Due le medaglia: l'oro di Tamberi e il bronzo della staffetta 4x400 femminile, mentre due anni fa arrivò l'argento di Fabrizio Donato nel triplo. Bilancio numerico sostanzialmente in pareggio quindi, ma notevolmente in attività.
Alla luce dello straordinario successo ottenuto da Gianmarco Tamberi, il cui ritorno è con ogni probabilità una notizia tra le più belle per tutto lo sport italiano, a poco più di 16 mesi dall'appuntamento con i Giochi Olimpici di Tokyo.
"All'Italia vista qui darei un sette più - il commento a fine manifestazione del DT Antonio La Torre - che è ovviamente la media tra le cose da dieci, come Gimbo Tamberi e le ragazze della staffetta 4x400, ed altre meno liete, e che sono sotto gli occhi di tutti.
Quello che davvero mi interessa è continuare a lavorare con il clima di squadra che si è consolidato in queste settimane, consapevoli del fatto che lo scenario internazionale non ammette un approccio che non sia di totale dedizione.
Abbiamo davanti la strada verso Doha, e prima ancora passaggi chiave come il Mondiale di staffette di Yokohama, per poi puntare ai Giochi. Il contesto è durissimo, dobbiamo tutti esserne consapevoli e continuare ad andare avanti, senza tentennamenti".
Copio-incollo-formatto e correggo ortografia, trovando tutto nei comunicati FIDAL: la giusta euforia di Glasgow 2019, sostenuta dai commenti giornalistici e televisivi, a pari punti con l'infausta mestizia di Belgrado 2017.
Abbiamo soprattutto un campione con cui saltare medaglie e riempire pagine, quello che conta, leggero nei pensieri come nei voli: se sbaglia uno stacco poi recupera e per Gimbo c'è sempre un domani migliore, finché dura.
L'incanto tattico al bronzo nella 4x400m donne non ha riempito pagine come l'incrocio etnico all'oro nei Giochi del Mediterraneo: le ventenni hanno lanciato le trentenni che hanno tenuto alla grande per spiegare orgogliosa bandiera.
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