lunedì 23 maggio 2011

w20/2011 - Angiolino MAULE un uomo genuino


10 Miglia delle Rose - percorso
Avrei voluto intitolare diversamente il post di feedback settimanale, in quanto rientrante alle gare dopo la maratona di Londra. Avevo scelto la 10 Miglia delle Rose, una gara abbordabile per logistica e distanza da correre (+ dislivello quasi inesistente), ben condita dall'amicizia con gli organizzatori. Sono partito, ho passato il traguardo alle spalle del mai stanco Said BOUDALIA (la sera precedente alla Moonlight Half Marathon di Jesolo), ma non sono stato classificato, in compagnia dai primi nove che hanno guidato la gara ... tutti squalificati! Per taglio del percorso. La staffetta dell'organizzazione che ci anticipava in bicicletta ci ha fatto sbagliare un incrocio a Travettore, causa un'incomprensione con l'addetto a regolare il traffico sulla strada.

San Luca via Collalto
Ci siamo accorti alla prima tabella chilometrica, perché involontariamente siamo rientrati nel percorso, ma ormai era troppo tardi. Che fare? Proseguiamo verso l'arrivo. Aggiungiamo qualche giro per aggiustare la distanza? Non abbiamo modo/tempo di parlarne, non di corsa. Said, io, il mio compagno Diego BAÙ, Stefano MASETTO, Claudio BAGNARA, sesto, settimo, ottavo, nono, ... Poi aspettiamo il decimo per una dozzina di minuti. A quel punto si capisce che dietro i concorrenti avevano completato il percorso previsto. Che fare? Avessimo fatto tutti il percorso ridotto si  sarebbe potuto aggiustare la distanza di gara. Invece chi ha passato il traguardo per decimo e undicesimo ha giustamente preteso il rispetto del regolamento per essere primo e secondo. Hai tagliato? Squalificato! Involontariamente? Squalificato ugualmente. Ci ha pensato il responsabile organizzativo Nicola CARPENESE a sistemare tutto e tutti. Un signore! Peccato che non riesca a farci riapparire nelle classifiche e forse rimarremo fantasmi presenti solo negli scatti dei fotografi. O siamo già stati cancellati anche nei jpg?

vista da San Luca via Collalto verso nord ovest - bordo dell'Altopiano
Quante volte ci è successo e quante altre volte ci succederanno situazioni simili!
Mi ricordo la SpaccaNapoli dell'autunno 1989. Non avevo idea del percorso (no internet, no cartine nei depliant). Anche allora seguii chi mi precedeva e all'arrivo il tempo fu compatibile con la distanza prevista di 10km. Seppi più tardi dal vincitore Walter D'URBANO che arrangiò il percorso con chi lo affiancò in bici per rimediare subito a un errore nelle vie tortuose. E si compiacque della precisa soluzione, degna di un geometra. Nessuno ebbe a lamentarsi.
Uno svarione più recente? Maratona dei 6 Comuni 2008 all'esordio quel 23/11, sopportato allegramente come peccato di gioventù da Andrea RIGO (come non parlare bene degli amici che fanno transitare la gara sotto i balconi di casa tua da campione del mondo?), ma ricordo commenti esacerbati, non solo per l'errore di percorso. Ora su quelle strade si corre una meglio gestibile mezza maratona.

ovviamente l'acqua è per i bambini

Torno a casa crucciato non più di tanto, perché è in programma una pronta consolazione enogastronomica. Astemi e vegetariani possono passare al paragrafo successivo, perché hanno già visto troppo!

filetto alla piastra
Avevo incontrato i prodotti di Angiolino MAULE durante la festa 21-42 a casa di BeppeP (vd. precedente post) che mi accennò a un futuro passaggio dell'originale in carne e ossa fra i colli sopra Marostica per controllare l'avanzamento dei vigneti che segue non solo a distanza. BeppeP mi disse che ci saremmo trovati da suo cognato Massimo, e pensai a MassimoV (compagno di trasferte 21-42) che ha sposato la sorella della moglie di BeppeP. Invece mi sono infiltrato in casa del cognato MassimoM, fratello della moglie di BeppeP, il quale ha sposato RominaV, mia compagna di classe alle scuole elementari, nonché mamma di due splendide bambine coetanee dei miei figli. Qualcuno ci capisce qualcosa? Un intrico di amicizie e parentele che ha dato vita a un pranzo strepitoso, nel patio protetto di una casa pensata per essere accogliente, disegnata e costruita dall'ospite stesso.

