Ormai la notizia ha una settimana eppure c'è ancora il richiamo in calce alla gazzetta che riporta quasi integralmente il comunicato FIDAL ...
1 # nessun record italiano assoluto su distanze di gara superiori agli 800 metri verrà più ratificato in assenza di un esame antidoping che includa, oltre al test sulle urine, anche quello sul sangue
forse è il caso di essere più cattivi con il mezzofondo prolungato, essendo l'unica specialità presente fra gli squalificati IAAF marchiati ITA, comunque ci sarebbe da spiegare come 23m circa di peso maschile (tanto per fare un numero) possa essere meno controllato dei record italiani oltre i 2 giri di pista - che dormono sonni tranquilli (c'è almeno un baco nella lista)
2 # da oggi, chiunque incorra in squalifiche pari o superiori ai 2 anni, sulla base delle normative antidoping vigenti, perderà il diritto a vestire la maglia azzurra
l'anno scorso il presidente FCI ha provato a considerare le squalifiche brevi e applicare la retroattività nel ciclismo italiano, ma i buoni propositi non hanno passato l'inverno, rimangiati all'assemblea elettiva di gennaio: quale nazionale avremmo avuto a Firenze?
poi di link in link si riaprono fili pendenti che non vogliono saperne di annodarsi: che fine ha fatto il caso CIPOLLINI?
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