lunedì 10 ottobre 2011

w40/2011 - piace vincere a Padova

cambio sponsor!
se mi è regalata
chi la mantiene?
Sono nato a Marostica e mi sono laureato a Padova. In questa città ho abitato cinque anni e ci ho scorrazzato in bicicletta in ogni stagione, dal caldo estivo fin dentro le proverbiali nebbie invernali. Proprio nei giorni scorsi ho riesumato l'antico mezzo, una Bottecchia di età imprecisata che, costruita in robusto acciaio, non conosce l'invecchiamento e la fragilità tipici dei materiali moderni. Altrimenti come si garantirebbe il turn over di un mercato altrimenti sovrassaturo? La tecnologia è marketing e i telai in carbonio hanno raggiunto la perfezione, prodotti con la data di scadenza, nati per essere cambiati.

Tutto sto preambolo per dire che - appena ho guardato il percorso di gara - mi sono già visto correre per le strade, anzi, all'inizio c'era solo il vincolo di partenza/arrivo in Prato della Valle e la sequenza delle vie (vd. link al sito padova21) che mi rievocavano gli usuali tragitti, allora sopportati in ogni condizione meteo. Mi ricordo giornate trascorse completamente bagnato: la pioggia mi inzuppava fin dal mattino e la frequentazione scolastica non mi asciugava del tutto (soprattutto i piedi), poi andavo a correre facendo base ai campi del CUS (quanti si sono accorti della loro presenza al di là della diramazione del Piovego in via Gattamelata?), volavo in mensa alla 14:29 per rientrare da buon ultimo a lezione per le 15 circa (scarsa lucidità a Fisica Tecnica). Al termine tornavo in appartamento ad asciugarmi, stanco, affamato e istruito. Per fortuna non pioveva sempre.

cosa volere di più? bella vittoria e bel tempo, belle donne e belle auto fin dentro la bella piazza

In particolare con la partecipazione a questa gara sono tornato a calcare le strade che utilizzavo venti anni fa  in zona Forcellini, a sud dei campi del CUS. No GPS, no rotelle, ... come facevo a misurare?

percorso ufficiale
con zone topiche
Taratura fine in esecuzioni successive: riscaldamento in campo, lancio in pista sul ritmo, N giri del loop, rientro e controllo in pista. Smussando le variazioni del caso (p.e. l'inevitabile accelerazione finale), con approssimazioni sequenziali arrivavo alla precisione dei migliori GPS, magari confrontandomi con i compagni di allenamento che utilizzavano gli stessi percorsi. Stranamente gli atleti locali non avevano sviluppato un sistema completo di tracciati per i vari mezzi di allenamento. O forse non li volevano condividere. Così a inizio anni novanta si era costituito un folto gruppo di ospiti che ha rinfrescato la vitalità dei campi del CUS. [Nota per gli amici di Asiago: la pista degli impianti di via J. Corrado è a quattro corsie (si contano anche da Google Maps), più che sufficienti per l'attività di reclutamento e di qualificazione.]

Forse anche per questo ho distribuito omogeneamente domenica mattina, nonostante tutte le variazioni del caso (sopra/sottopassi a stradoni e ferrovia, ciottoli sulle riviere e curve di ogni gradazione)? Gli organizzatori magari pensavano di fare una cortesia a partecipanti e a sponsor evidenziando le borchie a terra con giganteschi flyer fissati ai pali invece delle usuali tabelle a lato della strada. Non sono stati ben compresi. Ho verificato la perfetta corrispondenza a 5km, segnalatami dagli amici FF.OO che mi anticipavano in candido Porsche Cayenne S, poi ho colto a 15km e infine all'arrivo. Primi 5km in 17'14", da 5 a 15km in 34'28", ultimi 6,1km in 20'59" (totale 1h12'41"). Con un minimo di ginnastica mentale e alla calcolatrice ho corso sempre a 3'26"-27".

