martedì 22 marzo 2011

20 marzo 2011 - una domenica densa di gare

Nella prova senior maschile dei campionati del mondo di corsa campestre ho fatto il tifo per Geoffrey Kiprono MUTAI KEN perché avrei voluto intitolare il post "la maratona fa bene al cross e viceversa". Quasi un ritorno al passato quando i maratoneti non disdegnavano. Geoffrey ha corso due splendide maratone nel 2010 - Rotterdam 2h04'55" e Berlino 2h05'10" - e ha sbaragliato la concorrenza ai Trials di cross un mese fa (vd. riassunto di presentazione). Sul tracciato di Punta Umbrìa SPA non c'è stata storia con Imana MERGA ETH che ha piazzato la sua devastante volata dopo aver controllato ogni allungo dei kenyani sull'erba rasata quasi fosse un campo di golf. Nessuno nel gruppo di testa è stato rallentato da strappetti e tronchi di traverso sul percorso, tanto ci danzavano sopra. Da tenere d'occhio questo etiope perché non teme nessuno in qualsiasi condizione tattica.
Purtroppo il mondiale di cross non riesce più a radunare tutti. Ci è mancato il riscontro con alcuni fortissimi atleti che hanno preferito gareggiare altrove: Zersenay TADESE ERI (vincitore nel 2007 a Mombasa KEN e sempre protagonista) è stato richiamato da ingaggio, premio e bonus della Mezza di Lisbona dove l'anno scorso fece il record del mondo e stavolta lo ha sfiorato di 8"; Mo FARAH UK e Gebre GEBREMARIAN ETH (vincitore nel 2009 ad Amman JOR come a NYC 2010) hanno scelto di giocarsi in gran volata la Mezza di NYC. Per come ha risposto e rintuzzato la volata di Gebre, Mo avrebbe potuto prendersi la rivincita su Imana della millimetrica sconfitta alla BoClassic oggetto di disquisizione del primo post.
Bravi e fortunati gli organizzatori della BoClassic 2010, perché la vincitrice della gara di San Silvestro ha prevalso anche nella prova senior femminile, quella Vivian CHERUIYOT KEN che sembra poter essere contrastata solo dalle etiopi Meseret DEFAR e Tirunesh DIBABA nelle condizioni migliori, sia nei cross che in pista. In questa gara c'è stata una delle poche invasioni bianche sui podi monopolizzati dall'Africa: Shalane FLANAGAN USA è salita sul gradino basso e ha trascinato la sua squadra nella stessa posizione. Come fare di meglio? Quanti paesi ci credono ancora? Quanti sono in grado di mettere in campo tre atlete sotto i 15' sui 5'000m (oltre a Shalane, Molly HUDDLE e Lisa KOLL)?
La FLANAGAN non ha dubbi: se vuoi confrontarti con le migliori devi correre il mondiale di corsa campestre. Un tempo questa era la norma per tutti. Torno quindi al tema di apertura e segnalo una bella intervista a Bill RODGERS USA che ricorda il suo terzo posto al mondiale di Rabat MOR 1975 nel mese precedente alla prima vittoria di quattro nella maratona di Boston (da leggere due aneddoti sulle scarpe dimenticate e quelle regalate). Non c'erano dubbi che il cross fosse il miglior viatico verso la maratona, perché non c'erano tante distrazione dalle corse su strada e perché non vigevano ancora sofismi e fisime sulla periodizzazione. Miler contro maratoneti, tutti contro tutti nel cross, orgogliosi di rappresentare il proprio paese.
Un anno speciale fu il 1983 quando accadde un doppio incrocio fra i migliori maratoneti del momento: 20/03 nel campionato mondiale di cross su un terribile percorso a Gateshead UK (video in 3 parti)
2° - Carlos LOPES POR 36'52" (completino celeste)
4° - Alberto SALAZAR USA 36'53" (unico in calzamaglia e maniche lunghe)
6° - Robert DE CASTELLA AUS 37'00" (canotta gialla)


e tre settimane più tardi 09/04 nella maratona di Rotterdam (download del video in formato .rm)
1° - Robert DE CASTELLA 2h08'37"
2° - Carlos LOPES 2h08'39"
5° - Alberto SALAZAR 2h10'08"
Carlo LOPES ripetè l'accoppiata anche nei due anni successivi, quando vinse ambedue i mondiali di cross (NYC e Lisbona) e ottenne il record del mondo di maratona nel 1985. Nel frattempo aveva vinto la prova olimpica di LA 1984, dove Alberto e Deek si sciolsero al sole della California.

