domenica 24 luglio 2011

Tante cose! Troppe cose!

pagnotte ad hoc - cotte nel forno a legna
Tante cose, troppe cose vorrei raccontare e non sono abbastanza poeta per condensarle in poche parole capaci di far riecheggiare memoria e comunicare emozioni. Cerco una trasposizione più prosaica e sequenziale, lasciando intravedere nelle immagini uno straordinario venerdì 22, nato nell’understatement di un invito apparentemente innocuo e poi scoppiato nella generosità del padrone di casa.
Vado in ordine cronologico secondo la sequenza già disegnata in precedente post. Della serata di martedì 19 posso pubblicare senza remore il feedback inviato a Gianluca DEL TITO, organizzatore della serata. Copia-incolla segno di pigrizia? Forse, ma preferisco pensarlo segno di trasparenza, tanto che un messaggio nato per un utilizzo diretto e personale può essere esteso a un pubblico più vasto.

La serata è andata bene, la sala preparata all'altezza, peccato per il ritardo iniziale che ha trascinato il finale (abbiamo aspettato gli iscritti rallentati dalla pioggia, ndr). È dura rincasare all’una e avviare la giornata successiva alle cinque. La mancanza di riposo poi è acuita dall'attività sportiva. La compagnia è stata molto buona e coinvolgente, fino all'esercitazione finale in cui mi sono confrontato volentieri. Mi è capitato in passato di fare attività di gruppo anche con mia moglie, senza alcun problema. Potrei anche scansionare e pubblicare nel blog il mio “Life Plan”.
il discorso - semel in anno licet
Manuela mi è piaciuta. Sarà per la grande differenza con Mirco (GASPAROTTO, vd. precedente post, ndr), ma ti confesso che non l’avevo apprezzata a Soave. Tiene bene l’aula e dà il meglio di sé nel rapporto diretto dove non lascia scampo all'interlocutore. Ha piazzato tre belle perle nei momenti di dialogo, soprattutto con la ragazza convinta che “i limiti nella realizzazione del mio progetto sono i soldi” e invece si è dimostrato che “il limite nella realizzazione del suo progetto è la fiducia nei suoi collaboratori”.
Manuela si presenta bene, buona postura, buona dizione, buona mimica, buoni argomenti. Molto congruente. Ti confesso che ho apprezzato le specificazioni e le digressioni più che l’approfondimento dei vari LEADERSHIP SKILLS
1. ESSERE RESPONSABILI DI SE STESSI
2. GESTIRE I PROPRI STATI D’ANIMO
3. POTERE DECISIONALE
4. SAPERE COSA SI VUOLE
5. CHIAREZZA DI VALORI
6. CAPACITÀ DI RELAZIONARSI
7. ASCOLTA IL TUO CUORE
Posso dire di non essere molto omogeneo nei diversi ruoli della mia vita. Di sicuro sono carente ai punti 2 e 7. Mi verrà in aiuto il prossimo libro da leggere BE STUPID di Renzo ROSSO, patron della DIESEL?
Un unico semplice consiglio che Manuela può applicare subito: non incasinare la lavagna con troppe parole. È un difetto che condivido con lei.

Al di là delle informazioni trasmesse e degli strumenti suggeriti, serate come questa sono utili per stimolare la riflessione, avendo l’attenzione focalizzata in un tempo dedicato a se stessi. Poi la grande differenza sta nell'applicazione anche dopo il momento guidato dal coach, che per prima cosa chiede di abbassare le barriere critiche per non bloccare i messaggi. Non si tratta solo di scegliere e di decidere in quel momento particolare: si tratta di agire anche il giorno successivo in allineamento con gli obiettivi e i valori.

i 21-42 convenuti a cima Agù - Marostica
Riesco nella stessa operazione trasparenza anche per la serata di giovedì 21? Difficile, perché il messaggio a Sebastiano ZANOLLI è troppo intriso di riferimenti che avrebbero bisogno di essere esplicitati per essere comprensibili. Rimedierò nei prossimi post. Intanto posso dare un indice di successo rispetto ai miei inviti: 1-0-4-0 non è uno schema calcistico, bensì le risposte affermative ai richiami di Asiago 17 – HRD 19 – Sebastiano 21 – Asiago 24. Due persone sono state portate da me alla serata (mio padre e mia cognata Maila), altre due sono arrivate perché avevano letto il blog (Gianluca e Giovanna). Sicuramente merito di Sebastiano, più che della mia capacità di persuasione.

