mercoledì 19 ottobre 2011

w41/2011 - nella valigia per NYC mancano le scarpe

###   arrivo lungo per tanti motivi e, con la scusa dell'urgenza del prossimo week end, guardo lungo perché ormai tocca a me; torno ad argomenti running in dimensioni sostenibili   ###

le mie caviglie domenica mattina; sul bordo dell'ombra
le cicatrici delle scarificazioni ai tendini di Achille
A dire il vero devo solo scegliere le scarpe. Le leggere, avvolgenti e performanti? O le morbide, protettive e accomodanti? Si notano ai piedi delle ultime gare, anche se le prime si vedono poco. Eppure mi hanno accompagnato in tutte le gare fin dal ritorno da NYC 2010 perché le avevo acquistate lì, nel negozio in Bryant Park dopo aver eseguito il test FOOT ID, lo stesso che troverete all'Expo della Venice Marathon. Approfittare! Ottima analisi e buon consiglio da portare a casa se il tecnico è competente e attento. Quello che non è capitato a me oltre oceano. Al ritorno in stanza al Park Central ho eseguito una prova comparativa fra le scarpe candidate alla gara e le sorelle nuove. Ho avuto la grande tentazione di fidarmi dell'intersuola nuova e consistente, la tomaia morbida e flessibile. Poi ho scelto due anni e mezzo di certezze lungo i 500km in cui mi avevano reso un servizio sicuro, anche nella maratona di Berlino 2008.

raccolta delle olive 2011
due vasche spremute a freddo, resa 12%
Camilla sulla scala, Carlo fra i rami
Marisa istruisce Tommaso a terra
Per l'ultima gara invece ho scelto un approccio cautelativo (vd. post 10/10), calzando il recentissimo acquisto che subirà i miei oltre 70kg per il migliaio di chilometri che vorranno durare: è il quarto modello della dinastia da me usato, che è stato arricchito e appesantito, tradendo la vena stradaiola e prestazionale propria della release 13, la migliore, che abbisognava di un leggero allargamento della porzione anteriore. Per il resto era perfetto! Infatti era il modello principe per chi correva la maratona da 2h30' a 3h10' (da 3'30" a 4'30"/km - conti tondi). Eppure per amor di novità, non sempre tutte utili, le aziende calzaturiere modificano tutto e aggiungono il contrario di tutto. Non va bene così.

Guardando allo stato delle mie caviglie la ragione dice "proteggi e sostieni i piedi" mentre il cuore canta "voglio le ali ai piedi". Mi era già capitato, anche a Berlino 2008, quando arrivai nella capitale tedesca trascinandomi tutta l'incertezza di una caviglia destra stranamente gonfia nella porzione laterale, tanto che all'inizio pensavo all'infezione da puntura di un qualche insetto. Da metà agosto non avevo fatto nessun lavoro specifico, a inizio settembre avevo fatto due mezze discrete, impegnato più ad ascoltare il piede e la spinta della gamba destra che a guardare il ritmo (vd. tracce numeriche in post 06/09). Anzi, vedevo i parziali dilatarsi e mi chiedevo "che fare?". Riuscii a ricomporre il puzzle solo eseguendo gli allunghi la sera prima della gara, quando ne feci uno con un paio, poi uno con l'altro, poi uno con il precedente, poi l'ultimo con il seguente ... la soluzione è per un occhio attento nell'ultima foto del post 29/09. Nel mio piccolo volavo anch'io!


Per chi non corre queste sembrano paranoie, ma attraverso i piedi passano tante sensazioni che in gara voglio trasformare in soddisfazioni. Da Altivole a Vedelago mi sono salvato perché in tutto erano solo 30km (vd. post 05/10), ma a quel punto, a NYC, stiamo solo entrando nel Bronx e manca tutta la Fifth Avenue e l'euforica tortura di Central Park (vd. mappa ufficiale): 12,2km che sono stati un calvario per i crampi del 2007 e un progressivo spegnersi nel 2009.

