mercoledì 17 agosto 2016

Lo Sport del Doping, on tour (Carolina, Alex e Sandro)

Tutti sono d'accordo che lei c'entrasse niente nel doping di Alex, più ingenua che colpevole per amore, e altrettanti si sono convinti che lui c'entrasse poco nella condanna di Carolina dopo aver ascoltato Giuseppe ...


oltremodo trucido al telefono con Rita che manco ha provato una difesa di genere. Fischetto è ancora al suo posto in IAAF, Bottiglieri spostata di poco da FIDAL a CONI, Carolina continua con le esibizioni e Schwazer comincerà qualcosa che non sa, magari girerà l'Italia con Sandro Donati e il prossimo libro (?!?): basta ordinare su carta la ricostruzione e la preparazione dell'atleta, il piano scientifico di controllo e relative negatività fino all'anomalia IAAF.

Ho già ricordato il caso Di Terlizzi, risolto in un mese con le controanalisi scoprendo la grossolana manomissione delle provette, ma forse stavolta siamo più vicini al caso Evangelisti, subito denunciato e poi scoperto da Donati: a tutti era chiaro che quel salto in lungo ai Mondiali di Roma 1987 era più corto di quanto misurato e più corto anche degli 8m valutabili sullo schermo TV.

Ma come avevano fatto i giudici internazionali FIDAL? Solo la registrazione casuale di una telecamera fissa - rimasta per due mesi in archivio Rai e destinata alla distruzione - ha risolto ogni dubbio sulla messa in scena (*) sotto gli occhi di decine di migliaia di persone allo stadio e milioni di telespettatori. Come sciogliere la positività congelata a Natale fra strade tirolesi e laboratori tedeschi?

(*) la misura da medaglia era stata memorizzata durante una premiazione effettuata interrompendo la rincorsa di Giovanni

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