martedì 26 maggio 2015

Lo Sport del Doping, facile e sicuro (no AET)

Un amico della prima ora mi ha girato via WhatsApp questo pezzo di Marco Bonarrigo che ieri ha reso memoria a Fulvio Costa e alla sua tomba al passaggio del Giro per Cogollo del Cengio nella tappa Marostica - Madonna di Campiglio, scalata col fantasma di Pantani. Intravedo nulla di inedito fra le dimensioni limitate dell'immagine e la compressione jpg e dubito che ci sarà qualcosa di nuovo perché, a meno di confessioni tardive, c'è già quasi tutto per ogni buon uso ...

Arriviamo a qualcosa di recente, segnalato nei commenti del precedente post, che traduce in italiano una ricerca francese arrivata in televisione come documentario


poi discusso e visualizzato da 1 su 10 di quelli che avevano appena guardato


Nulla di nuovo per chi si informa e (quasi) certezza di passarla liscia per chi abusa di farmaci, oltre ai (quasi) sicuri guadagni prestazionali, anche con microdosi limitate nel tempo: fa impressione la facilità di applicazione, mentre la reinfusione di sangue è operazione più delicata, come ci ricorda Riccardo Riccò.

Due limiti della ricerca: campione statistico ridotto, comunque significativo, e mancanza del gruppo di controllo, tanto per compensare l'effetto placebo. Buona comunque per un documentario, meno per una rivista scientifica dove questi argomenti di solito non arrivano.

2 commenti:

Gianmarco Pitteri ha detto...

Infatti il limite maggiore a mio avviso è la mancanza del gruppo di controllo al quale dare il "finto" doping... però rimane comunque un esperimento interessante e che fa capire una volta di più come funziona il tutto.

Enrico VIVIAN ha detto...

certo! e magari entro nei numeri in una prossima puntata ... grazie della segnalazione e del contributo!

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