Las Vegas, ottobre 2000 - le più belle montagne russe
prima delle follie di molti parchi di divertimento
Due trasferte non soddisfacenti prima dell'esaltante esperienza dell'anno scorso che ancora incornicia questo blog e che Andrea RIGO ha avuto l'onere di pubblicare quando ancora non ero ancora apparso in questo mondo (vd. suo post 26/11/2010) [grazie Andrea per le tante visite che ancora adesso arrivano linkandomi dal tuo blog, sei sempre al top!]. Mi rileggo e mi vengono i brividi in anticipo, lasciandomi nuovi promemoria per i più ampi consigli di un prossimo post. La caviglia sinistra disturbava già allora, risveglio postumo di zoppia invalidante dopo la maratona di Parigi nell'aprile 2010.Sembra che siano proprio gli esiti delle operazioni ai tendini di Achille a rendere difficile il ritorno linfatico dai piedi, così il liquido ristagna dove normalmente dovrebbe essere drenato.

Saprò ripetermi a NYC? L'avvicinamento tecnico è buono, non brillante come nei due anni precedenti, le vittorie sono state confortanti e convincenti rispetto alle disponibilità in gioco. Per chi vuol divertirsi ho già seminato tanti numeri nei precedenti post, già interpretati fra lucidità e consolazione. Rimango un mezzofondista trasformato in maratoneta che fa fatica ad arrivare in fondo ai 42,2km. Motore e indole chiamano altrove, ma non me lo posso più permettere. Abbraccio con rispetto la nuova specialità che frequento da soli quattro anni.

Las Vegas, ottobre 2000 - Antonella mi seguirà a NYC
all'esordio nella costa est, perché nel 2000 e nel 2002
preferimmo la zona ovest e il centro (vd. post 03/08)
Per scaldarmi la vista e il cuore domenica sarò a Venezia insieme alla mia famiglia e ad altre famiglie per tifare parenti e amici. Tolta la visita in Regione a Palazzo BALBI (vd. post 07/07), negli ultimi sette anni sono stato a Venezia solo in occasione della maratona. Memore del buon servizio fotografico del 2008, potevo mancare al primo passaggio in Piazza San Marco? Finalmente potrò scattare con la Basilica sullo sfondo! Si è pure scatenata la gara con Tiziano, anche se lui ha abilità e strumenti di ben altro livello (vd. la gallery nel suo sito). "Ti presto la mia 7D!" tanto per mettermi in condizioni simili se lui si porta appresso la 1DS. "Mi tengo la mia 40D che conosco meglio!" benché 7D abbia raffica, sensibilità e regolazioni al top. Tutte fotocamere Canon per chi si fosse perso nelle sigle. Poi sulle ottiche si può discutere: molto dipende dal posizionamento e dalla presenza di pubblico. Molto probabilmente innesto 17-55 f2.8 per cogliere atleta e sfondo, senza dovermi preoccupare di sovrapposizioni. O preferirò il 70-200 f4 per isolare i soggetti? La luce sarà sovrabbondante.

Davide alla maratona di Roma 2011 (vd. post 30/03)
amputazioni, deformazione, esposizione senza sconti
La maratona degli altri è la buona occasione per recuperare in tempo i consigli per riempire i serbatoi di glicogeno. A chi affidarsi? Al maestro di una vita, quell'Enrico ARCELLI che si è convertito alla dieta a zona, ma quando si parla della sua amatissima maratona, il pioniere rientra nella tradizione che ha contribuito a elaborare, divulgare e radicare nella cultura sportiva. Ottimo articolo nel numero di CORRERE ottobre 2010 (pagg. 70-73). C'è qualcosa di simile nell’ultimo numero di CORRERE ottobre 2011 (pagg.104-106), più sintetico e meno esplicativo.

PS1 piace la colonna sonora del post? gruppo perfetto DEPECHE MODE, canzone perfetta "Walking In My Shoes" e album perfetto "Songs Of Faith And Devotion" (1993) ... forse il post non è altrettanto perfetto (vd. finale post 17/09).


PS2 è possibile che il link fra Venezia e New York sia Las Vegas? sono proprio forti sti americani ... chissà se i due casinò sono ancora in piedi ... nel deserto del Nevada vige la legge vista applicare nel film Ocean's Eleven: se non rendi sei abbattuto!

