Sarà per carenza di documenti attorno al 1200, sarà che Pisa è stata sommersa dall'Arno un secolo in anticipo (*), sarà che il suo libro di calcolo è parte della nostra istruzione elementare e attiva quotidianità ...
ma la vita di Leonardo Pisano e l'opera di Fibonacci (sempre lui) meritano più spazio nella divulgazione e nella nostra memoria: un salto di 9 secoli nella storia della matematica - da Diofanto attraverso gli arabi - come da San Zeno a San Francesco nella storia della chiesa.
Per famiglia e per cultura frequentò le piazze commerciali del Mediterraneo, curando gli affari della repubblica marinara e alimentando la propria curiosità intellettuale, e non ci volle molto per sommare il primo Liber Abaci nel 1202. Poi altrettanto per limarlo ed estenderlo in altre opere.
Pitagora ed Euclide tornavano in latino, in parte algebrizzati dall'arabo e rielaborati nei numeri che utilizziamo da allora. E un primo abbozzo di simbolismo matematico, assente anche nelle opere di Galileo 4 secoli dopo, aspettandone un altro per Eulero.
(*) Inferno di Dante, Canto XXXIII - in verità sono stati i primi libri a stampa (in particolare Luca Pacioli nel 1494) a sommergere gli amanuensi non trascritti né citati in caratteri mobili: ci vollero 3 secoli per la riscoperta, un altro per la sostanza e ancora oggi per maggiore chiarezza.
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