mercoledì 29 giugno 2011

w25/2011 - un week end in seminario

In Veneto ci sono molti luoghi devozionali sparsi su tutto il territorio. Se poi dico che ero in zona Padova, qualcuno potrà pensare alla Basilica del Santo - più volte citata nelle mie partecipazioni alla maratona che arriva nei pressi (vd. precedente post) - oppure a qualche abbazia fra i colli. Invece mi sono rinchiuso all'Hotel Sheraton vicino al casello di Padova Est insieme ad Antonella e a un paio di centinaia di persone per farmi coinvolgere nel seminario "Impara dai Campioni" tenuto personalmente da Livio SGARBI che avevo conosciuto tre settimane addietro in una sua incursione a Vicenza (vd. precedente post). La presenza scenica di Livio è notevole e acquista maggiore misura con tutto il team EKIS a supporto che controlla luci, audio, proiezioni creando una grande suggestione. E poi offerta di materiali istruttivi e di corsi successivi. Vorresti non cogliere un upgrade o una variazione sui temi affrontati?

ph. Giuseppe MONTANARI @ www.LivioSgarbi.com
È inutile fare il riassunto perché su Facebook c'è tutto in quanto Giuseppe MONTANARI ha postato all'istante, mano a mano che venivano presentati slide/video. Scorrendo, scorrendo si arriva al fondo e si trova l'esordio. Come iniziare a caricare il disomogeneo pubblico? Proprio con Rocky IV e le scene di preparazione nella baita di montagna in alternanza con quelle di Drago in palestra ultratecnologica. Poi Livio ammorbidisce subito i toni, per farci sentire a nostro agio, proponendo rapidi flash sull'impostazione PNL (altra specialità di EKIS) del lavoro che andremo a svolgere. Ci chiede una cosa essenziale: spegnere la mente critica, altrimenti diventa il limite per il fluire di nuove informazioni. Una cosa che ho fatto volentieri, altrimenti avrei faticato a seguire dei ragionamenti volutamente semplificati, a volte in bilico fra teoria elettromagnetica e meccanica quantistica, perché fossero attingibili a tutti e fossero poi innestati e reinterpretati nella propria esperienza.
Con un approccio superficiale un corso di questo genere può avere lo spessore di una pizza battuta, in verità è un'occasione per essere guidati a ripensare ad avvenimenti del passato e a ristrutturare i presupposti per il futuro che si vorrebbe vivere. Livio offre spunti di riflessione e mette la cornice generale, poi ognuno ci mette dentro il quadro della propria vita, quella già dipinta e quella che vorrebbe dipingere. Ci vorrebbero molti post per raccogliere i flashback rivissuti che hanno riempito una decina di fogli assieme agli appunti e agli esercizi, da svolgere singolarmente e in gruppo.
Ripeto, in Facebook c'è tutto (testi, audio, video, commenti) e i presenti al corso potranno (re)immergersi nell'atmosfera. Riporto un solo video, l'unico a sfondo atletico, perché è riuscito a commuovermi ancora, nonostante ricordassi l'avvenimento accaduto alle Olimpiadi di Barcellona 1992. Non è vietato piangere, anche da soli davanti al monitor.


Elenco i sei punti principali che sono stati ampiamente sviluppati fra pensieri, parole e azioni

  1. I CAMPIONI IMPARANO DALLE SCONFITTE
  2. I CAMPIONI FANNO TUTTO CIÒ CHE OCCORRE PER ESSERE CAMPIONI
  3. I CAMPIONI NON SI ACCONTENTANO E PENSANO IN GRANDE
  4. I CAMPIONI SI DIVERTONO
  5. I CAMPIONI SI SENTONO SPECIALI
  6. I CAMPIONI SONO CONSAPEVOLI DEL PROPRIO TALENTO

Semplice, vero? Come racconta anche Valentino ROSSI (citato più volte durante il seminario ... un vero benchmark su tutti i punti) in una bellissima intervista per la serie "Fratelli d'Italia" in occasione dei 150 anni dell'Unità d'Italia, al momento visualizzabile nella homepage. Con l'occasione ho ripassato anche la storia di Tazio NUVOLARI in poco meno di un'ora ben mixata. Da vedere.

