Non mi ha lasciato un bel ricordo nei libri di filosofia, troppo ponderoso nelle pagine e boccoloso nei capelli, soprattutto scrivendo De Monade che in Veneto non suona bene ...
Uno degli ultimi geni universali, quando la scienza era ancora filosofia naturale, Leibniz rimane nella storia della matematica, scoperta tardi nei suoi pellegrinaggi culturali, per l'impostazione (ancora attuale) del calcolo infinitesimale.
Ha provato a razionalizzare tutto quello che gli è passato sotto il naso, cercando fondamenti minimi su cui (ri)costruire la realtà, fino a una logica fatta di 0 e 1 e poche regole, costruendo una calcolatrice meccanica due secoli e mezzo prima dei computer.
Poco propenso all'esperimento e alla strutturazione del suo pensiero, tanto sparso in mille lettere, arrivò a suggerire tanti sviluppi nel futuro senza troppi riconoscimenti nel presente, sommerso dalla polemica con Newton.
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