Propongo un breve campionario di amputazioni di parti del corpo compiute in alcune recenti copertine della "Bibbia dello Sport" T&F News, segno dell'eterna lotta tra fotografi e grafici. Ovviamente questi hanno l'ultima parola nella composizione dell'immagine alla ricerca del massimo effetto comunicativo.
Posso quasi capire il miglior riempimento dello spazio da parte del poderoso Chris, la rappresentazione del confronto Tyson-Usain, l'equa ripartizione fra Elena e Kenenisa, ma serviva proprio mutilare la mano sinistra a Blanka e rifilare dall'alluce al tallone destro?
Posso quasi capire il miglior riempimento dello spazio da parte del poderoso Chris, la rappresentazione del confronto Tyson-Usain, l'equa ripartizione fra Elena e Kenenisa, ma serviva proprio mutilare la mano sinistra a Blanka e rifilare dall'alluce al tallone destro?
Questione di pixel? Comprensibile la scelta dei "biblisti", ma nei miei ritagli cerco di mantenere anche la corretta proporzione di scatto 3:2. Mi anima ancora tanto amor di geometria e di completezza, per quanto platonico possa apparire.
Ci fu un tempo in cui grandi fotografi stampavano anche il bordo del negativo per rassicurare che la riproduzione corrispondesse esattamente allo scatto. Lezione del tutto anacronistica ai tempi di Photoshop?
4 commenti:
Come diceva Rino Tommasi:
piuttosto di tagliare una partita di tennis mi taglio una mano.
Quanti fotografi e grafici monchi ci sarebbero in giro?
Ovviamente per Rino Tommasi intendo il commentatore televisivo ed ottimo statistico giornalistico:
http://it.wikipedia.org/wiki/Rino_Tommasi
Suo padre fu un campione di salto in lungo, citato in un libro di Roberto L. Quercetani, altro grandissimo statistico.
è sempre conveniente per un grafico essere anche 'fotografo'.. ma oltre al grafico è da bastonare anche l'editore che alla fine è quello che approva il tutto il quale qualche nozione fotografica dovrebbe averla...
purtroppo non tutti sono così sensibili e a volte fai la figura del fastidioso petulante più che del perfezionista nel far notare questi particolari
per capirli meglio l'editore dovrebbe provenire dalle riviste di moda più che dalle statistiche dell'atletica
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