Ben note le tesi, meno maneggiabili le dimostrazioni, anche perché ne vietava la diffusione visto che dovevano rimanere all'interno della Scuola. Così ci sono rimasti racconti indiretti e interpretazioni difficilmente districabili dal Mito.
Forse Pitagora ha più fascino che influsso, ma gratta gratta, si arriva a lui o a qualcuno dei suoi: poteva Galileo non definirsi Pitagorico? e Newton almeno nello Spirito? e in qualche modo ancora Einstein?
Poi matematica e fisica sono partite per la tangente, altro che 'formula da vertigine'.
1³ + 2³ + 3³ + 4³ + ... + k³ = (1 + 2 + 3 + 4 + ... + k)²
o la costruzione di poliedri regolari, ingiustamente chiamati platonici, oltre al famoso teorema che porta il suo nome, qui compreso con il teorema (e dimostrazione) di Euclide ...
Poi tanti giochi con riga e squadra, fra medie armoniche e sezioni auree, per nuovi e duraturi equilibri in architettura.
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