mercoledì 19 gennaio 2011

Le gare si apprezzano dal vivo (1)

disegno Camilla
Già ho parlato del privilegiato punto di vista alla BoClassic, da cui ho assistito alla volata per la vittoria direttamente dal percorso di gara. La località accessibile (poco più di 2 ore di strada scorrevole da Marostica), il programma favorevole (gara nel primo pomeriggio) e l'inserimento nel mezzo delle festività natalizie sono stati sufficienti per consentire di portarmi appresso la famiglia al completo. Prima di tornare sui banchi di scuola Camilla ha voluto fissare i momenti topici della "Gita a Bolzano", così l'ha chiamata lei, di cui pubblico i disegni.
disegno Camilla
Nell'ultimo giorno dell'anno io sono andato a correre una gara su strada nel centro di Bolzano, lei invece ha registrato il viaggio lungo la Valsugana e l'autostrada del Brennero, poi il pranzo (che io ho saltato) seguito dalla gara. Lei voleva aggiungere anche la merendina e il viaggio di ritorno, ma si è accorta che le immagini non sarebbero state molto diverse da quelle del pranzo e del viaggio di andata. Quindi si è limitata a 3 raffigurazioni. I miei famigliari sono abituati a vedere immagini di gare di atletica scorrere sul televisore, ma l'emozione dal vivo lascia tuttaltre sensazioni e memorie, tanto da dover essere fissate nel quaderno delle vacanze, sovrastando anche il ricordo della festa dell'ultimo dell'anno.

ph. Giancarlo COLOMBO
ph. Giancarlo COLOMBO
Pochi giorni dopo è stato trasmesso in diretta su RaiSport il Campaccio che presentava una lista partenti molto interessante, fra cui il campione del mondo di cross in carica Joseph EBUYA e Leonard KOMON che nell'autunno 2010 ha segnato due primati mondiali su strada (10km e 15km). Dopo il primo giro ha cominciato ad allungarsi la fila che non ci ha messo molto ad assottigliarsi finché non sono rimasti i due più forti. Chi altri poteva reggere quel ritmo? Una sfida anche fra due fisici molto diversi: Leonard è il classico keniano sottile, con le caviglie che cedono sotto il lieve peso; Joseph è atipico, più strutturato rispetto agli usuali corridori degli altipiani del corno d'Africa. KOMON ha provato in tutti i modi a staccare EBUYA che ha atteso l'ultimo rettilineo per scatenare la potenza delle poderose cosce. Una forza della natura!
Conosco bene il tracciato, ci ho corso la prima volta nel 1990, quando la nebbia gelida solidificava in aghi di ghiaccio sugli alberi e ho atteso lunghe ore prima di fare la mia gara, avendo pilotato un gruppo di junior di Marostica. Ci ho corso altre volte in seguito e forse ci tornerò fra poco più di un mese per i Campionati di Società di Corsa Campestre. Guardando la gara riuscivo ad anticipare nella mente le variazioni, le curve e quasi sentivo l'erba morbida alternarsi alla gomma della pista sotto la piastra rigida delle scarpe chiodate.

Domenica scorsa stessi protagonisti in un'altra arena. Passiamo dalla fredda e umida pianura padana al sole di Siviglia in Spagna (tanta gente in maglietta!), dagli ultimi verdi prati attorno allo stadio di San Giorgio sul Legnano (vincolati per garantire la salvezza della gara) ai sentieri in terra battuta del parco archeologico di Italica. Altra temperatura, altri appoggi, altra danza. Joseph EBUYA non è più il gatto sornione che aspetta il finale per la zampata vincente. Soffre fin da metà gara, si stacca, battuto non solo da Leonard KOMON, che nel finale piazza una progressione irresistibile, ma pure da altri tre suoi validissimi compatrioti.
Forse mi sono perso la parte più didascalica del filmato, ma le riprese a campo stretto hanno ben descritto la gara senza valorizzare molto il contesto che dovrebbe essere raccontato allo spettatore come se lo vedesse per la prima volta. Dove difetta il webcast, compensa internet, offrendo un programma evoluto di visualizzazione del percorso. Dettagli di storia, tracciato e altimetria nel programma ufficiale.

...   continua   ...

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