Angiolino MAULE in azione
Prima dell'arrivo di Angiolino sono state stappate due bottiglie di un produttore di Breganze, quel Firmino MIOTTI che ci ha preparato il palato con Sampagna e Pedevendo. Adesso che so dove si trova, potrei passarci anche di corsa!
Poi arriva il Grande Capo, con l'auto carica di famiglia (moglie e due figli) e di cartoni di vino, che subito vengono aperti per farne uscire bianchi Sassaia, Pico (nelle tre versioni) e rosso Canà dove l’elevata acidità volatile, che in un vino normale sarebbe eccessiva, qui è contenuta dall'alto grado alcolico, che la rende gradevole.
Il pranzo è abbastanza lungo per poter ascoltare la sua storia (Angiolino non è nato vignaiolo!) e la sua filosofia di coltivazione che ha radunato tanti altri produttori in sintonia nell'associazione VinNatur. Una ricerca continua! Ancora più significativo è il momento in cui si avvicina al vigneto e inizia a selezionare i tralci da tenere - e da guidare tra i fili di acciaio - e quelli da eliminare (= spampanare). Qui emerge la superiore abilità espressa da mani veloci guidate da occhio sicuro, rallentate solo dalla necessità di spiegare anche a parole "come si fa" a fare arrivare al meglio la linfa dalle radici ai frutti. Quando scatto capisco poco, ma successivamente apprezzo il retrogusto di una lezione magistrale, replicabile nell'attività sportiva e anche nella vita di tutti i giorni: bisogna saper togliere per avere frutti migliori.


vista da San Luca via Collalto verso est
Valle San Floriano e Pradipaldo, bordi di Altopiano e Monte Grappa


Non voglio trasformare questo blog in un continuo necrologio, ma intendo ugualmente segnalare due recenti scomparse, meno di vetrina rispetto a quella di Samuel WANJIRU:
  • Luciano FRACCHIA di cui si trova poco in archivi internet, sommerso dalla concorrenza del ben più famoso omonimo Giandomenico (alias Paolo VILLAGGIO); è il terzo riferimento essenziale per quanto riguarda la capacità di osservara l'atletica, già descritta in precedente post, di cui allora non avevo "una storia da raccontare"; ne hanno molte di sicuro il "milione di metri di pellicola" che Luciano ha raccolto e che mi auguro siano digitalizzati e messi a disposizione in un sito strutturato e indicizzato; qualche nota in più su atleticanet.it;
  • come centinaia di studenti che hanno seguito i suoi corsi, avrei molte "storie da raccontare" su prof. Alberto PARATELLA, uno dei docenti storici di ingegneria chimica a Padova, anzi, uno degli "importatori" dell'ingegneria chimica in Italia; un insegnante innamorato della matematizzazione delle reazioni chimiche (fra equazioni differenziali e condizioni al contorno), dei reattori (tutto fra CSTR e PFR), dei numeri adimensionali (Re, Pr, Nu, ... i suoi preferiti) e dei nomogrammi che poi riusciva a far apprezzare in esempi a volte semplici; ci ha regalato un'equazione sempre valida sia nella forma implicita (E-U)+(P-C)=A sia nella forma esplicita (Entrata-Uscita)+(Produzione-Consumo)=Accumulo che lui faceva applicare ai bilanci di materia, energia e composizione delle reazioni chimiche, ma è valida ovunque;
    anche ieri qualcuno mi ha chiesto, non comparendo l'aggettivo nel profilo del blog, "ma tu, che ingegnere sei?" ... "chimico" gli ho risposto; di solito la domanda seguente è "chi è l'ingegnere chimico?" ... ecco la risposta del prof. PARATELLA "l'ingegnere chimico è quello che ti fa mangiare domani la popò che hai fatto ieri", una delle prime battute durante il suo corso di Principi di Ingegneria Chimica, il primo corso specifico di Ingegneria Chimica dopo il biennio propedeutico (così funzionava l'università a cavallo degli anni 80-90 del secolo scorso).

8 commenti:

Robi ha detto...

La gara di domenica sembrava lo spot che fa "ti piace vincere facile?" con voi che imboccate la strada sbagliata. Detto questo avevo in mente di scendere sotto i 60 minuti e per qualche secondo ce l'ho fatta e per me era già così era una gran bella giornata, anche perchè ero consapevole del fatto che se ci fosse stato qualche grado in meno avrei potuto addirittura fare qualcosina meglio, poi mi sono trovato sul terzo gradino del podio (anche se "un po" artificiosamente) e questa si che è stata una bella sorpresa. Mentre correvo e non vi vedevo ritornare sotto, pensavo che avrebbero annullato la classifica come alla Straverona (soluzione che avrebbe scontentato tutti) invece mi sembra di aver capito che l'organizzazione ha saputo rimediare dignitosamente all'errore fatto, anche se per esperienza personale so quanto sia fastidioso essere vittime di errori come questi. Sono sicuro che la delusione si è diluita con il pranzo che hai fatto dopo.

Anonimo ha detto...

