giovedì 9 giugno 2011

Tempo simpatico e meno simpatico - aspettando Gazzetta RUN

...   continua: riprendo ed estendo alcune considerazioni dall'ultimo post   ...


Mezza del Brenta 2010
passaggio sul Ponte Vecchio
sarà sezionato a metà sabato sera
attenzione all'aperitivo da NARDINI
Moses MOSOP KEN è stato bravissimo! Qualcuno magari facendo i conti potrà dire "poteva andare più forte!", soprattutto guadagnare qualcosa nel primo terzo (2'56"/km) rispetto al ritmo che ha tenuto negli altri due terzi (2'52"+/km). Di sicuro i record di riferimento erano abbordabili e gli hanno permesso di partire cauto. Poi quando ha preso confidenza con il ritmo, un giro dietro l'altro fino a contarne 75 (tantissimi!), si è stabilizzato. Difficilmente vedremo un tentativo di miglioramento a breve, anche perché ci vorrebbe buona compagnia, quella che Moses ha fatto a Geoffrey MUTAI all'ultima maratona di Boston.

Passeranno quindi altri 30 anni? E cosa ci faceva Toshihiko SEKO JAP a Christchurch NZ all'inizio dell'autunno australe? Forse mancano le piste in Giappone? Il suo allenatore Kiyoshi NAKAMURA era solito portare il suo gruppo di lavoro in Nuova Zelanda per vivere i luoghi dove si ispirò Arthur LYDIARD (vd. precedente post). Lì Toshihiko trovò l'occasione e i giusti ritmi per girare, girare, girare, ...


Oltre ai tanti record personali, nella magica notte di Eugene è caduto anche il record europeo dei 10'000m che ora appartiene a Mohammed FARAH GBR e precedentemente era detenuto da un altro Mohammed che  di cognome fa MOURHIT, nato in Marocco e divenuto belga per matrimonio. Proprio come Said BOUDALIA è divenuto italiano. A me era simpatico Mohammed MOURHIT che si distingueva per una maglia diversa rispetto a quelle dominanti di Kenya ed Etiopia soprattutto nel cross, dove con una bella scalata partita nel 1997 riuscì a raggiungere il vertice in due edizioni consecutive a Vilamoura POR 2000 e a Ostenda BEL 2001. Si giocò anche importanti finali su pista in manifestazioni globali (mondiali e olimpiadi). A me era simpatico Mohammed MOURHIT perché era bravo a correre forte nonostante una notevole dismetria fra gli arti. Poi incappò nell'antidoping, positivo all'EPO, fu sospeso per due anni 2002-2004 e le sue prestazioni mi diventarono meno simpatiche. Provò a tornare e non fu più come prima. Ci penserà Mohammed FARAH a ripulire gli altri record di Mohammed MOURHIT? Dopo un 10'000m sotto 26'52"30 deve trovare un 3'000m sotto 7'26"62 e un 5'000m sotto 12'49"71. Duri, durissimi!


Bassano del Grappa - Ponte Vecchio
Tanto per tornare a parlare di buona compagnia, in futuro Mo FARAH e Moses MOSOP potrebbero unirsi per attaccare uno dei record mondiali ancora abbordabili, ovvero l'ora in pista detenuto da Haile GEBRSELASSIE con 21'285m (Ostrava CZ 27/06/2007, vd. articolo IAAF). GEBRE si era mantenuto bene nel tempo, ma i suoi migliori record su distanze più brevi risalivano a 9-10 anni prima (vd. scheda IAAF)

2'000m   4'56"1  Bruxelles 22/08/1997
3'000m   7'25"09 Bruxelles 28/08/1998
2miglia  8'01"08 Hengelo   31/05/1997
5'000m  12'39"36 Helsinki  13/06/1998
10'000m 26'22"75 Hengelo   01/06/1998

Nel 2007-2008 era uomo da 26'51"-52" sui 10'000m ovvero tempi vicini a quelli dei nostri attuali pretendenti. Altri che si volessero aggiungere? Di sicuro possono dare man forte Gebre GEBREMARIAN ETH e Zersenay TADESE ERI, tutti atleti che non hanno paura di girare forte in pista. Un fantastico poker che si può radunare per dar vita a una sfida che non sia uno splendido assolo. Tra l'altro Zersenay è il detentore del record del mondo di mezza maratona su strada con 58'23" (21/03/2010, Lisbona POR) intrinsecamente migliore del record di Gebre dell'ora in pista: ci sono circa 3"/km di margine.


