lunedì 4 luglio 2011

w26/2011 – REW to 1987 & FWD to 2011 fall

ph. Camilla
###   connesso con WiFi Asiago by SAIV  da una panchina del centro, sotto il campanile della chiesa, con il PC sulle ginocchia quasi come la scatola di cioccolatini per Forrest GUMP   ###

Riavvolgo la cassetta dei ricordi fino al 1987 e poi provo a svolgerla fino all’autunno prossimo. Come non è quasi più possibile fare.

Ho cominciato i miei week end ad Asiago. Dal 2007 ho (ri)scoperto l’Altopiano e le sue meraviglie e quindi ci passo volentieri più giorni possibile nel mese in cui affitto un appartamento. Abito ai piedi di queste montagne, in quaranta minuti ne raggiungo il centro, ma solo recentemente ho preso la sana abitudine di frequentarle. Come si dice a volte “stare seduti sulla propria fortuna e quasi non accorgersi!”. Battutaccia rivolta spesso alle donne.

vista da Parco Mille Pini verso il Linta e Monte Corno

Sabato mattina ho avuto l’onore di accompagnare il gruppo dello stage di Orlando PIZZOLATO dal Linta Park Hotel fin dentro al Barental. In pantaloncini e canotta pativo il fresco perché il sole ancora basso non superava le cime degli alberi. Alla fine sono rimasto con tre atleti, quelli che si sono permessi di allungare il percorso fino alla cima del Monte Corno dove abbiamo goduto della splendida vista della pianura dal basamento del monumento ai caduti. Una leggera foschia lasciava intravedere la laguna, ma impediva di scorgere con precisione il profilo di Venezia. Sarà per un’altra volta!

sede del ritiro nazionale FIDAL fino al 1987
Eppure nel 1987 avevo avuto l’opportunità di frequentare Asiago in forma atletica, durante un raduno con la nazionale junior, concomitante con quello della nazionale assoluta che si stava preparando per i Mondiali di Roma di là a un mese. C’erano proprio tutti i gruppi di allenamento da Lucio GIGLIOTTI (Gelindo BORDIN, …), Giorgio RONDELLI (Alberto COVA, Francesco PANETTA, …) e anche quello di GianPaolo LENZI che comprendeva pure Orlando. Dall’anno successivo la nazionale iniziò la frequentazione del Sestriere, in cui FIAT aveva speso tanti soldi per un impianto olimpico inserito in località poco fruibile, e cominciarono a sembrare indispensabili altitudini più elevate per il miglioramento della condizione fisica, come se attorno ad Asiago mancassero percorsi a 1600-1800m. Recentemente ho raccolto la battuta di un ex allenatore nazionale “ho girato tanto nel mondo, ma non c’è un posto più bello di Asiago per correre”. Inguaribile romantico!

il Comune di Asiago dirimpetto alla chiesa
Che anno quel 1987! C’è condensata tanta della mia vita scolastica e sportiva, nelle gioie e nelle difficoltà, vicine e lontane. Cominciai bene l’annata, continuando sull’onda della precedente e stravincendo i cross regionali, sia CdS che il Campionato Individuale proprio sul percorso di Curtarolo (vd. precedente post). Purtroppo una lesione al tendine di Achille sinistro, che non poteva essere semplice infiammazione, mi impedì di partecipare alle finali nazionali sia dei CdS che di Campionato Individuale che mi videro spettatore a Treviso. Le cure massicce e invasive mi sollevarono in tempo per rimediare all’inizio della stagione in pista, quando affrontai la folle sequenza d’impegni per i CdS assoluti e junior del mese di maggio (otto gare in quattro week end consecutivi). Poi presi un po’ di respiro e infilai un’ottima sequenza di allenamenti nel giugno che coincideva con gli esami di maturità. Fatti gli scritti, ci furono dieci giorni prima degli orali, ben riempiti da una bella trasferta con la squadra regionale veneta per un incontro internazionale in Austria. Tornai in tempo per sostenere l’esame orale, per poi farmi portare a una gara di selezione a Tirrenia, sempre ben pilotato da papà Carlo (vd. precedente post), e lì ottenere un secondo posto in una gara internazionale riservata agli junior migliorando il personale di 13” fino a 8’15”, battuto solo da un cecoslovacco molto brutto quanto bravo. Così mi si aprirono le porte della nazionale per un incontro dove mi comportai bene nei 5’000m, non abbastanza secondo i selezionatori per meritare i Campionati Europei dove si arrivò a medaglia con 14’20”. Raggiungibile. A ottobre mi aspettò il titolo italiano di categoria e poi a novembre iniziai la stagione fra i senior. Allora funzionava così.

