto pur di rosicchiare qualche minuto....e la cosa incredibile che sono amatoriali !

Non oso pensare qualche professionista....

Ciao Diego

Unknown ha detto...

Chiaro e cristallino,le scorciatoie esistono e chi ne usufruisce ce nè a iosa, ma a livello amatoriale, premesso che non è giusto a nessun livello, che senso ha? Per migliorarsi di 10 minuti in maratona così dalle 3 ore e trenta passi a 3 e 20 ?...ma che vada ad allenarsi e a consumare scarpe sugli argini.
Enrico consoliamoci solo chi corre con passione può capire che se non ti alleni non hai risultati e poi ognuno ha la sua cilindrata naturale...no corsa no party ;))

Simone

Enrico VIVIAN ha detto...

@ Marines: ho letto il tuo blog e apprezzato l'estetica di Elisa; di sicuro ha trovato lavoro anche fuori del mondo del ciclismo

entusiasmante il video di Gianni BUGNO a Stoccarda, poi c'è stato il mondiale di Benidorm ed è mancato quello di Agrigento solo per la positività alla caffeina, poi tolta dalla lista delle sostanze proibite

io non vado proprio a caffelatte perché prendo il caffé dopo il latte

@ Diego: la scorciatoia dovrebbe essere regolamentata e assurgere a pratica sportiva ... quanti campioni!

@ Simone e Anita: nel caso specifico del mio amico mi sono accorto che è difficile parlare di corsa con chi si avvicina alla pratica con scarsa umiltà presumendo di avere capito molto perché sono state lette alcune riviste

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