Ancora complimenti per ieri sera. Valgono di più quelli di mia cognata Maila (che metto in copia): non ti conosceva ed è arrivata del tutto libera da pregiudizi. Sei riuscito a creare un ottimo clima di comunicazione e a scaldare temi che sono stati sviluppati sulla via del ritorno. Avrei dovuto registrare il dialogo con mio padre, ma potrebbe parlarne Maila se sciogliesse il suo eloquio al di fuori dei suoi amati temi di Consulente Finanziaria Indipendente (vd. post di presentazione e link al suo sito). Argomento più dibattuto: il triangolo delle Bermude, ovvero la morte nella Comfort Zone. Grossa disputa su spessore e peso dei lati. E punto di equilibrio.
La scintilla a scriverti mi è venuta dalla mail di XXYY, a cui avevo mandato un reminder esteso a molti in CCN, e si è dispiaciuto di non essere stato con noi.
Non c’è limite per evolvere! Mio padre Carlo si è dimenticato di farmi gli auguri incontrandomi stamattina – oggi compio 43 anni! – ha appena rimediato via mail così si è guadagnato un posto in CC, come ieri sera un posto in sala. Mi auguro che legga il tuo libro con calma, lo sorseggi come una grappa e non lo trangugi come una Coca Cola ghiacciata sotto il sole estivo. Grazie ancora per la dedica.

collezione di tredici magnum, alcune sciabolate
Di solito non si chiedono gli autografi agli amici. Io ho cominciato a farlo: Stefano BALDINI ha siglato la copia di “Maratona per Tutti” in occasione del briefing pre gara a Londra, Sebastiano ha sintetizzato una doppia dedica “A Enrico, l'Elvis della maratona!” e “A Carlo, sopportalo!”. Pelo e contropelo magistrale per lucidare un destino da coltivare anche in famiglia. Ancora giovedì sera Sebastiano ripete che non è (stato) facile nemmeno per lui. Per amore di completezza riporto anche il testo della mail a XXYY.

Serata molto bella. Apprezzavo Sebastiano come scrittore e ti posso dire che è migliore come oratore. Nelle divagazioni trovi tutta la ricchezza di spunti che non possono stare in un centinaio di pagine stampate. C’è inoltre tutto il valore di un rapporto diretto e dell’attenzione condivisa con una sala piena, straripante di uditori accomodati in giardino. Circa 150 persone. Questi sono numeri per definire la potenza del suo personal brand oltre che del driver nel coinvolgere persone. Due temi che proietterò sul tema “Altopiano di Asiago” (vd. ultimo post – puoi cominciare nel paragrafo di fianco al campanile – e precedente semina in altro post).
Alla fine Sebastiano ha parlato di te, o meglio, tu ascoltandolo avresti potuto dire “sta raccontando la mia storia e mi sta suggerendo come continuarla”. E tu sei un benchmark nel running, tanto per continuare con gli inglesismi.

quattro fratelli VIVIAN
Arrivo alla serata successiva, venerdì 22. Era un po' di tempo che Beppe aveva in mente un ritrovo a casa sua. Passano i giorni, si avvicinano le vacanze, si escludono i week end e alla fine arriva il comunicato il quattro di luglio. Quale scelta? Proprio venerdì 22.

Hai una mira eccellente! Hai centrato il mio compleanno! Sono felice di festeggiarlo insieme a tutti quelli che interverranno attraverso il tuo invito. Sarà sufficiente coordinare i contributi, senza depredarti casa e cantina come siamo soliti fare.

Cosa dire? Le immagini e relativi commenti sono più che eloquenti. La dimensione della generosità di Beppe sta nella dimensione dei bicchieri e delle bottiglie, solo magnum per lo più di Franciacorta Bellavista e Ca' del Bosco. E se a qualcuna manca il collo è perché è stato fatto saltare con un colpo di sciabola. Che spettacolo!
Nella foto dei quattro fratelli è possibile valutare l’evoluzione della specie (vd. precedente post). Nei misteri dei rimescolamenti cromosomici rimane il segno distintivo delle gambe storte. Manca mia sorella Anna a salvare l’onore di famiglia. Purtroppo non se l'è sentita di unirsi a questo ritrovo settario e poco etero. Indosso anche due regali, entrambi bene auguranti.
Ho pure abbozzato un discorso! Lo spunto mi è stato dato dalla proiezione di quattro anni di esperienze condivise in maratona e non solo, raccolte in quasi 500 foto fin da NYC 2007. Per molti la mira è già puntata verso Boston 2012, come già dichiarato (vd. precedente post). Un richiamo all'unità, neanche fossi Giorgio NAPOLITANO. Il bicchiere nella mano destra per fortuna non è stato svuotato, altrimenti non sarei qui a scriverne. La trasparenza e la rifrazione fanno intuire il contenuto che mi è stato detto essere a 55° di produzione artigianale, ben conservato in damigiana. Che giro di parole per non dire “grappa”.
Non solo alcool! La composizione di pagnotte a mo' di 21-42 (il trattino troppo lungo è diventato una barra) è stata spezzata per accompagnare saporita porchetta e asiago scorza nera, ben corredati da pasta fredda dal gusto delicato. A seguire anguria e miscellanea di biscottini secchi di pasticceria. Niente creme per gli atleti! Altro non aggiungo per ora, in attesa dei commenti dei partecipanti.