Bassano del Grappa - Piazza Libertà all'alba
La pioggia di sabato sera mi ha fatto tornare in mente quando Haile GEBRSELASSIE mancò un record del mondo di maratona durante una gara perfettamente lanciata e purtroppo gelata dalla pioggia. Stava proprio bene Gebre in quel biennio (oltre al record del mondo dell'ora in pista aveva segnato i due ultimi record di maratona a Berlino 2h04'26" 30/09/2007 e 2h03'59" 28/09/2008) e aveva iniziato bene il 2009 in quel venerdì 16 gennaio: dopo un passaggio a metà gara in 1h01'45", aveva ancora 30" di vantaggio ai 30km rispetto al'ultimo tempo di Berlino, ma le nuvole minacciose e le colonne di acqua all'orizzonte gli fecero presagire un destino gelido e bagnato. Rallentò e arrivò 2h05'29", lasciando allo sponsor il superpremio per eventuale record. Nonostante tutto aprì il solito sorriso (quello che gli ho visto perdere solo a NYC 2010) “I’m really pleased with this performance, this is my best time in this sort of weather. I’m not perfect for it. It’s not the rain from the sky, it’s the water on the ashphalt. I knew after halfway when we turned back, and felt the wind, and saw the rainclouds, it was gone (the record). There was a chance I could’ve dropped out, this weather is bad for hamstrings. This is better than Dubai last year (2:04:53) for me, so I’m happy”. Resoconto completo nell'articolo IAAF.


statua di Frank SHORTER a Boulder
che ho incrociato nel 2002 
Un atleta che odiava correre nella pioggia era Frank SHORTER che abbiamo già incontrato in precedente post. E quando si trovò ad affrontarla? Nel secondo momento topico della sua carriera, ovvero nel tentativo della conferma del titolo olimpico dopo quello di Monaco 1972. "The second was the Olympic marathon race in Montreal in 1976. I finished second despite a hairline fracture in my left ankle suffered right before the Olympic trials marathon two months before. There was no time to let it heal so I had no choice. I never thought about it during the race, nor did I let the constant rain bother me, and I hate running in the rain. The feeling I had when I crossed the line was pride. I had not given up on two counts". Traduco: Frank arrivò secondo nella maratona di Montrela 1976 nonostante la pioggia fredda e una microfrattura alla caviglia sinistra. Lì praticamente concluse la sua carriera ai massimi livelli. Poi continuò comunque, come in parte già descritto in altro precedente post. Il breve racconto si trova come risposta alla domanda "what do you consider your most courageous race?" all'interno di una bellissima intervista con domande raccolte dal giornale Denver Post in occasione dell'ultima Bolder Boulder, una gara di 10km con 50'000 finishers. Mostruosa! Più di tante parole valgono le immagini visibili nel link già indicato e nell’articolo, nel video e nelle foto.


aggiunto un tratto A/R prima di entrare in via Scalabrini
Non so quanti altri atleti abbiano patito l'acqua di sabato sera, di solito non mi faccio problemi e cerco di interpretare al meglio la situazione. Una gara in cui ho sofferto molto e ho una pessima memoria è la Treviso Marathon 2009 (vd. precedente post). Conosco le strade, conosco i paesi e ricordo molto poco di quella giornata buia. La SS Pontebbana mi sembrò un vero tunnel di fatica e il traguardo finale fu una liberazione senza troppa soddisfazione. Comunque mi sono salvato.

Ho un amico, invece, che ancora si tormenta per gli esiti devastanti della Dieci Miglia del Montello di quasi un mese fa, in quanto si è strappato il vasto mediale nella coscia sinistra. Continua a chiedersi "cosa avrei potuto fare per evitare l'infortunio?". Ci pensa e ci ripensa, ma continuo a ripetergli e a ripetermi "shit happens" come si può rivedere nel video già segnalato in precedente post (vd. traccia ai minuti 4'00"-4'40").

Spero di salvarmi ancora sabato sera alla Gazzetta RUN. Nonostante gli interventi per rimediare la leggera infiammazione al nervo sciatico, non sono in grado di correre perfettamente. O meglio, non ho problemi a correre piano e in piano, ma è tutto da verificare in gara. Soprattutto su un percorso così variato come quello di Bassano del Grappa, pieno di curve, pendenze e passaggi di superficie. Rispetto alla cartina pubblicata è stato aggiunto un pezzetto in andata-ritorno per completare la distanza.

4 commenti:

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Enrico VIVIAN ha detto...

Hai letto recentemente un libro su ZATOPEK? Forse Emil andava anche oltre 40x400m magari calzando gli anfibi militari. E qualcuno gli girava la tabella del contagiri.

Sarebbe bello conoscere gli ultimi mesi di preparazione di Moses MOSOP dalla maratona di Boston al record dei 30’000m di Eugene, dove è stata fondamentale la capacità di girare in pista a ritmo costante.

A parte gli scherzi, di solito ci si ferma a una sessione di 20x400m anche negli atleti evoluti perché quando il ritmo rallenta si preferisce passare a distanze superiori per estendere il tempo di lavoro.

