giovedì 17 marzo 2011

Sono forti sti americani (2) - Jeff GALLOWAY

Vicenza, 14/11/2010 - gruppo in partenza
Anche se lavora e rappresenta una colonna portante per l'altra sponda editoriale, nel penultimo numero di CORRERE (nr. 316 febbraio 2011, pagg. 35-36) c'è una breve e densa intervista a Jeff GALLOWAY di Daniele MENARINI risalente ai giorni di metà novembre scorso in cui è passato anche per Vicenza.

La conversazione inizia da quel 1972 in cui esplose la storia del mezzofondo prolungato e Jeff fu uno dei pionieri alla ricerca di nuove frontiere. Fu un ottimo atleta, avrebbe potuto accompagnare Frank SHORTER nella doppia partecipazione olimpica 10'000m-maratona, ma preferì segnare i Trials di Eugene (OR) con quel gesto di generosità verso il compagno di squadra Jack BACHELER nella prova più lunga che iniziò anche la sua attività post agonistica. Per mantenere un buon livello di fitness anche per se stesso ha elaborato il sistema che lo ha reso famoso in tutto il mondo, quel run-walk-run che è il suo marchio di fabbrica per chi inizia a correre (in testa anche nelle ricerche di Google). Un approccio molto cautelativo per la salute e socializzante perché applicabile ad ampi gruppi.

Angela Weaver traduce Jeff GALLOWAY
Leggevo Jeff GALLOWAY, conoscevo il suo metodo, ma per comprenderli ho dovuto incontrarlo e praticarlo insieme al gruppo di una trentina di persone che si è riunito a Vicenza. Non sono solo 40 anni di esperienza, ma Jeff ha una comunicatività semplificatrice tutta intenta a farsi capire, il perfetto inverso di alcuni guru di casa nostra. Per chi ha cinque minuti di pazienza allego un esempio del grande Carlo VITTORI che commenta la corsa di Matteo GALVAN nella primavera del 2006: molto impegnativa la seconda metà della prima pagina. Si rimane incantati dalla corsa di Matteo, uno spettacolo, non certo dalla descrizione che ne fa VITTORI.

Per raccogliere il servizio fotografico ho partecipato anch'io alla lezione magistrale in run-walk-run attraverso il centro di Vicenza e ho apprezzato un particolare tecnico che normalmente passa in secondo piano. Corsa e cammino sono due azioni completamente diverse e durante il cammino sono resettati i parametri di corsa per essere reimpostati all'inizio dell'azione successiva. Quindi durante il cammino non solo si recupera a livello fisiologico (si abbassa la frequenza cardiaca, diminuisce la ventilazione, ... si smaltisce la fatica), ma viene anche risistemata l'azione di corsa nel momento in cui si riavvia. Questo permette di evitare l'accumulo di errori e sovraccarico che deprimono l'efficacia tecnica e sono prima causa di infortuni.
 
Vicenza, passaggio Running School in piazza dei Signori di fronte alla basilica Palladiana

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