laghetto di Lumera
Tutto bene quel che finisce bene? Non proprio. Le cure per salvarmi in fretta quella stagione furono l’innesco per i limiti e le disgrazie future, fino all’abbandono della carriera agonistica nel 1996. Solo l’operazione bilaterale ai tendini di Achille del 2005 mi concede questa attività di grandi soddisfazioni vissute comunque nella precarietà, per cui ringrazio per ogni giorno di gioia nella corsa.
Terminai gli studi al Liceo come meglio non si poteva fare e iniziai quelli di ingegneria a Padova. Tutta un’altra logistica, tutto un altro ambiente. C’era da fare il militare, allora, e il responsabile del Centro Sportivo delle FF.OO. di Padova mi convinse a fare domanda di arruolamento da semplice ausiliario in Polizia. La mia vita avrebbe potuto quindi gravitare in Veneto pronta per lanciarsi verso altre orbite. Invece aspettai due anni prima di accasarmi nei Carabinieri per assolvere al mio dovere (vd. precedente post), facendo un rapido passaggio per le fila dell’Esercito. Un periodo troppo lungo di incertezza che generò inconsistenza. Che perdurò anche dopo l'arruolamento. Anni vissuti male.

vista da via Mulche verso Camporovere

Perché parlo del 1987? Perché nel week end scorso Livio SGARBI ci ha fatto riflettere sulle sconfitte più brucianti e tante risalgono al biennio 1986-87, quando arrivai inesperto a un’attività di livello nazionale, dopo un biennio fra gli allievi in cui non guadagnavo nemmeno la convocazione nei raduni regionali, pur essendo non  propriamente scarso (a 16 anni nel 1984, vado a memoria, ottenni 52”5 nei 400m; 59”6 nei 400hs; 1’57”9 negli 800m; 4’06”5 nei 1’500m; 4’27”4 nei 1'500 siepi ; 9’11” nei 3’000m; 8'464m nei 30' in pista).

vista da Rifugio Val Formica verso cima Larici - un anfiteatro di verde ai confini del cielo

Potrei quasi invidiare Andrea RIGO che si iscrive (quasi) da un anno all’altro alle maratone a cui intende partecipare (vd. contatori in testa al suo blog, che hanno iniziato da quota 300) e invece io devo ancora decidere la maratona di autunno. Rapido excursus sulle possibilità e relativi ragionamenti a supportare la scelta.

viali con tigli a Marostica … sono circondato!
1 i più trionfali; 2 i più laboriosi; 3 i più impegnativi
4 accompagnati con ginko biloba; 5 i più maestosi
###   25/09 – Berlino   ###
ho gran bei ricordi della capitale tedesca non solo per la gara (vd. precedente post), ma per la trasferta tutta (vd. precedente post), e vorrei portarci anche la famiglia, dopo la positiva esperienza di Parigi (aprile 2010) quando Antonella e Camilla si unirono alla famiglia B2R; forse è meglio aspettare che Tommaso cresca per avere poi memoria? quest’anno c’è un’occasione speciale: Haile GEBRSELASSIE e Paula RADCLIFFE, i migliori fondisti di sempre in attività, insieme alla partenza, entrambi alla ricerca del minimo per le Olimpiadi di Londra 2012, ultimo improbabile sogno  … quando ancora?
nel frattempo allungo l’occhio verso ogni viale fiancheggiato da tigli e immagino in ogni allenamento la via verso la porta di Brandeburgo che si apre poi sul traguardo … Unter Den Linden!