W lo STAFF
Mi sarei accontentato di correre a 3'30" e riprovare il ritmo dell'anno scorso a NYC, dove se voglio ripetermi devo avere il coraggio di affrontare i negative split (sarà argomento di prossimo post). Invece l'animale da gara libero dal cronometro si comporta così: rilancia il ritmo a ogni curva, a ogni dosso, a ogni cavalcavia ... e in vista del traguardo allunga il passo, benché il compagno di squadra Edgardo non sia nelle vicinanze. Registra quanto serve e a casa trascrive, verifica i tempi (regolari) e le pulsazioni (OK attorno a 155bpm a regime, esattamente dove devono stare). Ho provato a salvarmi le caviglie calzando le scarpe intermedie, soffici e contenitivi zoccoletti da 315g per il mio numero US 10½, ma non sono state sufficienti. Stamattina il piede sinistro non reggeva l'appoggio. Poi la giornata si avvia e non ci penso più.

affezionato ai fiori
Un'altra parte per me molto rievocativa è stata via Fra' Paolo SARPI e via Pilade BRONZETTI, dove siamo rientrati dopo il lungo taglio trasversale per il quartiere Arcella saltando il cavalcavia di via Dalmazia, che non avevo mai utilizzato. La lunghezza non è confrontabile, ma le pendenze mi ricordano quelle del Queensboro Bridge a NYC. Come non è confrontabile la presenza di pubblico! Se nella Grande Mela c'è l'apoteosi dell'ingresso nella First Avenue, a Padova sono stato accolto dal deserto di una città che doveva ancora risvegliarsi (chissà cosa farà il sabato notte!). Perché tanto affetto per via BRONZETTI? Perché l'ho frequentata molto, essendo stato ospite di mio zio Roberto durante l'ultimo anno di corsi nella sua casa in fondo a una via laterale, e prima ancora perché nell'angolo con via Vicenza ci abitava la morosa, che raggiungevo percorrendo via SAVONAROLA. Mi ricordo strade molto frequentate e gli intasamenti sotto i portici soprattutto nelle serate di apertura di una discoteca molto in voga. Era zona ben frequentata per tutta la notte anche per la presenza di passeggiatrici per ogni gusto.

Prato della Valle allora era off limits. Se nell'attraversamento dei Giardini dell'Arena ero importunato dai venditori di fumo, che forse ha fatto invecchiare precocemente gli affreschi di GIOTTO nella cappella degli SCROVEGNI prima che fossero protetti da formidabile impianto di condizionamento e dalla limitazione degli ingressi, in una delle più belle piazze del mondo lo spettacolo era desolante, degna scenografia di un film come Trainspotting dove si potevano ripetere le litanie dei protagonisti davanti a Santa Giustina e in prossimità della Basilica di Sant'Antonio (vd. link @ WikiPedia & @ WikiQuote & l'allucinante colonna sonora @YouTube).

[AV] MASTER in Prato della Valle
arancio fra statue e obelischi
Oggi è perfettamente ripulito e non solo si può ripetere "choose life" ma si può urlare "choose run". Quello che hanno fatto i 589 finishers contati da TDS e le migliaia di non competitivi che si sono cimentati nelle camminate cittadine. Buon risultato per una prima edizione, ben sostenuta da marketing capillare, ma la piazza merita almeno cinque volte tanto. Da una parte gli organizzatori a recepire i suggerimenti, dall'altra l'amministrazione a coordinare la presenza di vari attori nel panorama comunale, quasi monopolizzato dalla società principe della provincia e non solo, ovvero Assindustria Sport Padova e la sua grande capitana Silvana SANTI.

Ripensandoci, la gara è stata il suggello di un weekend da paura, ben cominciato dalla partecipazione alla festa di Serena DALLA VALLE che ho già presentato in precedente post 12/07 . Stupefacente chi è stata in grado di radunare nello splendore di villa RAZZOLINI LOREDAN ad Asolo.

[AV] MASTER al femminile
Parlando con i presenti sono emerse relazioni insospettabili, degne di una donna che conosce tutto il mondo locale. Un buffet grandioso con vertici di prelibatezza. Ho assaggiato quasi tutto senza mangiare molto, ben annaffiato da bottiglie di vino ZONTA, dal Prosecco al Rivana, il miglior bianco a detta dell'amico BeppeP (sempre lui! vd. precedente post 24/07). La festa era di Serena, che ha compiuto gli anni giovedì, ma il compleanno era di mio figlio Tommaso, che ha posticipato la festa a sabato.

Così nel grande ritrovo di famiglia abbiamo ancora mangiato e bevuto bene, da MACULAN BiDiBi a uno spumante rosé. Sono ancora riuscito a non ingozzarmi e a fermarmi prima dei superalcolici. Poi arriva il pomeriggio e negli incroci di visite fra cuginetti, ci ritroviamo a casa di mia sorella Anna in un orario per cui mio cognato Andrea non può che far emergere dalla cantina una bottiglia per l'aperitivo serale. Non è ammissibile lasciare a metà una deliziosa Ca'del Bosco 2006? Più che un carboload, mi sembra un alcolload!

