venerdì 14 ottobre 2011

Col Tempo - cronache cittadine e dal mondo

###   ho raccolto tre mesi di pensieri ... no big deal, just three stories!
... about connecting the dots ... love & loss ... death ...
not so much about running - skip where it hurts   ###

Marostica, Chiesa di S. Antonio Abate - sagrato
chi ricorda di aver già visto la scalinata dei Carmini?
Mi piacciono i matrimoni: è un bel momento di gioia per due persone che si promettono il futuro davanti a tanti amici. Mi è capitato di partecipare a molte cerimonie anche se non invitato. Nessun divieto di entrare in chiesa e contribuire all'assemblea che si riunisce per la festa, magari nella chiesa della mia parrocchia che è bella pur non avendo gran pregio architettonico. A sollevare l'ambiente verso assoluti vertici artistici è la pala di Jacopo e Francesco DA PONTE, che sta sul fondo dell'abside. Ricca di personaggi e citazioni, completa nella sua integrità, magistrale nell'esecuzione: purtroppo non apprezzabile per la distanza, nonostante le notevoli dimensioni (303x190cm), avvicinabile fin sotto il coro al di fuori delle cerimonie (ci porto regolarmente i miei figli quando scendiamo in piazza), valutabile fin dentro le piccole rughe nella trasposizione fotografica dello Studio BOZZETTO (vd. news nel sito).

Capita che una mia famosa conterranea, non compaesana, scelga la chiesa per celebrare il suo matrimonio, inviti qualche ministro del suo partito e la parte alta della città dove abito venga bloccata, in quanto la Questura aveva ravvisato motivi di sicurezza. Chi si merita tutta questa attenzione? L'eurodeputato Mara BIZZOTTO, che gli Indiana JONES del mio blog ricorderanno nelle immagini di uno dei primi post (vd. precedente 07/01 e qui il suo profilo ufficiale).

uscita dalla chiesa al matrimonio di Mara
Dopo aver raccolto pareri piccati dei commercianti sulla via delle spese (d'altronde in quel mattino c'era poco da lamentarsi ... era una splendida giornata!) e aver valutato lo zelante servizio di polizia (residente dentro le mura costretto a esibire documento di identità per accedere alla sua dimora in rione adiacente; rifornimento di materiale a un cantiere operativo impedito ad ascendere), mi sono avvicinato alla porta della chiesa per assistere allo spettacolo dell'uscita. Valeva la pena. I collezionisti di auto apprezzeranno la magnifica Lancia, gli ignari curiosi cercavano di capire chi giustificasse tanta cautela. Nelle foto non ho colto due chiome subito riconoscibili, ovvero quella fluente e impomatata di Luca ZAIA (più volte presente in questo blog fin da post 07/07) e quella increspata del quasi coetaneo Flavio TOSI, sindaco di Verona. Vivendo e frequentando per lavoro località sommamente romantiche, entrambi hanno avuto modo di gustare uno splendido angolo di Veneto, magari a loro poco noto, come forse ad altri invitati. Posso ripetere la frase spesso stampata sul fondo dei vassoi di pasticceria "Grazie Mara per la preferenza accordataci!". Proprio i locali del centro avranno avuto qualche ospite in più e magari tornerà.

un modo per ricordare Walter
Marostica era mai stata così bloccata? Il centro lo è regolarmente alla fine dell'estate degli anni pari, quando sulle strade che girano attorno alla piazza sono installate le strutture per accogliere gli spettatori della Partita a Scacchi (nel sito dedicato si trova tutto). Si sa, si sopporta, fa parte dello spettacolo. C'è stata recentemente un'occasione particolare in cui Marostica si è completamente fermata per rendere l'estremo saluto a un benemerito e rispettato cittadino, ovvero Walter VIARO, fondatore e grande condottiero di VIMAR (sono evidenti le iniziali? qui tutto sull'azienda). In un pomeriggio di metà di luglio 2008 si formò un folto corteo a seguire la bara dalla camera ardente della sede in viale Vicenza fino alla chiesa parrocchiale, un sommesso clamore che quasi contrastava con la sua vita operosa e silenziosa. Parola di chi ci abitava a fianco.

Molto meno famoso, ma non per questo il decesso ha scosso meno la comunità, era Leonardo RODIGHIERO, giovane atleta [AV] di 18 anni, che si è infilato con la sua Lancia Dedra al di sotto del guard rail sulla tangenziale SS 47 che abbraccia Bassano del Grappa sulla via della Valsugana. Cosa è successo? Non si sa. A volte basta un minimo sbandamento per una piccola distrazione. Dalle immagini delle lamiere accartocciate si può capire che non era rimasto molto da analizzare.

