venerdì 13 febbraio 2015

Lo Sport del Doping, Alex alla riscossa (come Ivan?)

Già ieri c'era quasi tutto online a firma di Valerio Piccioni (parte alta, parte bassa), ma qualche parola in più ha riempito un'intera pagina rosa, con risposta telefonica da Alessandro Donati a latere che accetta di allenare il marciatore nel suo recupero pulito solo se dice veramente tutto.

Chi ha letto il libro sa cosa significa: Alex non può aver fatto tutto da solo e alla fine sta pagando (quasi) solo lui, la ex morosa e i referenti federali coinvolti nella copertura, due medici (autosospesi) e un'impiegata (trasferita). C'erano parole di compassione due anni fa per Schwazer da parte di Donati, non sufficienti per avviare una collaborazione adesso.

Alex sembra in forma e può continuare a riempire le pagine rosa se intraprende una preparazione parallela al calendario agonistico come fece Ivan Basso nel 2008 durante il periodo di squalifica ...

e tornò a essere un beniamino delle folle, come se niente fosse successo. Al ciclista non è mai mancato un contratto - ora è tornato col marpione di Bjarne Riis, come nel 2006 ai tempi della CSC e dell'Operacion Puerto - e non so chi sostenga Alex in questa seconda carriera. Di sicuro non la federazione e il suo presidente, che finora non sono stati cortesi nei suoi confronti: purtroppo la marcia ha visibilità solo alle Olimpiadi e senza FIDAL (o provvidenza dal CONI) non si va a Rio 2016.

2 commenti:

Marco Santozzi ha detto...

Il furbetto ha cambiato personaggio: ora è sempre in giacca e cravatta, è spavaldo, e si permette di prendere in giro tutti nel voler diventare il paladino dell'antidoping...

Enrico VIVIAN ha detto...

camicia bianca aperta, stavolta

può dire quello che vuole: possiamo non leggere o non credere (non è peggio di tanti altri)

tanto si risolverebbe con la radiazione a positività e responsabilità conclamate

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