WCh Osaka 2007 @ www.iaaf.org
Alex disgustato all'arrivo
Facile, vero? Non proprio, altrimenti non si capisce come si stiano disperdendo due eccezionali campioni dell'atletica come Alex SCHWAZER e Andrew HOWE, di cui metto a disposizione alcune considerazioni dall'ultimo speciale di SPIRIDON. Fra tecnici e dirigenti manca una figura intermedia di coach, anche non specialistica, di supporto a entrambi per guidare le carriere dei talenti che, nonostante tutto, continuano a frequentare piste e pedane.
Tra l'altro Alex ebbe già uno svarione simile dopo la precoce medaglia sui 50km ai Mondiali di Helsinki 2005, che lo portò a cercare strade diverse da quella vincente indicata dal suo tecnico Sandro DAMILANO. Ci volle proprio un intervento esterno per farli riunire verso la cavalcata trionfale delle Olimpiadi di Pechino 2008, preceduta dal pianto dirotto all'arrivo dei Mondiali di Osaka 2007, quando l'eccessiva prudenza trattenne Alex ancora sul gradino basso del podio.
Per Andrew il percorso sembrava in discesa fin dalle categorie giovanili, segnato dal doppio oro fra lungo e 200m ai Mondiali Junior di Grosseto 2004. Dopo sette anni sembra ancora indeciso a quale specialità dare la precedenza (vd. recente intervista fidal.it), quando si possono portare avanti in parallelo. Il suo idolo Carl LEWIS insegna, anche quando perse la gara con la sua miglior serie di salti (WCh Tokio 1991). Quel giorno si trovò di fronte il miglior avversario della storia, un Mike POWELL che detiene tuttora il record del mondo. A proposito ... 01/07 Carl compie 50 anni!
Alex SCHWAZER e Andrew HOWE: entrambi difettano al punto secondo della lista. Sembra che stiano facendo molto per non essere campioni. E l'ultimo speciale di SPIRIDON ne fa ampio riassunto.

ph. Giancarlo COLOMBO sublime
anche a rappresentare la sconfitta
di Andrew - CI Torino 25/06/2011
Dopo due digressioni, comunque pertinenti, torno al seminario e più che sui pensieri e sulle parole (tutto su Facebook!) vorrei soffermarmi  sulle azioni, ovvero le pratiche di rilassamento e visualizzazione per un primo ancoraggio delle elaborazioni. I runners sono fortunati perché ogni allenamento è un buon momento per ripetere gli esercizi, in modo da allenare al meglio il corpo, la mente e lo spirito.
Sottolineo due momenti particolarmente significativi vissuti nella seconda giornata. Il primo al termine della sessione mattutina: dopo aver fatto una riflessione personale "quali sono i miei talenti?", Livio ci ha sfidati a chiedere a delle persone che reputiamo affidabili quali possano essere i nostri talenti. Da me sono partiti diciotto sms, sono tornate dodici risposte, per lo più a descrivere il carattere, fino a un anomalo acuto "sei un mito vivente" che apprezzo come sintesi più che come analisi. Quella che mi ha più colpito è "un tuo talento è spiegare facile le cose difficili" arrivata da una persona che non mi frequenta solo in ambiente running. Davvero?
Il secondo è stato il momento della rottura della freccia, di cui trovate anche due video su Facebook. Non è morto nessuno, in quanto è più facile ferirsi con le schegge di legno che con la punta di acciaio. All'occhio critico la prova appare più scenografica che sostanziale, ma quella freccia era stata lungamente caricata di ogni limite e freno verso la strada dell'eccellenza e, puntata sul giugulo, punto particolarmente debole del corpo, è stata spezzata con un deciso passo in avanti, compiendo un forte atto simbolico contro ogni paura. Poco dopo ci siamo ricomposti in sala per l'esplosione finale, quando Sara GATTI al mixer ha cominciato ad alzare il volume sul ritmo dei Black Eyed Peas. Ebbene si I gotta feeling that this life is gonna be a good life!


E alla fine ... TUTTI CAMPIONI? Secondo me sì, come ripeteva il pediatra George CLOONEY ai suoi piccoli pazienti nelle prime serie di ER. Un mantra che faceva bene all'anima ancor prima delle cure al corpo.