6 commenti:

Pinuz010 ha detto...

Scarpe scarpe scarpe!

Ardua scelta per l'atleta!

Si va solo a sensazioni, credo sia difficile andare solo per caratteristiche tecniche senza averle provate!

Con un'automobile ancora ancora...ma con le scarpe...

Passando dall'emisfero australe a quello boreale in fatto di corsa, devo dire che me ne sono accorto nell'ultimo mese, passando da Nike R3 (rigide e definite) alle Puma TFX di Usain, trovandole molto più morbide e molto "guanto".

Nonostante chi me le vendette disse che chi ha il piede più reattivo preferisce quelle dure...mah, misteri della vita.

Bell'articolo EnVi, e trova i tuoi pneumItici giusti..

Er Pinuz

Anonimo ha detto...

Enrico, io ti direi proteggiti, ma in questo periodo ho una visione di parte (6 sedute di ultrasuoni con qualche iniziale risultato positivo, poi breve recrudescenza; adesso ne sto facendo 3 di tecarterapia per sbloccare contestualmente anche i polpacci).

Quindi, se in valigia c'è posto, porta entrambe (ma so che lo farai comunque)... sappiamo bene cosa significa "volare" con le ali ai piedi. Siro

nino ha detto...

DM ottima scelta. e speriam odi poterci passare questa volta in piazza

Enrico VIVIAN ha detto...

@Pinuz: tu che sei giovane iperveloce apprezzi le sottigliezze di grip delle chiodate e distingui da pista a pista, da gomma a gomma; noi uomini di strada ci accontentiamo di alleggerire le scarpe e consentire al piede tutto il movimento di cui è capace, compatibilmente con le articolazioni e la distanza

@Siro: ti confermo che in gara a Padova non ho pensato più di tanto alle "scarpe pesanti"; pensavo solo a spingere con quello che avevo ai piedi e le avrei calzate anche a Vedelago se non fossero state nuove nuove e poco adattate ... ovvio che le porto entrambe a NYC!

@Nino: un bel Blogger Shooting Contest in Piazza San Marco a Venezia? saremo in molti a divertirci! a voi il compito di preparare un'espressione gradevole ... per qualche secondo dimenticate la fatica ... ENJOY!

Anonimo ha detto...

Ciao Enrico.
Leggo che stai ancora cavalcando l'onda buona,bene bene.
Dopo qualche hanno di running ,a livello molto amatoriale,non ho ancora trovato la scarpa che mi ha fatto innamorare,figuriamoci la categoria, A3/A2........sono convinto che sia una scelta in continua evoluzione e rivoluzione causa il cambiamento continuo nel modo di correre che ,penso ,contraddistingua ognuno di noi.
A parte queste mie sensazioni che,senza essere titolato ad esprimere vista la mia breve vita podistica,scrivo sul tuo blog,tu puoi correre anche con zoccoli olandesi visto che la classe non è H2O.
Ciao e a rileggerci.

Enrico VIVIAN ha detto...

Ciao Emiliano,

sto sfruttando le buone qualità che l'anagrafe non mi ha portato ancora via del tutto. Fisiologicamente sto bene e la condizione di forma non è così finemente strutturata, così si può dilatare su molte settimane, senza degenerare in "calcaterrite".

Ho avuto molte scarpe con cui ho intrattenuto un bellissimo rapporto, come con le quattro attualmente in uso (220-265-315-345g il peso delle mio US 10½). Per parlare di innamoramento dovrei cambiare religione ed erigere un harem. Per fortuna Antonella ha imposto la regola "una scarpa entra in casa e una esce" e accetta la promiscuità dei diversi modelli.

Zoccoli olandesi? Grazie della fiducia. Sto scoprendo che altri vedono in me qualità che io non pensavo di avere. Potrei anche provarci. E potremmo proporre un nuovo test motivazionale: "corsa veloce con zoccoli olandesi" al posto della "passeggiata sui carboni ardenti".

Come già annunciato, il prossimo post sarà sulla preparazione per NYC. Ovvero come avvicinarsi e vivere la città e la gara. A presto!

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