L'ho comprato per ringraziare l'editore e una bella passeggiata nel suo negozio di Asiago, perché cercavo l'autografo sul libro che avevo visto e già guardato ...
In pochissimi anni Luca si è trasformato da sconosciuto psicologo alle prese con una serie di lavori precari in uno dei più celebri e autorevoli esperti del nostro Paese.
Così mi ha preso la prefazione di Pietro Trabucchi, riferimento in molte letture, e le recensioni dei famosi in quarta, avendo incrociato quello assente.
Tutto scorre e arrivano (pag.44) anche Sir Dave Brailsford e i marginal gain che 1% ben diffuso fa vincere 7 degli ultimi 8 Tour con 4 ciclisti diversi.
Fino a qualche svarione (pag.99) ... è il caso di chi sogna di attraversare il ponte di Verrazzano tra due ali di tifosi sconosciuti nella maratona di New York.
Lo psicologo, forse poco runner, ha centrato l'unica parte di percorso vuota, chiusa a tutto e a tutti per sicurezza, due ore prima della partenza.
E gli scappa anche Seth (pag.139) parlando di feedback, che forse stava meglio nel paragrafo 'zero giorni zero' e insieme ai TED per l'inglese.
Poi sintesi in 3 pagine nella conclusione (pag.159) e l'apertura finale verso numeri per me lontani che torno all'amato Trabucchi in prefazione.
Come sa bene il più motivato degli atleti, c'è sempre il giorno in cui ti alzi e non hai voglia di allenarti. Quel giorno ti salva la tua abitudine a lavorare duro.
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