Due note aggiuntive extra corso, una seria l'altra faceta
  • in una delle sue numerose divagazioni, a me gradite, Livio ha lanciato questa provocazione: lo spirito cooperativo sta sormontando lo spirito competitivo, anche nelle dinamiche del pensiero evoluzionista;
  • io e Livio ci siamo trovati con la stessa maglietta by AM a righine bianche/blu in due varianti di colore: la mia blu/bluette, la sua blu/verde ... la maglietta dei campioni! attendo foto da Giuseppe.

12 commenti:

Livio ha detto...

Caro Enrico, leggo con enorme piacere il tuo post sul corso Impara dai Campioni. Mi piace la cronistoria con i commenti e le digressioni "podistiche"...

Grazie per esserci stato e per gli apprezzamenti che hai più volte espresso nei nostri riguardi.
A presto, Campione!

Livio

Enrico VIVIAN ha detto...

@Livio: quale onore! il primo commento proprio dal coach dopo che sono passati almeno 60 lettori senza lasciare segno

mi sono concesso le digressioni "atletiche" per solleticare l'interesse dei miei lettori al tema generale del coaching oltre a rappresentare sommi esempi di mancanza di coaching

grazie a te per lo spettacolo e alla dimostrazione pratica di come sia possibile presentare argomenti impegnativi divertendosi, un modo atipico rispetto a quello sperimentato in molti anni di scuola fino alla laurea

ci ritroveremo presto, Campione, e magari avremo ancora una maglietta simile

Enrico VIVIAN ha detto...

fantastica anche la puntata di Giacomo PUCCINI e Giovanni ALLEVI: può non piacere la sua musica, può non piacere il suo successo, ma Giovanni è un fresco riferimento dei nostri tempi

http://www.italia150.rai.it/fratelliditalia/index.asp

anche qui sono ripassati tutti i punti dei CAMPIONI perché, pur essendo figlio di musicisti, Giovanni ha lottato e faticato per essere musicista

è presente tutta la leggerezza sostanziosa di Valentino con qualche escursione in profondità, poiché Giovanni è pure laureato in filosofia

Enrico VIVIAN ha detto...

"USA I TALENTI CHE POSSIEDI. I BOSCHI SAREBBERO MOLTO SILENZIOSI SE CANTASSERO SOLI GLI UCCELLI CHE SANNO FARLO MEGLIO" (Henry Van Dyke)

Giuse ha detto...

Fantastico articolo Enrico!

Davvero bello potre "vedere" con gli occhi del corsista un qualcosa che si conosce prefettamente dal "dietro le quinte".

Un po' come quando Livio ha parlato del salire sulla propia auto dal lato del passeggero... cambia tutto e si notano particolari nuovi e davvero utili!

Grazie dell'impegno e dell'esserti messo in gioco durante la duegiorni.

Grazie mille CAMPIONE!

Ps: grazie mille per i fantastici consigli per lo stratching... sto già decisamente meglio e credo proprio che dalla prossima settimana mollerò la bici e riprenderò con la corsa!

Andreadicorsa ha detto...

adesso ho capito il senso del tuo sms..... subito ho pensato che ti fossi bevuto qualche birretta di troppo ehehehehhe
SEI UN MITO!!!!

Enrico VIVIAN ha detto...

@Giuse: come si vede evidenziato nella foto del seminario, sono seduto nelle ultime file e mi sono ritrovato talmente immerso nelle suggestioni e nei pensieri da dimenticarmi di chi mi guardava le spalle; a un certo punto mi sono voltato e quasi stupito della presenza dello STAFF EKIS in silenziosa operatività

se uno legge la traccia del corso può dire "la solita pizza" (e l'ho scritto anche nel post), ma sta a ciascun partecipante metterci il lievito per farla diventare "alta focaccia" e magari aggiungerci la farcitura della propria vita; fra qualche mese valuteremo i risultati, magari in ore:minuti'secondi"

lo stretching fatto nel modo giusto può diventare lo strumento per l'autoguarigione di infortuni come il tuo (quanti hanno avuto la fascite plantare!?!) o il mantenimento della salute del corpo, molto spesso martoriato dalla sedentarietà

@Andrea: prima di spedire i diciotto SMS ho letto il testo ai commensali, che si sono messi a ridere e non hanno sollevato obiezioni; in verità dovevo decontestualizzare la richiesta, correttamente interpretata dai presenti, per renderla meglio comprensibile al destinatario ... insomma, ho fatto un buon allenamento per prossime TWITTERATE

comunque niente alcool ai seminari di Livio, ci pensa lui a scuoterti il sistema nervoso, però potrebbe essere il suggerimento per l'upgrade

sta storia del MITO si ripete ... devo cominciare a crederci?