6 commenti:

bressdicorsa ha detto...

SPERO TI RIMETTA PRESTO

Matteo Vivian ha detto...

Gateshead 1983 fu il primo campionato del mondo di corsa campestre che vedemmo in TV, RAI ovviamente. L'anno precedente si svolsero a Roma, Ippodromo Capannelle, con una decisione dell'ultimo momento a causa della rinuncia forzata di Varsavia per motivi di sicurezza dovuti alle agitazioni politiche contro il regime comunista.
Uno sciopero improvviso dei giornalisti Rai negò la visione della gara agli italiani ma non le riprese internazionali (al contrario degli ultimi Mondiali di Sci a Bormio). Non riuscimmo a vedere la grande prestazione della Nazionale Juniores con gente del calibro di Mei, Panetta e Nicosia (vado a memoria) che vinsero l'argento a squadre con l'oro all'Etiopia alla sua prima partecipazione con la squadra giovanile.
P.S. un'inversione che ho trovato solo leggendo senza aprire il video, in calzamaglia è Salazar in maglia gialla De Castella. Nell immagini si vede passare a pochi secondi anche Mamede e Cova e tanti altri che mi ricordo di vista e pure di nome

Matteo Vivian ha detto...

La Maratona di Los Angeles '84 fu la prima che vedemmo in diretta, di notte in montagna col volume bassissimo per non disturbare chi dormiva, da qualche parte è ancora registrata in VHS. Ricordo il commento di Gigliotti su De Castella: è in crisi pazzesca. Poi si riprese e arrivò 5°.
L'esclusione di Orlando Pizzolato dalla squadra olimpica (mi sembra per far esordire Cova) gli consentì di partecipare, e vincere, la NYCMarathon e diventare famoso, chiamala sfiga.

Enrico VIVIAN ha detto...

@ Bress: spero anch'io; non ho dubbi sul fatto che ci riesca, sono i tempi che si allungano; altrimenti andremo insieme alla gare a fare promozione di reintegratori http://bressdicorsa.blogspot.com/ post 20/03

@ Matteo: tutto l'amarcord sul 1983 nasce da una riflessione di 2 anni fa quando incontrai Alberto COVA ai fangosissimi CdS di Corsa Campestre a Campi Bisenzio (FI) e gli chiesi "quale mondiale ti ricorda sto mare di palta? Gateshead 1983?" e lui mi rispose "piuttosto Neuchatel 1986" così andai alla ricerca dei video; la discussione fu poi condivisa via mail con Orlando PIZZOLATO e sul video di Rotterdam si sono scatenati i commenti sulle scarpe!

purtroppo si sono rarefatte le relazioni cross-maratona ormai in controtendenza ovvero tanto uno cala quanto l'altro mondo cresce e le prestazioni di Carlos LOPES difficilmente saranno imitate

mi stupisce molto la scelta di Shalane FLANAGAN perché non oso immaginare che offerta abbia ricevuto da NYRR per correre la mezza, lei che era stata la prima statunitense alla maratona di NYC 2010; nelle sue condizioni si sarebbe giocata la vittoria; coraggiosa a scegliere il cross!

Matteo Vivian ha detto...

Un'americana più sensibile alla bandiera che al dollaro, non so cosa dire.

Enrico VIVIAN ha detto...

@ Matteo: il suo allenatore Jerry SCHUMACHER ci crede molto, tanto è vero che oltre a Shalane ha messo sui prati anche la sua nuova e performante adepta Lisa KOLL

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