Invito in semplice comunicazione scolastica, presentazione del Punto di Ascolto moltiplicata in 4 per farci stare (x 60) al massimo 240.
Registrazione per un genitore, ma iscrivo entrambi, lasciando recapiti per eventuale overbooking, rimangono posti vuoti in tanto spazio.
Quindi un'ora e un quarto di seduta psicanalitica collettiva declinata nei mesi, nelle famiglie, nelle scuole, nei decreti, nei rapporti.
Troppo asfissiato di sera per un degno contributo, mi accorgo di aver dimenticato quel senso di oppressione, ormai pratica quotidiana.
Non vedo luce in fondo al tunnel, ormai condizione esistenziale superabile solo con qualcosa che sarà chiamato vaccino, se funziona.
Intanto continua lo slalom del CoVid, cinque mesi in bottega zero contagi, fra distanze rispettose e mascherina obbligatoria.
E magari scansare un'ulteriore prova di resilienza, soprattutto in ricaduta su famiglie e lavoro: poi se capita, tamponiamo!
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