###   09/10 – Chicago   ###
Una  volta o l’altra dovrei correrla, se mai volessi completare il giro delle Major; di per sé non mi attrae più di tanto, ma tutti quelli che l’hanno fatta ne parlano un gran bene, organizzata in comodo loop; poi ha il vantaggio non indifferente di essere più abbordabile di altre maratone d’oltreoceano … alle radici di Barack OBAMA!
    ###   23/10 – Venezia   ###
    Da buon veneto che ha corso due volte a Treviso e due volte a Padova, mi vergogno un po’ ad ammettere di non averla mai fatta; finora i miei quattro autunni maratonetici  sono stati occupati da NYC (2007, 2009, 2010) e da Berlino (2008); avrei voluto partecipare l’anno scorso, in concomitanza con il campionato italiano; poi mi sono fatto convincere a correre a NYC, per fortuna; quest’anno dovrebbe esserci il passaggio per piazza San Marco che nel 2010 fu evitato per il pericolo di acqua alta; tutte le maratone cercano di evitare curve secche, soprattutto nel finale, invece Venezia si permette l’aggiunta di sei curve a gomito negli ultimi chilometri: posso solo sognare le foto che si possono ottenere con lo sfondo della Basilica di San Marco e di Palazzo Ducale … unica!
      ###   06/11 – NYC   ###
      Mi sembra poco furbo tornarci per la quarta volta in cinque edizioni, ma diversi amici (il numero aumenta sempre più!) mi stanno trascinando sul ciglio del burrone decisionale; BE STUPID! non c’è miglior palcoscenico globale … sempre e comunque!
        ###   13/11 – Atene   ###
        Me ne ha parlato talmente bene Stefano BALDINI (vd. precedente post) che mi è venuta voglia di correrla sul percorso originale da Maratona al vecchio stadio Panathinaikos; lui ci è tornato l’anno scorso e ha avuto l’occasione di rivivere l’esaltante finale delle Olimpiadi 2004, notando particolari che allora si erano persi nel tumulto di emozioni; poco affidabile il racconto di Stefano? non penso, lui è sempre semplice e diretto, poi capita che l’edizione 2011 della maratona di Londra sia molto più bella dei suoi racconti, ripassati ben nove volte su quelle strade fino a The Mall; se la Grecia regge alla crisi economica e l’organizzazione pure perché non prenderla in considerazione? magari a prezzi di saldo … olimpici!
          A breve la (ri)soluzione. Nell’attesa accetto consigli!

          6 commenti:

          Anonimo ha detto...

          Riguardo la prossima maratona il mio consiglio e' " ... Va' dove ti porta il cuore ..."

          A.D.

          Siro ha detto...

          Tra le ipotesi non vedo Dublino (in calendario per AV. Forse ci vado col mio gruppetto).

          Tra quelle che citi, certo, Venezia merita senza dubbio (fatta 3 volte ormai più di qualche anno fa con le mie due migliori prestazioni 2h57 e 2h58), però è lì dietro l'angolo, potrebbe anche aspettare.
          Per il resto, punterei sul nuovo, su quelle mai affrontate.

          nino ha detto...

          per me sara la terza venezia.
          troppo bella.
          speriamo solo che quest'anno l'acqua alta non faccia scherzi.

          Enrico VIVIAN ha detto...

          @AD: ... e dove ti permette il budget! vediamo quanto investire; non ringrazierò mai abbastanza chi mi ha convinto ad affrontare NYC 2010 dopo il fallimento 2007 e la delusione 2009; senza quella gara non ci sarebbe la foto di intestazione e forse nemmeno sto blog

          @Siro: hai ragione! ma non posso contemplarle proprio tutte; tra l'altro Dublino è stata la meta di un gruppo di amici nel 2009; bellissima! e dopo la gara doppio giro di GUINESS che non ci siamo fatti mancare nemmeno a Londra

          @Nino: grazie della segnalazione! sono stato a Venezia stamattina (resoconto nel prossimo post); a volte mi dimentico dell'immenso fascino che emana

          Robi ha detto...

          ciao. io mi sto pentendo un sacco di non aver messo in calendario Venezia, ma dopo Verona e Padova di questa primavera (rispettivamente 2^ e 3^ maratona in assoluto) ero un po scarico e nonostante i buoni risultati ottenuti facevo fatica a pensare di rimettermi di nuovo daccapo a preparare come si deve una 42km. Questo, per dire che non sei l'unico che deve ancora decidere sul dafarsi...
          Comunque tra quelle che stai vagliando, io direi Atene... se poi a raccomandarla è uno come Baldini, bè c'è da fidarsi!!!

          Enrico VIVIAN ha detto...

          @Robi: grazie per farmi compagnia! tu sei già un passo oltre perché sai la maratona che vuoi correre; a dire il vero anch'io, ma mi piace vagliare le opportunità del grande mercato

          l'organizzazione di Venezia permette il trasferimento di iscrizione! http://www.venicemarathon.it/downloads/registration_form_2011_IT_transfer.pdf vuoi non trovare qualcuno che rinuncia? allarga occhi e orecchie

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