giovedì 24 luglio 2014

Lo Sport del Doping, giornalisti coraggiosi (contributo di Marco SANTOZZI)

Questo blog è sempre aperto a contributi esterni, soprattutto quando i commenti si fanno frequenti e corposi. Così ho suggerito a Marco SANTOZZI di scrivermi qualcosa sul tema che gli stava più a cuore. Non conoscevo il libro di Marco GREGORETTI, che sembra ben documentato, mentre ho letto il racconto di Saverio FATTORI, da prendere per quel che è, ovvero una storia con tante analogie nella realtà.


Le recenti (maiuscole) prestazioni di Vincenzo Nibali al TdF 2014 e le successive illazioni di doping nei suoi confronti, con gli immancabili fantasmi del passato, mi hanno fatto riflettere (di nuovo) sul tema doping in maniera più approfondita.

Alla mente mi torna la “penna” indagatrice di Marco Gregoretti nel suo libro denuncia “Campioni di niente – Miti in provetta” (2007). Ciclisti, ginnasti, sciatori, calciatori vincenti grazie al doping somministrato loro da medici affiliati al Coni, con denaro dalle casse del Coni.

“Nella maggior parte dei casi è la società sportiva che impone il doping all'atleta”, sostiene Gregoretti. “Come al ciclista lombardo Matteo Volpi, ridotto a non potersi neppure allacciare le scarpe da un direttore sportivo senza scrupoli. Che non va nemmeno a trovarlo quando, svenuto al traguardo di una gara regionale, in ospedale gli vengono riscontrate varie extrasistoli. A soli vent'anni”.

I fantasmi del doping, purtroppo toccano anche l’atletica. Ed è proprio su questo tema che è incentrato il libro “Acido lattico” (2008) di Saverio Fattori, un noir dai risvolti psicologici che racconta del lato oscuro dell’atletica, quello dei grandi atleti che si trovano a dover combattere contro la sfortuna di un infortunio che potrebbe compromettere una stagione intera e contro gli atleti di colore che hanno dalla loro parte la genetica. Perché portare il corpo umano oltre i suoi limiti fisici richiede un intervento esterno, farmaceutico, altrimenti non si regge.

Fattori ci descrive un mondo che in cambio di prestazioni e risultati migliori sembra aver abbandonato ogni onestà, che dovrebbe essere alla base di ogni disciplina sportiva e che ormai sembra essere perduta. È grande narrativa dal contenuto amaro e spietato. Come lo sport, come la vita reale.

4 commenti:

Marco Santozzi ha detto...

Grazie ancora Enrico!

Enrico VIVIAN ha detto...

e di che? tutti dovrebbero avere un blog per chiarirsi i pensieri con la scrittura: ecco come/perché ho cominciato e qui c'è spazio per tutti

Marco Santozzi ha detto...

Se ti capita ogni tanto passa da queste parti
http://divagazioniemotive.blogspot.it/

Enrico VIVIAN ha detto...

congratulazioni per il neonato blog (porta pazienza all'inizio)

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