martedì 15 febbraio 2011

Calcaterrite (3)

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Riesumo testi del secolo scorso e tuttora validi, lascio l'inglese originale perché è facilmente traducibile e suona molto meglio dell'italiano.


A proposito di stanchezza ho recuperato una bella frase di Brendan FOSTER contenuta nella sua biografia risalente alla fine degli anni 70 "All top international athletes wake up in the morning feeling tired and go to bed feeling very tired" (Running with the Legends, pag. 374) che ispirò molto un giovane Rob DE CASTELLA in merito a quella che è una condizione costante dell'atleta di alto livello. Deek ne fece una ragione di vita su cui basò la crescita atletica e una carriera di grande successo.
Brendan forse non era molto addentro ad argomenti di neurofisiologia, non conosceva l'ormone della crescita [GH] e i meccanismi della sua liberazione durante il sonno, ma ne apprezzava i benefici effetti per cui al mattino si svegliava meno stanco di come si era addormentato. Tutto si gioca su un delicato equilibrio fra allenamento, nutrizione, motivazione e capacità di recupero. Il problema è: quanto dura il circolo virtuoso?

Una rapida risposta è sintetizzata indirettamente dal Dr. Michael COLGAN (Optimum Sports Nutrition, pag.73-74) fra le righe quando parla di overtraining nel capitolo 7 intitolato "Rest and Sleep". Cosa unisce il sovrallenamento al "riposo e sonno"? Semplice: the overtraining syndrome occurs primarily because of insufficient rest. Even if your training and nutrition program came straight from the mouth of God Almighty, without adequate rest your body will fail to adapt.

Non esistono formule magiche o scorciatoie per una fisiologica crescita prestazionale: allenarsi, nutrirsi e riposarsi. Già per vivere questa stringente sequenza quotidiana bisogna essere molto convinti e Forrest Gump ci riempiva completamente la giornata, come un qualsiasi atleta di elite, che rimane nella sua splendida condizione finché il talento rinnova le prestazioni combinando tutte le predette componenti.

There is no way you can gut it out by will power. Just the opposite. Athletes who are falling into the overtraining syndrome often start to train harder to "break the plateau". Instead of improving they get worse faster. You can't beat overtraining with more work because, by the time it becomes noticeable, your body is already shot.

Chi vuole un esempio recente ben documentato dalla vittima stessa, può leggersi il racconto di Ryan HALL direttamente nel suo blog dopo che gli allenamenti avevano avuto un'escalation quasi inattesa nel periodo finale di preparazione della maratona autunnale: in un mese è passato da Perfect Moments attraverso il dubbio di To Run Or Not To Run fino alla decisione Why I Decided To Not Run Chicago a causa del sovrallenamento. Di qui si è incrinato il rapporto con il suo allenatore che ha portato Ryan a gestirsi in autonomia. La prima uscita agonistica nei campionati USA di mezza maratona a Houston (29/01) è stata positiva, benché non vincente. Lo attende la mezza di NYC fra poco più di un mese e poi il severo percorso di Boston.

La riflessione si fa interessante perché il sovrallenamento è simile all'invecchiamento, con la differenza che per le diminuite performance causate dal momentaneo sovrallenamento in un fisico giovane c'è il rimedio che invece non si trova per l'avanzamento di età.

...   continua   ...

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Concordo pienamente con quanto scrivi. Il riposo è fondamentale per tutti, anche per chi non è un atleta di alto livello.

Riposate gente, riposate!

A.D.

andrea dugaro ha detto...

ultimamente, mi sforzo a fare un giorno di riposo in più, è un grande sforzo, ma sento che poi vado veramente meglio!
quindi lo tengo come regola!
a proposito enrico, va bene che tu sei un talento, ma io ingegnere come te non riesco a trovare che mezze ore al giorno per allenarmi, tu come fai!
di notte?
ciao

Enrico VIVIAN ha detto...

@ A.D. faccio riposo solo se costretto altrimenti ogni momento è buono, dalle 5 del mattino alle 9 di sera; nella giornata capita di tutto

@ Grinta: la laurea conta poco quando si corre, ancora meno l'esame di stato

imitando alcuni amici, dall'estate 2007 ho cominciato a correre al mattino presto, di norma dalle 6 alle 7: fatica bestiale e performance ridotte per vari motivi

d'estate c'è il vantaggio di correre con le temperature migliori; nelle altre stagioni colleziono tante parolacce

andrea dugaro ha detto...

bè che la laurea non contasse nella corsa l'avevo intuito
la mia questione era rivolta al tempo a disposizione, io non sono a casa prima delle 19.00, quando va bene, e riesco a correre solo nella pausa pranzo!
alla mattina sveglia alle 6:30, ma per tirare giù dal letto i pargoli!
ciao

by7 ha detto...

non prendetemi per pazzo, ma io mi trovo benissimo a correre alle 5.30-6.00

La sera, non si sa mai quando finisci il lavoro e poi sai di avere i bambini che ti aspettano ...
Dopo cena: non riesco a correre con stomaco pieno...

Almeno la mattina sono sicuro di avere uno slot sicuro di tempo prima dei doveri familiari...

Nota: ovviamente fare ripetute alle 5.30 non e' il massimo, ma con un buon caffe' rendo discretamente bene

Enrico VIVIAN ha detto...

@ Grinta: per essere a casa alla 6:30 puoi anticipare l'uscita alle 5:30 come fa by7

poca vita serale, tante parolacce, ma si può fare, finché regge il sistema nervoso

d'inverno correre in pausa pranzo è il top ... cosa vuoi di più?

@ by7: non sei pazzo, sei bravo! e molto ragionevole

se nel week end corri a un'ora decente penso che tu possa verificare un miglioramento delle performance [5"-10"/km] rispetto al mattino presto

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