Fra il 1508 e il 1514, all'incirca negli stessi anni in cui Michelangelo stava lavorando alla Sistina, Raffaello affrescò gli appartamenti di Giulio II, le celebri Stanze Vaticane. Raffaello aveva ereditato da Piero della Francesca la definizione dello spazio prospettico e proprio da Leonardo la capacità di sciogliere la rigidità delle figure che aveva caratterizzato i maestri del Quattrocento, mentre a Roma aveva appreso da Michelangelo la forza plastica delle figure umane. Raffaello compì una suprema sintesi di queste esperienze, creando immagini di una bellezza speciale, armoniosa, serena e commovente. Ma Raffaello primeggiava anche nella rappresentazione 'scenografica' dello spazio, come nella Scuola di Atene ... pagg.306-309
Raffaello (1483-1520) era nel pieno delle forze, che non sarebbero durate molto, Michelangelo (1475-1564) nel pieno dello sforzo titanico, che avrebbe raddoppiato e più, Leonardo (1452-1519) ormai al crepuscolo eppure al centro della scena, Michelangelo in pole position, Raffaello autore defilato in tanta parete (500x770cm). Ecco una sbirciatina di Alberto Angela dagli Occhi della Gioconda.
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