sabato 15 agosto 2015

Lo Sport del Doping, lezioni dal ciclismo (Chris Froome)

Quando ho visto il titolo mi è venuto "da che pulpito" come ha sbottato lui con JaJa, quando ho letto il testo mi son detto "ha ragione" ...


Ormai Chris Froome è in grado di affrontare - a detta sua - anche i controlli notturni: chi lo può fermare?

Dal prossimo rinnovamento dei vertici mondiali dell'atletica potrebbe esserci qualche ricaduta anche nel movimento di base, nuovi criteri e maggiore sollecitudine nell'applicazione delle regole antidoping, pur con minori disponibilità economiche rispetto al ciclismo e una maggior dispersione di atleti e manifestazioni.

Si continua a parlare di 12'000 test su 5'000 atleti in 11 anni (= media 2-3 test/atleta): come costruire un profilo con così pochi dati? Se a Robin Parisotto non sono bastati 21 test in 2 anni per incastrare Lance Armstrong, cosa significa che 800 atleti hanno evidenziato dati “altamente sospetti o quantomeno anomali”?Ipotizzando al limite un solo test per i rimanenti 4'200 atleti, sono sufficienti 10 test (in media) per accusarne 800?

Nel frattempo per altre vie la IAAF sta potando il suo passato: chi altro dopo Tomashova e Abeylegesse?

3 commenti:

Enrico VIVIAN ha detto...

oggi si è aggiunto questo su gazzetta.it, aspettiamo altro per aggiungere un post

Enrico VIVIAN ha detto...

considerazioni e numeri freschi anche da IAAF

Anonimo ha detto...

Che sorpresa! Ma Donati di doping nell'atletica italiana ne ha parlato..vuoi vedere che qualche ragione ce l'ha???

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