Giornale di Vicenza - 25/06/2011
In questi casi l'eco è enorme, l'improvvisa e traumatica dipartita di Leonardo segue di qualche anno quella più sofferta e prolungata del padre Enrico, mangiato da un tumore. Misteri della fisiologia! Quando un fisico giovane (qualche anno più di me) e sportivo (Enrico praticava sci di fondo e altre attività di endurance) è massacrato dalle proprie stesse cellule impazzite. Come al solito i problemi sono per chi rimane. Penso a una giovane moglie e a quello che è rimasto della famiglia, privata prima di un padre e poi di un figlio. Non sono concetti astratti, sono qui vicino a me.

Non sono andato al funerale, non ci sono riuscito, ma ho partecipato alla veglia di preghiera, con recita del Rosario. Ogni volta mi impressiona l'assemblea, numerosa come sempre in questi casi, quando prende il ritmo quasi unisono fra Ave Maria, Padre Nostro e contemplazioni varie. Forse qualcuno ci ascolta meglio, di sicuro ascoltiamo meglio noi stessi. Il finale è poi dedicato a quel canto lugubre e profondo "io credo risorgerò, questo mio corpo vedrà il Salvatore". Il concilio di Nicea avrebbe potuto fermarsi qui: c'è tutta la fede cristiana.

Sono invece riuscito a partecipare al funerale di Angelo CANTON, amico di famiglia e antico vicino di casa, per meglio dire di pianerottolo, quando quattro famiglie appena formate si trovarono ad abitare fianco a fianco e ad avere figli in rapida sequenza a fine anni 60 - inizio 70. Altri tempi! Le porte degli appartamenti erano sempre aperte e la community era molto reale e poco virtuale. Tanto che si ricostruì anche nelle vacanze in Alpago a fine anni 70 quando da tempo non si abitava più così vicino. Lascio immaginare l'aperta mansarda riempita di otto giovani dai quattro ai dodici anni.

Si può ben capire che Angelo avesse già la sua età, non più giovane, ma non così veneranda come tanti studi geriatrici vorrebbero farci dilatare. Non se l'è portato via la vecchiaia, bensì un diabete sempre più invalidante che l'ha consumato fino a stenderlo su un letto nell'ultimo periodo e lo ha rinchiuso nel suo dolore. Dalla foto si può immaginare l'uomo gaio e solare, sempre pronto alla battuta e ad animare la compagnia, che riusciva comunque a dipingere la vita del colore della maglietta che appare nella foto.

GIORGIONE - Col Tempo
Gallerie dell'Accademia 68x59cm
Post mortem ha messo ancora in difficoltà il parroco Don Franco che si è trovato a commentare nella predica l'insolita lettura dal Vangelo di Giovanni (2, 1-12) su le Nozze di Cana. Quando mai gli era capitato in precedenza? Eppure i figli Maria Teresa, Laura e Giovanni hanno voluto ricordarlo così, gioviale fino in fondo, nonostante un inguaribile tumore gli avesse sottratto l'amatissima moglie Lucia qualche anno addietro.

Il caso più strano che mi è capitato? Non proprio a me, ma al mio amico Michele. Il padre Eugenio era in fase terminale, ma lui ha voluto ugualmente partecipare al matrimonio di Andrea (il parziale resoconto in precedente post 29/08). Ha assistito alla cerimonia in chiesa, è arrivato fino al Castello di Lispida, donde è stato richiamato all'ospedale di Vicenza, dove il padre era spirato. Un particolare che avevo quasi scordato nella scrittura di quel post e che riemerge in questo. In pochi minuti siamo passati dalle congratulazioni per un amico alle condoglianze per un altro.

Come è possibile capire dalle date, non è da ieri che elaboro questi pensieri e raccolgo immagini, che sono state definitivamente liberati dalla morte di Steve JOBS che sembra c'entrare poco. In verità tutto quel che ha ruotato intorno alla scomparsa di Steve mi ha fatto riflettere molto e non riuscirò a trasmettere tutto.

La notizia è uscita dalla radio alle sei, giusto prima di partire a correre, e non mi ha impressionato più di tanto, in quanto sono e siamo circondati da persone tormentate da malattie mortali. L'allagamento è cominciato più tardi quando è montato lo tsunami comunicativo e si sono rincorse le onde informative. Ora sono in grado di vedere cosa è rimasto dopo che le acque si sono ritirate.

