lunedì 22 settembre 2014

Difendere l'Atletica in Rosea (Gelindo BORDIN e Stefano BALDINI)

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Non si offenda Claudio RINALDI se gli rubo alcune battute dal libro sul Professor Fatica (pagg.118-119).

Ultima domanda, sul doping. Gigliotti dice che lei è il testimonial perfetto per la lotta al doping.
Può darsi, ma non perché io sia un purista, nella vita. Non lo sono, così come non sono un frate. Però non sono un baro, non lo sono mai stato e non lo sarò mai. A chi dice che il doping fa male io rispondo che non è questo il punto: ognuno fa le sue scelte. Io fumo, lo so che mi sto avvelenando, però non faccio male a nessun altro che a me. Invece quando corri drogato sei un baro. E questo non lo accetto, come non lo accetto nel lavoro. Ho sempre cercato di rispettare tutti, nella vita. Magari non ci sono riuscito molto con le donne: ne ho mollate tante, è vero, ma ho tradito poco. Magari andrò all'inferno, per questo. Per il resto, non ho mai barato: mi sarei sentito male se lo avessi fatto. E non tollero nessuno che bari. Dopo gli Europei dell'86, la Gazzetta dello Sport aveva messo in dubbio tutto, parlando di doping. Sono andato in redazione e sono entrato come una furia nell'ufficio di Candido Cannavò, il direttore. L'ho preso per il bavero e gli ho urlato: "Lei domani" gli davo ancora del lei "fa una smentita, ha capito?". E lui "No... ma... io...". "Glielo dico io: lei domani fa una smentita, altrimenti torno e la meno. È chiaro il concetto?". E lei ha capito perché dico che sono un rompicoglioni? Proprio come Lucio, il mio Lucio ...

Tempi diversi e stili diversi per i nostri campioni olimpici di maratona: Gelindo BORDIN è andato dritto quando gli mancavano altri due anni all'oro, Stefano BALDINI ringrazia tutti per le celebrazioni del decennale nel mese scorso e ci pensa la rosea a inquadrare l'intervento.

Stefano Baldini ha scelto la via più originale e coraggiosa per dire la sua sul difficile momento che sta vivendo l’atletica italiana di cui è uno dei simboli più prestigiosi. L’olimpionico di Atene 2004, quello che la Gazzetta aveva celebrato con la prima pagina intitolata Dio di Maratona, ha deciso di comprare uno spazio del nostro giornale, senza farlo sapere neanche ai familiari più stretti, per sensibilizzare i nostri lettori e i suoi tifosi sullo sport pulito ... Vuole sottolineare la propria adesione ad alcuni, fondamentali "valori che oggi sembrano quasi smarriti", in un momento storico in cui l’atletica è al centro delle cronache non tanto per i risultati sportivi ma per colpa di uno scandalo doping senza precedenti: "le scorciatoie sono il modo più balordo per raggiungere un risultato" ...

Ieri Gelindo era con noi alla Mezza di Vicenza, Stefano alla Maratonina di Udine con la nazionale giovanile: sempre in pole position i nostri campioni.

5 commenti:

Marco Santozzi ha detto...

Enrico come sempre lancio una provocazione: BORDIN con il suo carattere è rimasto fuori dalla FIDAL mentre BALDINI, appena terminata la carriera ci è entrato subito...

Enrico VIVIAN ha detto...

due storie diverse

Gelindo aveva già la sua attività imprenditoriale quando era atleta, poi ha messo a disposizione la sua esperienza per aziende sportive (anche running)

Stefano ha scelto la continuità in federazione, con le sue competenze e la coincidenza di sponsor

cosa ci vedi di strano?

Marco Santozzi ha detto...

In effetti nulla; Stefano ha solamente un carattere più mansueto e sembra più portato per il ruolo che occupa attualmente.

Enrico VIVIAN ha detto...

concordo! due stili diversi, in corsa come nella vita

Anonimo ha detto...

Diciamo che è un allineato.

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