PS applausi per le eccezionali vittorie di Federica PELLEGRINI e Cadel EVANS, entrambe venate da una lacrima in ricordo dei maestri di vita che li hanno cresciuti nelle rispettive discipline (Alberto CASTAGNETTI e Aldo SASSI) recentemente scomparsi; una lacrima anche per Amy Winehouse, ultimo esempio di un talento squilibrato che rinnova, purtroppo, la maledizione dei 27 anni

8 commenti:

Tosto ha detto...

La serata di Zanolli è stata sicuramente interessante, anche se molte cose che ha detto le sapevo o comunque condividevo già da tempo.
Non mi ha trovato d'accordo sul fatto del "multitasking" nell'educazione dei figli. Sicuramente noi siamo già superati per dare loro un indirizzo sul cosa è meglio per il loro futuro, ma sono dell'opinione che sia una buona cosa perseguire un obiettivo alla volta.

Enrico VIVIAN ha detto...

@Tosto: dubito che Sebastiano abbia molto di nuovo da dire a un devoto lettore di Anthony ROBBINS come te!? vale l'analogia del buffet dichiarata nel prologo dallo stesso Sebastiano "io vi offro tante cose, prendete quello che vi piace"

anche a me ha fatto pensare l'idea del multitasking applicato ai figli; i miei due figli non lo sono; e le tue? già cinque potrebbe essere un campione significativo; più che altro mi pareva di capire che Sebastiano non si sentiva così sicuro di imporre al figlio il focus dell'attenzione su un unico obiettivo

Tosto ha detto...

Neppure le mie spero! diciamo che è il contesto a portarti alla distrazione. Parlavo poco tempo fa con un mio prof. delle superiori e mi diceva che i ragazzi al giorno d'oggi hanno meno capacità di concentrazione e attenzione. Al che io ho replicato: "ma va la che sicuramente sono più svegli di quanto lo eravamo noi". Ha detto di no e che oggi non riescono a portare a termine un obiettivo si perdono per strada. Ovviamente vale per la maggioranza non per tutti.
Ho letto un libro (non ricordo l'autore) che sosteneva di liberarsi il prima possibile degli impegni urgenti, in modo da avere sempre "la scrivania vuota". Ti evita un sacco di stress e porti sempre a temine gli obiettivi. Concordo!

Enrico VIVIAN ha detto...

@Tosto: l'importante è non farsi trascinare dal contesto, come capita spesso nel lavoro, dove tante situazioni sono create ad arte per mettere pressione sperando di far rendere di più (ogni riferimento personale è puramente voluto)

torno ai bambini: ai nostri lettori manca l'incipit della serata di Sebastiano (che meriterebbe un intero post), ovvero la frase di Margaret MEAD sulle "pre-figurative society" che sono quelle che "attraversano una rapida evoluzione tecnologica" (tipo quella che stiamo vivendo): "i genitori hanno poco da offrire ai loro figli perché la loro conoscenza non è rilevante"

secondo me Sebastiano ha proposto un esempio paradossale, ribaltandonone la visione: pur essendo lui un uomo tecnologico (pensa all'assolo di giovedì sera con video, musica, luci e audio), si pone in modo critico di fronte al comportamento del figlio e si chiede "è giusto che io insegni ciò che mi hanno insegnato? quello che ha funzionato per mio padre e funzionava per me, funzionerà per mio figlio?"

il dramma attuale nell'educazione dei bambini non è tanto la capacità di attenzione (controllabile anche con un dieta più sana, senza zuccheri semplici che fanno schizzare insulina e adrenalina), ma la perdita di manualità, dimenticandoci di tre delle cinque dita, di sicuro anulare e mignolo

ultima cosa: nel gioco fra cose urgenti e importanti bisogna fare attenzione a non occuparsi di sole cose urgenti, che rischiano di riempirti la giornata facendoti perdere la visione strategica data da quelle importanti

Marines ha detto...

POCHE CARAFFE DI BIRRA VEDO SOPRA QUELLE TAVOLE..........

A BUMBAZZZZZZZZZZZZAAAAAAAAAAA

Enrico VIVIAN ha detto...

@Marines: caraffe di birra? se la misura del vino è bottiglia magnum per la birra può essere la caraffa? ci stava un fusto da 30L con sistema di raffreddamento ad azoto incorporato ... sufficiente?

aggiungo che la famosa grappa artigianale era in damigiana ... chi ha occhio riconosce altre bottiglie sui tavoli, riservate ai palati fini

Diego ha detto...

Mettersi a fare un discorso importante davanti a una bottiglia di grappa Poli non è molto attendibile la mente potrebbe non essere lucida, persa nel profumo e sapori che porta con sè!
Gran scelta il cavallo di battaglia dell'azienda la migliore!

Enrico VIVIAN ha detto...

@Diego: pensa che la media degli uditori non era messa meglio

il problema non era la grappa in bottiglia, ma quella nel bicchiere

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