Mi fa impressione verificare come a distanza di una settimana il sito http://www.apple.com/ sia ancora avvolto dal sudario di Steve. Quanto ci vorrà per elaborare il lutto e riprendere la normale operatività? La pagina ha tutta l'essenzialità di un cimitero militare: bianco/nero, nome/cognome, anno di nascita/morte. Serve qualcosa di più? Non saresti in quella pagina se non conoscessi già Steve, dove trovi le sue invenzioni a fargli da corona nel menù sopra la testa.

Apple si fa bastare le quattro righe che tratteggiano la sua grandezza, quattro righe che non ho visto dedicate altrove a simili condottieri. Un amico mi ha segnalato un commento di Beppe SEVERGNINI sul Corriere "Addio Steve, ingegnere dei nostri sogni / Qualcuno dice che non ci hai lasciato, ti sei soltanto trasferito sulle nuvole". Chi ama Beppe si ritroverà piacevolmente nelle sue argomentazioni. Di lì sono saltato a Massimo GAGGI "Pifferaio magico. E spietato / Simbolo del sogno americano, ne aveva i pregi e i difetti: genio visionario, ma anche imprenditore duro e spietato". L'ovazione non può essere corale e ogni cronista deve rappresentare una faccia del prisma, ma il messaggio più spesso citato era stato scritto da Steve stesso sei anni prima e stava quiesciente negli archivi di YouTube, in casa del nemico Google.


Quanti lo hanno visto? Quasi tutti. Quanti lo hanno ben guardato, considerando che tanta parte della comunicazione è non verbale? Dura solo un quarto d'ora, il tempo normalmente concesso a un laureando per esporre la tesi. Tanto gli è stato sufficiente per riassumere la sua vita.

GIORGIONE - Giovanni BORGHERINI e il suo Maestro
46,5x59cm - lezione di coaching dal Rinascimento
NON VALET INGENIUM NISI FACTA VALEBUNT
Quanti lo stanno applicando? Un uomo da tutti considerato "potente" e che si definisce comunque "fortunato" racconta le sue debolezze, fin dal suo concepimento, di come si siano trasformate in certezze e punti di forza. Concordo con Livio SGARBI che sottolinea "Mi piace ricordare Steve JOBS per quel suo straordinario e memorabile discorso motivazionale ai neo laureati della Stanford University. Dal mio punto di vista, una lezione di life e business coaching strepitosa." (ecco il link al post). Anche Mirco GASPAROTTO ci aveva chiesto similmente "un'operazione un po' macabra" durante la presentazione di tre mesi fa (vd. precedente post 07/07): "provate a scrivere il vostro elogio funebre ... cosa vorreste si dicesse di voi?". Steve lo aveva già fatto, era lì a portata di tutti, ma forse nessuno osava guardarlo. Nonostante sperasse gli fosse concesso più tempo, la bomba nel suo corpo era innescata e il timer ticchettava inesorabile.

Campus di Stanford, Palo Alto CA - novembre 2000; la pista dove ogni inizio maggio si corre veloce
in lontananza lo stadio del football dove Steve JOBS ha tenuto il discorso ai laureati del 2005
perché STANFORD è costosa? http://www.flotrack.org/video/194833-Stanford-University-3-Minute-Tour

Non è difficile trovare tante parole. I quotidiani da giorni hanno altre notizie, i settimanali sono già usciti sul pezzo, poi rimarranno i mensili a celebrare uno dei riferimenti massimi del nostro tempo. Eppure il miglior commento è arrivato rapidamente, a poche ore dalla morte di Steve ed è stato scritto da Seth GODIN nel suo blog meritando più di 1000 retweet. Riporto integralmente "A Eulogy of Action".

libreria La Sfinge, adiacente alla Chiesa di S. Antonio
a fine settembre il presagio della scomparsa ...
... non sarebbe meglio "agire come Steve JOBS"?
I can't compose a proper eulogy for Steve Jobs. There's too much to say, too many capable of saying it better than I ever could.
It's one thing to miss someone, to feel a void when they're gone. It's another to do something with their legacy, to honor them through your actions.
Steve devoted his professional life to giving us (you, me and a billion other people) the most powerful device ever available to an ordinary person. Everything in our world is different because of the device you're reading this on.
What are we going to do with it?

Leggo un commento pragmatico su di un uomo pragmatico, in un linguaggio semplice e diretto, inusuale per le quotidiane contorsioni di Seth. Che cosa ne faremo?

Uno dei miglior tributi che si può guardare/ascoltare è quello del Trio Medusa che ha remixato il discorso sulla base sonora di "With or Without You" degli U2 (vd. link @ kataweb), addensando e dilatando 14 minuti in 4. Che cosa ne faremo?

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