Elena V. ha detto...

Anche io in effetti ho risposto all'sms dopo un primo momento di smarrimento.. avevo pensato all'alcool o ad un eccesso di narcisismo!
Ma ora mi sento ripagata nel leggere il post, soprattutto dopo aver versato più che qualche lacrima, e non dovuta alla mia comunque facile capacità di commuovermi, ma lacrime di chi ha effettivamente imparato dalle numerose sconfitte: se fosse possibile quantificare il proprio essere campione in modo proporzionale al proprio zoppicare sulla pista di atletica, penso che potrei giocarmela per il podio mondiale!!!

Poi inoltre credo che nei comportamenti di atleti da te citati ci sia sintomo oltre che di mancanza di un bel po' di punto secondo anche di un'indigestione di punto quinto: leggere le interviste ad Andrew Howe - che durante quei pochi ritagli di riprese Rai in diretta da Torino ha avuto più visibilità di un Divo mondiale, togliendo spazio a chi più ne avrebbe merito - immagino abbia portato non solo la sottoscritta a inveire contro la "mala-atletica".
Forse a chi si trova ad avere tutte le carte in regola per essere un Grande Campione dovrebbero dare anche un manuale per non perdere prospettiva ed equilibrio tra le cose!
Ma si sa che se uno non ha testa...

Enrico VIVIAN ha detto...

@Elena: grazie del riscontro

dei CAMPIONI di solito si ricordano le VITTORIE e si analizzano poco le SCONFITTE, ma tanta crescita passa proprio attraverso le sconfitte

rispetto al contesto di gara Andrew ha avuto una sovraesposizione per diversi motivi: è uno dei migliori che abbiamo, è l'uomo immagine dello sponsor, è l'atleta conosciuto al pubblico, è comunque una persona che se gli dai il microfono intrattiene il pubblico

"se uno non ha la testa ..." se la costruisce: Andrew deve fare bene quello che sa fare, correre veloce, saltare in lungo e vincere gare importanti; altrimenti non funziona più nemmeno come uomo delle merendine

Anonimo ha detto...

Capisco ora da questo tuo post che non sei solo " uno " che corre con le gambe.Prima o poi ci si vede!
Ciao.

Beppe ha detto...

Io non mi sono stupito per niente con il tuo sms, mi hai abituato a cose ben più strane. Rendo pubblica la mia risposta: "spieghi facile anche le cose difficili". Aggiungo: "non solo nello sport". Quanto al video del crampo ho un ricordo vivido, nel mio piccolo, di New York 2007, con intervento di parasanitari al 38° km. e "trascinamento" fino all'arrivo. della serie: non mollare mai! Ciao, campione! Beppe

Enrico VIVIAN ha detto...

@Emiliano: ormai siamo abituati a leggere classifiche, confrontare passaggi intermedi, verificare frequenze cardiache, analizzare tracciati GPS ... dietro la superficie ci sono le storie di uomini e atleti; io provo a raccontare la mia e quelle con cui sono venuto a contatto

se vuoi analizzare un filone atletico specifico, prova a rileggere a ritroso i feed back settimanali prima della maratona di Londra e avrai un esempio di "programmazione della prestazione a risorse limitate" (causa infortunio non avevo il tempo che avrei voluto!); a volte non ci rendiamo conto della componente mentale in certe prestazioni

@Beppe: grazie del riscontro! pochi sanno che tu sei il mio daimon socratico per la scrittura; a quante mail mi hai risposto "non capisco niente! troppo numeri!" mal digeriti dalla tua mente letterata? così ho provato a scrivere più potabile; mi dirai se ci sto riuscendo

ti ho fatto compagnia con i crampi a NYC 2007! solo le urla della folla mi hanno fatto rialzare dalla discesa dietro il Metropolitan quando stavo ancora viaggiando sotto le 2h30' finali; GOD BLESS AMERICA! per fortuna era solo disidratazione

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