Verona,14 Maggio 2011.Gara dei 21 senza classifica per una " escursione" di 700 mt fuori percorso dei primi 20 concorrenti.La cosa che mi ha dato fastidio e che molti hanno tagliato per ritornare alla partenza/ arrivo,altri hanno abbandonato la gara con imprecazioni che risparmio.Difficile da capire per chi non ha mai organizzato ma sono errori che possono capitare,alla fine sei in centro a Verona dove tutto è transennato e a disposizione.......porti alla fine i tuoi km.Come ha detto il mitico Orlando sono cose che danno più fastidio a chi ha organizzato che hai runners.Io aggiungo però che ai runners,me compreso ,ha lasciato un bel vuoto e senso di inappagamneto che rararmente ho provato.

Enrico VIVIAN ha detto...

@Robi: la prossima volta spingi un po' di più così arrivi secondo! effettivamente faceva caldo - finora non c'è stata un'edizione fresca di questa gara!

io corro al mattino presto e devo ancora acclimatarmi a temperature e irraggiamento ormai estivi

ripeto: Nicola CARPANESE è stato un signore e buon mediatore! nessuno ha alzato la voce dopo l'arrivo, io sono rientrato a casa con l'animo sereno e il fatto che non si parli dell'inconveniente su podisti.net è un buon segno

@Emiliano: ho letto di StraVerona proprio su podisti.net e l'origine del problema è simile

consiglio a tutti gli organizzatori: almeno 2 persone a presidiare gli incroci importanti (uno per il traffico e uno per i concorrenti) + frecce indicatrici a terra orientate verso la direzione da prendere

come è nata l'incomprensione? chi ci guidava in bici avrebbe dovuto conoscere perfettamente il percorso e chi lo ha mal consigliato all'incorcio aveva il suo bel da fare per tenere fermi gli automobilisti impazienti

Anonimo ha detto...

Concordo e aggiungo che per esperienza diretta,la mia ditta fa da sponsor ,seguo con la macchina la testa del gruppo di una corsa ciclistica a livello regionale UNDER 23,la Vicenza-Bionde.Ad ogni incrocio almeno 2 addetti,uno al traffico e uno a segnalare la strada.E' anche vero,tornando al podismo, che nella maggior parte delle gare su strada il percorso è segnalato con strisce bianche o frecce sull'asfalto,vedi maratona del custoza ma non tante altre gare blasonate,dove è impossibile sbagliare.Non sarebbe male rendere obbligatoria questa abitudine.
Ciao.

Enrico VIVIAN ha detto...

@Emiliano: noi gente pratica abbiamo soluzioni semplici!

c'era personale a sufficienza e l'incrocio incriminato era uno dei pochi che avrebbe avuto necessità del raddoppio di presenza
e il personale a presidio dei primi incroci avrebbe potuto rendersi disponibile altrove dopo il passaggio dell'ultimo concorrente

anch'io sono bravo a dar consigli a posteriori! in verità avevo detto la stessa cosa il giorno precedente agli amici di StudioRX che stanno preparando la prova della Gazzetta RUN a Bassano del Grappa
http://www.mezzadelbrenta.it/gazzetta_run.html
3 giri da 3'333,33m = 10km
il percorso pubblicato è da allungare con un tratto A/R per arrivare alla misura stabilita
http://run.gazzetta.it/download/Gazzetta_RUN_2011_Bassano_percorso.pdf

Anonimo ha detto...

ciao,da tiziano ,foto da valutare le alte

Anonimo ha detto...

Ciao Enrico. Sono Luca Vecchiato: ti ricordi di me?
cercavo notizie sulla morte di Paratella e ti ho trovato, dopo tanti anni. Mandami una mail all'indirizzo luca.vecchiato@eco-management.it, ci raccontiamo un po' di vita che è passata.

Ciao!

Bruno ha detto...

Il prof. Alberto Paratella è stato uno dei "miti" che ho trovato al terzo anno di ingegneria chimica a Padova...insieme ai proff. Lorenzo Contri, Luciano Merigliano, Ippolito Sorgato, Marchesini, Cavallini ed altri che ora non ricordo più bene.
Grande e coinvolgente in tutto ma tremendamente legato alla "sua" docenza che costringeva molti (me compreso) a tentare di superare lo scoglio andando a Bressanone con lui...sperando che fosse più abbordabile!
Una volta disse di noi, a lezione a Padova: "Cosa fa lo studente...l'ebete?"
Si riferiva, a ragione, all'inutilità, assurdità di considerare troppi decimali...!
Tra i suoi meriti anche quello di averci dato un testo in italiano....quando per seguire Lunelli ci voleva la sfera di cristallo e per capire gli appunti di Contri.....!
Seguirono poi altri grandi professori al quarto e quinto anno ....compresi il mio relatore, prof. Francesco Simioni e l'amico-collega che mi fece tenere qualche lezione sugli elastomeri, Antonio Scipioni.
Ho poi, non ultimo, un ricordo grandissimo del prof. Campo, che insegnava Chimica Organica in modo divino, poetico...con una preparazione ed un eclettismo incredibile.
Ora sono un ingegnere chimico di Ferrara grande esperto di elastomeri ma con un carattere poco conciliante ed un'età ormai troppo tarda!

ing. Bruno Vittorio Zappaterra

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