Adesso basta! Come direbbe Simone PEROTTI (vd. precedente post 17/09). Cinque gare in sei week end, solo perché uno è stato occupato dalla Finale dei CdS Assoluti, che si è dimostrato molto più affaticante di una gara (scorrere i post all'indietro fino a inizio settembre per trovare tutto). A parziale giustificazione c'è che sono state tutte perfomance sub massimali, non per indolenza, quanto per incapacità prestazionale. La miglior gara è stata l'ultima, quella affrontata con cautela calzando le scarpe da allenamento. Ora ho l'animo in pace e affronto nella calma degli allenamenti l'ultima sintonizzazione sulla via di NYC. Basta mettere a posto la caviglia sinistra perché in otto giorni ho infilato 60km sul piede di 3'30". Al posto dei cangianti panorami urbani mi aspetta la campagna sotto Marostica, osservato all'alba come anomalia antropologica dai ragazzi che attendono la corriera che li porterà a scuola. Loro si chiederanno "come fa a correre a queste ore?" e io riabtto "come fate a fumare appena svegli?".

all finishers all champions: dal sorriso chi è più soddisfatto?

Adesso basta! Scorro l'agenda e non trovo più feste in programma. La più pericolosa sarebbe stata quella di mio cognato Andrea (lo stesso di due paragrafi fa) che è solito santificare il compleanno con grandiosi ricevimenti nell'ampia casa. Se non sbaglio i conti, la base larga della piramide è costituita da diciotto nipoti a cui aggiunge i suoi tre figli. Una generazione insolitamente prolifica! Con un minimo senso geometrico si può immaginare il volume del solido. Da aggiungere poi la genealogia degli amici, storici compagni di tante avventure scout, in parte radunati nella Nobile Congrega del Bigolo (vd. espressioni rubiconde). Si è forse asciugata la cantina? No! Siccome il suo compleanno è ravvicinato con l'anniversario di matrimonio, ha deciso di portare tutta la famiglia qualche giorno in vacanza.

Moses MOSOP @ BoA Chicago Marathon 2011
Cosa ha fatto ieri Moses MOSOP sulle strade di Chicago (vd. risultati)? Nonostante un avvicinamento difficoltoso dopo la splendida primavera, con 2h05'37" (62'54"+62'43") ha abbattuto il record del percorso di Samuel WANJIRU, che non è male considerate le condizioni meteo non favorevoli, buone per gli spettatori, non per gli atleti (pieno sole e circa 20°C). Lascio alcuni link rapidi che se comincio ad argomentare ne viene fuori un altro post.

# sulle condizioni di Moses MOSOP prima della partenza segnalo un articolo di Scott DOUGLAS (per chi è curioso della preparazione) e intervista in più puntate di Sabrina YOHANNES (per alcuni particolari a corredo dalla viva voce del protagonista); Moses ha perso quasi un mese per un problema al tendine di Achille sinistro dopo lo show di Eugene (record del mondo 25-30'000m, vd. precedente post 06/06); le previsioni di Renato CANOVA continuano a essere verificate

Liliya SHOBUKHOVA
@Chicago Mar 2011
# strana la vita! Moses è stato convinto che conviene inseguire il record del mondo piuttosto che l'oro olimpico; due posti su tre sembrano prenotati da Patrick MAKAU e Abel KIRUI (sia concessa loro tutta la salute necessaria) e per il terzo rimane in pole position Geoffrey MUTAI, che, se tutto va bene, confermerà a NYC; non so se sussistano altri impedimenti incrociati fra tribù, manager e gruppi di allenamento (Moses e Abel fanno entrambi riferimento a Renato CANOVA); i selezionatori kenyani dovrebbero ricordare il positivo contributo di Martin LEL all'oro di Samuel WANJIRU  a Pechino 2008 (diverso allenatore, stesso manager)

# Ryan HALL è salvo! quinto in 2h08'04", preceduto di molto da tre kenyani sicuri assenti a Londra e da un etiope a portata di volata; non gli resta che ottenere un posto in squadra ai Trials di Houston a gennaio 2012 fra sole quattordici settimane ... risponde a questo e ad altro nelle interviste pre gara e post gara di Amby BURFOOT, mentre nel suo blog http://ryanhall.competitor.com/ non scrive da un mese e mezzo

