venerdì 17 agosto 2018

25 libri in 25 settimane (G. H. Hardy - Apologia di un Matematico)

Agile e leggibile (29 capitoli di un paio di pagine = uno ogni sera vola in un mese) come la pari prefazione dell'amico Snow ...


che si rilegge in due ore per interpretare al meglio un'attività creativa eccezionale descritta da sé medesimo.

Proprio quando si era esaurita e appariva intera nella sua (in)utilità, espressa quotidianamente in quattro ore canoniche.

Nessun matematico può permettersi di dimenticare che la matematica, più di qualsiasi altra arte e scienza, è un'attività per giovani.

Newton abbandonò la matematica a 50 anni, ma aveva perso l'entusiasmo molto prima: a 40 anni il suo periodo di grande creatività era finito.

Galois è morto a 21 anni, Abel a 27, Ramanujan a 33, Riemann a 40: non conosco un solo esempio di una grande scoperta matematica oltre i 50 anni.

Nel capitolo 4 il nucleo fondamentale della riflessione anagrafica che gettò Hardy nella depressione nell'ultimo decennio.

Nonostante una vita brillante fra Cambridge e Oxford poi ancora Cambridge dopo i 50 anni per alloggio e compagnia.

Sarebbe diventato ricco se avesse letto le quotazioni di borsa mezz'ora al giorno con la stessa concentrazione del cricket.

Parola di Maynard Keynes, uno dei tanti estimatori che gli furono amici nelle sue stranezze e amabili eccentricità.

Che fanno il paio con quelle di Ramanujan nel film ambientato in un buon periodo per Hardy, pessimo per il mondo.

Ancora meglio fra una guerra e l'altra, poi l'abisso, segnato da un attacco cardiaco che gli impedì la vitale attività fisica.

Nonostante tanta socialità, mancavano quelle 4 ore a dare il senso a tutte le 24: la creatività matematica se n'era andata.

Godfrey Harold Hardy (1877-1947) uno dei massimi matematici del Novecento. Specialista in teoria dei numeri e analisi, mentore di Srinvasa Ramanujan (1914-18) ha collaborato per tutta la vita con J. Littlewood (C) 1940-1989 / 117 pagine

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