VI660 - a Code for Believers

Il post di esordio Vicenza Marathon è stato molto letto online e ancor più commentato offline. Secondo alcuni collaboratori ho scritto troppo, ma sono stati sufficienti certi tratti precisi per ricevere consenso anche da amici di altri colori.

Ci siamo trovati ieri mattina alla prima edizione della Marcia delle Risorgive a Novoledo, una località a 20km da casa mia, nota agli autisti che tagliano la provincia dalla statale Marosticana a quella del Pasubio passando per Dueville. Così mi sono fatto una cultura di argini fra Igna e Timonchio fino a che non diventano Bacchiglione. La marcia era stata tarata per 2'000 partecipanti e si temeva che il ristoro finale rimanesse a secco prima che arrivassero gli ultimi. Continuo a osservare questo fenomenale mondo che preferisce camminare più che correre, si inventa un ritrovo in mezzo alle acque e lo riempie di popolo, graziato dal meteo e perfettamente assistito fra incroci e ristori. Uno schema vincente in cui bisogna comunque credere. E ancor più bisogna credere in un evento che non è stato vincente finora a Vicenza.

A novembre 2008 abbiamo rischiato una fantastica concomitanza. In una provincia che non aveva una maratona, avrebbero potuto essercene due a distanza di una settimana: da una parte il team di Giorgio MARCHESANO con quella dei Sei Comuni il 23/11 (Malo, S. Vito di Leguzzano, Marano, Thiene, Villaverla, Isola), dall'altra Atletica Vicentina con la PALLADIO Marathon nell'apoteosi dei festeggiamenti per Andrea di Pietro che il 30/11 avrebbe compiuto 500 anni. La prima visse solo l'edizione di esordio, massacrata dall'inizio della crisi e dalla disomogeneità delle parti, la seconda mai nacque per una storia di finanziamenti solo nelle intenzioni e scarsa sincronia: si risolse in una messa in scena per uso televisivo imbastita da altra organizzazione, quasi a disturbare il pomeriggio calcistico.

(continua)