# Liliya SHOBUKHOVA è una divinità in maratona: ha limato tutto quello che si poteva nella tecnica di corsa, ha recuperato la potenza mai perduta e ha distribuito al meglio in 2h18'20" (69'25"+68'55"); che dire? un'opera d'arte purtroppo in gara mista, per quanto abbia corso molto in solitudine nella seconda metà; l'oro olimpico sarebbe il suggello a un fantastico quadriennio e il passaggio a un sano controllo antidoping la migliore delle candeggine (vd. intervista @IAAF "più che il piacer poté la fame" e relativa scheda biografica)

# chi ha visto la gara maratona? perfetto e ininterrotto streaming su http://www.nbcchicago.com/! continuo a leggere delle difficoltà di proporre in Italia le maratone in diretta per tutta la loro durata; eppure sarebbe sufficiente guardare per replicare (copiare suona male); a me due ore e mezza sono volate! e c'era altrettanto tempo ancora per contare 35'558 finishers (20'154 maschi + 15'404 femmine ancora in debugging), di cui solo 147 italiani, tanto per confermare lo scarso appeal della bella prova di inizio autunno ... dove stanno l'Illinois e il lago Michigan? eppure è comparsa più volte la "sopraelevata", protagonista di tanti episodi di "ER - medici in prima linea" e oggetto di attenta indagine acustica nel film "Il Fuggitivo" con Harrison FORD

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Bella descrizione della città d'adozione di molti di noi. Agli impianti CUS io, invece, ci sono arrivato da pochi anni. Ai tempi di biologia i laboratori alle 14.00 non mi lasciavano scampo; ora, invece, le pause pranzo in pista e dintorni ci stanno tutte (devo dire che la prima corsia è un po' deteriorata e sconnessa).
Siro

Nobile Congrega... eh eh, si ritrovano in giro forme e modi diversi ma simili (qui ci sono ben due AV Master http://www.bufera.org/index.php/docs/Profili_buferiani ).

Enrico VIVIAN ha detto...

io avevo cominciato a frequentare lo stadio dell'Arcella in quanto a una prima presentazione ero stato respinto dalla segreteria del CUS allora dentro un container in via J. Corrado; tutto era in costruzione, forse anche la comunicazione

poi si creò la tribù che ancora si riconosce quando ci si incrocia nei campi di gara; p.e. con Raffaele MOZ, laureato in biologia, che ebbe le sue difficoltà a gestire gli orari dei laboratori; hai avuto per quattro anni lezione alle 14?

dagli impianti del CUS si accede rapidamente a quello splendido sistema di argini (da qualche anno completamente rifatti) che impedisce di annoiarsi anche negli allenamenti più lunghi; a inizio anni 90 anche Nadia DANDOLO veniva a farci regolarmente compagnia (vd. precedente post 01/02 http://enricovivian.blogspot.com/2011/02/w042011-esordi-in-maratona.html)

per le congreghe si aprono molti capitoli; vediamo la prossima occasione

Marius ha detto...

Ciao Enrico, ti pensavo sabato scorso passando per Padova, destinazione Jesolo. In valigia portavo pure "Adesso basta" del buon Perotti (gran bella lettura). La virtualità di un blog non è poi così 'virtuale'...

Ancora complimenti per il talento che esprimi correndo e scrivendo.

un saluto

mario de benedictis

Anonimo ha detto...

no, no, non avevo sempre laboratori alle 14.00: per molti periodi finivo nel primissimo pomeriggio e quindi preferivo tornare a casa ad allenarmi (ho sempre fatto il pendolare, come ora).
Vero, come dici, qualche giro di lancio-ritmo e poi sugli ottimi argini... mi son fatto anche una trentina di km per preparare Praga. Siro

Tosto ha detto...

complimenti per la gara di Padova!
guarda che c'è gente che si sveglia anche alle 5 per andare a correre , tra questi il tuo amico Orlando Pizzolato. Questo per dire che di fenomeni antropologici ce ne sono molti :)

PS. devi fare i post più corti altrimenti mi devo impegnare per leggerli tutti fino in fondo :) eh he he

Enrico VIVIAN ha detto...

@Marius: ma guarda te che incrocio! quando il virtuale interseca il reale; alla fine ho corso a Padova solo perché ho trovato a chi affidare i bambini domenica mattina (grazie mamma Marisa!), altrimenti la società mi avrebbe voluto a Modena alla Finale Oro dei CdS Giovanili per tutto il week end

comunque cerco di gestire al meglio "quel che mi resta del talento"

@Siro: nel tempo ho imparato ad arrangiarmi ovunque; durante una trasferta per lavoro stavo per uscire sotto la pioggia nella periferia industriale di Alessandria; sbagliando il pulsante dell'ascensore, mi sono trovato nell'amplissimo parcheggio sotterraneo; così mi sono messo a girare, girare, girare ... almeno stavo all'asciutto!