Per un atleta medio sono sufficienti 10-12x400m. Poi si fa fatica a tenere la velocità di massima potenza aerobica.

Da: Daniele 91 [mailto:noreply-comment@blogger.com]
Inviato: martedì 14 giugno 2011 17.39
A: vivian.enrico@gmail.com
Oggetto: [Enrico VIVIAN] Nuovo commento su Tempo simpatico e meno simpatico - aspettando Gazz....

Daniele 91 ha lasciato un nuovo commento sul tuo post "Tempo simpatico e meno simpatico - aspettando Gazz...":

Ciao Enrico,scrivo non in relazione a questo tuo ultimo post ma per porti una piccola domanda tecnica:,vorrei un tuo parere su delle sedute di interval training sui 400 m che ho ''elaborato''rivolte alle gare di mezzofondo prolungato.In sintesi i lavori sarebbero:
A)10-15 X 400 RG 3000 o giù di lì,REC 200
B)15-20 X 400 TRA RG 3000 E 5000,REC 200
C)20(MAX 25)X400 RG 5000 o giù di lì,REC 200
D)25-30X400 TRA RG 5000 E 10000,REC 200
E)40X400 RG 10000 o giù di lì,REC 200
Dove il ritmo del recupero sui 200 m è sempre lo stesso,pari a circa 90''/Km più piano del proprio ritmo gara sui 5000 m,con un margine di 10-15 secondi al Km sia da un lato che dall'altra(nel senso che il tratto di recupero può anche benissimo venire 10''/Km più piano o più veloce di tale riferimento).Se si vede la media generale delle varie sedute,contando i recuperi,è simile al fondo medio.
Ovviamente queste sedute possono anche venire ''compresse''nel numero di 400 abbinandoli a ripetute più lunghe(specie quelle da più di 30x400)ma mi interessa sapere da te se si tratta effettivamente di sedute fattibili nei riferimenti e produttive.
Si tratta di un tipo di lavoro che in questo momento mi piace di più dei classici lavori di ripetute più lunghe.Non so il perchè,dato che alla fine gli effetti fisiologici sono gli stessi,ma è così...
grazie

Postato da Daniele 91 in Enrico VIVIAN alle 14 giugno 2011 17:38

Enrico VIVIAN ha detto...

In questo periodo è facile essere d’accordo con te su Mo FARAH … qui leggi molto di più http://www.telegraph.co.uk/sport/othersports/olympics/8573724/London-2012-Olympics-Mo-Farah-aiming-for-5000m-and-10000m-finals-so-his-parents-can-get-tickets-to-the-Games.html e ancora http://news.bbc.co.uk/sport2/hi/athletics/13715615.stm

Alberto SALAZAR parla spesso dei suoi atleti e dei metodi che usa, difficilmente riproducibili altrove perché NIKE ha concentrato tutta la (fanta)scienza possibile attorno al suo gruppo. Una breve ricerca su internet ti toglierà molte curiosità. Poi neanche ad Alberto tutte le ciambelle riescono col buco … vedi le tribolazioni di Dathan RITZENHEIN seguenti al cambio di coach. Chi può portarsi la camera crioterapia ad azoto alla NYC marathon ?

A detta del suo manager – che è lo stesso di Haile GEBRSELASSIE – Kenenisa BEKELE sta scaldando i reattori http://uk.eurosport.yahoo.com/14062011/58/legend-bekele-planning-world-champs-return.html e ci delizierà a breve sulla via dei Mondiali di Daegu.


Da: Daniele 91 [mailto:noreply-comment@blogger.com]
Inviato: martedì 14 giugno 2011 17.45
A: vivian.enrico@gmail.com
Oggetto: [Enrico VIVIAN] Nuovo commento su Tempo simpatico e meno simpatico - aspettando Gazz....

Daniele 91 ha lasciato un nuovo commento sul tuo post "Tempo simpatico e meno simpatico - aspettando Gazz...":

Già che ci sono,faccio anche un mio piccolo e modesto commento a questo post:
mi sembra che Mo Farah ultimamente abbia fatto un salto di qualità importante rispetto a un paio di stagioni fa,soprattutto ora che si è affidato all'apporto tecnico di Alberto Salazar,del quale sarebbe molto interessante conoscere qualcosa in più sui metodi di allenamento.
Penso che l'inglese sia tra i 5 migliori mezzofondisti prolungati al mondo in questo momento,in cui tra l'altro è assente dalle competizioni Kenenisa Bekele,e si candida ad un ruolo da grande protagonsita alle Olimpiadi ''di casa''dell'anno prossimo.

Postato da Daniele 91 in Enrico VIVIAN alle 14 giugno 2011 17:44

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...