giovedì 3 marzo 2011

Sono forti sti americani (1)

Pete Magill
Pete Magill? Chi è costui? È un brillante 49enne statunitense che si è posto l'obiettivo di essere il primo 50enne a scendere sotto i 15'00" sui 5km. Per adesso ci è arrivato vicino e attende il prossimo compleanno (19 giugno) per entrare nella sesta decade e finalmente tentare di abbattere il muro in gara certificata su strada e non su pista. Cosa c'è di strano? È iniziata per tempo la campagna di comunicazione di cui arrivano gli echi fino a Runner's World dell'undici gennaio (visibile a metà raccolta) e del nove febbraio (terzo abstract dall'alto). Per chi lo vuole osservare in azione c'è il video dei campionati master USA di inizio febbraio, stravinti, anche per ammirare la splendida location nel parco a Mission Bay (San Diego CA) con tutte le categorie in sequenza (junior, master, open) e per stupirsi della sufficienza con cui è stato prodotto l'evento, gara assoluta compresa.

In quale altra parte del mondo un'intenzione di questo genere riceverebbe tanta attenzione? Solo nel paese che ha inventato la categoria master. Gli age group già esistevano, ma nel 1987 successe che due alfieri del fondo USA nel mondo, Frank SHORTER e Bill RODGERS, arrivarono a quaranta anni ancora in condizioni performanti e continuarono a sfidarsi anche nelle gare di categoria. Che invenzione per la comunicazione! E i due attirarono l'attenzione che prima non c'era.

In Italia avremmo potuto fare molto meglio se nel 1999 avessimo potuto riunire in gara Orlando PIZZOLATO (30/07/1958), Alberto COVA (01/12/1958) e Gelindo BORDIN (02/04/1959) che distano anagraficamente poco più di 8 mesi. Purtroppo avevano già desistito dall'agonismo 5-10 anni prima. Un po' come successe a Bill con Frank, Orlando avrebbe potuto prendersi le rivincite degli anni precedenti in cui più volte ha subito da Alberto e Gelindo, specialmente in volata.

Monaco 1972 - finale 10'000m
Per la buona riuscita dell'impresa nessuno avverta Miruts YIFTER perchè, dopo aver acclarato la data di nascita e verificato lo stato di forma, potrebbe essere il primo settantenne a scendere sotto i 15'. Ora ci stupiamo dei giovani africani, allora fu questo spelacchiato etiope nell'intorno dei quaranta anni a schiantare tutti alle Olimpiadi di Mosca su 10'000m e 5'000m, aggiungendo due eccezionali candeline su un decennio di grandi risultati, cominciato con una medaglia di bronzo in quei 10'000m alle Olimpiadi di Monaco 1972 già analizzati per altri versi. Ebbe inoltre la grande pazienza di aspettare il suo turno olimpico dopo aver patito il boicottaggio di quasi tutti i paesi africani alle Olimpiadi dei Montreal 1976, dove Viren ebbe facilitata l'impresa di ripetere la doppietta di quattro anni prima. Nel frattempo aveva spazzolato i Giochi Africani e due edizioni di Coppa del Mondo, allora ben frequentate quando gli appuntamenti non erano così inflazionati come oggi.


4 commenti:

by7 ha detto...

allora posso dirti che un paio di settimane fa, correndo una Maratona, ero sicuro al 100% di aver vinto la categoria Master (over 40)...
rimango di sasso quando invece mi viene messo al collo un badge per il 3o posto...
onestamente non sapevo capacitarmi chi potesse avermi battuto visto che conoscevo tutti i partecipanti, a parte la solita ondata di Kenyano arrivati per l'occasione...
Per farla breve, un Kenyano over40 corse la maratona collinare di HK in 2h17'....
mi sono sentito veramente una scarpa...

Enrico VIVIAN ha detto...

se un corridore forte si mantiene bene, rimane forte anche superati i 40 anni, indipendentemente dalla nazionalità

ovviamente quanto scritto di Miruts YIFTER è una battuta e sulla sua "vera" anagrafe si sono scritte numerose pagine

guardati il filmato di Mosca 1980 ed effettivamente Miruts ha l'aspetto di un quarantenne che si inventa un ultimo giro in 54" degno del miglior Gebre o Kenenisa

non meno fulminanti le volate in Coppa del Mondo 1977 e 1979 (trovi tutto su YouTube)

Matteo Vivian ha detto...

Vado a memoria e credo sia tutto giusto.
David de Lucchi partecipò alla New York City Marathon nel 1992 o '93.
Corse in 2:22'' ed arrivò primo tra gli italiani.
Ci raccontò di essere riuscito a partire davanti grazie all'aiuto di un altro italiano che lo portò nelle prime file altrimenti si sarebbe accomodato da qualche parte in mezzo al gruppo.
Arrivo al dunque dell'argomento con la sua frase:
"Non potevo partire davanti perché agli americani interessano solo i top runner e i master"

Enrico VIVIAN ha detto...

l'amico David DE LUCHI esordì in maratona proprio a NYC nel 1995 (bib 88 - 34° in 2h21'00" http://www.ingnycmarathon.org/Results.htm); gli organizzatori non tengono molto in considerazione i tempi di mezza

Roberto BARBI ha fatto molto di meglio a NYC nel 1998 quando arrivò 6° assoluto in 2h10'55" partendo dal gruppone dietro; Orlando mi ha detto che i giudici di gara controllarono più volte la regolarità dei passaggi

la partenza facilitata per i sub elite è disponibile da pochi anni

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