Comprati sulla via della conferenza stampa, mercoledì recupero domenica, giusto in tempo per una foto con l'orologio di Ferracina ...
Trovati all'ingresso di palazzo Roberti, poi un giro completo che porterei via molto, più di quanto potrei leggere, mai abbastanza.
Ritmo leggero in 27 capitoli, accorpando canti di raccordo, focalizzando personaggi (allora) famosi equiparati a quelli (ora) famosi.
Senza mai perdere leggibilità (altrimenti chi compra?) e scusandosi per qualche approfondimento letterario, che intasa le note.
A piè di pagina di ogni ponderosa cantica che si rispetti, Cazzullo a richiamar più volte il Macchiavelli per condividere l'orrore.
Per alcuni versi scivolati in (troppo) volgare, un bel paese dove suonano anche orride bestemmie e colorite parolacce.
Così ritrovo strette e dure terzine - molto frequentate, poco ricordate - che l'italiano pullula di espressioni dantesche.
Che basta andarlo a trovare per vedere dal vivo quel filo che dura da duemila e più anni, per Dante solo un terzo, poi di più.
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