domenica 1 febbraio 2015

Lo Sport del Doping, vaccinati a ogni ingresso

Cercavo una degna conclusione, anche se l'argomento non avrà mai fine, comunque monco negli aspetti pubblici (o pubblicabili) e pratici (o praticabili). Sono più sanzionate alcune positività figlie dell'ignoranza (vd. stimolanti) che molte azioni di gruppo comunque accettate (vd. caso Astana): c'è di tutto in un centinaio di puntate cominciando da novembre 2012 con le prime recensioni del libro Lo Sport del Doping di Alessandro Donati ...

In verità avevo seminato qualche cenno con Lance Armstrong (06/2012), Fulvio Costa (05/2012), Roberto Barbi (04/2011), ma non avevo voglia di allargare gli occhi e riaprire la memoria, nonostante avessi considerato personaggi criticabili. Cosa cambia? A chi interessa, se non a "faziosi e fastidiosi"?


Una delle prime puntate durante la lettura del libro raccontava come "i nostri figli possono salvarsi", di sicuro quelli che frequentano la pista di Breganze e recitano i "principi guida" a ogni ingresso, pubblicabili e praticabili anche nello slancio metafasico finale.


Sono passato a fianco dell'alta siepe decine di volte negli ultimi tre anni e ieri mi sono fermato in bici perché - mi è stato detto - è sempre aperto: ho memoria di una sola gara, settembre 1981, sulla pista ancora in rubkor. La gomma tiene, forse nell'originale stesura: in 20+ anni ha perso colore, spessore, elasticità ... ma l'Atletica non perde smalto.

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