@Tosto: ci sono atleti molto più bravi di me a correre al mattino presto prestissimo anche in zona Marostica; d'altronde io sono un neofita, avendo cominciato quattro anni fa; mi è comunque capitato più volte di uscire alle 04:30-05:00 quando la trasferta lavorativa cominciava prima delle 7 ... vale la pena? la risposta deve essere sempre si

post lunghissimo! ho fatto fatica a scriverlo e a gestirlo; d'altronde mi aspettavo di inserire tante foto che non sono ancora arrivate e che forse non pubblicherò perché mi sono arrangiato con quelle di Riccardo

almeno è leggibile? ci sono tre strati nella gara di Padova e l'aggiunta finale per Chicago: effettivamente c'è materiale per quattro post, me chi li avrebbe letti? casomai ritorni a leggere con più attenzione quello che ti interessa

GRAZIE A TUTTI PER IL FEEDBACK!

Enrico VIVIAN ha detto...

unica fra le cinque gare a cui ho partecipato da inizio settembre, l'organizzazione di Padova 21 ha chiesto un feedback che pubblico volentieri

mi arriva un file Power Point contenente una tabella che potrebbe essere meglio gestita in Word o Excel (tanto per rimanere in ambiente MS); miglior soluzione? piccolo database con interfaccia web in modo da far caricare i dati direttamente agli utenti

votazioni in numero dispari: 1 pessimo, 2 scarso, 3 accettabile, 4 buono, 5 ottimo ... scontata la convergenza nel punto medio

ecco i miei voti [inseriti fra parentesi quadra] e le note descrittive

SEGRETERIA ISCRIZIONI [4]: OK consegna pettorali/borse e ritiro borse

RISTORI [3]: OK quantità di bevande, portare i tavoli più a filo strada, portare le bevande a filo tavolo e magari istruire gli addetti ad allungarle agli atleti (vd. immagini post http://enricovivian.blogspot.com/2011/08/verso-la-mezza-del-brenta-2011-la-parte.html )

PERCORSO [2]: a me va bene quasi tutto, ma Padova ha ben altre potenzialità; limare le curve nella prima parte se la partecipazione cresce; incomprensibile dal punto di vista tecnico la contorsione al PALAFABRIS (per gli sponsor faccio anche i salti mortali, ma devo prepararmi!); i ciottoli nel finale sono del tutto gratuiti

VOLONTARI LUNGO IL PERCORSO [2]: numero sufficiente, tanto da istruire; non è possibile che la staffetta in bici che mi precede si fermi quasi a ogni incrocio per sistemare transenne e indicazioni; OK blocco del traffico (forse per effetto del Cayenne della Polizia?!)

VOLONTARI DI PARTENZA [4]: tutto regolare in zona partenza/arrivo; bravi a farci mantenere la calma fino al momento dello sparo

EVENTI COLLATERALI [4]: ottima la festa nella zona sud

PREMIAZIONI [5]: non mi aspettavo niente e mi è stato dato molto

ho ricevuto un commento da un'amico che ha partecipato alla gara "sei stato troppo gentile con l'organizzatore! bisognava aggiungere che non si può organizzare una mezza senza docce, non si può consegnare un coupon e dire che per avere la medaglia uno deve tornare a Padova a prendersela dopo qualche giorno, non si può non avere dei parcheggi riservati (abbiamo pagato 4-5 euro), ultimo più elasticità per quanto riguarda il rilascio dei pettorali; infatti il Mattino di Padova li ha massacrati"

sono diventato più accondiscendente da quando partecipo a maratone internazionali comprando salatissimi pettorali: cosa ti viene dato all'arrivo della maratona di NYC? Londra? Parigi?

chissà se gli organizzatori leggeranno queste note; verificheremo il prossimo anno l'applicazione dei miglioramenti suggeriti

PS queste sono 2'500 battute = un normale post

Tosto ha detto...

a proposito della tua ultima frase ... io non ho detto nulla :)

Enrico VIVIAN ha detto...

@Tosto: cercherò di contenermi dal successivo post; ormai il prossimo è completo, avendo tagliato a più non posso

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