Potete immaginare luce e riflessi fra mosaico e mosaico, meraviglia su volte e lunette di fabbricati dimessi, per arrivare alla tomba con fila perenne.
E perenne ricordo che ogni sera suona la campana all'ora che volge al disio. E perenne protezione alle ossa anche sotto pioggia di bombe.
La Muta non parla perché molto sola, quasi dispersa nella sala dopo papà Giovanni e maestro Piero, che reggono bene anche visti di fianco.
Tutto il resto in stampa, un'album per giornata, che basta partire finché tutto dura a chi verrà dopo di noi, se avranno ancora il piacere e l'onore.
Aggiunta postuma: va di moda questo stile, anche perché non c'è molto altro, ma si può fare di più con molto meno.
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